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Autore: Meramadia94    17/03/2018    2 recensioni
Sarah ha perso i suoi genitori quando era piccola, e da allora ha vissuto con la sua famiglia adottiva, composta da quattro tartarughe ed un topo mutanti, che considera rispettivamente suo padre ed i suoi fratelli. Da allora ha sempre vissuto con loro, sotto terra.
Anno dopo anno, ne sono passati dieci e molte cose sono cambiate. Ed altre ancora ne cambieranno, perché con lo scoccare dei quindici anni dei cinque ninja, inizierà una storia fatta di battaglie, onore, sacrificio, amicizia ed amore in cui spesso saranno proprio loro con la loro intelligenza ed abilità a decidere persino del destino del mondo.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Fu solo grazie alla prontezza di Donatello se questi ed il fratello minore evitarono di spiaccicarsi sul marciapiede diventando una poltiglia verde.
Poco dopo risalirono, ricongiungendosi ai fratelli.
Sarah contattò subito April.
- April... mandami pure al diavolo e dimmi che sono pensante, ma abbiamo un problema.-
- Quale?- fece April.
- La finestra del nono piano è una trappola. Il vetro è un ologramma, ma se proviamo ad entrare veniamo colpiti da un raggio e cadiamo di sotto.- spiegò la ragazza.
- Rimani in attesa. Vedo cosa posso fare.- disse la rossa per poi comandare - Disattivazione sistema nono piano.-  e il comando fu eseguito subito.
Fu l'ultima cosa che la rossa potè fare per aiutare i suoi amici. La porta si era aperta leggermente, ma quel tanto che bastava perchè un membro dello staff la notasse ed entrasse per capire cosa fosse accaduto.
Spense il sistema, e si avvicinò minacciosamente alla ragazza.
April era talmente terrorizzata da non riuscire nemmeno a respirare. Riusciva solo a pregare.
E Qualcuno molto in alto, doveva volerle un gran bene in quel momento. Casey, riuscito a scappare da quelli che se avessero potuto l'avrebbero pure smontato vivo,  corse in suo soccorso.
Colpì l'aggressore di April con un bastone elettrico rubato ai suoi assalitori.
Subito dopo, inseguiti da almeno tre guardie e dal '' capo della baracca'', come lo chiamava Casey, i due riuscirono a fuggire su una specie di carrello volante e sparirono dalla visuale dei loro inseguitori.
Il signor Mortu, così si chiamava il direttore della TCRI, era molto contrariato.
April contattò i suoi amici per avvertirli di stare attenti, ma non potè mai spiegare loro chi avrebbero trovato là dentro. Una volta entrati il segnale calò a poco a poco, per poi smettere di esistere.
- Forse ci sono dei jammer da qualche parte.- fece Sarah. La situazione diventava sempre più pericolosa. Se avessero dovuto divedersi, non avrebbero nemmeno potuto tenersi in contatto radio.
Con la destrezza che solo i ninja potevano avere, iniziarono a tener d'occhio una delle persone che lavorava nella struttura. L'uomo entrò in una stanza... e quando le tartarughe tentarono di seguirlo, aprendo la porta, si ritrovarono in una stanza che aveva quattro porte. Una per lato.
Ed ogni porta, conduceva ad una stanza identica a quella.
Girarono a vuoto per almeno dieci minuti prima di ritrovarsi tutti nel corridoio da cui erano partiti.
- Sembriamo cavie da laboratorio che cercano il formaggio!!!- fece Sarah. Non importa quale porta sceglievano. Giravano a vuoto per dieci minuti buoni e poi si ritrovavano esattamente al punto di partenza.
Senza avere il tempo di dire altro, avvertirono la presenza di qualcosa che stava arrivando e si nascosero nella prima stanza trovata. Si trattava di una specie di carrello volante sopra il quale c'erano dei fusti che stando al disegno, dovevano contenere rifiuti tossici e altre sostanze nocive.
- Questo posto mi piace sempre di meno ragazzi.- commentò Sarah.
- Una ragione in più per prendere Splinter e portarlo via da qui, magari schizzando a mille all'ora.- fece Raffaello.
