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Autore: Simon Kog 95    08/05/2018    2 recensioni
Simon Kog è un nuovo poliziotto, proveniente dall'Italia, della Centrale di Polizia di Tokyo. Figlio segreto del dottor Agasa, è stato assunto dall'Ispettore Megure affinché dia una mano nella lotta contro la criminalità organizzata di quella città.
Affianco a lui, un altro poliziotto è stato appena trasferito nella stessa centrale... un uomo di bassa statura di nome Crilin, che ancora fa fatica a superare gli avvenimenti del Torneo del Potere.
Da questo legame lavorativo, i mondi di Dragon Ball e Detective Conan inizieranno a fondersi creando una storia unica ed avvincente... quella che riguarderà la leggenda di Hunter Warrior, il guerriero cacciatore che tutti gli abitanti del pianeta Terra hanno iniziato a temere per le sue gesta.
Molti personaggi avranno un legame passato con questo assassino spietato...
... una scienziata vittima del suo stesso veleno...
... un cyborg che deve accudire una piccola bambina trovata abbandonata dietro la sua porta di casa...
... un uomo che scopre, improvvisamente, di essere padre...
... un sayan che deve imparare a fare da maestro a delle allieve molto particolari...
... ed infine, una giovane infermiera che riuscirà a rubare il suo cuore!
Il pericolo, tuttavia, è alle porte... e solo Simon Kog, al fianco dei suoi amici, potrà salvare tutti!
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Hiroshi Agasa, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Folds Of Fate - Battle for Supreme God's Throne'
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Avvertenze:

1. L’uscita dei capitoli sarà mensile, più precisamente il primo martedì del mese. Pertanto il prossimo capitolo uscirà il 5-6-2018. Vi avviserò in anticipo se vi saranno dei ritardi nella pubblicazione.

2. Questa storia parte ufficialmente dal capitolo 1012 del Detective Conan, pertanto sconsiglio la lettura a chi non conosce la storia fino a quel punto. Per di più, dall’uscita di questo capitolo del romanzo, non terrò conto delle future uscite del manga ma seguirò una storia completamente diversa, pertanto tutti i possibili capitoli dal 1013 in poi non esisteranno in questa storia.

3. La storyline di Dragon Ball sarà a dieci anni dalla battaglia contro Buu ma la storia del XXVIII Torneo Mondiale di Arti Marziali sarà leggermente diversa. Lo scenario sul quale si muoveranno Goku ed i suoi amici sarà la Terra come la conosciamo noi! Pertanto molti luoghi come Città dell’Ovest, Santuario di Dio o altri potrebbero essere rinominati e localizzati in maniera differente. Le vicende di Dragon Ball Super sono avvenute ma inizialmente avranno ruolo marginale rispetto alla trama principale. Recupereranno importanza dopo i primi dieci capitoli.

4. Ovviamente Detective Conan e Dragon Ball non sono di mia proprietà, ect ect ect.

5. Se vi sono degli errori grammaticali o delle incomprensioni sulla trama, siete liberi di comunicarmelo EDUCATAMENTE. Non sono uno scrittore di fama mondiale ma non sono nemmeno una scimmia che preme bottoni a caso su una macchina da scrivere, perciò è assolutamente normale che si possano fare degli errori ;-)

6. Con la stessa EDUCAZIONE, vi invito, se volete e nella vostra piena libertà, a recensire la storia dandomi una vostra libera valutazione J !

7. Leggendo la storia, noterete dei titoli racchiusi da parentesi quadre, come le seguenti [...]; queste sono delle canzoni che voi siete liberi o meno di ascoltare durante la lettura del paragrafo indicato. Sotto a questa indicazione, troverete un pulsante intitolato Pagina_OST, il quale conterrà il sito (ovviamente senza alcuno scopo di lucro o di guadagno) con all'interno le canzoni da ascoltare. Sono tutte suddivise per opera originaria, e ciascuna avrà il suo titolo preciso. Non conosco i titoli di tutte le canzoni, perciò siate clementi ;-) in più, come potrete capire, non sarà possibile scaricare alcuna OST.

Detto ciò, vi auguro una buona lettura!

P.S. Questa è la seconda parte della saga FOLDS OF FATE - BATTLE FOR THE SUPREME GOD'S THRONE! CERCATELA E TROVERETE ANCHE LA PRIMA PARTE. Vi lascio comunque un introduzione per chi non potesse leggerla a causa del rating rosso (parlo per i minorenni... e non provate a fare i furbi! ;-) La prima non è una storia che tutti possono leggere senza alcun problema!)

INTRODUZIONE ALLA PRIMA PARTE DELLA STORIA

(per chi potesse, si legga KINGDOM HEARTS - THE LEGEND OF THE EARTHLY YILANCAR)

Il pianeta Kagaku era famoso per la sua tecnologia e per le sue conoscenze scientifiche in tutti gli ambiti del sapere. Alcuni scienziati riuscirono a scoprire una nuova tecnica per modificare geneticamente gli esseri viventi, e sfruttarono alcuni dei loro prigionieri per svolgere esperimenti a dir poco orribili. Questa procedura consisteva nell’iniettare, nelle arterie dei corpi scelti, una miscela fra una sostanza chiamata Yilar, prodotta nei loro laboratori, ed i geni da aggiungere nella vittima. Solo in pochi sopravvivevano. Il resto delle cavie moriva tra atroci sofferenze. Questi esperimenti, però, si rivelarono una condanna per l’universo intero.

Il monarca di Kagaku, infatti, venne deposto con un colpo di stato e sul trono salì Glacial Gelo, il figlio del tanto famigerato Dr. Gelo, fuggito dal pianeta Earth Z dopo aver espresso il desiderio di ottenere l’eterna giovinezza. Costui era diventato il capo di un gruppo di rivoluzionari violenti, sanguinari ed avidi di potere. Si narra che questi fossero stati tra i primi a subire quelle atroci sperimentazioni, ma che quest'ultime li avessero spinti a cercare vendetta nei confronti dei loro scienziati e del popolo che li aveva ridotti a meri topi da laboratorio.

