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Autore: Darth Ploly    19/03/2018    1 recensioni
Dopo aver tentato invano di conquistare Ponyville con l'aiuto dell'Amuleto dell'Alicorno, Trixie attraversa Equestria con il suo carro, divorata da paure e demoni interiori. Una notte, mentre vaga in un bosco alla ricerca di sostanze per i suoi spettacoli, fa un incontro con un pegaso misterioso che la segnerà nel profondo.
Storia scritta per il concorso letterario del Cutie Mark Crusaders Forum. Per via di limiti nel numero dei caratteri, i capitoli saranno più brevi rispetto a quelli delle mie altre fanfiction.
Mi auguro che la apprezzerete ugualmente.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Trixie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stai bene?”
Dietro di me, un piccolo pegaso mi osserva con il capo inclinato. Il suo manto è verde acqua, simile a quello di una giovane unicorno che mi sembra di aver visto a Ponyville, mentre la criniera è di un bellissimo turchese ed è acconciata con un taglio particolare, ritta sulla sua testa.
“Ragazzino, non so cosa tu faccia qui, ma ti consiglio di andartene” Gli dico concentrandomi sulle cose importanti “C’è un enorme orso in giro, mi stava seguendo fino a un attimo fa. Credo abbia fiutato una falsa pista, ma non ci vorrà molto prima che torni”
“Non preoccuparti, non tornerà: l’ho mandato via io”
Per un attimo, la tensione mi spinge a credergli, ma riesco a tenere a bada la fantasia e a ragionare a mente fredda.
“Ascolta, non metto in dubbio il tuo coraggio, ma non è tempo di scherzare: se quella bestia ci ritrova qui…”
“Non mi ascolti? Ho detto che l’ho allontanato. Conosco bene questa foresta e so come comportarmi con i suoi animali. Quell’orso è particolarmente irritabile, ma basta saperlo prendere”
Il tono del pegaso si fa più serio, la sua voce si riempie della sfrontatezza che si può avere solo alla sua età. Cerco di ricorrere a tutti i miei sensi per sondare l’area, ma il bosco appare più calmo e silenzioso che mai, senza più nemmeno gli insetti notturni a ronzarmi attorno.
“Allora? Ti sei convinta?”
Il pegaso attira di nuovo la mia attenzione. A una seconda occhiata, sembra ancora più giovane di quanto non apparisse prima.
“Prima di tutto, non credo assolutamente a quello che mi stai dicendo” Spiego indispettita “E, pure se fosse, non c’era bisogno che ti intromettessi: me la stavo cavando benissimo da sola”
“A me non sembrava: stavi scappando via urlando disperata. Quell’orso ti avrebbe inseguito fino a domattina”
“È evidente che non conosci una strategia di guerra quando ne vedi una” Ribatto ancora più spazientita e sbuffando aria dalle narici.
Il ragazzino fa oscillare la testa nascondendo un odioso sorrisetto, poi risponde: “Un grazie sarebbe stato sufficiente”
“Un grazie?” Grido esasperata, per poi portarmi una zampa alla bocca, temendo di richiamare qualche altro animale. Quando mi rendo conto che il piccoletto sta per ridere di nuovo, mi ricompongo e continuo: “Io non ti devo nulla! Anzi, adesso, se ti piace tanto girare nei boschi di notte, ti lascio qui e me ne torno al mio carro. Addio!”
A testa alta, lo supero e mi avventuro tra gli alberi, lasciandomelo alle spalle.

“Vediamo un po’, ormai dovrei essere vicina…sì, sono sicura, il sentiero è questo” Accelero il passo e mi dirigo verso gli ultimi alberi della foresta. Con un salto supero un cespuglio più alto degli altri e finisco in un ampio spiazzo.
Lo stesso di prima.
Con lo stesso moccioso seduto ai piedi di un grosso albero.
“Ce ne hai messo di tempo a tornare” Esclama rialzandosi.
Resto a fissarlo sbigottita per qualche attimo, poi mi guardo intorno balbettando: “Ma cosa…tu come…?”
“Io non ho fatto niente, sono rimasto qui dove mi hai lasciato. Direi invece che tu ti sei persa”
“Persa? Che sciocchezze! Io non mi perdo mai!” Rispondo cercando di recuperare la mia compostezza. Non mi va di concedere a questo ragazzino un pretesto per deridermi.
“Io in realtà ero…pentita!”
“Pentita?” Ripete lui senza convinzione.
“Sì, pentita! Pentita di averti lasciato qui”
“Oh. Allora non preoccuparti, so come tornare a casa”
“No! Cioè, no…io…ecco: dato che mi sento in colpa, ti concedo l’onore di accompagnare la Grande e Potente Trixie fuori da questa foresta!”
“Eccitante…” Borbotta dopo un forte sospiro “Va bene, signorina Trixie, venga con me allora. Io mi chiamo Silver…”
“Non mi interessa” Lo anticipo mettendomi in marcia.
Dietro di me, il pegaso mi segue con passo leggero, non facendo nessun rumore sul terreno.
Purtroppo, scopro che è un gran chiacchierone.
   
 
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