- Shhh...- fece Don.
I tizi sullo strano carrello si erano messi a parlare di alcuni loro colleghi che erano stati colpiti dalle radiazioni e che dunque dovevano preparare '' la camera di decontaminazione''.
- Li seguiamo?- fece Don.
- C'è pure bisogno di chiederlo?- fece Raph.
- Dividiamoci. Don, tu e Mik andate a controllare quell'ascensore. Io, Raffaello e Sarah andiamo dietro a quei due.- fece Leo.
- Roger.- commentò Mik.
- E mi raccomando... prudenza.- si raccomandò Leo.
Raph gli diede una leggera gomitata durante il tragitto, per dirgli una cosa sottovoce - Scusa fratellone, ma so cavarmela pure da solo...-
- Ehm, da dove nasce questo discorso?- fece Leo.
- Voglio solo dire che se vuoi restare da solo con la tua bella e magari dirle tu hai capito cosa, io posso anche andarmene.- lo stuzzicò Raffaello.
La pelle verde pistacchio del leader divenne leggermente rossa - Possiamo riparlarne DOPO aver sistemato questo problema?-
Sarah in quel momento si voltò.
- Che cosa bisbigliate?-
Leo rise nervosamente, sperando che la ragazza non notasse che stava diventando dello stesso colore della maschera di Raffaello - No, niente... facevamo solo delle considerazioni.-
'' Si, su quanto tu sia un abile stratega ed un njnja imbattibile... ma in amore, amico mio, sei un pivello.''- pensò il rosso.
Dopo aver ritrovato Splinter, avrebbe dovuto rimettersi a fare cupido.
Nel frattempo, erano arrivati in un vicolo ceco. E i due uomini erano scomparsi. Assieme al carico di scorie radiottive.
- Sono scomparsi...- fece Sarah.
- No, è impossibile...- fece Leo - Lo vedi pure tu... sul corridoio non ci sono porte o uscite d'emergenza...
Magari c'è un passaggio segreto, nascosto da qualche parte...- fece Leo iniziando a tastare le pareti del corriodoio.
- Sorella, sei tu quella che va avanti a libri dell'avventura e pane.... che ne dici?- fece Raph imitando il fratello.
- Che qui non vedo oggetti che possono essere usati come leve...- nel dir così toccò la parete in fondo al corridoio e si accorse che quel muro in realtà era solo un ologramma - trovato.-
- Davvero?- chiese Leo.
- Si... non è un passaggio segreto. E' solo un ologramma.-
- Questo posto sta diventando sempre più inquietante.- commentò Raffaello.
Finti condotti dell'aria, piani tutti uguali strutturati come un labirinto, vetri infrangibili, finestre '' trappola'', muri olografici... era troppo persino per una compagnia che si occupava di nuove tecnologie.
Quell'edificio sembrava fatto in modo che chiunque vi entrasse ( ammesso che ci riuscisse) perdesse l'orientamento e non riuscisse più ad uscire oltre che messo in condizione di non indagare oltre.
Adesso finalmente, Sarah capiva... ai tempi del loro primo incontro, April prima di aprire il negozio di famiglia, usciva da una serie di proposte non compatibili con le sue competenze. Tra i vari colloqui che aveva provato, c'è n'era uno mai fatto.
Proprio con il direttore organizzativo della TCRI. Lei aveva spedito i suoi dati ed il curriculum per chiedere un colloquio di lavoro... ma le avevano rispedito indietro tutto dicendo che lo staff era al completo.
Era una bugia.
Non assumevano candidati o persone esterne perchè non volevano rischiare che qualcuno vedesse qualcosa e lo mettesse in piazza.
E ora, stavano per scoprire di che si trattava... avevano i brividi solo a pensarci.
Dall'altra parte c'era una stanza in cui materiale organico e tecnologico sembrava fondersi, fusti di sostanze nocive... e dei bozzoli. Tanti bozzoli.
Quel posto sembra essere uscito da un incubo.
