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Autore: Ms Mary Santiago    14/04/2018    3 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – Conclusa]
E se la rivolta durante la terza edizione della memoria avesse avuto un esito decisamente diverso?
Se i Tributi non fossero riusciti a lasciare l’Arena e fossero stati tutti catturati da Capitol?
Se Katniss, Peeta, Johanna, Finnick e tutti gli altri non fossero diventati altro che la riprova che la potenza di Capitol City e del Presidente è immune da ogni forza esterna?
Alla vigilia della quarta edizione della memoria la punizione del Presidente si abbatte su di loro … e su tutti gli ex vincitori.
*
Dal testo:
“In ricordo della ribellione sedata venticinque anni fa, affinchè gli abitanti dei Distretti ricordino che le loro colpe ricadono sui loro figli, in occasione della quarta edizione della memoria i tributi di ogni Distretto verranno sorteggiati tra i figli degli ex campioni nati durante gli ultimi venticinque anni.”
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Altri tributi, Bimba Mellark, Bimbo Cresta-Odair, Nuovi Tributi, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Epilogo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Patton Powell – Distretto 10

 

 

 

 

 

Non riusciva ancora a credere a quello che era successo nelle ultime ore.

Proprio mentre cominciavano a disperare all’idea di essere costretti a farsi fuori a vicenda, l’hovercraft era atterrato e li aveva tratti in salvo.

Asher e Kainene erano andati in esplorazione e a lui non restava che ascoltare in silenzio quello che Finnick Odair stava spiegando al figlio.

- Johanna ha contattato Saraphen il giorno stesso dell’annuncio dell’edizione della memoria, ma l’idea di una congiura di palazzo era ancora in alto mare e non siamo riusciti a fermare il vostro ingresso in Arena -, spiegò, - Tuttavia le conoscenze di Saraphen gli hanno permesso di ottenere l’appoggio del generale Lockwood e delle sue truppe. L’assalto a Capitol è cominciato il giorno dopo il vostro ingresso nell’Arena. Questa mattina abbiamo vinto le ultime resistenze e Saraphen è stato proclamato nuovo Presidente di Panem. –

Patton annuì mentre Sebastian faceva altrettanto.

Mano a mano che il tempo passava appariva sempre più evidente che le cose sarebbero cambiate radicalmente da quel momento in poi.

Il padre di Riley, sebbene Patton l’avesse visto solo in televisione e di sfuggita quando erano saliti sull’hovercraft, appariva molto più rilassato e infinitamente meno intransigente del suo predecessore.

- Che altri cambiamenti ci saranno all’interno del paese? –

- Saraphen ha annunciato che abolirà definitivamente i Giochi e con essi la divisione tra gli abitanti dei vari Distretti. Libero commercio, libera viabilità e socializzazione tra i Distretti. Insomma una bella ventata di democrazia che ha già cominciato a investire Panem. –

Un sorriso si dipinse sulle sue labbra.

Finalmente gli abitanti di Panem avevano una scelta diversa da quella assegnata loro dal Distretto di nascita.

Finalmente avevano speranza … finalmente erano liberi.

 

 

 

 

 

Riley Mason – Distretto 7

 

 

 

 

 

Sgattaiolò nella zona lounge dell’Hovercraft trovando i suoi genitori seduti sui divanetti.

Johanna teneva le braccia incrociate al petto e ascoltava con aria seria le parole che Saraphen mormorava annuendo di tanto in tanto.

Riley tossicchiò, rivelando la sua presenza.

Gli occhi chiari del padre si posarono sui suoi color cioccolato e un accenno di sorriso increspò le labbra sottili di Saraphen Snow.

- Riley, finalmente ci rivediamo. –

- Non fare la parte del padre affettuoso e nostalgico, non ti sei preoccupato granchè di me in passato e di certo non ti si addice – lo rimbeccò, inarcando un sopracciglio.

