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Autore: FireFistAce    30/03/2018    2 recensioni
E mentre Sakazuki era intento ad ammanettare Burgess e Van Ooger, Teach tirò fuori dallo stivale sinistro un pugnale e si lanciò ghignante contro la schiena del detective, ma Ace lo vide e fece la cosa più sensata che gli venne in mente: urlare il nome dell'altro e mettersi in mezzo.
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Monkey Ace diventa un detective per poter far luce sull'uccisione dei suoi genitori, e sotto consiglio di Garp si ritrova a lavorare con Sakazuki Akainu, il più bravo sul campo. I due riusciranno a lavorare bene insieme, per fortuna, ma non sarà certo tutto rose e fiori, in fondo sono alle calcagna di un pazzo criminale e la matassa da sbrogliare è particolarmente intricata.
Con un po' (tanta) di fortuna, una dose di problemi personali ed un pizzico di ingegno, chissà se saranno in grado di arrivare alla soluzione del problema.
[Modern!AU; Sakazuki/Ace; Aggiornamenti discontinui]
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akainu, Barba nera, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stuck together - Capitolo I


Tutto era iniziato quando Ace aveva accettato la proposta di suo nonno, Garp, di lavorare come assistente del detective più in gamba di quei tempi: Sakazuki Akainu, il Cane Rosso, uno dei pochi uomini che ancora poteva arrogarsi il diritto di definirsi incorruttibile.

Ace storse il naso appena la porta dello stabile si chiuse dietro di lui, privandolo del minimo refolo di vento che potesse portare anche solo pochi attimi di sollievo dalla calura della giornata, e si affrettò dietro al nonno che si era diretto alla porta socchiusa dell'ufficio.
Appena entrati, il giovane Monkey non si guardò nemmeno intorno e puntò lo sguardo nero sull'uomo seduto dietro la scrivania che, come Garp lo salutò, si alzò in piedi e ricambiò con indifferente cordialità.

Cazzo quant'è alto.

Fu il primo pensiero che Ace ebbe su Sakazuki, ritrovandosi ad alzare la testa per poterlo guardare negli occhi.
Ace era alto di suo, almeno rispetto alla media, e non erano molte le persone che conosceva che lo superavano di altezza, adesso avrebbe dovuto aggiungerne una alla lista.
Nonostante questo, lo trovava antipatico. Era troppo composto, troppo indifferente, troppo il suo totale opposto.
Ace si chiese se sarebbe riuscito a lavorare con un tipo così, poi si disse che presto lo avrebbe certamente scoperto e non s'interrogò più di tanto sulla questione, mise invece su un sorriso cordiale e porse la mano.
"Io sono Monkey Ace, piacere."
Makino, la compagna di suo padre*, sarebbe stata fiera di lui, soprattutto quando Akainu lo squadrò da capo a piedi e non ricambiò la mano porta ed Ace fu tanto bravo da non insultarlo seduta stante.
"Vedremo se sarà un piacere. Tzè, proprio un Monkey doveva toccarmi."
Garp, affianco a lui, rise, ma Ace non capiva cosa ci trovasse di divertente, lui lo trovava solo un comportamento estremamente scortese e fastidioso.

Arrogante.

Apostrofò il giovane mentalmente.

Chi cazzo si crede di essere?

E ciò che era peggio era che era pure affascinante! Fosse stato brutto sarebbe stato più facile da odiare, almeno secondo Ace, il cui sguardo era scivolato sulla camicia rossa floreale sbottonata, sul petto lasciato scoperto, sui pettorali e su quel tatuaggio viola che si poteva intravedere lungo il fianco sinistro.
"Bene! Penso che le adeguate presentazioni siano state fatte. Ace, che ne dici se ce ne andiamo?"
La voce di Garp lo riscosse dalla sua silenziosa contemplazione, e lo sguardo nero si posò sul parente.
"Eh? Ah, s-sì. Andiamo pure."
Quando riportò lo sguardo sul detective, si stupì del sogghigno divertito sul suo volto.