- Non oso immaginare cosa abbiano fatto a Splinter, questi pazzi esaltati...- fece Raph.
- Non traiamo conclusioni affrettate... non sappiamo se lo hanno rapito loro.- ragionò Leo.
- No. E' qui. Avverto la sua presenza.-
...
...
...
Raffaello non era l'unico ad aver avvertito la presenza di qualcuno. Le guardie della struttura avevano avvisato i loro capi ( due uomini ed una donna, che parlavano in perfetta sintonia tra loro, quasi fossero un'anima sola) dell'intrusione e della fuga di April e Casey.
Subito, avevano convocato al loro cospetto il Guardiano, chiedendogli come fosse stato possibile che cinque ragazzini fossero riusciti a mettergli addosso un localizzatore senza che lui se ne accorgesse.
L'uomo li aveva rassicurati dicendo che i loro amici erano fuggiti, ma senza scoprire nulla di compromettente... ed era saltato fuori che erano stati solo un diversivo.
Le tartarughe e la loro giovane sorellastra umana erano entrati.
Urgeva mettere in atto le procedure d'emergenza prima che gli intrusi potessero scoprire qualcosa.
Peccato che fosse troppo tardi.  Don e Mik si erano ritrovati davanti ad uno spettacolo che nemmeno riuscivano a definire. Erano riusciti ad arrivare anche loro alla camera di decontaminazione, e lì con orrore e disgusto avevano scoperto che le fattezze umane di quegli individui... erano solo esoscheletri con addosso maschere e vestiti da umani... in corrispondenza dello stomaco c'erano degli strani esseri che sembravano cervelli rosa.
Proprio mentre quei '' cosi'' si stavano sottoponendo ad una doccia, scattò l'allarme che avvertiva la presenza degli intrusi.
E non furono solo Don e Mik a doversi dare alla fuga.
...
...
...
-  Che accidenti sono quei cosi?!?- urlò Sarah.
- Ci pensiamo dopo... presto scappiamo.- fece Leo iniziando a correre, seguito a ruota da Raffaello e dalla ragazza.
Iniziarono a correre, fino ad arrivare ad un bivio.
Leo prese la porta a destra, seguito a ruota dai fratelli, ritrovandosi in una stanza in cui per forza di cose, dovettero combattere contro quelle strane creature.
Non facevano in tempo a metterli al tappeto che subito si rialzarono. In loro aiuto vennero Mik e Don, che indicarono loro una strana per scappare.
Riuscirono a trovare rifugio ( seppur temporaneo) in una specie di laboratorio biologico.
- Oh Mio Dio...- fece Sarah guardandosi intorno.Sembrava il laboratorio nel sottosuolo della città, ma qui le cose erano molto più in grande.
- Ragazzi, ma dove siamo finiti? Nel laboratorio di Frankestain o in un film di Matrix?- fece Raffaello.
Leo sgranò gli occhi dall'orrore nel vedere chi c'era in una di quelle celle - Spero di no... guardate!-
In una di quelle celle, privo di conoscenza, ed immerso in un liquido arancione c'era proprio Splinter.
- Papà!- fece Sarah correndo verso di lui con un sorriso preoccupato. Era felicissima di aver ritrovato il loro padre, ma allo stesso tempo aveva paura. Chissà cosa gli avevano fatto, e chissà se era ancora vivo.
- Donatello... è... è...?- fece Mik temendo la risposta come mai prima d'ora.
Don diede un'occhiata al computer collegato al serbatoio in cui Splinter era chiuso e tranquillizzò i fratelli - No. Per quel che vedo, si trova in uno stato di biosospensione. In poche parole, può essere risvegliato.-
Raph tirò fuori i sai - Se permettete...- Leo però lo bloccò.
- Fermo. Potremmo fargli più male che bene.-
- Leo ha ragione.- si associò Don - Noi non sappiamo nulla di questa tecnologia.- ma prima che avesse tempo anche solo per pensare di poter prendere una qualunque confidenza con quella tecnologia e salvare Splinter...quegli strani eso-scheletri abitati da cervelli rosa e piccole piattaforme volanti sopra le quali vi erano altre di quelle creature, fecero irruzione nella sala, iniziando a sparare a raffica contro di loro usando fucili laser, ma i ninja riuscirono a salvarsi schivando i colpi, rotolando, abbassandosi e combattendo.
