Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Flos Ignis    22/04/2018    4 recensioni
"Prima classificata al contest Giochi di carte indetta da missredlights e Emanuela.Emy79 sul forum di EFP”.
Storia ambientata dopo l'episodio 12 dell'arco narrativo Clear Card, e tiene conto degli eventi del secondo film, The Sealed Card.
Appare evidente a tutti noi che Shaoran sa qualcosa di cui non può parlare, ma come si sente a dover celare alla ragazza che ama qualcosa che, evidentemente, la riguarda?
Ho provato a indagare le sue emozioni, i suoi pensieri, le sue paure insieme ad un altro personaggio che lo aiuterà a superare un momento di frustrazione.
Tratto dal testo:
Forse, alla fine di tutto, quella vicenda sarebbe davvero costato a Shaoran il possesso di quel cuore a lui tanto prezioso... Se lei però fosse stata al sicuro, il giovane non avrebbe avuto alcun rimpianto.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quella che stavano vivendo era una primavera incredibilmente mite.

I fiori erano tutti sbocciati, colorando il mondo con la loro variopinta delicatezza. Tutti coloro che passavano per il viale dei ciliegi non potevano evitare di fermarsi un momento per ammirarne la bellezza, ammaliati dal dolce profumo che il vento trasportava.

La città di Tomoeda pareva immersa in uno stato di lieta quiete, sorrisi sereni adornavano i volti di giovani e anziani, uomini e donne di ogni età affrontavano le loro giornate con più energia del consueto, le loro ansie ammansite dal clima tranquillo che si respirava.

Eppure, un giovane ragazzo dai capelli castani e lo sguardo ambrato dal taglio orientale pareva immune a tanta naturale bellezza, le sue labbra sottili restavano immobili sul suo volto troppo giovane per un'espressione tanto austera.

Tale espressione mostrava chiaramente i segni di un profondo tormento, di una pace che gli sfuggiva da troppo tempo.

Li Shaoran tirò le tende della finestra a cui era stato affacciato per ore, senza tuttavia vedere nulla del panorama al di fuori di essa: si era perso nei suoi più cupi pensieri, ignorando lo scorrere del tempo e la stanchezza inevitabile che lo colpiva ogni volta che utilizzava quel potere.

Una magia che non gli apparteneva, ma che aveva comunque preso per sè, deciso a proteggere a qualsiasi costo la persona a cui teneva di più al mondo.

I dolci occhi verdi di Sakura apparvero come un lampo di speranza nella sua mente, facendolo sospirare. Le stava tenendo nascosto un segreto non da poco, facendola preoccupare ogni giorno per i misteri che la avvolgevano e di cui non sapeva nulla, nonostante la riguardassero in prima persona.

Lui stesso non sapeva ogni cosa, ma avrebbe saputo rispondere a molte delle domande della ragazza... se solo avesse potuto.

Non poteva rivelarle nulla e ciò stava facendo crescere nel suo animo un senso di colpa pesante come un macigno: mentire non era nella sua natura, ingannare il prossimo non era mai stato nei suoi interessi, eppure ora si trovava nella posizione di dover tacere necessariamente un segreto tanto grande.

A Sakura, la ragazza che amava con tutto se stesso.

Proprio a lei, che era l'incarnazione stessa dell'innocenza e della verità spontanea e incorruttibile tipica dei puri di cuore.

Tirò un pugno frustrato contro il muro della sua stanza, felice del dolore che gli trafisse il cervello come una bruciatura improvvisa.

Non si sentiva degno di custodire quel cuore puro, non meritava che lei gliene avesse fatto dono.

Se non avesse disimparato a piangere alla morte del padre, avvenuta così tanti anni prima, quello sarebbe stato il momento perfetto per le lacrime.




Forse fu perchè sentirono la sua sofferenza, ma fu in quel momento che loro decisero di farsi sentire, manifestando la loro presenza con un debole brillio: nel buio della stanza, tale chiarore parve quello di una stella a Shaoran, la stessa Stella che alimentava la magia di Sakura.

Non era la prima volta che accadeva una cosa simile, per cui non si allarmò minimamente, restando in attesa di ciò che sarebbe inevitabilmente successo.

Da quel bagliore emerse una figura femminile con lunghi capelli neri e mossi da cui spuntavano due piccole ali bianche. Indossava un abito chiaro che pareva coperto da uno strato di piume candide come la neve, mentre in mano teneva con cura un piccolo cuore alato.