Bastardo. Sapeva che lo stavo guardando!

"Ci vediamo domattina, Monkey. Alle 8 puntuale, mi raccomando, non sopporto i ritardatari."
Ace arricciò le labbra in un broncio prima di andarsene.

Si prospetta un incredibile ed autentica tortura.

Fu il suo ultimo pensiero.

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Nonostante le aspettative, il primo mese di lavoro scivolò via con facilità ed incredibile noia. Insomma, possibile che non ci fossero casi per la quale era richiesta la loro presenza?
Da un lato, Ace pensava che fosse un bene che succedessero poche cose, dall'altro, invece, lo trovava solo snervante.
Doversene stare tutto il giorno chiuso in ufficio, con Sakazuki che raramente parlava, un caldo della Madonna perché, ovviamente, il condizionatore aveva deciso di rompersi e lasciarli in balia della calura impietosa, e senza niente da fare? Era una tortura!
Ace non era fatto per starsene fermo tutto i giorno, era un tipo iperattivo (anche se non quanto suo fratello Rufy) e aveva bisogno di movimento, non di staticità! E così camminava come un'anima in pena tra una stanza e l'altra, passando dalle bianche pareti dell'ufficio a quelle grigiastre dell'ingresso, e ancora il giallo grano della piccola cucina, il celeste del bagno ed il rosso tenue dello studio.
Tutto sommato era un bel posticino, accogliente e piccolo al punto giusto per due persone, mancava solo una camera da letto e avrebbero potuto viverci senza problemi.
Ma non era quello il punto, e mentre Ace giaceva disteso sul piccolo divano all'interno dello studio (che più che uno studio sembrava un salotto) fuori iniziava a calare il sole.
Il giovane lanciò un'occhiata all'orologio appena il proprio stomaco brontolò e, rendendosi conto che l'ora di cena ormai era vicina, si alzò e si stiracchiò pigramente.

"Esco a comprare la cena!"
Urlò all'uomo nell'ufficio, e non si stupì di non aver ricevuto risposta, aprì invece la porta per uscire e quasi finì addosso a due ragazze.
La più alta delle due, capelli lunghi e neri ed occhi di un verde scuro intenso, fece prontamente un passo indietro, portando con sé la più bassa, capelli rossi e corti ed occhi color nocciola, le mani chiuse a pugno all'orlo della maglia violacea dell'altra, ed Ace le adocchiò con curiosità, lo stomaco affamato messo momentaneamente da parte.
"Posso fare qualcosa per voi?"
Chiese poi subito con un sorriso gentile, osservando come la più bassa -sicuramente la più piccola- si nascondesse insicura dietro all'altra, che con un cenno del capo annuì.
"Mi chiamo Laki Shinsei e questa è mia sorella Aisa. Siamo qui per parlare con il detective Akainu."
Ad Ace venne quasi da ghignare, fiutando lavoro, e si fece da parte per poter indicare alle due di entrare.
"Certo, seguitemi! Sakazuki è nell'ufficio."

