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Autore: Darth Ploly    21/03/2018    1 recensioni
Dopo aver tentato invano di conquistare Ponyville con l'aiuto dell'Amuleto dell'Alicorno, Trixie attraversa Equestria con il suo carro, divorata da paure e demoni interiori. Una notte, mentre vaga in un bosco alla ricerca di sostanze per i suoi spettacoli, fa un incontro con un pegaso misterioso che la segnerà nel profondo.
Storia scritta per il concorso letterario del Cutie Mark Crusaders Forum. Per via di limiti nel numero dei caratteri, i capitoli saranno più brevi rispetto a quelli delle mie altre fanfiction.
Mi auguro che la apprezzerete ugualmente.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Trixie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Un pegaso verde, dice? Mi dispiace, non lo conosco. Mi sembra strano che non riesca a trovarlo, comunque: siamo un paesino piccolo”
“Lo so, è il settimo pony che me lo ripete” Spiego con tono rassegnato “Grazie lo stesso”
Mi allontano dal cancello della scuola lasciando il bidello a continuare il suo lavoro. Speravo di riuscire a ottenere informazioni almeno qui, ma è stato solo un altro buco nell’acqua.
Ho visitato il villaggio in lungo e in largo per più e più volte, chiedendo anche a vari abitanti, ma sembra davvero che il ragazzino non viva qui. Sarei tentata di credere di essermi sognata tutto durante la notte, se non fosse per quella boccetta piena di Petali. Possibile che l’abbia posata io fuori casa prima di rientrare? No, è assurdo: perché mai avrei dovuto fare una cosa del genere? E poi significherebbe che la fuga dall’orso non sia mai realmente avvenuta, e invece non dimenticherò mai quei momenti.
Non ci sono dubbi: il ragazzino esiste e si nasconde da qualche parte. Può anche darsi che abiti in un paese vicino, magari si diverte a passeggiare nel bosco di tanto in tanto.
Qualunque sia la risposta, non la troverò rimanendo qui.

Un fruscio alle mie spalle, un rumore di legnetti spezzati. Vedendo di non fare alcun rumore, porto uno zoccolo alla borsa e ne tiro fuori una boccetta con della polvere rosa dentro. Un piccolo trucchetto dai miei spettacoli: non sarà pericoloso, ma fa un bel fumo.
Respiro profondamente e mi giro di scatto indietreggiando di un paio di passi, la boccetta in alto sopra la mia testa.
Un castoro. Un piccolo castoro smette di rosicchiare il ramoscello che ha tra le zampe e mi scruta dubbioso, con due occhioni grandi che sembrano voler interrogarmi.
“Ti è andata bene, cosetto” Gli dico mentre poso di nuovo la boccetta al suo posto “Non è che puoi aiutarmi a trovare un pegaso che frequenta questa zona, eh? Non credo che tu ne veda tanti”
Ma il castoro sembra aver perso interesse per me ed è tornato a dedicarsi alle sue attività. Immagino che la vita notturna in questa foresta sia più adatta a creature come lui che a me.
Decido di fermarmi per recuperare un po’ le forze e mi siedo a guardare l’animaletto. Questo posto non è così male quando non sei inseguita da orsi che cercano di mangiarti.
“Sei di nuovo qui?”
Mi giro e vedo il pegaso che stavo cercando. Anche questa volta sembra essere spuntato dal nulla, si è avvicinato senza fare alcun rumore.
“Oh, ciao! Sì, vedi…” Inizio a balbettare un po’ impacciata “Sono tornata perché…volevo cercare…”
“Hai bisogno di altri Petali?”
“Sì! Sì, esatto! I Petali che sono…di là, lo so!”
Il ragazzino ride divertito scuotendo la testa.
“Sbagliato di nuovo. Magari potrei avere l’onore di accompagnarti”
Imbarazzata, annuisco un paio di volte mentre giro il muso per non guardarlo ridere ancora. Il ragazzino mi fa un cenno con la zampa invitandomi a seguirlo e inizia ad addentrarsi tra gli alberi. Prima che possa avanzare troppo, gli grido: “Fermati!”
“È successo qualcosa?” Mi domanda girandosi di nuovo verso di me.
“Ecco, io…io non sono qui per i Petali. In realtà cercavo te” Gli spiego, mantenendomi sempre lontana da lui: sono sicura di essere arrossita e spero che il buio e la distanza possano nasconderlo.
“Nonostante mi sia comportata male ieri sera, mi hai fatto davvero un grande favore portandomi i Petali oggi. Perciò volevo dirti…grazie”
Il pegaso mi fissa con un’espressione stupita stampata sul muso. La cosa mi irrita, ma immagino che sia la reazione più naturale in questo momento.
“Sì, ma non farci troppo l’abitudine!” Metto subito in chiaro “Non sono tipa da sentimentalismi, quindi accontentati di questo”
Lo sento cercare di soffocare una risatina con mille sforzi. Devo essere veramente ridicola.
“Sono felice di esserti stato d’aiuto” Mi dice alla fine “Ti va di fare un giro? Qui ci sono molte piante che potrebbero tornarti utili”
Il ragazzino sa decisamente come convincermi. Con una scrollata di spalle, mi faccio avanti a testa alta e, raggiungendolo, gli dico: “Scostati, Silver…”
“…Cloud”
“Certo, Silver Cloud! Scostati: deciderò io dove andare”
Con passo deciso avanzo tra gli alberi, mentre Silver Cloud preferisce volare poco sopra la mia testa. Sarà più semplice esplorare il bosco con una guida al fianco.
   
 
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