Glacial, tuttavia, invece di interrompere quegli esperimenti, decise di diventarne uno dei finanziatori più accaniti, assumendo scienziati sempre più intelligenti, fino a quando non completarono le loro ricerche con risultati leggendari. Fu così che nacquero gli Yilancar, assassini geneticamente modificati, capaci di trasformare a comando il proprio corpo, diventando dei veri e propri mostri assetati di carne fresca. Cominciarono a conquistare pianeti su pianeti, sterminando popoli millenari. Lui stesso divenne uno Yilancar, iniettandosi l’unico gene esistente di Lord Freezer e diventando un Demone del Freddo. Lui tornò perfino sul suo pianeta, recuperando un gene del tanto decantato Super Sayan e recuperando C-17 e C-18.

Erano passati quasi cinquant’anni dal giorno in cui l’Impero degli Yilancar era nato. Ormai, gran parte parte dell’universo conosciuto era stato annesso ad esso.
Purtroppo, anche il pianeta Terra venne conquistato. Vi fu soltanto un’altro sopravvissuto da quel globo, ed il suo nome era Dragon Oronar. Lui venne catturato dall’esercito di Kagaku e sottoposto agli esperimenti dello scienziato pazzo Oss Burk, il quale lo torturò e lo seviziò fino a quando non fece l’errore madornale di iniettargli il gene del Drago Nero dalle Angeliche Ali, la creatura più pericolosa e potente di tutte. Non appena saputa la notizia, Glacial liberò Dragon e lo fece entrare nei suoi ranghi. Il terrestre scalò ben presto le gerarchie, diventando il secondo in comando del suo esercito, il suo Generale Supremo.
Anche qualche altro mondo di nostra conoscenza venne sottomesso, ed è da qui che partirà la nostra storia.

La nostra protagonista, infatti, si chiama Kairi Wave, una ragazza di vent’anni la cui casa ed il suo villaggio natale vennero distrutti da un plotone ribelle dell’esercito di Glacial. Durante la sua cattura, la giovane ha subito le più orrende e tremende violenze, carnali e fisiche, oltre all’uccisione di Sora e Riku, le due persone a lei più care, la quale l’hanno distrutta e segnata per il resto della sua vita. La giovane venne imprigionata ad Hollywood, il carcere di detenzione e lavori forzati più tremendo e conosciuto dell’universo, e qui verrà costretta a subire altre angherie, torture ed umiliazioni.

Da qui, però, partirà la rivolta di tutti i prigionieri. Assieme a Paperino e Pippo (catturati assieme a Topolino, ma con quest’ultimo che verrà ucciso dall’esercito), e con l’aiuto di tutti i suoi nuovi amici (JUNION – Un giovane ciclope, ex-soldato dell’esercito di Glacial, imprigionato per essersi preso la responsabilità dell’attacco a sorpresa nei confronti delle Isole del Destino; PORTGAS D. FLAME – Figlia di Rufy e Nami, re e regina dei pirati di All Blue, consegnatasi all’esercito di Glacial per salvare la vita della sua ciurma; SHIRO YAMANAKA – Un anziano Shinobi di Konohagakure, sul pianeta Kaguya, l’unico sopravvissuto del suo pianeta; CLAIRY – Aliena dai quattr’occhi, ex-agente segreta) ed anche di alcuni ribelli dell’esercito di Glacial (GABOR BLACK – Una giovane recluta dell’esercito imperiale, al quale viene affidata la custodia di Kairi durante i lavori forzati; SOLDATI DELL’ESERCITO DI NAMECC) riescono ad ottenere più libertà e più agevolazioni.

Tutto ciò, però, non senza gravi conseguenze. Shiro Yamanaka verrà giustiziato davanti a tutti i prigionieri, mentre Gabor si crederà ucciso dallo stesso Dragon Oronar, con quest’ultimo che cattura anche Junion. Come se non bastasse, un nuovo nemico si è aggiunto all’esercito di Glacial; Malefica, accompagnata dal suo corvo Diablo.

Qualcosa, tuttavia, inizia a cambiare quando Dragon, dopo un viaggio verso la dimensione di Kairi, incontra tutti gli amici di lei a Radiant Garden. Il soldato terrestre, dopo essere tornato ad Hollywood, riceve l’ordine, da parte di Glacial, di incontrare la giovane Key-Blader per studiarla e conoscerla meglio. A tutto questo, si aggiunge il ritrovamento di alcuni oggetti personali del Generale Supremo, tra cui il diario segreto nel quale viene raccontato tutto il suo turbolento passato. Questo porterà Kairi a credere nella buona fede del terrestre, e questo la porterà ad essere allontanata dalla maggior parte dei prigionieri, tra cui la sua nuova amica Flame (la quale è stata persuasa da Malefica ad unirsi con lei per far crollare l’esercito).

Durante il viaggio di andata, Dragon e Kairi iniziano a conoscersi meglio e, quando finalmente riescono a raccontarsi il loro passato ed aprirsi l’un l’altro, scatta la scintilla. Peccato solo che Glacial e Malefica avessero architettato tutto l’attacco alle Isole del Destino fin dall’inizio. Perciò, quando Kairi ed il Generale raggiunsero il pianeta Glacial 01 vennero attaccati e quasi uccisi. Solo l’intervento di Junion, C-17 e C-18 permette ai due innamorati di salvarsi.

Da questo momento, scatta la guerra.

La prima battaglia si svolgerà sulla Terra, per liberare i prigionieri di Hollywood. I nostri amici verranno anche aiutati da moltissimi loro vecchi compagni (gli altri Key-Blader ed i personaggi di Final Fantasy di Kingdom Hearts per Kairi; la ciurma di Cappello di Paglia per Flame, la quale si fece perdonare dalla sua amica; i due vampiri Alucard e Seras Victoria, vecchi amici di Dragon e coloro che hanno causato la reale estinzione del pianeta Terra; tutti e nove i cercoteri, tutti all’interno di Junion che, durante il periodo di fuga dalla prigione, ha raggiunto il pianeta Kaguya convincendo i demoni ad allearsi coi prigionieri; C-17 e C-18). Malefica ed il suo alleato nascosto, il temibile Orochimaru arso dall’oscurità, verranno sconfitti definitivamente, ma ad un prezzo molto alto. Nami e la maggior parte dei soldati namecciani (di cui l’unico sopravvissuto sara Nail) verranno uccisi.