Poi, una di quelle creature perse il controllo della sua arma ed iniziò a sparare senza poter far nulla per decidere dove e cosa  colpire.
Iniziò a danneggiare le apparecchiature... e sulla traiettoria c'era anche la capsula in cui era chiuso, privo di sensi, il maestro Splinter.
- NO!- urlò Donatello parandosi di fronte al padre. Il raggio energetico lo prese in pieno petto, e lo fece volare fino alla stanza attigua, facendogli battere il guscio e la testa sui gradini che portavano ad una piattaforma.
- Donatello!!!- urlò Sarah correndo nella stanza al capezzale del fratello, per assicurarsi che non si fosse fatto troppo male.
S'inginocchiò subito di fianco a lui e gli poggiò due dita sul collo.
Poco dopo, anche Leo, Raph e Mik li raggiunsero nella strana stanza.
- Come sta?!?- chiese Leo.
- Sta bene... è solo svenuto, credo che abbia battuto la testa, ma per fortuna non ha subito gravi danni...- fece Sarah.
- Facciamo stendere come si deve...- fece Raph. Lui e Leo lo presero da sotto le braccia, mentre Mik lo prese per le gambe. Lo fecero stendere sulla piattaforma.
In quel momento, il direttore della TCRI si avvicinò loro - Seguite il mio consiglio. Uscite immediatamente da qui.-
- Non riesco più a muovermi!!!- fece Mik.
Il direttore corse subito alla consolle di comando, cercando di spegnere la macchina, ma i danni subiti dalle apparecchiature erano troppo gravi.
- Troppo tardi.- fece l'uomo con sguardo addolorato.
Le tartarughe e la ragazza vennero avvolti da un raggio di energia bianca, e a poco a poco iniziarono a smolecolarsi, per poi sparire del tutto.
Quando le guardie entrarono nella stanza, oltre al direttore e al suo sguardo impotente e disperato, c'era solo una colonna di fumo fluttuante.

 


Bene. E la prima serie è conclusa, se si escludono gli episodi '' filler'' che non hanno influito granchè sulla trama orizzontale.
E finisce così: i nostri eroi sono scomparsi per finire chissà dove. Ma non temete. Questa storia è solo all'inizio. Ho già iniziato a pensare alla seconda parte ed anche lì ne capiteranno delle belle.
Grazie a tutti per il sostegno che mi avete dato. Quando ho detto '' Ma sì dai''- non mi aspettavo tante recensioni.
Grazie a....
LadyZaphira, che mi ha dato lo sprint decisivo per farmi prendere la decisione di pubblicare questa storia.
Baris D Lawrence, sono felice che ti piaccia la storia e il personaggio di Sarah. E grazie anche per i tuoi consigli. Cerco di attenermi il più possibile alle puntante, modificando alcune parti per dare anche a Sarah il suo spazio, ma preferisco non fare grossi cambiamenti, come il far dare a lei il colpo di grazia a Shredder, perchè temo diventerebbe troppo Mary Sue.
Un grazie speciale va Misslovegood94, che conosco ormai da anni, per il suo sostegno che non vale solo per le storie, ma anche per i problemi della vita. Le tartarughe ninja ci hanno fatto incontrare e alla fine, dopo quasi sette anni senza sapere più nulla l'una dell'altra, ci hanno fatto ritrovare <3 Grazie di tutto e spero di poter tornare presto a leggere qualcosa di tuo.
A proposito, non odiarmi per questo ultimo capitolo.... ma è colpa di Leo se non si è ancora visto tu sai cosa.
Ultima, ma non per importanza, Lilica, che mi da lo sprint giusto per ripescare e riaggiornare storie '' dimenticate anche da Dio'' e per le quali stavo perdendo le speranze.

Vi voglio bene ragazzi, vi sto abbracciando tutti con il pensiero.

  
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