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Autore: sparewheel    13/03/2018    9 recensioni
Storie improbabili affidate alle pagine di un diario da una Emma bambina, si rivelano essere meno assurde della realtà in cui la Emma adulta si è ritrovata a vivere.
E sono per Regina l'occasione di innamorarsi di ogni Emma incredibilmente di più.
Storia partecipante all' "iniziativa prompt" del gruppo facebook "Maybe I need you".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario, oggi ho salvato il mondo!


La prima volta che si era effettivamente trasferita a Storybrooke per andare ad abitare in quello che allora era il loft della semplice maestra Mary Margaret, Emma aveva portato con sé uno sgangherato maggiolino giallo, una giacca di pelle rossa e una manciata di scatoloni pieni di vestiti e roba varia.
Nient’altro.
Perché quello era tutto ciò che le era appartenuto dopo ventotto anni di vita.
Ogni volta che aveva dovuto cambiare casa, era stato doloroso vedere il nulla che aveva lasciato indietro e il poco che si era portata dietro.
Avere delle cose da sentire proprie, preziose, era stato un grosso traguardo per lei, ma non aveva certo smesso di farle pensare a tutte le cose normali e importanti che le erano sempre mancate.
Negli ultimi cinque anni però tutto era cambiato.
La sua vita era stata completamente sconvolta, si era riempita.
E, nel chiudere il quinto scatolone di quella giornata, Emma sospirò, pensando agli altri cinque che ancora le mancavano da riempire.
E agli altri dieci che erano già a casa di Regina ad aspettarla.
A casa sua e di Regina e dei loro figli ad aspettarla.
Ed era fantastico perché, per la prima volta in vita sua, Emma era davvero felice di trasferirsi.
Ma era anche estremamente noioso e snervante continuare a riempire scatoloni per ore ed ore!
Soprattutto visto che Regina le stava facendo saltare il pranzo, negandole hamburger e patatine, e la stava costringendo ad imballare e catalogare ordinatamente ogni oggetto, bocciando perentoriamente il suo lanciare le cose alla rinfusa.
Se tutto era diretto nella stessa casa, cosa c’era di male nel buttare a caso le cose in uno stesso scatolo ed ordinarle solo una volta arrivati?
Emma proprio non lo capiva.
Ma Regina non aveva voluto sentire ragioni e a lei non era rimasto che rassegnarsi ed obbedire.
“E questo cos’è?” le chiese proprio Regina, che si stava occupando di svuotare i cassetti della sua ormai quasi ex scrivania.
Poteva farlo da seduta e senza stancarsi, era questo il solo aiuto che Emma aveva accettato da una donna incinta.
E su quello era stata lei a non voler sentire ragioni.
Emma guardò il piccolo quaderno sgualcito che il sindaco stava indicando e sorrise, riconoscendo il compagno di tante notti buie e tanti momenti di solitudine.
“Quello… era il mio diario segreto” le disse, avvicinandosi.
Regina la guardò sorpresa ed Emma lo prese come un invito a continuare.
“Un giorno a scuola la maestra ci lesse un brano tratto da Piccole Donne.
C’erano queste quattro sorelle che recitavano, si divertivano, litigavano, vivevano avventure e scrivevano e… mi è venuta voglia di provare” le spiegò Emma, imbarazzata.
Regina le sorrise e prese tra le mani il quaderno, scrutandolo adesso con occhi diversi.
Ne accarezzò con cura la copertina ormai sbiadita e stropicciata, sentendo la curiosità e l’eccitazione crescere.
In pochi secondi, quel vecchio quaderno si era trasformato in un cimelio inestimabile.
Aveva tra le mani un pezzo della vita passata di Emma!
E se l’altra glielo avesse concesso avrebbe potuto…
“Aprilo pure, lo so che sei curiosa” le disse Emma, come leggendole nel pensiero.
“Ma devi promettere di non giudicare le follie visionarie di una bambina, ok?” le chiese imbarazzata, mentre le tornava alla mente parte di ciò che l’altra avrebbe trovato tra quelle pagine.
Regina annuì e le sorrise, prima di aprire il quaderno e cominciare a leggere.
 