La seconda battaglia avverrà su Namecc, contro Glacial. Anche lui verrà sconfitto, ma i morti saranno molti di più. Yen Sid, Xehanort, Demyx, Ventus, Zoro, Paperino, Pippo e la maggior parte dei ribelli perderanno la vita, nonostante tantissime anime dell’aldilà fossero venute ad aiutarli.

Ancor peggio, durante la battaglia tra Glacial, Kairi e Dragon, quest’ultimo si sacrificherà per salvare la donna che ama.

La storia si concluderà con Kairi che diventerà la regina del nuovo regno di Hearts, formato dai ribelli sopravvissuti alla guerra dalle ceneri del vecchio pianeta Terra.

Il male, però, non è stato sconfitto. Durante queste due cruente battaglie, Diablo riacquisterà la sua forma umana e riuscirà ad impadronirsi delle sette sfere del drago di Namecc, fondendole in se e risuscitando dodici anime dagli inferi.

Quali sono i suoi obiettivi? Dragon sarà davvero morto? Ed il simbolo sulla fronte di Kairi, che solo il mago Gandalf è riuscito a vedere...

... non solo...

... perchè Diablo e Dragon sono impossibili da rintracciare per chiunque?

Chissà... quella che sto per raccontarvi è una storia completamente diversa, sempre collegata alla precedente, che potrà dare una spiegazione a tutte queste domande e ne porrà altre ancora...

... perchè è accaduta semplicemente in un’altra Linea Spazio-Temporale!

Questa è la storia di come un giovane ragazzo terrestre, di nome Simon Kog, rischiò seriamente di diventare il nuovo Dio Supremo di tutti gli universi...

... di come nacque la Squadra Anti-Mafia della città di Tokyo...

... e di come nacque l’organizzazione FOLDS OF FATE per combattere e scongiurare gli obiettivi della mafia di Tokyo, di Diablo e di tutti i suoi alleati.

GOLDEN BULLET - THE HUNTER WARRIOR

La nuova vita di Simon Kog

Giovedì 03/05/2018

SIMON

[Detective Conan Soundtrack 16]

- Attenzione! Vi informiamo che la fase di atterraggio si è conclusa perfettamente! Potete slacciare le cinture di sicurezza, uscire dall’aereo e recuperare le valigie! Vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia!

Sospirai, leggermente stanco, recuperando un po’ di coraggio. Viaggiare per dodici ore e un quarto non era mai stato così faticoso per me, soprattutto per me che soffrivo di alcune fobie.

Quel giorno, tuttavia, ogni gesto aveva acquisito un peso molto pesante e difficile da portarsi appresso, perciò non avevo fatto storie.

Oggi, 3 Maggio del 2018, io avrei visto per la prima volta il mio padre biologico.

Slacciai le cinture di sicurezza, proprio come ci aveva chiesto l’hostess e mi incamminai verso l’uscita dell’aereo, salutando educatamente la donna in servizio all’Alitalia.

Scossi il capo divertito notando il leggero rossore che aveva avvolto le guance della giovane impiegata. Doveva avere soltanto una ventina d’anni, a giudicare dal suo imbarazzo e dallo sguardo gioviale che mi aveva rivolto. Quei pochi amici che mi erano rimasti dicevano sempre che il mio aspetto, molto maturo e da uomo vissuto, portava le donne di ogni età ad innamorarsi perdutamente di me al primo sguardo. C’era soltanto un problema. Io non cercavo ne avventure da una notte… né tantomeno una famiglia con cui vivere.

Non potevo permettermi nessuna delle due con il ‘lavoro’ che avevo svolto in Italia.

Peccato… era una ragazza davvero molto carina.

Mentre scendevo dalla scaletta dell’aereo, mi voltai ad osservare il cielo sopra Tokyo. Ringraziai di avere un piccolo tettuccio plastificato sopra le nostre teste, a coprirci dalla pioggia che cadeva fitta e sottile. I miei polmoni si riempirono immediatamente del suo profumo denso e pungente, mischiato a quello dello smog e dell’inquinamento. Me lo sarei dovuto aspettare da una prefettura di oltre tredici milioni di persone, ma il fastidio rimase comunque molto.

Io non amavo la città. Per anni avevo vissuto in aperta campagna, rilassandomi su un’amaca appesa tra due alberi secolari d’ulivo, leggendo i miei manga durante i pomeriggi estivi. Altre volte mi esercitavo nelle arti marziali tra le spighe di grano, abbronzandomi al sole e irrobustendomi sempre di più. I momenti più belli, tuttavia, li avevo passati durante l’inverno, dentro il mio trullo, con il tenue fuoco del camino che mi scaldava non solo il corpo, ma anche l’anima.

Ricordavo ancora mia madre che mi leggeva i suoi amatissimi gialli…

… brutti ricordi tornarono a galla. Meglio pensare ad altro.

Raggiunsi il check-in, passando nuovamente i controlli di identità, per poi avvicinarmi al nastro trasportatore dal quale recuperai il bagaglio, ringraziando ancora una volta i santi per avermelo fatto recuperare senza alcun problema. Iniziare la tua nuova vita in un nuovo paese sprovvisto di vestiti non era nei miei piani.

Passai attraverso i controlli doganali, seguendo il corridoio segnalato da un cartello rosso, ed espletai la dichiarazione alla dogana. Possedevo, infatti, un permesso di soggiorno a scadenza indeterminata ed un certificato col quale attestavo di aver acquisito un piccolo appartamento non molto lontano dalla casa di mio padre.

Fatto ciò, raggiunsi il terminal, aprii velocemente la valigia e recuperai l’ombrello. Dopodiché mi incamminai verso la scalinata che conduceva alla metropolitana.