Aveva presto scoperto che l'uomo preferiva essere chiamato per cognome, fin troppo formale per i gusti del detective più giovane, e così Ace lo chiamava per nome a spregio, ricavandone sempre nuove occhiatacce che lo facevano sghignazzare divertito.
E sì, forse voleva provarci con lui, ma ehi, non era certo colpa sua! Era l'uomo che se ne andava a giro a camicia aperta e gli faceva venir voglia di tastare la durezza di quei pettorali, o di tracciare quello che riusciva a vedere del suo tatuaggio.
Era Lui quello che stava testando la resistenza del lentigginoso, non era certo Ace.
Ma non era quello il momento di pensarci! Entrò invece nella stanza che rappresentava il loro ufficio, e Akainu nemmeno lo degnò di uno sguardo.
"Sei già tornato dalle tue compere, Monkey?"
Un verso di stizza si liberò dalle labbra dischiuse.
"Non sono nemmeno uscito, Sakazuki, ho incontrato queste due ragazze che sono in cerca di aiuto."
Spiegò mentre si faceva da parte per farle entrare, appoggiandosi poi di schiena al muro e mettendosi ad osservare i presenti.
"Bene."
Commentò breve l'uomo, e lo sguardo nocciola si posò sulle due giovani sorelle.
"Cosa posso fare per voi?"
Ci fu un attimo di silenzio, Aisa si strinse alle gambe della sorella con incertezza, quasi paura prima che la più grande rispondesse.
"Nostro padre, Ganforr Shinsei, è stato ucciso da Eneru Lightning."
L'informazione cadde nel silenzio, ed Ace si fece se possibile più attento.
Conosceva quei nomi, erano due dei più importanti uomini che vivevano a Skypea, una cittadina a qualche ora di distanza da Sabaody.
Akainu tenne lo sguardo su Laki ed arcuò un sopracciglio in domanda. Se le due già conoscevano il colpevole, perché allora non andare dalla polizia? Ma la ragazza non aveva ancora terminato.
"I due erano colleghi di lavoro e si sono ritrovati a lavorare insieme ad un progetto, ma non si sopportavano. Ieri mattina Eneru si è presentato a casa nostra, io ed Aisa eravamo al piano superiore a prepararci per andare a scuola, ma quando li abbiamo sentiti urlare abbiamo deciso di rimanere nascoste. L'ho visto accoltellarlo."
E nonostante la giovane fosse sicuramente scossa dall'accaduto, era davvero brava a tenerlo nascosto per farsi forte davanti alla sorella minore.
"Abbiamo chiamato subito la polizia, ma nessuno ci ha creduto. Il comandante Nezumi ci ha riso in faccia, dicendoci che nessuno avrebbe mai dato credito a due mocciose visionarie che volevano solo accusare un uomo del rango di Eneru Lightning."
Un'espressione schifata le si dipinse il volto a quelle parole, ma fu lesta a riprendersi.
"Nonostante questo, noi sappiamo che è stato lui, e visto che la polizia non vuole crederci abbiamo deciso di venire da lei. E non ci importa di qualunque importo sarà necessario pagare, nostro padre è... Era piuttosto ricco."


La decisione di partire fu presa senza troppi ripensamenti, perché non si dice mai di no al lavoro e i due detective prima sarebbero partiti e prima sarebbero arrivati, riportando nel frattempo anche le ragazze a casa senza far prender loro troppi trasporti.
Non si può mai sapere in fondo, meglio evitare che due ragazze indifese girino per un posto come Sabaody.
Il viaggio fu eseguito in silenzio, eccezion fatta per il masticare ritmico di Ace che aveva insistito a volersi comprare da mangiare per affrontare la tratta dato che ormai era ora di cena e lui aveva fame, e appena l'auto fu parcheggiata ed una stanza per la notte fu pagata in un B&B poco lontano da casa delle sorelle Shinsei, i quattro si avviarono all'abitazione.

