Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: KagomeSmile    17/04/2018    5 recensioni
One shot scritta di getto, in un momento di ispirazione. Spero vi piacerà! Vi chiedo per favore di lasciarmi una recensione, anche piccina, grazie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Isn’t  something  missing?




Mi piace passeggiare per i campi con lui, mi sento serena. Ci guardiamo teneramente negli occhi per qualche secondo, e le mie labbra si increspano in un sorriso. Lui mi guarda intensamente negli occhi, mentre sussurra il mio nome. Io rido e gli dico che lo amo. Perché è così. E lui lo sa.

Lui mi sorride, arrossendo un poco, con imbarazzo, quasi fosse la prima volta che ce lo diciamo. Io rido ancora, divertita come non mai dalle sue espressioni imbarazzate. Gli prendo la mano e lo tiro avanti, mentre saltello allegramente verso il fiume. Ci sediamo proprio davanti ad esso, guardandolo scorrere velocemente, risplendendo sotto quel sole meravigliosamente raggiante.

“Sarebbe carino se anche tu mi dicessi ciò che provi per me” gli dico, quasi con tono offeso.

“Lo sai già.”

“E quindi? Puoi comunque ripeterlo, sai?” sorrido, con aria di sfida, mentre mi aggrappo più forte al suo braccio, e struscio la mia testa sulla sua spalla, annusando il suo profumo.

Arrossisce ancora, voltandosi dall’altra parte. Quanto è buffo e carino quando fa così! Non resisto più, alzo la testa, allungo un poco il collo e gli stampo un bacio sulla guancia.

“Ma cosa fai?!” sbotta lui, che ormai è diventato più rosso della sua veste.

“Suvvia, potresti dirmelo solo un’altra volta!”

“…”

“Eddai!”

“…”

“Per favore,…” faccio gli occhi dolci, e finalmente si arrende.

Mi guarda dritto negli occhi, con uno sguardo serio, devoto, innamorato e sexy insieme. Apre la bocca, prende un respiro e...



DRIIIIN!



Spalanco gli occhi e saltò seduta sul letto, mentre la mano destra meccanicamente va a spingere il bottone per spegnere la sveglia sul comodino. Era un sogno. Era di nuovo un altro sogno. Impreco, strofinandomi gli occhi. Sbuffo, mi guardo attorno confusa, mi passo una mano fra i capelli della frangia, che ormai dovrò far spuntare, perché inizia ad essere troppo lunga. Sbadiglio di nuovo, guardandomi intorno e riflettendo sul da farsi. Devo per forza alzarmi? Devo per forza uscire? Sì, devo.
Sconfitta dalla realtà, mi alzo dal letto, mi dirigo al bagno, pronta per iniziare un’altra giornata da liceale.

Ebbene sì, ormai di anni ne ho 16 e mezzo, e sto frequentando il liceo da dopo che il passaggio per l’Epoca Sengoku, dove c’è InuYasha ad aspettarmi, si è chiuso, forse per sempre. Torno in camera, e davanti allo specchio inizio a spazzolarmi i capelli, mentre cerco di ignorare un dolore nel petto.

“Kagome, sei pronta?” bussa alla porta mia madre.

“Ehm, quasi, mamma.” Rispondo, incerta.

“La colazione è pronta. Sbrigati che mangiamo insieme!”

“Ok, vengo fra due minuti!” rispondo, e inizio a spazzolarmi più in fretta. Mi guardo la frangia allo specchio e sospirando decido che ci penserò dopo scuola a spuntarla: meglio non rischiare di fare danni per la fretta di uscire.

Mi metto la divisa scolastica, che è così diversa rispetto a quelle delle medie, quella che con cui Lui mi ha conosciuta. Specchiandomi mi chiedo se gli piacerei vestita così. Per lui ovviamente qualsiasi mio indumento è strano, particolare. Alcuni sono addirittura scostumati, forse. Perciò mi chiedo cosa penserebbe di questa nuova divisa. Mi chiudo la giacchetta blu della divisa sul petto, e prendendo al volo la borsa, scendo velocemente per le scale, dirigendomi in cucina, dove c’è la mia famiglia che mi aspetta.

“Buongiorno sorellina!”

“Buongiorno Kagome-chan, hai dormito bene?”

“Tesoro vuoi anche un po’ di the?”

“Buongiorno Sota-chan, buongiorno nonno. Dormito bene, grazie. Sì, grazie mamma.” Mi siedo al mio posto e inizio a mangiare, conversando amabilmente con la mia famiglia. Ma mentre sorrido, quel dolore al petto diventa più grande.

Cosa starà facendo in questo momento Inuyasha? E Sango e Miroku come stanno? Si sono sposati alla fine? E il piccolo Shippo? Spero che Kohaku e Sango sono riusciti a riunirsi, e che stiano cercando di dimenticare il passato.

Insomma, Kagome, ora basta. Sei nel presente ora, devi pensare a questo ormai. La tua vita in quell’epoca deve rimanere solo un ricordo lontano. Concentrati e basta!
Un pensiero mi arriva fulmineo e grave. Oggi ci sarà l’interrogazione di storia. Deglutisco a fatica, mentre finisco di bere il mio the. Saluto la mai famiglia, e con la borsa in spalla, esco correndo a perdifiato, anche se in realtà non sono in ritardo. Voglio solo avvantaggiarmi di un po’ per poter ripassare in treno la lezione di storia.
Salgo sul mezzo, con la testa per aria, mentre ripasso nella mente le parole che aveva detto la professoressa Takanari durante la lezione.  Trovo posto, mi siedo, e tiro fuori dalla borsa il libro e il quaderno di storia, con i miei appunti. Ripasso diligentemente, cercando di calmare l’ansia che subito mi pervade.