Shaoran sapeva chi era, non avrebbe potuto confonderla per nessun'altra Carta di Sakura: quella era la Speranza, che in quel momento si era fatta avanti come portavoce di tutte le sue sorelle. Quella volta, come tutte le altre in cui le carte avevano deciso di parlargli.

Decise di essere lui a rompere quel fragile stallo in cui erano rimasti per qualche secondo, intenti a fissarsi negli occhi.

-So perchè sei di nuovo qui... Ma tu non ti arrendi proprio mai?-

-Sei stato tu a chiamarmi, in realtà. La Speranza poi è l'ultima a morire, dovresti saperlo bene.-

-Non ho invocato il tuo potere.-

-Il tuo cuore l'ha fatto. Sei troppo duro con te stesso, giovane signore, te l'ho ripetuto molte volte. Nessuna di noi ti porta rancore, sappiamo la ragione che ti ha spinto a prenderci con te e te ne siamo grate.-

-Per avervi sottratto alla vostra legittima padrona?- il tono di Shaoran voleva essere derisorio, ma in realtà ciò che aveva espresso la sua voce era solo amarezza.

-Se abbiamo accettato di starle momentaneamente lontane è perchè siamo convinte sia necessario. Noi da sole non saremmo state in grado di proteggerla e guidarla verso quel momento. Ma tu ci hai prese con te e nonostante ciò ti causi dolore, usi persino il nostro potere per proteggere la padrona. Ciò è segno di grande nobiltà.-

Shaoran capiva quanto la Carta stava cercando di dirgli: quando fosse arrivato quel momento Sakura avrebbe avuto bisogno di più potere, le sue forze da sole non sarebbero bastate... Ma forse, con l'aiuto delle nuove carte trasparenti, aveva un possibilità in più di cavarsela.

Ma lui, nobile? Nonostante la preoccupazione della giovane, non le aveva rivelato di essere stato lui a prendere temporaneamente il possesso delle sue amiche al solo scopo di farle coltivare un potere più grande, che fosse in grado di supportarla nel caos che sarebbe presto giunto.

Se poteva evitava di utilizzarle, perchè gli sembrava ingiusto sfruttare la loro magia: essa non gli apparteneva, non aveva alcun diritto di usarla.

Tuttavia, quel giorno, per catturare "Grandinata" era stato costretto a ricorrere a "Fuoco" e ciò lo aveva provato sia mentalmente che fisicamente.

La Carta della Speranza gli mise le mani sulle spalle, sorridendogli con la stessa dolcezza della sua padrona.

-Noi tutte ti siamo profondamente grate, perchè grazie a te siamo ancora utili alla nostra padrona. Possiamo percepire il tuo tormento, non credere che ci sia sfuggito: il tuo dolore per il silenzio a cui sei costretto è lo stesso che proviamo noi. Ma non temere, andrà sicuramente tutto bene. La padrona ce la farà assolutamente!-

Quelle parole... erano le stesse che lei pronunciava nei momenti difficili per farsi forza, per andare avanti nonostante i molti ostacoli. Ogni singola volta che tutti avevano perso la speranza, lei tirava fuori la grinta e si dimostrava determinata e perseverante come nessuno mai avrebbe creduto possibile.

Dove teneva nascosta, quella ragazza tanto minuta, tutta quella dedizione e passione?

-Hai ragione. Sakura è la persona più testarda del mondo, una volta che ha deciso qualcosa è impossibile farle cambiare idea. E la sua decisione non è cambiata da quando l'ho conosciuta, non ha mai vacillato nel suo proposito di portare il sorriso nella vita di tutti, di aiutare il prossimo in ogni modo possibile.-

Sorrise, perchè il pensiero di lei gli faceva quell'effetto: faceva luce nelle sue ombre, proprio come la stella da cui aveva origine il suo potere.

Anche la Carta sorrise, perchè Sakura aveva quel potere non solo su di lui, ma a chiunque avesse la fortuna di conoscerla.

