Prologo
Un potere unico
 

La dinastia di Shamshi-Adad era forse una di quelle che rimase di più alla storia, tra le dinastie assire. Egli era il capo tribale amorreo che riuscì ad estendere il suo dominio in gran parte della Mesopotamia settentrionale, riuscendo anche a costituire una rete di rapporti con alcuni stati dell'Alta Mesopotamia.
È qui, nel 1790 a.C., che comincia la nostra storia. Quando un giovane sciamano, di appena vent'anni scoprì di avere un potere speciale.
Era abitudine degli sciamani parlare con la natura, chiedere ad essa favori, rivolgerle preghiere e riuscire quasi a percepirla. Makohon non faceva eccezione.
Era stato suo padre a insegnargli ogni rito e ogni cerimoniale; ogni nozione sugli spiriti e sulle erbe. Eppure c'era una capacità che non aveva ereditato dal genitore. Qualcosa che aveva scoperto di saper fare solo lui.
Lui riusciva a percepire i flussi d'energia, riusciva a modellarli, a controllarli. Questi flussi spesso si manifestavano con le forti emozioni o con le azioni più significative dell'essere umano, o degli esseri viventi in generale, nel momento in cui si scontravano con l'energia della natura.
E lui riusciva a percepire tutto: a vedere quell'enorme energia di vita e creazione quando una madre partoriva, quella devastante energia di distruzione e morte quando un uomo perdeva la vita. Riusciva a vedere l'essenza della forza del duro lavoro dei contadini e quella dell'astuzia e dell'ingegno dei cacciatori. Riusciva a distinguere la soave bellezza e leggiadria delle donne e la brutale forza degli uomini, tanto quanto la calma e la saggezza di coloro che, come lui, non erano effettivamente né l'uno né l'altro, ma semplici sciamani al servizio della natura.
Sentiva questo potere e questa conoscenza crescere in lui e sentiva l'esigenza di studiarla, scoprirla appieno, riuscire in qualche modo a controllarla a darle vita.
Per questo, quando scoprì questo enorme potere, realizzò anche che, finché non l'avrebbe compreso appieno, non avrebbe dovuto rivelarlo al mondo.
Decise quindi di partire per un viaggio. Un viaggio che l'avrebbe portato verso il suo destino.