Per raggiungere la mia casa sarei dovuto scendere alla fermata del quartiere Beika, poi avrei dovuto chiamare un taxi con i numeri trovati su internet, sperando fossero corretti. Per il primo tratto di viaggio ci misi un’ora e notai, con molto piacere, di essermi allontanato dalla parte inquinata e rumorosa della città. Sceso alla mia fermata, recuperai dalla mia tasca un foglio, con su scritti tutti i numeri da me cercati, e chiamai un’agenzia di taxi per richiedere l’affitto di un’auto.

L’attesa non fu molta. Cinque minuti dopo, un auto con la scritta TAXI sopra al parabrezza si fermò vicino a me, permettendomi di immettere il bagaglio dentro al cofano e di entrare all’interno dell’abitacolo attraverso i sedili posteriori.

Nuovo di qui?” mi domandò il taxista parlando un perfetto giapponese.

Già…” ammisi con sincerità, passando l’indirizzo della mia abitazione nella sua lingua. Avevo imparato il giapponese grazie a mia madre, originaria del Sol Levante come mio padre biologico.

Ci metteremo mezz’ora…” mi tranquillizzò l’autista, mettendosi in marcia “Lei si rilassi e non si preoccupi… ha fatto bene a scegliere questa agenzia. La maggior parte dei turisti sceglie di chiamare dei numeri cercati su Internet

L’ho fatto anche io, a dire la verità…” rivelai senza peli sulla lingua io “… tuttavia ho scelto l’unico numero che è apparso più volte durante la mia ricerca. Devo dedurre che sono stato parecchio fortunato, quindi…

Più di quanto immagina, signore! La maggior parte di quei numeri sono in realtà dei falsi tassisti!” mi spiegò preoccupato l’uomo “Sfruttano l’ignoranza dei turisti per adescarli e portarli fuori Tokyo… nel migliore dei casi ti sottraggono tutti gli oggetti di valore… e guai ad essere delle giovani donne… a loro capita molto peggio!

Che schifo…” affermai, con rabbia.

E io che pensavo di aver lasciato per sempre gli orrori della mia terra natia… tutto il mondo è paese dicevano gli anziani del mio quartiere… avevano davvero ragione.

E’ stato davvero molto fortunato… ecco, tenga!” il taxista mi porse un piccolo volantino “Lo diamo a tutti i turisti della nostra città… vi sono segnati tutti i taxi regolari disponibili per ogni quartiere

Ottimo! La ringrazio infinitamente, signor…

… Akimichi. Chris Akimichi. E lei è il signor…

Simon Kog! Piacere di conoscerla” mi presentai al signor Akimichi.

Il piacere è anche mio. Signor Kog, lei è qui solo per vacanza?

Non proprio… sono qui per ‘lavoro’. Mi occupo di catturare i criminali più pericolosi che mi capitano a tiro…

Perciò è un poliziotto?” mi domandò lui andando ad esclusione.

Sì… una sorta…” ammisi io.

Come mi aveva raccomandato, il viaggio in taxi durò soltanto mezz’ora. Chris Akimichi mi aveva portato davanti ad una piccola palazzina con cortile, alta otto piani, color pesca.

La ringrazio infinitamente, signore… saprò a chi rivolgermi se avrò bisogno di un altro passaggio!” lo ringraziai io dopo aver aperto lo sportello. Recuperato il bagaglio e aprendo il mio ombrello, salutai Chris e mi avviai ad entrare all’interno dell’appartamento.

Ad accogliermi ci pensò una donna anziana di nome Shizuka Haruno, che si presentò come portinaia. Costei mi elencò le solite regole di convivenza all’interno di un condominio. Niente chiasso, niente puzze, non sporcare, niente animali senza permesso… un quarto d’ora dopo mi passò finalmente le chiavi del mio appartamento e mi lasciò andare. Feci anche la conoscenza del suo fido cane da guardia, un piccolo chihuahua che tentò di azzannarmi un dito non appena provai ad accarezzarlo.

Segnandomi mentalmente di cercare un alano allo scopo di vendicarmi di quella che io chiamerei letteralmente ‘bestia di satana’, raggiunsi finalmente la mia casa.

Era esattamente come me l’avevano descritta. Semplice, confortevole, ogni stanza aveva tutti i mobili necessari. In più la stanza da letto era provvista anche di un ampio balcone nel quale, compresi, potevo tranquillamente stendere i panni lavati.

Passai l’intero pomeriggio a svuotare il mio bagaglio e ad ambientarmi velocemente memorizzando la disposizione delle camere. Nel mentre, sentii degli schiamazzi provenienti dal piano sopra al mio e sorrisi. Bambini. Lamentarsi delle loro urla equivaleva ad una bestemmia.

Terminato di sistemare i miei vestiti dentro l’armadio, recuperai il mio accappatoio e le ciabatte di gomma, raggiungendo il bagno con l’intenzione di farmi una doccia. Lo ammetto. Ci misi dieci minuti buoni per capire come far partire il getto. Usare un semplice rubinetto no, eh? Dannata tecnologia.

L’acqua calda sciolse tutti i miei muscoli e la mia stanchezza. Avevo passato metà del mio viaggio in aereo dormendo e, nonostante mi trovassi in prima classe, quei sedili non erano fatti per i riposini. Inoltre avevo la tendenza a russare, perciò al mio risveglio non mi sorpresi nel trovarmi lo sguardo indispettito di tutti i passeggeri. Fatti loro. Dovevano ringraziarmi per essere riuscito a trattenere i conati di vomito per la nausea.

Uscii dalla doccia, mi asciugai con l’accappatoio, indossai le ciabatte di gomma e utilizzai l’asciuga capelli. Ultimato il lavoro mi voltai verso lo specchio riflettendomi attraverso. Temevo di peggio. I miei occhi dall’iride argentata erano reattivi come sempre e non avevo occhiaie. I capelli, lunghi e chiari, erano in perfetto ordine e non apparivano oleosi come quelli degli uomini di mezza età. Utilizzai semplicemente il rasoio elettrico per accorciare e sistemare la mia barba, dopodiché uscii dal bagno e tornai nella mia camera da letto, aprendo l’armadio e cercando qualcosa da mettermi per quella sera.