Arrivare fu veloce, dal B&B alla casa delle sorelle vi erano poco più di cinque minuti a passo tranquillo, e appena giunti al luogo furono fermati da un uomo che, secondo Ace, aveva il senso della moda molto distorto. A meno che non avesse perso una scommessa e non fosse stato costretto ad indossare quel ridicolo cappello con le orecchie da topo.
"Fermi lì. I civili non possono entrare, è una scena del delitto."
Ace arcuò un sopracciglio, mentre Akainu dovette trattenersi dall'alzare lo sguardo al cielo.
Odiava quell'uomo a pelle.
"Sono Sakazuki Akainu, detective risedente a Sabaody. Le figlie della vittima, Laki e Aisa Shinsei,"
E nel dirlo indicò le due ragazze poco dietro di loro
"Sono venute a chiedere il mio aiuto. Se mi fai passare, posso fare il mio lavoro."
Il poliziotto adocchiò le due ragazze con rabbia, ed Aisa si nascose ancor di più dietro alla sorella, poi si fece di lato per far passare i detective e mise su un sorriso falso e mellifluo che fece salire la nausea ad Ace.
"Ma certo, passate pure. Se i miei uomini vi fermano, dite loro che Nezumi vi ha dato il permesso di svolgere il vostro lavoro."
Ah quindi era lui Nezumi, il giovane Monkey si disse che aveva proprio l'aria di un ratto*, ispirava antipatia a prima vista e non dubitava che fosse uno da tutto fumo e niente arrosto, ma il permesso di entrare era stato dato e i due si fecero lesti strada all'interno dell'abitazione dopo aver intimato le due ragazze di tornare in stanza, cosicché non dovessero stare fuori in piedi a far nulla.
Almeno avrebbero avuto un posto dove sedersi, no?
Ad ogni modo, appena messo piede nell'ingresso si resero conto di come quei poliziotti stessero solo facendo confusione senza lavorare davvero, e chiunque osasse avvicinarsi per dir niente venivano scoraggiati dallo sguardo di Sakazuki che prometteva morte lenta e dolorosa.

Odiava perder tempo e quegli incapaci avevano già contaminato abbastanza il luogo del delitto.

Come si aspettavano, nessun'arma fu trovata ed Ace non sapeva se Eneru se la fosse portata via o se la polizia l'avesse fatta sparire, ma dopo aver controllato nei minimi dettagli l'ingresso, il salotto (il luogo dell'uccisione) e la cucina, il più giovane si affiancò al collega per non farsi sentire dai presenti, e pensoso esternò i propri dubbi.
"Questo era un tipo ricco, no?"
Chiese, ricevendo solo un verso di conferma abbastanza stizzito, probabilmente dalla stupidità della domanda, ma Ace continuò col suo ragionamento.
"Se io fossi un tipo ricco allora avrei paura di essere derubato. Insomma, i soldi fanno gola a molti, e per essere tranquillo quando non ci sono probabilmente installerei delle telecamere."
A quelle parole, Akainu lo guardò con una punta di curiosità malcelata nello sguardo.
"A cosa vuoi arrivare, Monkey?"
Un ghigno si aprì sul suo volto lentigginoso non appena l'attenzione del compare fu attirata con successo, e gli si avvicinò un po' di più.
"Forse non ci ha pensato nemmeno il topo,"
Incominciò, indicando con un cenno del capo il poliziotto che li aveva osservati per tutto il tempo, ed Akainu incurvò appena le labbra verso l'alto in approvazione del soprannome che il più giovane aveva affibbiato a Nezumi.
"Ma se Shinsei era ricco, vuol dire che probabilmente aveva delle telecamere in casa. E se ci sono delle telecamere che hanno ripreso la scena dell'omicidio, vuol dire che dobbiamo solo trovarle ed avremo le nostre prove!"
Quel sorriso appena accennato si allargò di poco in un ghigno soddisfatto, lo sguardo quasi feroce all'idea di poter mettere nel sacco quel bastardo e, magari, quel venduto di Nezumi.
Perché lui lo sapeva, lo sentiva a pelle, che quel ratto era un corrotto, e lui odiava i corrotti.
"Complimenti Ace. Andiamo a cercare queste telecamere."
Ed il corvino rimase immobile mentre il più grande si allontanava per tornare ad ispezionare.

Mi ha chiamato per nome.

Fu l'unico pensiero che riuscì a formulare sul momento, ed un vago rossore gli tinse appena le guance piene di efelidi.

Mi ha chiamato per nome! Oddio non ci credo. Ci sto provando da poco più di un mese a farmi chiamare per nome!