-La padrona è certamente testarda, ma la tua devozione e determinazione non sono da meno: stai perseverando da mesi nel tuo proposito di proteggerla di nascosto, da ancora prima che voi due vi reincontraste. Ciò ti causa molto dolore, ma sei testardo quanto e più di lei e ciò ti ha permesso di giungere fino ad oggi. Voi due siete certamente molto simili, specialmente se si tratta di proteggere qualcuno che vi sta a cuore.-

Shaoran sentì il peso che gli gravava sull'anima allentare la sua morsa, lieto di avere il sostegno di quelle Carte tanto speciali quanto colei che le aveva trasformate.

Mise una mano sulla testa della sua interlocutrice, grato per le sue parole, ma incerto su come dimostrarlo a dovere.

Lei parve comunque capire, perchè con un lieve cenno di assenso e una carezza impalpabile scomparve in tanti puntini luminosi, tornando alla sua forma originale.

Il ragazzo si sedette alla sua scrivania, aprendo il quaderno verde che si trovava lì sopra. Cercò una pagina bianca per iniziare il resoconto di quella faticosa giornata, immaginando il giorno in cui avrebbe potuto consegnarlo alla dolce Sakura.

In quel diario aveva raccolto i suoi pensieri e i quesiti irrisolti, le ipotesi e i fatti accaduti da quando aveva scoperto che la sua Sakura sarebbe stata invischiata in una nuova avventura dall'esito incerto.

In quegli spazi bianchi aveva riversato i suoi sentimenti più profondi, la colpa e l'amore che provava per colei a cui aveva donato il suo cuore, ma aveva trascritto anche molte cose che le Carte avrebbero voluto raccontare alla loro padrona e che avevano trasmesso a lui.

Dopo avergliele sottratte, seppur con il loro consenso, aveva pensato che fosse il minimo che potesse fare: un giorno, quando tutto si sarebbe risolto, le avrebbe consegnato quelle pagine nella speranza di rimediare, almeno in parte, al male che le aveva inflitto con i suoi silenzi e le sue bugie. Così Sakura avrebbe saputo che tutti loro avevano sempre vegliato su di lei, per tutto il tempo.

Che anche se lei non poteva vederli, era sempre nei pensieri di tutti loro.

Forse, alla fine di tutto, quella vicenda sarebbe davvero costato a Shaoran il possesso di quel cuore a lui tanto prezioso... Se lei però fosse stata al sicuro, il giovane non avrebbe avuto alcun rimpianto.




Quella sera stessa, al sicuro nella sua camera da letto, la giovane Padrona delle Certe rifletteva, pronta per infilarsi sotto le coperte, ma priva di sonno.

Davanti a lei stavano le nuove carte che aveva raccolto, mentre tra le mani stringeva il ciondolo che si trasformava nello scettro del suo potere. Era strano come anch'esso si fosse nuovamente trasformato, la formula che usava fino a qualche tempo prima non andava più bene e sospettava che il potere della sua Stella non fosse più l'unico a cui attingeva.

Erano cambiate tante cose in poche settimane, ma la novità più importante e di cui era più grata era il ritorno del ragazzo che amava.

Shaoran era di nuovo lì con lei.

Proprio il pensiero del ragazzo la portò a chiudere gli occhi, facendo apparire sul suo volto uno sguardo preoccupato e ancora più assente di quanto non lo fosse precedentemente.

Shaoran le nascondeva qualcosa e quel suo segreto lo faceva soffrire, ai suoi occhi innamorati appariva evidente. Non sapeva esattamente cosa poter fare per aiutarlo, perchè se lui non era disposto a condividere con lei i suoi problemi ci doveva essere un motivo.

Non le piaceva lo sguardo spento che le aveva rivolto dopo la cattura di "Grandinata", ma aveva deciso fin da quando aveva capito che qualcosa lo tormentava che avrebbe rispettato i suoi tempi. Quando fosse stato pronto, lei lo avrebbe ascoltato e supportato, gli sarebbe stata accanto.

E nel frattempo avrebbe continuato a sorridergli, sperando di portare un po' di luce nei suoi cupi pensieri.

Andrà tutto bene.

E in attesa di una nuova alba, racchiusa negli occhi del ragazzo cinese in cui aveva riposto tutta la sua fiducia, Sakura chiuse gli occhi, ad aspettarla un sogno dorato che l'avrebbe cullata con la stessa dolcezza che le riservava il ragazzo a cui aveva affidato il suo cuore.

Tra le sue mani appena strette dalle maglie del sonno, il ciondolo del suo potere pulsò di una luce bianca e pura, preludio di coraggio e speranza che non si sarebbero mai arresi.


  
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