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Autore: _apefrizzola_    12/04/2018    5 recensioni
Sirius è ad Azkaban da pochi giorni.
James sarà quello che non lo farà impazzire e che lo farà sentire a casa anche all'inferno, come ha sempre fatto dal primo Settembre 1971.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I Malandrini'
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ERA JAMES LA MIA CASA
 
 


 
 
 
Non avevo fatto caso alla bellezza della luce infuocata del tramonto estivo che adesso vorrei maledettamente sentirmi scaldare la pelle, le ossa, l’anima e che quel giorno aveva incendiato il minuscolo appartamento invaso dagli scatoloni ancora imballati, l’appartamento che non riuscivo ancora a sentire mio.
 
«Qui» mi aveva detto James in controluce, chinandosi a strappare lo scotch da una scatola poggiata sul pavimento «Ci sono i tuoi dischi dei Rolling Stones, il poster ‘sacro’, il cappello rubato alla McGranitt, le chiavi della moto, l’amuleto anti-sfiga del tuo essere un Gramo,i biscottini-osso che ho infilato un’ora fa... dovrai pur mangiare qualcosa, bello».

Sapeva ogni cosa James. Conosceva ogni singolo oggetto che avevo in quegli scatoloni da trasloco, anche il più piccolo, il più imbarazzante, il più insignificante, il più divertente, il più oscuro.

«Di là, su quella mensola, ci metti il giradischi» aveva continuato prendendo un altro sorso dalla bottiglia di Burrobirra fredda che scintillava ad ogni suo movimento, colpita dal sole «I cruciverba andranno bene su quel tavolino. La nostra bottiglia di Whisky Incendiario va conservata qui dentro, se la apri prima di ‘quel’ giorno sai dove ti finisce».

Trovava un posto a tutto, James, non dimenticava niente. Non lasciava nulla a terra, nulla senza un proprio scopo, senso. Tutto, con James, aveva un posto giusto, anche io che non sono mai andato bene da nessuna parte.
                                                                             
«E con l’appendiabiti all’ingresso e il giubbotto in pelle, così, la tua babbanissima- a parte il cappello della McGranitt e il Whisky Incendiario- casa è già a buon punto, no?»
 
Soltanto adesso mi accorgo di quanto fosse piacevole quella luce infuocata del tramonto estivo che avvolgeva la figura di mio fratello, che incendiava il minuscolo appartamento invaso dagli scatoloni ancora imballati, l’appartamento che James aveva chiamatoCasa” e che in quel preciso momento non mi era più apparso così estraneo, vuoto, difficile, infernale.
 
 
“Alla faccia dei Serpeverde! Benvenuto tra i Grifondoro, Sirius, benvenuto a casa! Quel letto lo prendo io!”
 
“Fregatene di loro, di lui: Sei sotto al mio Mantello, sei a casa
 
“Sei Felpato, per Godric! Per noi sei Felpato e basta, niente cognome! E sei il quarto muro che forma questa casa che non ti crollerà mai addosso!”
 
“Hai fatto la cazzata più grande che avresti mai potuto fare e sì, sono qui a parlarti contro la mia volontà perchè a quanto pare per tutto questo mese di mutismo e clandestinità te lo sei scordato: al settimo piano hai ancora una casa, Sirius, e io ti sto aspettando lì”
 
“Entra. Casa Potter è sempre stata casa tua, fratello”
 
 
 
Era James la mia casa.
É sempre stato James la mia casa.
E se lo immagino qui, a bere una bottiglia di Burrobirra che non scintilla di sole d’estate ma si nasconde nel buio eternamente invernale di questa fottuta cella che puzza di Dissennatore, posso sentirlo elencare tutto il poco che mi è rimasto, il poco che nemmeno loro possono portarmi via e che sta diventando un’ossessione.
 
«Qui c’è l’odio per Peter, il traditore. Là dentro, invece, la tua furia cieca, folle. La vendetta e la tua assoluta innocenza. C’è anche il tuo peloso corpo da Gramo, non dimenticarlo»
 
Posso sentirlo dare ancora un senso, un posto ad ogni cosa in mezzo al caos che sento potrebbe farmi diventare pazzo.
 
«La voglia di vendetta sarà perfetta poggiata lì a terra, come un vaso. Dentro mettici l’odio per Codaliscia e la furia, faranno un figurone!»
 
«La tua innocenza, invece, su quella roccia sempre in bella vista a costo di ossessionarti ogni fottuto giorno, mi raccomando»
 
«La nera pellaccia di Felpato va appesa alle sbarre, all’ingresso, pronta per quando devi uscire perchè se fuori fa freddo come dentro questa casa sei fottuto, fratello»
 
 

É ancora James la mia casa.






 
   
 
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