Si voltò di scatto per rimettersi a cercare, ma la mente era altrove.
Era dall'inizio, una volta passata la prima impressione di totale antipatia, che cercava di farsi chiamare per nome! Era più colloquiale, più amichevole ed Ace lo voleva un rapporto amichevole.

'Amichevole'.

Si disse mentalmente con una risata trattenuta. Ad un occhio attento era palese che ci provasse con lui, la voglia di portarselo a letto e sentire quel corpo forte sopra di sé era nata quasi subito.
Non fraintendiamoci, non cercava una relazione amorosa, anzi. Le sue relazioni passate erano state un disastro e aveva deciso di non cercarne più, ma questo non significava che non potesse divertirsi un po' sotto le coperte con qualcuno e aveva sempre avuto un debole per le persone più grandi.
Una mano gli venne posata sulla spalla, e per poco non saltò in aria dallo spavento, voltandosi per guardare con occhi sgranati proprio Akainu.
"Ma sei matto?! Mi hai fatto prendere un colpo!"
Urlò d'istinto, poi si bloccò sotto lo sguardo dell'altro e voltò la testa verso il punto ove stava guardando fino a poco prima.
"Ero preso dall'ispezione!"
E con un dito indicò gli oggetti spostati con perizia ed attenzione, così da evitare di far troppa confusione e cercare allo stesso tempo le telecamere.
Lo sguardo del collega rimase su di lui per qualche istante ancora, poi scosse la testa e si allontanò.
"Volevo solo avvertirti che qui ho già trovato quello che cercavo e quindi cambio stanza. Attento a cercare bene, Monkey."
E dopo che Sakazuki se ne fu andato nella stanza vicina, Ace sospirò.

Doveva lavorarci meglio.

La ricerca fu molto fruttuosa, e dopo aver trovato ben cinque telecamere ed aver convinto Nezumi che loro stavano solo facendo il loro lavoro ed avevano il diritto di portar via le prove per analizzarle, se ne tornarono al B&B dove avevano preso una stanza, le due sorelle appisolate su di un letto.
Entrambi i detective rimasero svegli tutta lo notte, o quasi. Ad una certa la narcolessia di Ace lo aveva fatto crollare sul computer, il video di una delle telecamere in riproduzione.
Quando si svegliò la mattina successiva, il computer era spento e sistemato poco lontano ed un piatto con la colazione era vicino a lui. Stiracchiandosi, si guardò intorno.
Era da solo in stanza, e pensieroso iniziò a mangiare, poi decise di farsi una doccia e appena udì la porta della camera chiudersi si affacciò dal bagno nel mentre che si asciugava i capelli con una salvietta, i pantaloni ancora da chiudere che rischiavano di scivolare via dai fianchi e la maglia abbandonata sul letto.
Sulla porta, Akainu era appena entrato e lo sguardo nocciola si spostò sul corvino appena questi uscì dal bagno, soffermandosi sul tatuaggio che spuntava dai pantaloni, sembrando un tribale o qualcosa di fiammeggiante, non si capiva bene con i jeans addosso.
Ace, di contro, inclinò la testa da un lato curioso.
"Che avete fatto?"
Chiese poi, riferendosi anche alle due sorelle mancanti, e le iridi del collega si puntarono sul suo volto dopo aver lasciato lo sguardo vagare sul torace e sulle spalle piene di lentiggini.
"Siamo andati ad accusare Eneru Lightning dell'omicidio di Ganforr Shinsei. Ci sarà un processo penale da sostenere e noi dobbiamo presenziare in quanto abbiamo raccolto prove."
Spiegò con semplicità e serietà al tempo stesso, prima di spingere Ace verso il bagno e chiudersi la porta alle spalle.
L'effetto fu immediato, il calore s'irradiò sul volto del più giovane che lesto fece un passo indietro, fraintendendo, agli occhi del compare, la situazione, arrossendo fino alla punta delle orecchie.
"Ghiacciati, Monkey, se continui così vai a fuoco."
Lo rimbrottò subito, e con una mano recuperò dalla tasca sinistra dei pantaloni un chiavetta.
"Questa notte ho trovato il video che può incastrare Eneru Lightning e l'ho copiato qui. È la seconda copia, la prima l'ho dovuta cedere a Nezumi facendogli credere che fosse l'unica."
Spiegò con tono di voce basso, attento, quasi temendo di essere ascoltato.
"Devi tenerla tu fino al processo, cosicché abbiamo le prove necessarie per incastrare il bastardo."
Ed Ace rimase stupito, perché non l'aveva mai sentito parlare così.

