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Autore: Ms Mary Santiago    25/04/2018    4 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – ISCRIZIONI CHUSE]
[Crossover con Percy Jackson]
Circa un secolo dopo la rivolta guidata dalla Ghiandaia Imitatrice, l’intera nazione di Panem ha preso consapevolezza dell’esistenza di ragazzi e ragazze diversi da quelli abitualmente considerati; figli di un mortale e una divinità, dotati di poteri incredibili, personaggi che sembrano usciti dai racconti folcloristici … adolescenti temuti e come tali trattati.
La nuova presidenza di Panem ha stabilito, vista la scoperta, di ripristinare i Giochi nel tentativo di arginare la crescita sempre più vasta di questi semidei.
E il tuo Tributo riuscirà a sopravvivere?
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Altri tributi, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Possa la sorte essere sempre a vostro favore (III parte)

 

 

 

 

 

Distretto 9

 

 

 

 

 

Rose Evergarden – 17 anni.


 

 

 

 

 

Abbracciò suo padre un attimo prima di incamminarsi verso il banchetto delle registrazioni, consapevole del suo sguardo che la seguiva senza sosta sia mentre veniva punta con l’ago che mentre si univa al resto delle figlie di Demetra.

Erano rimaste solo ragazze lì al Distretto, appena una manciata tra l’altro, e la maggior parte di quelle che erano già state selezionate per i Giochi non avevano fatto una bella fine.

Demetra era una Dea pacifica, non rappresentava certo una minaccia per la maggior parte dei semidei, così i suoi figli tendevano a essere fatti fuori fin dal bagno di sangue.

Era logico che suo padre fosse preoccupato per lei, come in tutti gli anni precedenti, ma Rose aveva una ferrea determinazione ed era più che mai decisa a dimostrare al mondo che chiunque considerasse i figli di Demetra come inutili si sbagliava di grosso.

Anche loro potevano essere dei combattenti, potevano essere letali proprio come qualsiasi semidio.

E quell’anno l’avrebbe provato.

Così, quando la Capitolina si diresse verso l’urna e vi inserì una mano dalle lunghe unghie smaltate di verde acido, si fece avanti.

- Rose Evergarden, Volontaria per il Distretto Nove. –

Sentì i mormorii sorpresi degli spettatori del Distretto, ma li ignorò e altrettanto si sforzò di fare con suo padre che certamente la fissava colmo di disperazione.

Salì sul palco e si sistemò accanto alla Capitolina, fissando con sicurezza dritto verso la telecamera che zummava sul suo volto.

Che Capitol si preparasse, perché lei era pronta a dare battaglia.

 

 

 

 

 

 

Distretto 10

 

 

 

 

 

Deianira Morrison – 17 anni.

 

 

 

 

 

Accarezzò i capelli di Gia e Gaia, osservando le due sorelline di tre anni con aria nostalgica. Poi lasciò che il suo sguardo si posasse sul suo patrigno e su sua madre.

Tim allargò le braccia, spingendola a rifugiarsi tra di esse in un ultimo abbraccio prima di lasciare l’abitazione.

- Se dovessi essere Estratta -, sussurrò stando attenta a non farsi udire dalla madre, - Tu … -

- Mi assicurerò che tua madre non precipiti di nuovo nel vortice dell’alcol - l’anticipò con sguardo serio.

Era tutto quello che voleva sentirgli dire.

Sua madre era stata un’alcolizzata per molti anni dopo che Dioniso, il suo padre biologico, l’aveva lasciata e le ci erano voluti anni per rialzarsi.

Non avrebbe sopportato di essere lei la causa della sua ricaduta.

Sciolto l’abbraccio con il patrigno, strinse a sé sua madre.

Poi, controvoglia e preoccupata, sciolse quel contatto e imboccò l’uscita dell’abitazione.

Ogni anno quella maledetta Mietitura l’angosciava con tutta se stessa e non solo per l’eventualità di essere spedita nell’Arena, ma anche per il fatto che in un modo o nell’altro quell’ignobile sorte sarebbe toccata a una delle sue sorellastre e a uno dei suoi fratellastri … e non c’era alcun modo di impedirlo.

Camminò lungo la breve strada che la separava dalla piazza antistante il Campidoglio, incontrando Scout poco prima del banchetto.

Era uno dei suoi fratellastri all’ultimo anno di Giochi e malgrado fosse un anno più grande di lei, Deianira si era sempre sentita molto protettiva nei suoi confronti vista l’indole impulsiva e spensierata di lui.

Gli si affiancò, sorridendo in risposta al suo saluto allegro.

- Sei già andato a bruciare un’offerta a nostro padre e a Tyche? –

- Come tutti gli anni -, confermò, - E tu sei pronta? –

- Come tutti gli anni – replicò di rimando.

Non era né un sì né un no, perché neppure lei sapeva bene come si sentiva, ma Scout annuì come se la cosa avesse perfettamente senso.

E forse ce l’aveva davvero.

- Andrà tutto bene – le assicurò quando arrivarono alle rispettive file.

Deianira annuì.

Lo sperava davvero.

 



 

 

Scout North – 18 anni.


 

 

 

 

 

Come di consueto durante quella fase della Mietitura, Scout ricorse ai suoi poteri per ottenebrarsi la mente ed estraniarsi da quello che stava succedendo.

Non voleva assistere alle reazioni di chi sarebbe stato estratto.

Fissò un punto in lontananza, rimanendo concentrato su quello finchè non sentì qualcuno che lo scuoteva con decisione.

Fu allora che allontanò la coltre di ottenebramento e rivolse un’occhiata incuriosita al fratellastro al suo fianco.