Optai per una leggera camicia bianca e un paio di jeans scuri. Niente di troppo elegante, ma comodo e sportivo, adatto a un giovane di venticinque anni che avrebbe visto suo padre per la prima volta nella sua vita…

… il mio cuore cominciò a battere all’impazzata come non mai…

Sembravo davvero un bambino dell’asilo. Meglio darsi una controllata.

Mi diressi verso il soggiorno e controllai l’orologio appeso al muro. Erano le sette di sera. Mancava un’ora alla mia cena.

[Sakura’s Theme – NARUTO]

Andai perciò verso la cucina, aprendo il frigorifero. Rimasi soddisfatto quando vidi tutto l’occorrente per preparare un dolce alla frutta. Un bel regalo da condividere dopo una cena accogliente. Ero convinto sarebbe piaciuto anche alla bambina di cui mio padre aveva parlato al telefono. A lavoro terminato, osservai il mio capolavoro…

… non ero mai stato un grande cuoco, ma ero un’amante della pasticcieria. Avevo già l’acquolina in bocca.

La misi all’interno di un contenitore, ci aggiunsi un fiocco come decorazione e mi preparai ad uscire di casa, recuperando le chiavi dell’appartamento e un ombrello a causa del cattivo tempo. Sceso fino al piano terra, evitai per un soffio di farmi azzannare una scarpa da quel mostriciattolo di chihuahua.

Buono Sweet!” riuscì a placarlo l’anziana Shizuka, prendendolo in braccio.

Proprio mentre riflettevo su quali fondamenti fosse stato affidato il nome Sweet a quel piccolo demonio, la donna si voltò verso di me ed affermò gentilmente.

Stai andando dal Dottor Agasa, non è così?

Lei lo conosce, signora Haruno?” le domandai con curiosità.

Certamente. E’ stato lui, in fondo, a chiedermi di accogliere il nuovo coinquilino come se fosse mio figlio…” ammise lei con un dolce sorriso “Lo conosco dai tempi del Liceo… non immagini nemmeno quanto sia felice di vederti, figliuolo. Non l’ho mai visto tanto agitato e contento in tutta la mia vita!

Sorrisi davanti a quelle parole.

Se le parole di Shizuka erano sincere, avevo fatto la scelta giusta. Vivere in Giappone sarebbe stata la decisione migliore per la mia vita.

Ti lascio andare… salutami Hiroshi da parte mia!

Lo farò… passi una buona serata, signora Haruno!” la salutai io uscendo dal cortile ed attivando il GPS del mio cellulare.

Per raggiungere la casa di mio padre era necessaria una camminata da cinque minuti. La pioggia aveva smesso di cadere, tuttavia dovetti evitare molte pozzanghere durante la traversata. Se avesse ricominciato a piovere avrei usato l’ombrello.

Quando raggiunsi la via stabilita, notai due figure indistinte in lontananza. Non ci volle un genio per capire chi stessero aspettando…

… me.

[Detective Conan Soundtrack 25]

Il primo tizio era un ragazzo sulla trentina. Alto, piazzato, aveva i capelli corti e castani, portava gli occhiali ed indossava un maglione leggero sotto un cappotto di pelle leggermente logoro ma ancora molto elegante.

Il secondo era un bambino dai capelli neri, gli occhi verdi, che indossava una camicia bianca sotto una giacca di colore blu, con un papillon rosso al collo. Anche lui aveva un paio di occhiali, ma le lenti erano più grandi e quadrate.

Mi resi conto subito del fatto che quei due non fossero affatto persone comuni, soprattutto il bambino. La loro posa era molto simile a quella di moltissimi poliziotti coi quali avevo lavorato…

… altezzosi, sicuri di se…

… soprattutto l’adulto.

Tu devi essere il figlio del dottor Agasa…” si avvicinò questo, porgendomi la mano “Il mio nome è Subaru Okiya. Piacere di conoscerti. Sono il vicino di casa di tuo padre…

Il piacere è mio” ricambiai il gesto, stringendo la sua mano “Io mi chiamo Simon Kog. E questo giovanotto è…?

Conan Edogawa!” si presentò il piccolo educatamente, ma con un tono talmente falso e poco credibile che a stento cercai di non ridergli in faccia.

Mio nonno sarebbe stato molto più credibile.

Strano vedere un uomo e un bambino parlare fuori a quest’ora della sera col tempo che c’è...” feci notare loro, leggermente divertito “Io scommetto che mi stavate aspettando. Ho indovinato?

I due provarono a stento a trattenere la loro sorpresa.

L’uomo, in particolare, fece un’espressione molto strana col suo viso. Le possibilità erano due… o Subaru aveva subito un intervento chirurgico al viso… oppure, più probabilmente, quella non era la sua vera faccia.

Ciò che mi interessava capire, tuttavia, era altro. Quei due erano davvero amici del dottore oppure mi stavano prendendo in giro?

Beccati…” ammise alla fine l’uomo, mettendosi una mano dietro alla nuca e indicando il piccolo Conan “… eravamo molto curiosi di sapere chi fosse il misterioso figlio del nostro amico. Il piccolo detective era convinto che qualcuno avesse preso in giro il signor Agasa…

Non è vero! Ero semplicemente preoccupato!” esclamò offeso il bambino, ammettendo però “Come reagiresti tu sapendo di essere padre dopo tantissimi anni senza saperlo? Ci crederesti senza battere ciglio?

Io annuii comprensivo. Il nanerottolo non aveva tutti i torti.

D’altronde, però, io stesso avevo scoperto di avere un padre solo sei mesi prima, rovistando tra tutti gli oggetti di valore lasciatimi dalla mia defunta madre. Non avevo toccato quelle reliquie per più di tre anni da quel giorno, e nel momento in cui lo avevo fatto, avevo trovato il suo diario segreto nel quale parlava sia di me che di quell’uomo, Hiroshi Agasa, l’uomo che le aveva rapito il cuore. Lei aveva sempre sostenuto che mio padre fosse andato via non appena scoperto che la sua donna fosse rimasta incinta del suo bambino, e che fosse morto subito dopo a causa di un incidente d’auto. Immaginatevi la mia sorpresa quando, leggendo quel diario, scoprii che tutto ciò fosse falso.

