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Autore: SherylWeasley    22/03/2018    1 recensioni
Rue era solo una bambina del distretto 11, che amava le ghiandaie imitatrici e stare con la sua famiglia, ma tutto questo era ormai destinato a finire. Ho voluto dedicare questa storia ad una piccola eroina che farà di tutto per non perdere se stessa durante gli Hunger Games, in cui ognuno deve cambiare per sopravvivere.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Rue, Thresh
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era quasi il crepuscolo e mentre il sole calava dietro ai monti tingendo l'aria intorno a sè di un rosso acceso, come se lo stesso cielo stesse andando a fuoco, le ombre si allungavano in tutto il campo santo e una brezza leggera soffiava scompigliando i capelli di Deede, che per niente intimorita dall'aspetto lugubre del luogo, camminava silenziosa tra le lapidi con affisse vecchie croci di legno recanti i nomi delle persone che non c'erano più.

La ragazzina si fermò un attimo e guardò un punto in lontananza schermandosi con le mani dal sole, Rue infatti riposava nel punto più alto del cimitero, all'ombra di un albero secolare dove le ghiandaie erano solite costruirci i loro nidi.

Le stesse ghiandaie che durante il suo funerale avevano riempito l'aria di canti nostalgici carichi di speranza, per poi chiudersi, subito dopo, in un lungo silenzio assordante in segno di lutto.

Ora era Deede che la sostituiva al frutteto cantando ogni sera la melodia che segnalava la fine dei lavori, e anche se non poteva uguagliare la bravura e l'eleganza della sorella continuava a farlo in sua memoria, per rispettare le sue ultime volontà mai espresse e per mantenere vivo il suo ricordo senza permettere che venisse mai dimenticata.

Una volta arrivata in cima all'altura, leggermente affannata per la salita, Deede si volse indietro ad osservare le lapidi ordinatamente disposte a schiera che svettavano in lontananza come silenziosi angeli di pietra. Poco distante da dove si trovava Rue, qualche tomba più a destra, c'era Thresh, arrivato pochi giorni dopo di lei e morto da eroe.

Deede sospirando posò un mazzolino di boccioli bianchi sulla lapide della sorella e si mise in ginocchio davanti ad essa, accarezzandone la superficie di marmo liscio e freddo.

Era passato un anno dalla sua morte ed erano successe tantissime cose da allora. Dal momento in cui Katniss aveva tirato fuori le bacche velenose nell'arena qualcosa era per sempre cambiato. Infatti gli abitanti dei distretti in quel gesto non avevano visto una ragazza un pò sprovveduta che compiva un atto disperato per amore, ma avevano colto un gesto di ribellione e di sfida contro Capitol City e i suoi emissari.

Un'opportunità per cui lottare come non capitava da molto tempo ormai. Quel stesso giorno inoltre i vincitori dei settantaquattresimi Hunger Games erano arrivati per il Tour della vittoria e per la commemorazione dei tributi caduti del distretto undici.

C'era stato un momento in cui le era sembrato che Katniss avesse paura di parlare, di dire troppo, ma poi si era finalmente sbloccata e aveva cominciato a raccontare. Ed era stato bello sentir rivivere Rue nelle parole di qualcun' altro, di qualcuno che avrebbe dovuto esser suo nemico, ma che invece di lottare contro di lei aveva lottato con lei. Ed era questo che aveva stupito tutti quanti e fatto tremare Capitol.

Erano state più che alleate, erano state amiche.

E nonostante tutti gli sforzi di Snow di far passare la morte di Rue come un sacrificio necessario per un bene superiore Katniss non intendeva passarci sopra. Non era riuscita a proteggerla come avrebbe voluto e le dispiaceva. Ma lei non apparteneva a Capitol City, era ancora la ragazza del distretto dodici, cresciuta nelle miniere di carbone, sapeva cosa erano la fame, la perdita e la povertà assoluta e non se lo sarebbe dimenticato.

Niente di quello che le avrebbe detto Snow le avrebbe fatto scordare ciò che aveva vissuto.

Sapeva ancora da dove proveniva e a cosa aveva dovuto assistere per arrivare fino a quel punto.

Non l'avrebbe dimenticata mai.