Però...

"Perché l'altra l'hai data a quel ratto?"
Chiese confuso, e lo sguardo nocciola dell'altro si alzò al soffitto quasi con malcelata esasperazione.
"Ha cercato di corrompermi, ed io gli ho detto che avrei accettato ed avremmo parlato della ricompensa alla fine del processo. E prima che tu possa dire qualcosa no, non prenderò nessuna ricompensa alla fine ma se non lo avessi assecondato avrebbe potuto dirlo ad Eneru stesso che ci avrebbe fatto sparire senza pensarci due volte, invece così starà buono pensando di avere la vittoria in tasca."
Un ghigno si aprì lentamente sul volto lentigginoso del più giovane, che adesso capiva il piano del collega, ad afferrò la chiavetta prima di mettersela in tasca.
Adesso capiva anche perché lo aveva chiuso in bagno, se Nezumi voleva spiarli non avrebbe così potuto sentirli.
"Va bene, capito. La tengo io."
Affermò poi, prima che una mano gli afferrasse il mento, e iridi nero pece si ritrovarono a fissare iridi color nocciola, un sogghigno bastardo su volto dell'altro.
"Adesso puoi anche riprendere quel bel colore pomodoro, l'ultima cosa che penseranno abbiamo fatto in questo bagno sarà proprio parlare."
E appena si allontanò si aggiustò la camicia per farla sembrare sfatta prima di uscire, facendo così finta di doverla sistemare, ed Ace, rosso come mai era stato in vita sua, lo seguì poco dopo, afferrando la maglia ancora abbandonata sul letto e rivestendosi.
Sembrava sul punto di baciarlo.

Sembrava sul punto di baciarlo!

Non poteva crederci, e nonostante sapesse che era servito a metter su una messa in scena, non poté fare a meno di chiedersi se magari anche Akainu ci provasse con lui.
Sarebbe stato stupendo! Sarebbero stati entrambi felici e soddisfatti, no?
Mentre andava a sedersi vicino al collega con un ghigno stupidamente contento in volto, un paio di occhietti neri li osservava dalla porta socchiusa.

Il processo andò a gonfie vele, e grazie alla chiavetta che Ace aveva tenuto con sé e ad un registratore che Akainu aveva tirato fuori apparentemente dal nulla, alla fine finirono in prigione sia Eneru che Nezumi e compagnia, proprio a causa delle registrazioni della tentata corruzione nei confronti di Sakazuki e alla successiva scoperta dei soldi che il signor Lightning aveva pagato loro per far sparire ogni prova.
Ace era anche preoccupato per le due sorelle, e riuscì a convincere Akainu ad accompagnarle a casa della cugina Conis, una ragazza carina e simpatica che viveva insieme a suo padre Pagaya in un villaggio vicino, e alla fine il giovane Monkey decise che poteva stare tranquillo.
Dopo aver lasciato le due giovani, i detective ripartirono verso casa e appena arrivati all'ufficio trovarono Garp ad attenderli per congratularsi, ed Ace si chiese come facesse il vecchio a sapere che sarebbero tornati proprio quel giorno.
Tutto sommato era felice, aveva dato un aiuto fondamentale per la risoluzione del caso e, cosa più importante, si era reso conto che sul giornale era comparso anche il suo nome insieme a quello di Akainu e quindi sì, anche lui avrebbe iniziato a farsi conoscere e la cosa lo rendeva orgoglioso.
Ma la prima cosa da fare appena tornati fu convincere Sakazuki a lasciare ogni lavoro al giorno successivo, perché c'era altro da fare.