Era questa la vita che mi attende d’ora in poi, ed è meglio che me lo metto in testa. Le cose stanno così. Punto.

Però qualcosa manca. Qualcosa che mi provoca un dolore al petto mancava. Manca terribilmente qualcosa. Non capisco cosa, o forse non voglio capirlo. Scuoto la testa, e riabbasso gli occhi sugli appunti, chiudendo fuori dal cervello InuYasha, il suo sguardo, il suo profumo, il suo tutto.

 

Quando finalmente la lezione di storia finisce, e la campanella segna l’inizio dell’intervallo, tiro un sospiro di sollievo, finalmente più tranquilla. Ma mentre calmo il respiro con una mano sul petto, sento ancora quel dolore fastidioso, che ora mi prende anche lo stomaco. Cosa sarà mai? Forse è quella mancanza. È quella cosa che sento che mi manca, ma che non so cosa sia. È possibile?

Scuoto di nuovo la testa, concenctrandomi sul presente.

“Ora sei qui, Kagome.” Mi ripeto, nella testa. “Non pensarci più.”

Mi volto verso Eri, che sta proprio al banco dietro di me. Ci raggiungono anche Yuka e Ayumi, che sono qualche banco più in là. Ci mettiamo a chiacchierare tra di noi, confrontando i nostri voti. A parte Ayumi che ha preso il massimo -come al suo solito, è una secchiona- abbiamo un bel voto che non ci abbasserà o alzerà la media.
Un cellulare vibra, e vedo che è il mio. Leggo distrattamente il messaggio. È Hojo, che mi chiede come ve e se ho voglia di uscire. Sbuffo. Ignoro l’sms, e guardo di nuovo verso le mie amiche, che in quel momento stanno parlando di non so quale nuovo cantante pop che sta spopolando in rete. Sorrido imbarazzata: non seguo molto le mode musicali. Per me esistono solo cantanti che sanno emozionarmi, anche se magari sono degli anni di mia madre. Eri fa partire dal suo cellulare una canzone di questo nuovo idolo musicale, mentre Yuka e Ayumi iniziano a cantarla emozionate. Sorrido, mentre ascolto le parole della canzone.

E d’improvviso, ecco ancora quel fastidioso dolore al petto, stavolta scaturito per quale motivo? Abbasso lo sguardo all’orlo della mia gonna, cercando di concentrarmi sulla canzone. Ed è qui che inizio a sentire gli occhi pizzicare.


“Ho lasciato a te un pezzo del mio cuore, oh baby. Ti prego non dimenticarti di me! Ormai nel mio cuore ci sei solo tu, oh baby!”


La canzone, nonostante sia decisamente troppo frivola e con troppe ripetizioni di “oh baby”, ha delle frasi che mi colpiscono, perché mi fanno pensare a Lui.

E d’improvviso... Ricordo la prima volta che l’ho visto, con gli occhi chiusi, legato all’albero, con la freccia Yama conficcata nel petto. Ricordo quando abbiamo litigato la prima volta, ricordo quando per poco non lo perdevo. Ricordo la sua voce, il suo profumo. È troppo.



Manca qualcosa qui. Ed è Lui. È Lui che mi manca. Mi manca ogni giorno, ogni minuto. E anche se non penso a lui, il mio cuore sa che manca, e mi duole sempre di più. Scatto in piedi, e corro verso il bagno, chiudendo mici dentro. Mi raggomitolo per terra e mi ritrovo a piangere, urlando il suo nome.

“InuYasha... InuYasha...! Mi manchi, scemo...”

Mi copro il viso con le mani, mentre il dolore al petto diventa talmente lancinante che vorrei solo dormire. “Questa mancanza che sento... Sei tu che manchi!”.



















____________________________________________________________________________________

Non ho molto da dire, in realtà. Spero solo che vi sia piaciuta! L'ho scritta di getto, mentre ascoltavo le soundtrack della serie. La verità è che amo questo anime/manga, ci sono legata in una maniera assurda. E sopratutto sono molto legata a Kagome, come si può intuire dal mio nick. Kagome è praticamente IL personaggio per me. La regina indiscussa del mio cuore. Fin dalla prima volta in cui ho visto l'anime mi sono rivista completamente in lei, pregi e difetti. Man mano che andavo avanti nella storia, mi sono accorta di come io e Kagome ci somigliamo, non solo nel fisico, ma anche nella mente, nell'anima.

Presa dai sentimentalismi ho quindi pensato di scrivere ciò e di pubblicarlo, con la speranza che piacerà anche a voi! 

Ribadisco anche questa volta lo stesso discorso di tutte le altre volte che pubblico qui su EFP: vi chiedo gentilmente di lasciarmi una recensione, anche piccina picciò, fa sempre molto piacere!

Un bacio a tutti,

La vostra Kagome Smile
~
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: KagomeSmile