Aveva dimostrato una profonda umanità nel parlare così apertamente di Rue, che agli occhi di Capitol era solo un tributo, ma con la sua morte avevano perso tutti qualcosa. Se fino a quel momento si ritenevano tutti innocenti ora non era più così, erano tutti colpevoli, complici silenziosi che erano rimasti troppo tempo a guardare mentre Capitol bagnava l'arena con il sangue di innocenti massacrati.

Anche Joe era morto.

Dopo il discorso di Katniss aveva fischiato le quattro note di Rue alzando tre dita in alto in segno di unanimità, imitato ben presto dal resto degli abitanti. Ma i pacificatori non erano stati d'accordo e lo avevano giustiziato davanti a tutti.

Era stato sepolto al limitare del bosco, in direzione delle montagne, nel suo posto preferito, come gli sarebbe piaciuto a lui. E questo ennesimo massacro insensato dimostrava che era giunta l'ora di smetterla di cullarsi nell'idillio che Capitol City li avrebbe protetti e che stava facendo tutto questo per il loro bene, perchè così facendo mentivano a loro stessi e soprattutto non portavano rispetto nei confronti di Rue, Thresh e di tutte le altre vittime. Ormai nessuno era più al sicuro, avevano tutti un nemico comune che aveva un volto e un nome e che costringeva le persone ad uccidersi tra di loro in nome della pace e dell'ordine facendoli dimenticare chi era il vero nemico. E ogni anno, ogni giorno li obbligava ad assistere impotenti alla morte dei propri cari, per far capire che erano tutti piegati al suo volere.

Erano stati utilizzati, manipolati, presi in giro e avevano combattuto gli uni contro gli altri, ma la vera minaccia era un'altra.

Si poteva morire mantenendo l' innocenza e l'umanità inalterata, a testa alta,come aveva fatto Rue oppure uccidere per conto di Snow diventando così una sua pedina.

Deede strinse forte i pugni fino a far sbiancare le nocche, quando chiudeva gli occhi la vedeva, con le braccia spiegate verso l'alto, in equilibrio sulle punte dei piedi, pronta a spiccare il volo, e per questo all'inizio aveva sempre il timore di riaprirli e di vederla scomparire, ma con il tempo si era abituata a vederla ovunque, nel vento, nelle ghiandaie, nei fiori che crescevano in riva al fiume e che le facevano solletico ai piedi.

Lei c'era sempre.

Perchè le persone che ci hanno amato continuano a vivere nei nostri cuori e trovano sempre il modo di tornare da noi. E nemmeno Snow avrebbe potuto portargliela via a quel punto.

Non se ne era andata invano, era questo il pensiero che faceva andare avanti Deede, morendo aveva fatto capire alle persone che era giunto il momento di ribellarsi e che una vita così non era degna di esser chiamata tale.

Katniss aveva vinto per lei e avrebbe continuato a combattere nel suo ricordo.

Era stata l'effetto collaterale, e non una pedina. Una fiammella che se lasciata indomita poteva proliferare in un fuoco indomabile.

Ne sarebbe stata fiera.

 

Nota autrice

Grazie a tutti per avermi seguita fin qui.

Grazie per i commenti e grazie anche a chi ha letto soltanto ed è arrivato comunque fino alla fine.

E' stato davvero un bel traguardo per me.

Mi ha addolorato enormemente dire addio a Rue un'altra volta, ma la sua morte è stata determinante nella trasformazione di Katniss in ghiandaia imitatrice.

Era lei quella piccola fiamma che si è trasformata in un fuoco della ribellione, ed è stata la sua morte a far aprire gli occhi agli abitanti dei distretti e convincerli a reagire. Nel momento in cui il cuore di Rue ha cessato di battere Capitol City ha firmato la sua condanna a morte. E mentre Katniss adornava il suo corpo di fiori, i ribelli erano già pronti a combattere.

Per questo in un certo senso lei non se ne è mai andata davvero.

Vorrei riportare ora una frase di Katniss presa dal primo libro della saga:

"E' successo qualcosa quando tenevo la mano di Rue, guardando la vita scorrere via da lei. Ora sono decisa a vendicarla, a rendere la sua perdita indimenticabile, e posso farlo soltanto vincendo e rendendomi, in tal modo, indimenticabile"

Grazie ancora di cuore,

SherylWeasley.

 

   
 
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