Mio padre non aveva mai saputo di me… la mamma era fuggita dal Giappone senza dir nulla ad Hiroshi.

Quindi tu sei un detective, vero?” continuai io, provocando un po’ Conan “Facciamo così… elencami tre punti a favore della tua tesi e tre a sfavore… poi Subaru decreterà se io sono davvero il figlio di Hiroshi Agasa oppure no! Ci stai?

Il bambino rimase letteralmente spiazzato dalla mia reazione.

Una persona normale, quasi certamente, lo avrebbe senz’altro rimproverato davanti alle affermazioni che mi aveva rivolto senza dare peso alle sue parole.

Ma io no… io non ero così superficiale…

Conan annuì, ancora incerto davanti alla mia naturalezza, e iniziò a discutere.

I punti a sfavore sono questi. Per prima cosa, non ti sei ancora sottoposto al test del DNA, perciò non hai la certezza che lui sia tuo padre. Seconda cosa, è molto strano che tu ti sia informato di tuo padre solo dopo venticinque anni. Ultima cosa, ho provato a fare delle ricerche su di te e non ho trovato nulla inerente al tuo nome…

Interessante… non posso ribattere ne sul primo ne sull’ultimo punto, ma posso farlo sul secondo…” ammisi io rivelandogli “… mia madre mi ha sempre detto che in realtà lui non mi ha mai voluto e che fosse morto. Ho scoperto la verità solo sei mesi fa e proprio come te non riuscivo minimamente a crederci. E per quanto riguarda i punti a favore?

I… i punti a favore… ecco…” incominciò a balbettare il giovane “… il dottor Agasa ha ammesso di avere avuto una relazione con la donna di cui parlavi… mi ha anche mostrato la lettera dove tua madre lo aveva lasciato… e poi…

Conan si imbarazza troppo nel dirti che tu e tuo padre avete dei lineamenti molto simili… soprattutto gli occhi. Sono assolutamente identici” ammise Subaru “Anche nei movimenti vi assomigliate davvero tanto… e sei gentile coi bambini, proprio come lui. Forse l’unica differenza tra voi due è che a lui non piace tanto fare sport e attività fisica… e infatti la piccola Ai lo rimprovera sempre”.

Quelle parole mi colsero letteralmente alla sprovvista. In effetti mi resi conto di esserci rimasto male a scoprire che loro sapessero più cose su mio padre rispetto a me.

Per la prima volta mi accorsi di quanto la scelta di mia madre avesse cambiato letteralmente la mia vita. Io sarei cresciuto lì a Tokyo, vivendo una vita felice assieme ai miei genitori…

… mentre adesso… adesso la mia vita era segnata per sempre.

D’accordo… lo ammetto… ho fatto una figuraccia…” affermò subito Conan, notando il mio sguardo dispiaciuto e rendendosi forse conto di essere finito in torto.

Però si sbagliava. Davanti ai loro occhi io ero un estraneo, un ragazzo che avrebbe cambiato per sempre la vita di un loro amico. Il suo comportamento non era dettato solo dal sospetto verso di me, ma anche dalla paura che il dottor Agasa fosse stato preso in giro da un impostore.

Più passavano i secondi, più mi rendevo conto che Conan e Subaru avessero ragione in entrambi i casi.

No, hai fatto molto bene a preoccuparti, piccolo Conan!” affermai io soddisfatto, inginocchiandomi di fronte a lui e scompigliandogli i capelli “Al tuo posto lo farei anche io. Sono felice che mio padre abbia degli amici che gli vogliono così tanto bene… ed imparerò a volergliene anche io! Ve lo prometto!

Tu… tu sei Simon…

[Morning – NARUTO]

Mi bloccai di colpo, sentendo quella voce. Nonostante fosse completamente sconosciuta, percepii in essa tutto l’affetto che mi era mancato per anni e anni, dal giorno in cui mia madre era morta.

Mi alzai da terra e mi voltai lentamente alle mie spalle, con le mani che non smettevano di tremare.

Di fronte a me, un anziano signore stava già versando lacrime a non finire. Stempiato, con due ciuffi di capelli grigi sui lati del cranio, era leggermente più basso di me, portava un paio di occhiali tondi, aveva il naso rotondo e un paio di folti baffi. Indossava un camice da scienziato, che gli andava anche piuttosto stretto a giudicare dal suo giro vita. Ciò che mi lasciò completamente sbigottito furono gli occhi…

… aveva ragione Subaru… erano identici ai miei.

Dottore! Aspetti!

Una bambina lo raggiunse velocemente, rendendosi conto solo all’ultimo della mia presenza. Aveva dei capelli castani, tendenti al biondo, e gli occhi azzurri. Indossava una magliettina senza maniche rossa e una gonna bianca che gli scendeva oltre le ginocchia. Quando mi vide, rimase letteralmente spiazzata e si nascose dietro al muretto della casa di mio padre, intimorita.

In quel momento, però, avevo soltanto occhi per mio padre, che si avvicinò lentamente a me e mi accarezzò il viso.

Un calore completamente nuovo avvolse completamente il mio corpo. Mi accorsi delle lacrime che stavano scivolando lentamente sul mio viso e mi affrettai ad asciugarle, imbarazzato.

Era da quando ero piccolo che sognavo di vedere mio padre… ma solo sei mesi prima avevo scoperto di poter realizzare quel bellissimo desiderio.

Le uniche parole che mi vennero in mente furono solo due, ed impacciato decisi di dirle, incurante della gente che c’era attorno a noi.

Ciao… papà…

Compresi di aver detto le parole giuste quando lui si avvinghiò a me, singhiozzando felice di avermi visto per la prima volta.

Anche io ripresi a piangere, ma stavolta non bloccai le mie lacrime, cercando invece di consolare mio padre con qualche pacca sulla spalla.

