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Autore: Earth    24/04/2018    11 recensioni
"Facciamo finta di trovarci nel bel mezzo di una festa, ad un evento mondano tenuto in una villa così grande che quasi sembra un castello.
Gli invitati arrivano a bordo di lucide automobili di lusso che si fermano all'ingresso, davanti una scalinata in marmo bianco, e c'è un valletto che apre le portiere da cui scendono signore in abito lungo e signori in frac.
[...] E tra un passo e l'altro lo nota anche lei, ma non è solo la duchessa Nora della Contrada del Sole Caduto a guardarla come se un drago stesse per mangiarla..."
Un capitolo, una mezza favola, qualche frammento di personaggi, briciole di trama^.^
Genere: Introspettivo, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*(11/01/2020) mini info: è probabile che troviate altri miei racconti nei quali i protagonisti hanno gli stessi nomi dei personaggi di questa oneshot: preciso qui che questa OS non è collegata alle altre storie (maggiori, vaghe, spiegazioni nelle note in fondo).
Buona lettura! ♡



font-corsivi


Facciamo finta di trovarci nel bel mezzo di una festa, ma non al compleanno della figlia dei vicini, né alla sbronza di Ferragosto con gli amici e nemmeno alla vigilia di Natale a casa dei nonni.
Facciamo finta di trovarci ad un evento mondano, ma non ad un party pieno di vip che non hanno nulla di meglio da fare se non mettersi in posa e nemmeno in una di quelle serate dove sedicenti uomini di mondo tentano di venderci la loro ultima inutile invenzione.
Facciamo finta di trovarci nel bel mezzo di una festa, ad un evento mondano tenuto in una villa così grande che quasi sembra un castello.
Gli invitati arrivano a bordo di lucide automobili di lusso che si fermano all'ingresso, davanti una scalinata in marmo bianco, e c'è un valletto che apre le portiere da cui scendono signore in abito lungo e signori in frac.
E tutt'intorno è un brulicare di curiosi che sbirciano oltre il cancello, perché questa serata di gala con il suo scintillio e le sue maniere leziose stona terribilmente in questa cittadina di provincia, grigia e vuota, dove l'evento più chic a cui si possa prendere parte è l'aperitivo al bar in fondo alla strada quando le mamme si fermano a chiacchierare dopo aver ritirato i bambini da scuola.
E se fossimo stai invitati anche noi, in questo momento, staremmo seguendo la donna con l'abito rosso e le perle intorno al collo che ci sorride e ci accompagna all'interno della villa, oltre il portone spalancato, passando accanto alle colonne decorate che sembrano rubate alla scuola di Atene.
Seguiamo la bella signora fino all'ingresso di un grande salone: si sente odore di rose e gigli e se alzassimo lo sguardo potremmo notare i lampadari in argento che fluttuano ad un palmo dal soffitto affrescato rischiarando la sala con una luce calda e soffusa.
La bella signora ci saluta cortesemente con un sorriso che fa pendant con la collana.
Un cameriere ci sfila accanto – porta in bilico sulla punta dei guanti un vassoio, così lucido che ci si potrebbe specchiare, su cui sono adagiate tartine e canapè.
E a questo punto molto probabilmente ci faremmo strada tra acconciature complicate, gioielli splendenti e papillon, fino al centro della sala dove l'orchestra suona una ballata in Fa minore e c'è chi accenna dei passi di danza.
Potremmo voltarci e incrociare il duca della Valle Ombrosa che ci sorride mentre la contessina ci fa una riverenza un po' goffa.
Fuori il buio è nascosto dalle tende in velluto che coprono le vetrate colorate delle finestre.
Probabilmente dopo qualche minuto saremmo già ubriachi da tutto lo sfavillio e intrattenuti dai pettegolezzi di Messer Leon, che ci avrà apostrofato sapientemente e ci starà ormai riempendo la testa con suoi viaggi e le sue prodezze.
