Splendo
per te anche stasera,
quando non s'ode più musica e il sipario è calato
sul tuo ultimo spettacolo.
Splendo
per te anche stasera che sei solo, rannicchiato nella tua prigione di
tormenti,
a chiederti cosa hai sbagliato, come è accaduto,
quand'è che tutto è
precipitato.
Li
ho sentiti anch'io:
ti hanno chiamato “fallito”, ti hanno chiamato
“schiavo”, ti hanno chiamato
“mostro”.
Ti hanno chiamato in tanti modi, gli uomini che non ti hanno mai visto,
e a forza di sentirli pure tu ci hai creduto, pure tu ti sei perso di
vista.
Splendo soprattutto per questo. Per guidarti fuori dalla menzogna che
ti sei
costruito.
Chiudi gli occhi, Tesoro, guardati dentro e dimmi:
Tutte
le regge d'oro che hai plasmato intorno a te,
ti hanno mai fatto sentire veramente ricco?
Tutte
le risate che hai preteso, ostentato,
ti hanno mai dato una pia illusione di felicità?
E
tra tutte le donne che hai accolto nel tuo letto,
sei riuscito ad amarne almeno una?
Ho
cercato di spiegarti, nel breve tempo che ci è stato
concesso, che la fortuna
può condizionare ma non decidere le nostre vite.
Che il denaro ti illude di poter comprare tutto, ma non può
comprare niente di
ciò che conta.
Che la felicità che mi hai donato, lei sola, conta, e non ha
mai avuto un
prezzo.
Io
sono stata felice ogni volta che hai cantato per me.
Sono stata ricca ogni giorno che ti sei proclamato il
mio Tesoro.
Sono stata amata ogni istante che le tue mani mi hanno raggiunta
attraverso le
sbarre, e il tuo amore è stato la mia corazza, la mia
fortezza dal dolore, il
mio scudo dalle umiliazioni, il mio rifugio dai soprusi.
Ti assicuro che non sono mai riusciti a spezzarlo.
E
adesso che ti vedi, che mi vedi,
dimmi, Amore mio,
quante lacrime dovrai ancora versare per accettare che non hai mancato
di
proteggermi?
Smetti di pensare che questo non è stato abbastanza.
Piangi
per le tue colpe.
Piangi per essere diventato tutto ciò che ripudiavi, per
aver creduto che la
corruzione fosse l'unica strada, per aver permesso al tarlo
dell'avidità di
erodere anche il tuo cuore.
Non piangere più per me.
Le stelle non muoiono solo perché finisce la notte.
Non smettere di sperare, non smettere di cantare, non dubitare mai che
tornerò
ad ascoltarti.
Tornerò a ricordarti l'uomo che eri, che ancora sei, che
ancora io,
incondizionatamente, amo.
Ti bacio, Tesoro.
Una Stella che splende per te.
Ho preso spunto dalla fanart per scrivere questa vagonata di angst breve storia introspettiva, ma credo che Tesoro non sia mai davvero riuscito a superare la morte di Stella. Mi piaceva l'idea che, nella sua mente tormentata durante l'ennesima prigionia, lei tornasse a ricordargli chi era prima di diventare il “mostro” che noi abbiamo conosciuto nel film. Personalmente lo trovo un villain magnifico.
Se volete regalargli una gioia, vi esorto a votare per il suo inserimento nella lista personaggi (è già tra quelli proposti, basta cliccare "Approvo" accanto al suo nome).