***

[Evening – NARUTO]

Io, mio padre e la bambina, il cui nome era Ai Haibara, trascorremmo una tranquilla ed allegra cenetta.

Il dottor Agasa passò gran parte del suo tempo a mostrarmi tutte le sue invenzioni. Devo ammettere che alcune di esse erano davvero dei capolavori. Un orologio che sparava aghi anestetizzanti lunghi un nanometro, scarpe in grado di aumentare la potenza dei propri calci, occhiali in grado di rintracciare qualunque mezzo in movimento, e tanto altro mi venne spiegato e descritto da mio padre sul cui viso era ormai stampato un sorriso a trentadue denti.

Rendendomi conto del silenzio della piccola Ai, cercai di includerla nei nostri discorsi ma senza successo. Anche lei, proprio come Conan, sembrava più un'adulta che una bambina. A differenza del ragazzino, però, il suo sguardo era molto più freddo e distaccato. Mio padre mi spiegò di averla adottata, dato che i suoi genitori erano morti senza che lei li potesse conoscere. Decisi quindi di non insistere, lasciandole i suoi spazi.

Compresi che lei, più di tutti, stava facendo fatica ad accettare la nuova situazione. Insistere l’avrebbe solo fatta indispettire il doppio.

[Here to Stay – BLEACH]

Dopo aver lavato i piatti e servito il dolce, io e mio padre cominciammo ad affrontare i discorsi più seri. Raggiungemmo tutti e tre il soggiorno. Io mi sedetti sulla poltrona, mentre loro si misero sul divano.

Conobbi tua madre più di trent’anni fa. Andavamo allo stesso corso dell'università ed io mi innamorai subito di lei” raccontò lui sia a me che alla piccola Ai “Era molto più geniale di me! Molti di quei gadget che ti ho mostrato sono dei progetti che abbiamo creato insieme!

Immaginavo… lei passa molto più tempo a programmare videogiochi per cellulare” sentenziò Ai, facendomi ridere e imbarazzando il povero Agasa, che continuò il suo racconto.

Ammetto che in amore sono davvero una frana. Ci ho messo un anno intero a dichiararmi a tua madre, ma alla fine del primo anno diventammo ufficialmente una coppia. Ci laureammo in Ingegneria Informatica con il massimo dei voti, ricevendo moltissime offerte… poi però… lei…

Da qui continuo io, papà… so cosa è successo da quel momento…” lo fermai io, sorprendendo sia lui che Ai “Ma vi chiedo di non rivelarlo a nessuno. Capirete presto il perché…

Era giusto che sapesse quella parte di verità.

Lui aveva amato mia madre e lei aveva amato mio padre… doveva conoscere cosa l’avesse spinta a partire.

Avete mai sentito parlare della X-X-I?” iniziai io.

A rispondere, con nostra grande sorpresa, fu Ai.

Se non sbaglio era una Multinazionale, la più nota e potente dell’intero pianeta in fatto di informatica e tecnologie di alto livello

Esattamente” confermai io “Essa veniva considerata all’avanguardia nella creazione di moltissimi programmi informatici… tuttavia coloro che giostravano i fili di quell’azienda erano tutto tranne che brave persone. Essi sfruttavano gli impiegati, obbligandoli a lavorare anche ventiquattr’ore su ventiquattro con la minaccia della vita, senza farli mai dormire, affinché hackerassero tutti i sistemi di sicurezza delle banche o delle gioiellerie di tutto il mondo. In realtà la X-X-I era un’organizzazione mafiosa, tra le più temute al mondo

Oh no! Momo venne assunta dalla X-X-I!” si ricordò improvvisamente mio padre con orrore, trovando la mia conferma.

Lei non sapeva cosa avvenisse tra le mura di quell’azienda. Ammaliata come tanti altri suoi colleghi dalla fama della X-X-I, accettò senza pensarci due volte. Finì dritta nella loro trappola. Quando capì cosa realmente avvenisse all’interno di quella prigione, decise di fuggire senza dire nulla ai suoi superiori… e a te… ancora non sapeva di aspettarmi in grembo… scappò per non essere trovata dai sicari della X-X-I

Tutti e due, ora, avevano il viso letteralmente sconvolto. Non avevo, tuttavia, raccontato loro la parte peggiore.

[Crushing Defeat – DRAGON BALL SUPER]

Purtroppo… quattro anni fa la X-X-I è riuscita a rintracciarci, comprando un azienda telefonica italiana. Cambiare gestore non ci salvò dal loro agguato. Due uomini alla guida di una moto ciascuno ci presero letteralmente a fucilate davanti all’entrata della mia università. Nonostante mi fossi messo davanti a lei per proteggerla, i colpi attraversarono il mio corpo evitando ogni punto vitale... mentre una pallottola colpì mia madre dritta al cuore. Quando mi risvegliai… lei… lei era già…

Cercai di asciugarmi le lacrime, ancora scosso da quei ricordi orribili. Poi ripresi il racconto.

Sapevo che non avrebbero mai creduto alla mia versione senza delle prove schiaccianti… per questo decisi, di comune accordo con la polizia, di farmi assumere alla Tele-Information, una delle aziende agglomerate alla X-X-I, per registrare tutto quello che avveniva al suo interno. Voi… voi non potete nemmeno immaginare tutto il marciume che si nascondeva dietro quel lavoro… spaccio… prostituzione… omicidi su commissione… scommesse… rapimento di minorenni… non scherzo quando vi dico che vi stava anche una sezione riguardante le torture, il satanismo e il cannibalismo

Ai stava letteralmente tremando sul posto, come se avessi aperto il Vaso di Pandora davanti ai suoi occhi.

Fu qui che venni a conoscenza di un particolare. X-X-I non era solo il nome dell’azienda, ma anche del boss che capitanava tutto ciò. Se l’azienda si pronunciava Ics-Ics-Ai, nella lingua inglese, il boss aveva pronuncia Ics-Ics-One. Non appena usciva fuori il suo nome, perfino i sicari più crudeli cominciavano a tremare di paura. Tuttavia, non ho mai visto il suo vero volto…

… è per questo che la X-X-I venne chiusa un anno fa?” mi chiese con durezza Agasa.