Ma se avessimo occhio attento forse noteremmo, nella mischia degli invitati, un giovane, dall'aria vagamente annoiata, con tre passi di vuoto intorno.
È elegante nel completo scuro e sembra perfettamente a suo agio; quasi non si accorge – o se ne frega – dei sorrisi degli invitati che si spengono, dei loro cuori che sussultano e del loro defilarsi in fretta quando con lo sguardo lo sfiorano. E poi quando sono lontani da quei tre passi di vuoto bisbigliano, incrinando per qualche istante lo scintillio della serata.
E probabilmente, se fossimo stati invitati a questa festa, anche il nostro viso si gelerebbe perché, se conoscessimo come sono andati i fatti fino ad ora, sapremmo bene da chi si deve stare alla larga. (Perché non sono passate abbastanza lune dal giorno in cui il cielo diventò nero come neanche la notte e gli spettri solcarono i tetti, seminando grida e sangue al crollare dei palazzi e al cadere dei guerrieri. Sua era stata la mente, suo il comando delle ombre. E non c'è altra memoria in cui la corona abbia traballato così  pericolosamente).
Forse però mentre ci riscuotiamo e facciamo per incamminarci veloci verso il buffet potremmo notare con la coda dell'occhio una ragazza, in un abito di un lilla chiarissimo e i capelli – che tentano di essere biondi – raccolti in uno chignon, che, temeraria, è appena finita in quel perimetro vuoto.
«Champagne?» Sorride con due calici di bollicine in mano.
Il ragazzo ben vestito e dall'aria vagamente annoiata si volta verso di lei: è sorpreso e le si avvicina con espressione di disappunto.
«E da quando una fioraia partecipa ad un gran ballo?» le dice saccente prendendo uno dei due bicchieri.
«Probabilmente da quando la famiglia reale ha cominciato a frequentare la gente giusta.» E la ragazza si volta verso la sala dove l'orchestra ha iniziato a pizzicare un valzer lento.
«Mi ha invitata il re» precisa poi.
Per un po' nessuno dei due dice più niente, entrambi persi con lo sguardo nello sfarzo del ricevimento.
«Queste persone passano la maggior parte del loro tempo a odiarsi, a fare a gara a chi ha più potere, più soldi... e poi si sorridono come se niente fosse» le parole di lui sono aspre e accusatorie.
«È incantevole» è l'unica cosa che la fioraia riesce a dire.
«Scusa?»
Lei prende un respiro: «Sembra di essere in una favola» ammette «in un castello incantato: guarda che vestiti, che cibo, che musica... è tutto così bello e scintillante.»
Lui fa per ribattere qualcosa di acido e pungente, ma si ferma e la scruta lentamente per qualche secondo: «Anche tu sei incantevole.»
E lei sorride senza voltarsi «Balliamo?» chiede «Perché ho preso lezioni di danza» spiega « ma al solo pensiero di ballare con Aron mi fanno male i piedi...» Poi si volta verso di lui corrugando appena la fronte: «sai ballare vero?»
«Cos'è, mi prendi in giro?» ridacchia il ragazzo sfilandole il bicchiere dalle mani e poggiandolo assieme al suo sul vassoio di un cameriere.
«Chiedevo.» 
Avanzano entrambi verso il centro del salone, davanti l’orchestra, e lui le poggia una mano in vita mentre lei sulla spalla e, come in un carillon, iniziano a girare incastrandosi tra le note.
«Così quel ragazzino con le orecchie a sventola sarebbe il tuo cavaliere?» fa lui accennando ad un giovane dai capelli rossi che gesticola facendo ridere un paio di signore.
«Aron non ha le orecchie a sventola, e non è il mio cavaliere.»
«In ogni caso dovresti avvertirlo che, se ci tiene alla sua vita, dovrebbe smettere di fare il cascamorto con lady Tiana.»
«Lasciamogli credere di avere qualche speranza ancora per un po'.»
E per qualche secondo continuano a girare in quel carillon.
