Fandom: Game of Thrones
Titolo: What we are
Titolo capitolo: Each Goal
Personaggi: Cersei lannister
Rating: NC13
Note: Cow T primo turno, team Opal
Note2: la sottoscritta detesta Cersei, eppure mi è sempre riuscito facile scrivere su di lei, mistero
Nella vita l’importante era conseguire un traguardo,
uno alla volta e vicini tra loro, non sfidare troppo la sorte
perché pensare troppo in grande era da sciocchi.
Così le aveva riferito suo padre Tywin quando era bambina e
per Cersei Lannister suo padre aveva sempre ragione.
Il suo
primo traguardo era stato fare in modo che nessuno si accorgesse
di quando da bambina indossava gli abiti di Jaime e si recasse ad
assistere alle lezioni o di quando vi aveva preso parte, erano
così simili che bastavano pochi accorgimenti. Non che
trovasse noiose le sue lezioni ma le trovava stupide e ripetitive,
avrebbe tanto voluto essere accanto a Jaime, era così che
erano destinati a stare, insieme.
Quello che provava per Jaime era unico e speciale, nemmeno
l’amore, allora lo considerava amore, per il principe Rhaegar
avrebbe potuto eguagliarlo, erano due cose completamente diverse si era
detto quando si abbandonavano ai loro “giochi”
privati. Purtroppo la lady sua madre li aveva scoperti e ancora sentiva
le sue urla e le sue minacce, poi era nato quell’orrendo
mostro di Tyrion e sua madre era morta, amava sua madre ma quella
faccenda non la riguardava, riguardava solo lei e Jaime.
Il secondo
traguardo che si era prefissata nella sua vita era stato
quello di sposare il principe e sarebbe dovuto essere un traguardo
facile aveva pensato. Suo padre glielo aveva promesso e lord Tywin
manteneva sempre le promesse. Era giovane, era graziosa e veniva da una
casata prestigiosa e come tutte le fanciulle della sua età
era innamorata del principe, era un traguardo così facile si
era detta. Suo padre era il Primo Cavaliere nonché il
migliore amico del re e quello era il suo destino, sedere accanto a
Rhaegar, essere la sua regina.
La stessa profezia le aveva predetto quel traguardo, regina
tu sarai aveva detto Meggy La Rana, e questo voleva
solamente dire che avrebbe sposato Rhaegar una volta che il re fosse
morto così sarebbe stata subito incoronata regina. Avrebbe
avuto tre figli, e probabilmente avrebbe dovuto sopportare i bastardi
di suo marito ma lo avrebbe fatto con piacere purché lui
fosse discreto e sarebbe vissuta così a lungo da veder
morire i suoi figli, si, sarebbe morta anziana circondata da nipoti e
pronipoti, marito e figli scomparsi già da tempo,
così aveva predetto la maegi e così sarebbe stato.
Peccato che il primo ostacolo a quel traguardo fosse stato il rifiuto
del re ma quello non era un problema l’aveva consolata suo
padre, non era affatto un problema perché il re ascoltava
sempre quel che diceva lui e lord Tywin aveva deciso che sua figlia
sarebbe diventata regina.
Poi Rhaegar Targaryen aveva sposato Elia Martell, quella debole
dorniana che gli aveva dato due figli sebbene la nascita del maschio
l’avesse portata fin quasi alla morte, se solo Elia fosse
morta, e il re con lei forse sarebbe stato il suo momento: avrebbe
potuto sposare Rhaegar, che già aveva due figli e avrebbero
generato altri tre figli. O forse lui avrebbe sposato altre donne e una
volta divenuto re, e vedovo, avrebbe sposato lei, doveva andare
sicuramente così aveva pensato Cersei, Elia Martell era solo
un debole ostacolo che la separava dal suo traguardo.
Poi
c’era stata Harrenhall, Lyanna Stark e la guerra, la
guerra che aveva portato Rhaegar alla morte, ucciso da Robert Baratheon
che era diventato re per diritto di conquista e perché
cugino del re e quello aveva cambiato tutto.
Quando suo padre le aveva annunciato che lei sarebbe comunque diventata
regina il primo pensiero di Cersei era stato di sgomento, Rhaegar era
morto e Jaime … il suo Jaime aveva ucciso il re quindi
com’era possibile che lei divenisse regina?
La risposta l’aveva avuta il giorno delle nozze quando di
fronte a un septon era divenuta la moglie di re Robert Baratheon, primo
del suo nome, ed era divenuta regina, esattamente come aveva
profetizzato la maegie. Avrebbe potuto amare Robert, suo marito era
così bello e aitante che qualsiasi fanciulla lo avrebbe
amato ma lui era così prigioniero del ricordo di Lyanna che
per lei era stato inutile.
Quel
traguardo a cui aveva dedicato tante energie da fanciulla era
scomparso già alla prima notte di nozze, era regina ma non
come avrebbe voluto, aveva raggiunto lo scopo ma non le recava alcuna
gioia. Per questo era tornata da Jaime, decisa almeno a vivere
quell’amore fino in fondo, l’amore coniugale le era
negato ma avrebbe avuto almeno l’amore di suo fratello nella
maniera più assoluta che ci fosse.
I suoi figli, i suoi adorati tre figli erano la seconda parte della
profezia e non vi aveva più pensato fino alla morte del lord
suo padre, l’uomo che più aveva stimato al mondo,
qualsiasi meta, qualsiasi traguardo avesse raggiunto c’era
sempre quella maledetta profezia sopra la sua testa pronta a compiersi
da un momento all’altro.
La morte di
Joffrey e poi di Myrcella erano state non solo un colpo
troppo duro da sopportare ma anche la prova che tutto si stava
compiendo ma avrebbe fatto di tutto pur di tenere in vita Tommen, in
vita e al sicuro. Per questo si era servita del Credo e
dell’Alto Passero contro i Tyrell e soprattutto contro
Margaery, perché lei era un ostacolo sulla sua via e
nonostante le sue moine Cersei Lannister non era così facile
da ingannare, quella sgualdrinella voleva portarle via il trono e
peggio ancora voleva portarle via il figlio e lei non
l’avrebbe permesso.
La morte di Tommen era stata imprevista ma era divenuta regina, regina
per proprio diritto, un traguardo che mai aveva osato sognare invece
era avvenuto, era regina e nessuno avrebbe potuto portarglielo via, la
piccola Targaryen andasse dietro storie di fantasmi e di spettri, lei
aveva un regno da governare e avrebbe compiuto il suo destino.
Quello era il miglior traguardo che potesse concepire, due avversari votati a morte sicura, Jon Snow e Daenerys Targaryen sarebbero sicuramente morti, e lei sarebbe stata regina, che fosse la regina di un cimitero o di una landa desolata poco le importava, aveva ottenuto quello che voleva anche senza Jaime, suo fratello negli ultimi tempi l’aveva delusa ma forse era questo il destino dei regnanti: rimanere soli, traguardo dopo traguardo.