2 giugno 1991
Caro diario,
sono Emma e ho 7 anni e mezzo.
Oggi la maestra ci ha letto la storia di 4 sorelle. A casa noi siamo più di 4, ma sono quasi tutti maschi. Billy mi fa sempre la linguaccia e gliela faccio pure io e Lara e Ashley hanno riso quando ho chiesto se possiamo essere sorelle.
Ho riso pure io, ma se ne sono andate e sono venuta a scrivere come Jo.
Da grande sarò pure io una scrittrice come lei e tutti sapranno le mie avventure!
 
Conclusa la prima pagina, Regina sentì il proprio cuore accelerare nei suoi battiti. Emma doveva essere stata una bambina adorabile.
Chiudendo gli occhi, riuscì ad immaginarla da piccola, con i meravigliosi ricci biondi, il visino vispo e quei suoi magnetici occhi verdi a spiccare su tutto.
E con qualche graffio e livido qua e là, perché Emma non poteva essere stata una bimba calma e tranquilla.
“Vedo che la tua calligrafia non è cambiata poi molto negli anni” la punzecchiò.
Emma le rispose con una linguaccia e Regina scoppiò a ridere, appurando che erano molte le cose che nel tempo non erano cambiate.
Anche la sua Emma era un po’ una bambina.
Scosse la testa divertita e si concentrò sulla pagina successiva.
 
25 settembre 1991
Caro diario,
ho deciso che farò la cantante!
Ho preso il microfono e il registratore di Billy e manderò una cassetta alla scuola per il festival della prossima settimana.
Quando salirò sul palco e mi sentiranno cantare mi faranno tanti applausi e mi sorrideranno. Dopo tutti vorranno essere miei amici e potremo formare una band e andare nelle altre città.
Diventerò famosa e sarò in televisione, così i miei genitori mi vedranno e sapranno dove sono.
Saranno tutti fieri di me con questa canzone!
 
Una morsa strinse il cuore di Regina mentre istintivamente andò a cercare la mano di Emma.
E la mano di Emma strinse forte la sua mentre con un sorriso le ricordava che quello era il passato. E che nel loro meraviglioso presente non c’era spazio per colpe o rimorsi.
Come avevano già fatto decine di volte, insieme, voltarono pagina.
 
22 ottobre 1991
Caro diario,
oggi è il mio compleanno.
Se tu avessi la voce mi diresti auguri, quindi ti dico grazie.
Oggi non ho ricevuto regali come quando Sara ha fatto la sua festa, però ho incontrato un folletto!
Era verde e con le orecchie a punta, come quelli di Babbo Natale. Era simpatico.
Era vicino al mio cestino del pranzo e mi ha lasciato un panino al prosciutto e 9 caramelle. Sono alla frutta e sono buone, ne ho mangiata subito una.
Le altre le nascondo insieme a te, così gli altri non le trovano.
 
17 gennaio 1992
Caro diario,
oggi ho salvato il mondo!
Stavo entrando a scuola, quando una navicella di alieni è atterrata in mezzo alla strada.
Erano grigi e brutti e con la testa gigante.
Tutti i bambini hanno avuto paura, ma io no. Ho preso dei sassi e ho colpito l’alieno più grosso. Doveva essere lui il capo, perché gli altri si sono spaventati e sono scappati via.
Tutti mi hanno applaudita e abbracciata e una signora mi ha dato un messaggio da parte dei miei genitori! Ha detto che loro sono agenti segreti e salvano il mondo proprio come me. Quando sarò più grande verranno a prendermi e insieme vivremo mille avventure.
Spero che succeda presto!
 
16 aprile 1992
Caro diario,
oggi ho trovato un coltellino magico. Era fermo in un sasso e luccicava sotto il sole.
Jason e Kevin non sono riusciti a prenderlo e hanno detto che era incastrato, ma quando ci ho provato io si è sbloccato come per magia!
È un po’ sporco e arrugginito, ma non fa niente. Perché magari è come per Artù e mi porterà nel mio regno.
O magari può esaudire i desideri e quando domani mi porteranno via arriverò in una casa vera, dove rimanere per sempre.
Lo spero tanto.
 