Poi un violino sbaglia una nota, ma la melodia continua, ignorando quell'
inciampo distratto, già perso e dimenticato.
«Daisy, non dovresti essere qui.» 
«Certo che dovrei: mi ha invitata il re» ripete la fioraia facendosi guidare in quel ricamo di passi.
«Qui: a ballare con Eric il mago.»
Daisy sbuffa appena e lo osserva  fissare qualcosa – qualcuno – alle sue spalle.
E probabilmente Eric se ne accorge: «La zia Nora sta per sentirsi male, ti sta fissando e non sa se costringere qualcuno a venire qui a salvarti o svenire direttamente.»
E tra un passo e l'altro lo nota anche lei, ma non è solo la duchessa Nora della Contrada del Sole Caduto a guardarla come se un drago stesse per mangiarla, anche Aron è impallidito e continua a fare passetti avanti e indietro (forse ha davvero le orecchie a sventola, si ritrova a pensare). Così quando i loro sguardi si incrociano Daisy gli sorride, cercando di trasmettere più sicurezza possibile.
«Speriamo che tra tutta questa gente altolocata ci sia un medico allora» cerca di minimizzare, perché sa che Eric adora i drammi, ma lei ne ha piene le tasche.
«Sono serio.»
«Come quando volevi conquistare il mondo?» Torna a guardarlo alzare gli occhi al cielo visibilmente offeso.
«Il mio piano non faceva una piega.»
«Sì, e io sono la regina» E ha un tono canzonatorio, anche se sa che ha ragione lui.
Eric la scruta e le labbra gli si piegano in un ghigno, quasi un sorriso: «saresti perfetta come sovrana.»
«Grazie.»
Intorno a loro c'è brusio, ne sono consapevoli entrambi, perché Daisy la fioraia dai capelli vagamente biondi sta giocando con il fuoco di un drago. Ma a quanto pare in sala non c'è nessun San Giorgio che abbia il fegato di salvarla.
«Lo sai che è una trappola, vero?» gli sussurra mentre la musica va sfumando.
«Ho visto gli uomini del ministero vagare senza motivo intorno alla villa, sì» ammette lui.
«E cosa pensi di fare?»
«Rimanere qui a godermi i festeggiamenti» risponde con il tono annoiato di chi odia ripetere l'ovvio.
«Eric» e c'è quasi un rimprovero nella sua voce.
«Daisy, sono stato anche io invitato dal re e, fino a quando ci sarà ancora una vecchia signora brilla che fa finta di divertirsi, Steve e i suoi scagnozzi non faranno nulla o come minimo finiranno esiliati a vita.»
Quando la musica si ferma si fermano anche loro e Eric fa tre passi indietro quel tanto che basta a lasciarla fuori dal suo perimetro vuoto – quel tanto da permettere ad Aron e lady Tiana di non scottarsi e di trarla in salvo.

Ma tutto questo noi non lo possiamo sapere poiché non siamo mai stati così vicini da sentire la loro conversazione, o meglio perché non siamo mai stati invitati a questa festa, perché abbiamo solo fatto finta e questa festa non c'è mai stata.


 

 

(24/04/2018) Earth's notes: Salve  ^.^ dopo eoni di assenza sono riapparsa, e per la prima volta in questa sezione *-* Lieta di fare la vostra conoscenza!
Questa è una piccola OS, è l'idea di un'idea che mi piaceva un sacco e quindi ho deciso di farvela leggere :-) L'idea di un'idea perché, nella mia testa, c'è una bozza di una storiella con questi personaggi, che però è ancora in via di costruzione e nel costruirla è cambiata e questo brano viene dall'idea originale. Se mai mi deciderò ad metterla nero su bianco la versione che ho in mente adesso non vede più nessun re e nessuna corte, e non sarebbero loro i protagonisti, bensì Aron che qui invece non fa nulla... (perciò ho messo la nota AU, perchè questo brano è un Universo Alternativo rispetto all'idea che vorrei sviluppare ora).
 Spero di avervi fatto passare un piacevole quarto d'ora leggendola, fatemi sapere cosa ne pensate ^_^

un bacione a tutti ♥

   
 
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