- Scout … hanno chiamato te. –

Puntò lo sguardo sul palco, lì dove la Capitolina appariva decisamente innervosita da quell’annuncio ripetuto più volte.

Poi lo sguardo cadde sulla ragazza al suo fianco.

A quanto pareva Tyche non aveva ascoltato le sue preghiere quell’anno … né quelle di Deianira.

Salì sul palco, sforzandosi d’ostentare una sicurezza che in realtà non possedeva, consapevole che quella registrazione sarebbe stata guardata da tutti i suoi avversari.

Doveva mostrarsi forte, doveva riuscirci, anche se in quel momento non voleva fare altro che abbracciare Deianira e tenerla stretta a sé.

 

 

 

 

Distretto 11





Korina Hofer – 17 anni.


 

 

 

 

 

Korina abbracciò suo padre prima di uscire di casa.

- Andrà tutto bene, non preoccuparti – lo rassicurò.

Eppure era ben consapevole di star mentendo.

La progenie di Persefone era così rara che le probabilità di essere estratta aumentavano di anno in anno.

Se non fosse stato quell’anno probabilmente sarebbe stato il seguente, era venuta a patti con quella realtà già da anni.

Eppure non per questo viveva la Mietitura con una serenità maggiore.

Raggiunse la piazza del Campidoglio tormentandosi le lunghe ciocche scure mano a mano che si avvicinava il momento dell’annuncio della Capitolina.

Vide la donna, che indossava un abito coperto di fiori di campo, salire sul palco con un ticchettio di tacchi altissimi e pronunciare il consueto discorso di benvenuto.

Dopodichè si avvicinò all’urna contenente una manciata di nomi femminili.

- Vediamo chi sarà la fortuna ragazza che entrerà nell’Arena … Korina Hofer! –

Il cuore perse un battito, facendola trasalire e lasciandola momentaneamente senza fiato.

Tuttavia si riprese in fretta e si diresse verso il palco.

Dopotutto sapeva che prima o poi sarebbe toccato a lei, era solo questione di tempo.

 

 

 

 

 

Pan Hyun-jun – 14 anni.


 

 

 

 


Non sapeva neanche lui perché l’aveva fatto.

Semplicemente quando aveva visto il ragazzino di dodici anni accanto a lui rischiare quasi lo svenimento dopo essere stato estratto aveva mosso i piedi uno dietro l’altro e si era incamminato verso il palco al posto suo.

Vi era salito sopra, consapevole del silenzio che aveva accompagnato la sua avanzata, e si era sistemato accanto alla Capitolina che lo guardava con moderata curiosità.

- Il tuo nome, mio caro? –

- Pan Hyun-jun – replicò pacatamente, sorprendendosi di quanto si sentisse meglio ora che non era più immerso in quel marasma di gente e che non aveva più nessuno che invadeva il suo spazio personale.

Era quasi allegramente sollevato e profondamente consapevole che la cosa aveva del ridicolo.

Insomma, come poteva sentirsi sollevato all’idea di essersi offerto Volontario per un vero e proprio massacro legalizzato?

Non ne aveva idea nemmeno lui, così come non sapeva cosa accidenti l’avesse spinto a compiere quell’azione.

Non l’aveva fatto né per bontà né per solidarietà nei confronti dell’estratto … semplicemente era stata una reazione istintiva.

Sperava solo di non finire con il pentirsene amaramente.

 

 

 

 

 

Distretto 12






Britney Edwarts – 16 anni.

 

 

 

 

 

Britney attese pazientemente che la Capitolina finisse il discorso e si dirigesse verso l’urna dei nomi femminili.

Trattenne il respiro quando la vide inserirvi dentro una mano ed afferrare il cartoncino con il nome.

- Britney Edwarts! –

Le ginocchia le tremarono e sentì il cuore in gola mentre si discostava dal gruppo delle sue sorellastre e si dirigeva verso il palco.

Doveva mostrarsi sicura e tranquilla, come se tutto stesse andando nel modo pianificato e non stesse invece pregando silenziosamente affinchè qualcun altro si offrisse al suo posto.

Ovviamente nessuno si fece avanti, al Dodici non capitava mai di avere Volontari.

Prese posto sul palco e decise di concentrarsi sull’inspirare ed espirare per non rischiare di svenire lì di fronte a tutti.

Non poteva certo permettersi di essere considerata la prima da far fuori una volta dentro l’Arena.

 

 

 

 

 

Aiden Joseph McCartney – 18 anni.


 

 

 

 

 

Nel momento stesso in cui Aiden sentì il nome di suo fratello seppe quello che era giusto fare; alzò la mano attirando l’attenzione generale e prese la parola: - Mi offro Volontario! –

Consapevole di essere il primo Volontario in quel Distretto da decine di anni, sentì gli sguardi su di sé mentre abbracciava il fratellino e poi si dirigeva verso il palco.

Vi salì sopra, sistemandosi accanto a Britney, e fissò la telecamera in silenzio finchè la Capitolina non prese la parola.

- Il tuo nome, mio caro? –

- Aiden MacCartney. –

- Oh, immagino che il piccolo Marcus fosse tuo fratello. –

- Già. –

- Bene, Distretto Dodici, ecco a voi i vostri due giovani e coraggiosi Tributi! –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Chiedo infinitamente scusa per il ritardo, ma questi ultimi mesi saranno una trottola di impegni perciò ci sarà un rallentamento un po’ generale perlomeno fino a luglio, ma cercherò comunque di aggiornare almeno ogni 14 giorni perciò non preoccupatevi perché la storia verrà portata avanti a tutti i costi.

Detto ciò, ci sentiamo orientativamente tra una decina di giorni con il prossimo capitolo.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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