- Questo è certamente vero -, riconobbe, - ma salvare la vita a te e al tuo migliore amico dovrebbe essere un incentivo sufficiente a spingerti a conoscermi, non credi? –

Riley arricciò il naso, contrariata, prima di inarcare un sopracciglio all’indirizzo della madre.

Johanna appariva stranamente rilassata, adagiata con la schiena contro la pelle bianca del divano, e guardava alternativamente i due con pacato interesse.

Sua madre non si sarebbe pronunciata né in un senso né nell’altro, di questo era assolutamente certa.

Eppure non le sfuggiva il modo in cui Saraphen e Johanna continuavano a cercare i rispettivi sguardi.

Sembrava che in quei dieci giorni di Giochi i suoi genitori si fossero inaspettatamente riavvicinati e avessero sotterrato l’ascia di guerra.

- D’accordo -, cedette infine, - ti darò una chance. Tuttavia se me ne fai pentire ti pianterò l’ascia in piena faccia e me ne frego se sei mio padre o il nuovo Presidente di Panem. –

Inaspettatamente, suo padre gettò la testa all’indietro e proruppe in una risata bassa e sincera, uno scintillio divertito nelle iridi chiarissime.

- Non c’è nulla da fare, è proprio identica a te Jo. –

- Sì, sono molto simili – convenne una voce maschile tremendamente familiare.

Riley si voltò di scatto, scorgendo appena il baluginare divertito negli occhi dei suoi genitori, e vide Fox che l’osservava dalla soglia del salone.

Scattò verso di lui, saltandogli praticamente addosso, incurante degli sguardi dei presenti.

Lo baciò, stringendoglisi contro come se ne andasse della sua stessa vita.

Il ragazzo la strinse a sé di rimando, sussurrandole a fior di labbra: - Non ti lascio andare più, non ti lascio andare mai più. –

 

 

 

 

 

Asher Parker – Distretto 9

 

 

 

 

 

- Ash! Ash! –

La voce dei suoi genitori lo accolse non appena ebbe messo piede fuori dall’hovercraft. Corse verso di loro, incurante del resto degli abitanti del Distretto che osservavano l’hovercraft con stupore.

Si gettò tra le loro braccia, godendosi la sensazione di averli nuovamente con sé.

- Vi avevo detto che sarei tornato. Ve l’avevo detto. –

- L’avevi detto -, confermò sua madre tra le lacrime mentre lo stringeva di rimando, - L’avevi detto e noi non abbiamo fatto altro che aspettare questo momento. –

Quando ebbe finito di salutare e abbracciare ogni singolo membro della sua famiglia, si voltò e individuò la chioma della madre di Eloise.

La donna era in un angolo, con la consueta espressione assente, ma lacrime silenziose le correvano lungo il volto dalle guance scavate.

Le si avvicinò, ripescando dalla tasca l’unico oggetto della compagna di Distretto che gli era rimasto.

Si trattava di una collana d’acciaio da uomo che era appartenuta al deceduto fratello di Eloise e che le era stata data in dono proprio da lui.

Gliela porse.

- Sono sicuro che Eloise vorrebbe che questa l’avesse lei. –

La donna l’afferrò, stringendola contro il petto con un lamento di dolore.

Era una scena così straziante che Asher si sentì fuori posto come mai prima nella sua vita. Nemmeno nell’Arena, con la paura di morire da un momento all’altro, si era sentito così.

- Mi dispiace davvero tantissimo per sua figlia, era una ragazza fantastica – mormorò prima di allontanarsi e darle modo di elaborare il lutto nel privato della sua casa.

 

 

 

 

 

Kainene Lightsong – Distretto 11

 

 

 

 

 

- Sei sicura di volerlo fare proprio adesso? Dopotutto sei appena arrivata, devi ancora riprenderti da quello che hai passato dentro l’Arena. –

Kainene scosse il capo, sorridendo mestamente all’indirizzo del fratello maggiore.