Quella sera, festeggarono.

---

1*Ace è stato adottato da Dragon in questa storia quindi si riferisce a lui con il termine di padre, e piacendomi troppo l'idea di Makino come una specie di madre per Rufy la coppia si è praticamente creata da sola (anche se Makino non è la reale madre di Rufy, è solo l'attuale compagna di Dragon)

2*"Nezumi" vuol dire, appunto, ratto

Salve a tutti! Chiedo innanzitutto scusa per aver pubblicato il capitolo solo ora e non averlo potuto far prima, soprattutto dato che lo avevo già pronto da giorni, e poi vorrei ringraziare chi mi ha recensito e chiedere scusa per non aver risposto.
Purtroppo, non so voi, ma da telefono mi trovo malissimo e non ho avuto tempo di mettermi al computer per rispondere, anche quando ho pubblicato I Thought you werw my brother avevo i minuti contanti, così ho deciso che dalla prossima volta risponderò all'inizio di ogni nuovo capitolo! (Tranne qui che rispondo ora alla fine) quindi non vi crucciate se non rispondo (ma se ho tempo rispondo lo stesso) perché lo farò con i nuovi aggiornamenti
~

Ma parlando della storia: non sarà molto lunga, o almeno spero, e cercherò di fare i capitoli piuttosto lunghi, o almeno più lunghi di come faccio solitamente. Questo era il primo capitolo e quindi sì, non è successo poi così molto, ma dal prossimo inizieranno a smuoversi un po' le cose se tutto andrà come ho pianificato (purtroppo ogni tanto le mie storie decidono di andarsene per fatti loro anche se mi faccio una scaletta, quindi speriamo in bene).
Non ho altro da dire per il momento, se non che il rapporto tra Ace ed Akainu, nonostante la scena in bagno possa far intendere male, non sboccerà così all'improvviso, sarà una strada un po' più lunga e travagliata, e probabilmente, forse, non lo so, insieme a questa aprirò una raccolta di One Shot sui momenti più 
intimi tra i due che qua, ovviamente, non metterò.
Si vedrà! Ma passiamo alle recensioni
~

bad dragon95: che dire? Avevo proprio voglia di iniziare una Akainu/Ace e sono felice di trovare qualcuno che voleva leggere su di loro. Per quanto riguarda i caretteri opposti c'è da dire che, essendo in contesto AU, il carattere duro e ligio al dovere di Akainu può essere un po' ammorbidito, proprio per questo ho messo tra le note l'avvertimento OoC, così non risulta del tutto impossibile relazionarli, ma vedremo cosa ne viene fuori! Spero che le tue aspettative saranno soddisfatte, mi dispiacerebbe il contrario~
Alla prossima <3


fedywho: Sono felice di sapere che l'idea di questa trama abbia attirato la tua attenzione, e spero che il proseguo della storia riuscirà a soddisfare le tue aspettative. Purtroppo non esistono altre storie su di loro, no, tranne una one shot da qualche parte dispersa sul mio profilo, e quindi mi sono detta: "Perché no?"
Ti ringrazio moltissimo anche per i complimenti, mi fa sempre felice riceverne dato che spesso sono anche insicura su ciò che scrivo >//<
Alla prossima, spero <3

Per questo capitolo è tutto, spero di aver soddisfatto anche i lettori silenziosi che mi seguono e, niente, se volete lasciare una recensione mi fate felice.

Al prossimo capitolo <3

 

FireFistAce~

  
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