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Autore: Mary Black    24/04/2018    7 recensioni
Salazar la guarda ed è rapito dalla purezza del suo sangue, dalla sua bellezza che ha qualcosa di tragico, qualcosa di definitivo – Helena danza su di lui con le onde dei capelli cariche di pallide rose, Helena crolla tra le sue braccia in una profusione di petali e gemiti, e Salazar sa d'amarla perché non è fragile nemmeno allora, nemmeno con le mani graffiate dalle spine, nemmeno col volto straziato dal piacere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Helena Corvonero, Salazar Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Pallide rose



Salazar si chiede quando Helena sia cambiata così.
Sembra passato soltanto un istante da quand’era una bambina impavida che giocava tra i roseti
– i capelli troppo lunghi carichi di pallide rose, le dita graffiate dalle spine.
Ora Helena sorride con cortesia meccanica, altera in un abito d’organza, i riccioli d’inchiostro senza un fiore.
È stato lontano soltanto sette anni, eppure tutto è cambiato
– la scuola invasa dalla feccia, sangue che marcisce, Helena sfiorita.
Corinna nota lo sguardo di Salazar.
“È diventata una donna, finalmente.”
“L’hai rovinata, finalmente.”
Helena è lontana, ma un sorriso nero le incurva per un momento le labbra.


*

Quella notte, Helena scivola nel suo letto – velata d’odio, candida, candida da spezzare.
Ha i capelli carichi di rose a cui non ha strappato le spine.


*

“Se tua madre ci dovesse scoprire...”
“Non ci scopre.”


*

Salazar si consuma sulla sua pelle con una devozione che ha del sacrale – Helena lo trascina a fare l’amore nei boschi, sotto lo sguardo feroce d’una luna di sangue che sembra esplodere nel cielo.
Salazar la guarda ed è rapito dalla purezza del suo sangue, dalla sua bellezza che ha qualcosa di tragico, qualcosa di definitivo –
Helena danza su di lui con le onde dei capelli cariche di pallide rose, Helena crolla tra le sue braccia in una profusione di petali e gemiti, e Salazar sa d’amarla perché non è fragile nemmeno allora, nemmeno con le mani graffiate dalle spine, nemmeno col volto straziato dal piacere.


*

“Non voglio diventare come lei.”
“Non potresti mai.”


*

Quando Corinna li scopre a letto insieme, Helena non ha il coraggio di difendersi – sua madre grida, piange, le strappa le rose dai capelli, le imbratta di sangue.
Salazar insorge, imperioso, ma tutto è perduto, e, mentre la trascinano via, lei capisce che non lo rivedrà mai più.


*

Salazar lascia la scuola di notte, l’argento dei suoi capelli pare quasi liquido alla luce della luna – guarda la torre in cui Helena è rinchiusa e gli sembra di scorgere la sua figura alla finestra, ma sono soltanto ombre.
Salazar se ne va, col cuore atrofizzato e un sogghigno che stilla veleno.
Nella Camera dei Segreti, un uovo s’è schiuso e una rosa bianca di vendetta è fradicia di sangue di rospo.
Per te, amore mio.


*


Sua madre impiega qualche tempo a perdonarla, ma alla fine lo fa – perché è una madre, e una sciocca.
Helena sorride a tutti, quando Corinna le permette di tornare in società.

Helena ha capelli d’inchiostro e occhi irrequieti che fuggono ogni sguardo
– è quella febbre che ha in viso mentre si piega sotto le parole pacate di sua madre, è l’odio che le fa bruciare le guance e scoprire i denti quando sorride.
Helena ride senza ritegno, beve vino elfico e sembra una persona nuova
– ma il marciume non si lava via facilmente e, nel calice ch’abbandona prima di ritirarsi, galleggia profetico un petalo di rosa bianca.


*

Helena ruba il Diadema di sua madre con autentico piacere – per te, Salazar, per te.
La stanza è invasa di pallide rose, quando Corinna scopre il furto.
Nella custodia della tiara, un petalo intinto nel sangue dichiara che il debito è stato finalmente pagato.





Note dellAutrice
Non ho molto da dire su questa storia, tranne che ho voluto inserire una coppia inusuale che mi piace molto in uno scenario canon, riconducendo alcuni fatti citati nell
opera principale (la Camera dei Segreti, la nascita del Basilisco, il furto del Diadema di Corvonero) alla storia damore tra i due protagonisti.
Voglio inoltre sottolineare che la reazione di Corinna può sembrare assurda per i tempi nostri, ma questa storia è ambientata secoli e secoli fa, quando non era concepibile che una ragazza – soprattutto di buona famiglia – andasse a letto con un uomo senza essere sposata.
Spero che la storia vi piaccia!

Un bacio,
Mary

  
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