- Devo farlo adesso, credo che sia giusto così. –

Annuì, comprendendo l’esigenza della sorella.

Dopotutto Farad era stato non solo il suo compagno di Distretto, ma anche un alleato e oltre a questo un amico.

Si era instaurato un legame tra i membri dell’alleanza di Kainene ed era una di quelle esperienze che li avrebbe continuati a legare per tutto il resto delle loro vite.

Così rimase in disparte mentre osservava la sorella percorrere i gradini che la separavano dalla porta di casa e bussare con ferma decisione.

Ad aprirle fu la sorella di Farad, con uno sguardo a metà tra il sorpreso e l’incredulo.

- Sei tornata. –

- Sì, l’hovercraft è atterrato poco fa. Ho pensato che … insomma, lo so che magari per voi non significherà nulla ma volevo bene a Farad, era mio amico, e la sua morte mi addolora profondamente. Ho pensato che fosse giusto venire a dirvelo. Volevo che sapeste che non è mai stato solo un alleato o un ragazzo del mio Distretto … era mio amico, uno dei pochi in effetti che io abbia mai avuto. –

Fece appena in tempo a finire la frase che un abbraccio spaccaossa l’avvolse, rischiando di farle cadere di mano l’ombrellino con cui si riparava dal sole.

- Ti prego, entra dentro, siediti con noi – l’invitò, commossa da quelle parole, - Sono certa che ai miei genitori farebbe piacere parlare con te di … -

Di Farad.

Non serviva finire la frase per capirlo.

Annuì, voltandosi appena verso suo fratello che le fece cenno di aver capito cosa stava succedendo.

- Certo, con piacere. –

 

 

 

 

 

Sebastian Odair – Distretto 4

 

 

 

 

 

- La mamma e Christine non vedono l’ora di vederti. –

Sebastian annuì, scendendo dall’hovercraft al fianco di suo padre, - Mi sono mancate tantissimo. Lei … la mamma, sai come sta? –

Finnick gli rivolse un sorriso tirato.

- Non è stato facile per lei mentre eri via, ma tua sorella ha saputo prendersene cura. Sono certo che le cose miglioreranno molto quando ti rivedrà. –

- Allora sbrighiamoci. –

Percorsero la strada verso il villaggio dei Vincitori a passo di carica, varcando la soglia tra le esclamazioni di gioia di Christine.

La piccola di casa corse loro incontro con le lacrime agli occhi.

- Siete tornati … siete tornati. Mamma, mamma corri! –

Pochi secondi dopo anche Annie, i capelli arruffati e il viso smunto di chi era stata in pena per giorni interi, fece capolino dal salone.

Le iridi verdi si illuminarono per la gioia alla loro vista.

I suoi uomini.

I suoi due uomini erano lì con lei e tutto sarebbe finalmente andato bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Mi dispiace per il ritardo, ma sono stati giorni in cui ho girato come una trottola e quando tornavo a casa ero troppo stanca per anche solo pensare di accendere il computer. Spero che l’epilogo vi sia piaciuto e vi anticipo che molto probabilmente nel corso della prossima settimana uscirà un’OS dedicata alla coppia Johanna/Saraphen in modo tale da chiarirvi un po’ come sono andate le cose tra loro due.

Nel frattempo qui sotto vi lascio il prestavolto di Saraphen.

Infine ringrazio quanti di voi hanno letto, recensito, preferito, seguito e ricordato la storia. E ovviamente ringrazio soprattutto coloro che si sono iscritti e hanno creato dei fantastici OC ai quali mi sono affezionata tremendamente e che ho davvero trovato difficilissimo da uccidere.

Con chi partecipa già ad altre mie interattive ci sentiamo con i loro aggiornamenti, mentre per quanto riguarda gli altri spero di ritrovarvi in qualche altro mio progetto.

Buon weekend.

XO XO,

Mary

 

 

 

Saraphen Snow – 46 anni, nuovo Presidente di Panem

   
 
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