Si. Un anno fa decisi di portare tutte le mie informazioni ai Servizi Segreti Italiani, che si mossero perfettamente avvisando tutte le altre autorità internazionali. Tutte le aziende X-X-I vennero sequestrate dall’esercito mentre gli impiegati e i suoi direttori arrestati per i loro crimini. Solo X-X-I riuscì a fuggire. Lo cercano ancora oggi, ma nessuno sa dove si trovi adesso né il suo vero aspetto. Coloro che uccisero mia madre, per fortuna, vennero arrestati e condannati all’ergastolo. La mamma ha ricevuto la sua giustizia…

Ai! Ti senti bene?” si voltò improvvisamente mio padre verso la bambina, la quale si era raggomitolata su se stessa.

Accidenti… le avevo fatto prendere un attacco d’ansia.

Tranquillo… adesso ci penso io!” lo avvisai io, fermandolo.

Mi avvicinai a lei, mi portai alle sue spalle e le toccai la schiena, rilasciando la mia energia dentro il suo corpo.

[Shittori Tasogare – BOKU NO HERO ACADEMIA]

Cinque secondi dopo, lei riprese a respirare normalmente e tornò in se. Si voltò verso di me, confusa, e io spiegai ad entrambi.

Non penserete che io sia entrato dentro quell’inferno senza essermi preparato a dovere per sopravvivere. Quella che ho fatto adesso, Ai, è rilasciare parte della mia energia dentro al tuo corpo per aiutarti a sconfiggere la paura. E’ una tecnica che ho imparato da Eremita delle Arti Marziali…

Eremita delle Arti Marziali?” mi domandò lei ancora un po’ sconvolta.

E’ un titolo riservato a coloro che hanno appreso tutti gli stili di combattimento e hanno imparato a controllare il KI, ovvero l’energia presente all’interno dei nostri corpi” la tranquillizzai io accarezzandole i capelli “Ora ascoltami attentamente… non c’è nulla di cui preoccuparsi al momento! X-X-I non sarà così stupido da tornare alla ribalta. Si ritroverebbe a combattere non solo contro tutte le potenze militari del pianeta, ma anche contro l’intero mondo del crimine. Chi glielo farebbe fare? I suoi piani sono andati in fumo un anno fa… non ci vorrà molto prima che riescano a capire chi sia e dove si trovi! D’accordo?

La piccola, un po’ più tranquilla, annuì con la testa abbassando lo sguardo.

Simon… forse è meglio che tu vada… si è fatta una certa ora” mi avvertì mio padre, indicando l’orologio.

Aveva ragione. Erano le undici passate e il giorno dopo avevo la sveglia alle sei.

Hai ragione, è davvero tardi e domani devo andare al lavoro” annunciai io, salutando sia mio padre che la piccola ragazzina “Potete chiamarmi a tutte le ore che volete, io sarò sempre disponibile

Lo so” mi rispose Hiroshi Agasa con uno sguardo leggermente più rilassato “Grazie per essere venuto… e per avermi raccontato la verità

Non potevo tenerti all’oscuro…” gli dissi io, abbracciandolo con affetto “… mi spiace solo per Ai… avrei fatto meglio a parlarne solo con te…

Non… non preoccuparti…” mi rispose proprio Ai, abbastanza afflitta “… il fatto è che… mi sono tornati in mente dei brutti ricordi…

Allora sarà meglio evitare il discorso” la interruppi io allegramente “Pensiamo a passare dei momenti divertenti! Dopodomani io, mio padre, te e i tuoi amici andremo al Luna Park… ci rifaremo lì!

Lei annuì ancora, ma questa volta sul suo viso si formò un bellissimo sorriso.

Sincero, pulito… sofferto…

… quella bambina aveva reagito in quella maniera a causa di un trauma. Non osavo nemmeno immaginare cosa le fosse successo in quella tenera età.

Credo proprio che rifarò la torta la prossima volta che verrò qui!” affermai io, recuperando il vassoio completamente vuoto “Posso anche darti la ricetta, se vuoi, Ai. Ti è davvero piaciuta, non è vero? Ti ho visto mentre facevi il bis di nascosto!

Il viso paonazzo della piccola bambina riuscì a far ridere sia me che il dottor Agasa. Poi, sorprendendo entrambi, anche lei iniziò a ridere ormai completamente rilassata.

Saremmo diventati una bella famiglia, ne ero sicuro. Fin quando X-X-I sarebbe rimasto nell’ombra, potevo approfittare di quei momenti per riprendere mano della mia vita.

Ma mi sbagliai…

… eccome se mi sbagliai!

***

CONAN

[Detective Conan Soundtrack 62]

Io e Shuichi aspettammo fino a tardi dentro la mia villa, osservando dalla finestra la casa del Dottor Agasa. Simon Kog uscì da lì alle undici in punto, salutando sia suo ‘padre’ che Haibara, prima di vederlo allontanarsi tranquillamente con un sorriso.

A te sembra che stia mentendo?” domandai incerto al mio amico.

No. Credo che sia davvero suo figlio. La somiglianza con Hiroshi è troppo palese” ammise l’agente dell’FBI “Tuttavia non abbiamo ancora delle prove per dimostrarlo… e soprattutto non sappiamo se abbia delle buone intenzioni

Allora proverò a parlare con Ai, domani…” decisi, sbadigliando. Era tardi anche per me. Avevo ottenuto da Ran e Kogoro il permesso di andare a dormire da ‘Subaru’ per poter leggere assieme a lui l’ultimo libro giallo uscito sul mercato.

In bocca al lupo, allora, piccolo detective!” mi incoraggiò scherzosamente Shuichi prima di lasciarmi da solo dentro la stanza.

Poi anche io decisi di lasciare quella stanza e raggiungere la camera da letto. Avevo decisamente bisogno di riposo.

Gli Uomini in Nero… Rum… la mamma di Shuichi e Sera… Karasuma… ed adesso anche questo Simon Kog… stava accadendo tutto troppo in fretta!

   
 
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