Regina sollevò lo sguardo umido, trovandone uno identico negli occhi di Emma.
“Scrittrice, cantante, mangiatrice di caramelle… avevo mille opzioni fighe e alla fine mi sono ritrovata a fare l’eroina coi poteri magici” scherzò lo sceriffo, cercando di sdrammatizzare.
Regina le sorrise.
Emma bambina si era creata con la fantasia ciò che le era mancato.
In quelle pagine si era trasformata nella protagonista perfetta per ogni avventura, nella persona che tutti avrebbero amato e voluto accanto.
Ma la Emma adulta non doveva trasformarsi in altri, non doveva inventarsi niente.
Perché per Regina Emma ed Emma soltanto era l’innamorata di tutti i romanzi, l’eroina di tutti i drammi, lo sfumato “lei” di ogni raccolta di versi.
Era quella che le faceva impazzire il cuore e che sapeva sorprenderla, quella che voleva accanto in ogni battaglia, quella con cui condividere ogni gioia ed ogni traguardo.
Era il suo meraviglioso presente e la promessa di un fantastico futuro.
Era la sua Emma.
E non serviva altro.
Senza lasciarle la mano, Regina si alzò dalla sedia e trascinò Emma verso di sé, baciandola come finalmente poteva fare ogni volta che ne aveva voglia.
Le mani di Emma furono subito sui suoi fianchi, sulla sua schiena.
Regina le circondò il collo con le braccia, per averla più vicina, mentre con la lingua chiedeva accesso alla sua bocca, cercando di assaporarne ogni millimetro.
Con dolcezza e desiderio. Con tenerezza e passione.
“Tu canti sotto la doccia” le disse poi, spostandosi e solleticandole l’orecchio con un bacio.
“E i bigliettini che mi fai trovare in giro sono piccole poesie” continuò, scostandole i capelli per poterle accarezzare il collo con le labbra.
“E il mondo l’hai salvato davvero un paio di volte” proseguì, risalendo con una scia di baci fino alla sua bocca.
“Ma non ti lascerò mai e poi mai diventare una mangiatrice di schifezze” concluse, regalandole un bacio a fior di labbra e poggiando la propria fronte sulla sua.
“No Regina, dai!” si ribellò Emma sorridendo, senza però muoversi.
Regina si allontanò da lei e le diede le spalle, camminando lentamente verso la porta.
Solo quando la raggiunse si voltò. E le fece la linguaccia più buffa e tenera che Emma avesse mai visto, prima di uscire dalla stanza.
Emma scoppiò a ridere e fece per seguirla, ma il suo sguardo cadde sul diario, ancora aperto sulla scrivania.
Lo prese in mano e lo sfogliò, alla ricerca della prima pagina libera da inchiostro e sogni.
Non appena la trovò, fece comparire una penna e cominciò a riempirla di certezze e realtà.

 
28 giugno 2017
Caro diario, sapessi cosa ti sei perso in questi ultimi anni!
Nelle tue pagine ho reso reali tante avventure inventate, nella speranza di avere qualcosa di bello anch’io.
E, incredibilmente, alla fine è venuto fuori che la mia realtà è più assurda e stramba di tutte quelle storie messe insieme.
Ma le supera tutte, ha davvero superato ogni aspettativa.
E non ci sono parole per descrivere adeguatamente quanto è meraviglioso quello che ho adesso.
Quindi… oggi chiedo solo il tuo supporto.
Ne ho bisogno, perché sto per combattere la mia battaglia più dura: dovrò convincere Regina a mangiare tutti insieme hamburger e patatine per pranzo!
E poi dovrò convincerla a scegliere di sopportarmi per tutta la vita, ma quello sarà più semplice.
Augurami buona fortuna!
Tua,
                                                                                                                                                                    Emma
 



Ciao a tutti e grazie per aver letto!
La storia partecipa all' "iniziativa prompt" del gruppo facebook "Maybe I need you" e la citazione che l'ha ispirata è "
era l’innamorata di tutti i romanzi, l’eroina di tutti i drammi, lo sfumato “lei” di ogni raccolta di versi" della Madame Bovary di Flaubert. Questa citazione mi ha colpita subito e mi ha dato diverse idee, ma poi la storia ha proseguito per conto suo, portandomi dove voleva.
Spero che il risultato sia stato di vostro gradimento.
Ringrazio _Trixie_ per la meravigliosa idea e tutto il gruppo per le interessanti iniziative proposte. 
E ringrazio ancora chiunque sia arrivato a leggere fin qui, grazie mille!

Sparewheel

 
  
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