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Autore: yolima90    03/06/2018    0 recensioni
Sono passati dieci anni dalla sconfitta di Voldemort. Il mondo della magia e di quello babbano collaborano serenamente. E' troppo bello perchè tutto possa durare e infatti qualcosa di oscuro, come l'ultima volta, torna a turbare i pensieri dei nostri eroi. Una nuova minaccia si presenta alle porte del mondo dei maghi ma non solo.
Nel frattempo Harry Potter è scomparso da due mesi, Ron Weasley da quel momento si è fatto più cupo del previsto e Hermione combatte per farsi spazio in un mondo completamente maschilista.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Hermione non era la ragazza che tutti pensavano.
Quella ragazza non avrebbe avuto problemi a portare il piano con successo e sicuramente l’avrebbe portato a termine in cinque, massimo sette minuti.
La squadra degli Auror erano convinti che Hermione Granger, la studentessa più brillante di tutta Hogwarts, li avrebbe tirati fuori da quel brutto guaio.
Peccato che il suo piano di salvataggio fosse andato leggermente male. Forse dire leggermente male è troppo ottimistico, diciamo che era andato malissimo se non peggio.
Non era Harry Potter. Non era il ragazzo che aveva combattuto contro Tu Sai Chi. No. Lei era Hermione Granger, figlia di babbani, mezzosangue e poi?
Hermione non era mai stata nei corridoi di una base dei mangiamorte. In più la mappa che Sirius le aveva disegnato con cura, era andata persa dieci minuti fa. Quei luoghi così bui erano stati costruiti per persone che sapevano come muoversi senza fare rumore, sua madre aveva ragione, quando voleva poteva essere davvero un imbranata. Peccato che non era il momento di fare l’imbranata della porta accanto. Il cuore le batteva al ritmo dei passi ed era sicura che mai e poi mai avrebbe trovato gli Auror da salvare. Le mattonelle nere come il carbone, erano illuminate da luci fiocche proveniente da lampade vecchie quanto Albus Silente, la cosa la fece ridere, più avanzava più il corridoio si faceva stretto che faceva a malapena a passarci, se fosse uscita tutta intera da lì con gli altri si promise di smettere di assaggiare i dolci di Molly Weasley. Ma faceva davvero molto più freddo o era solo la sua mente che si divertiva a tenerla sulle spine?
Un urlo la fece sussultare e sobbalzare allo stesso tempo. Hermione accelerò la corsa finchè non le bruciarono i muscoli delle gambe e poi quelle delle braccia. Pensò che tutto questo fosse colpa sua. Se quelle persone, ora, stavano soffrendo, era perché lei non era arrivata in tempo per strapparli da quel postaccio. Mingus l’aveva detto. Quel maledetto vecchio di un Auror puzzolente come un troll di palude, l’aveva detto. Non era lei che doveva andare. La persona giusta per questa missione era Harry Potter. Ma Harry era sparito. Da due mesi e nessuno sapeva dove diamine fosse finito.
Secondo Mingus e molti altri, Hermione, l’unica donna che era entrata in squadra, doveva stare dietro le file. Una donna non doveva sporcarsi le mani, andare in battaglia, una donna doveva fare altro, come preparare la cena o compilare moduli, certamente non andare in guerra.
Ma Hermione quando aveva saputo quello che era successo, non era riuscita a stare con le mani in mano. Dopotutto non era la prima volta che scendeva sul campo di battaglia.
Harry era scomparso, Ron era diventato serio e cupo da allora, da quanto tempo Ron non rideva? Da troppo. Voldemort era morto, per dieci anni avevano tutti vissuto in pace e serenità, sembrava che i tempi bui fossero una cosa appartenente al passato e poi quella cosa lì.
Da dove veniva? Nessuno lo sapeva.
Era più forte di Voldemort.
Era qualcosa di spaventoso.
Una cosa mai vista, certo la minestra era sempre la stessa, noi puri voi feccia, e bla bla bla…
 
Arrivò davanti a una porta, questa era diversa dalle altre, prima di tutto era aperta, mentre per le altre aveva dovuto usare la magia, secondo non era nera bensì bianca come il latte eccetto per una cosa: la maniglia. Rossa come il colore del sangue appena versato. Solo allora si accorse che non era vernice ma qualcos’altro…
Storse la bocca disgustata, sentì la bile salirsi dal fondo dello stomaco, con un leggero grugnito la rimandò da dov’era venuta. Non era il momento di farsi venire la nausea, disse tra sé.
Con un leggero colpo di spalla aprì la porta e la superò, questa volta non perse tempo a preoccuparsi di chiudersela alle spalle, ormai era inutile, sapevano che lei era lì.
Scese delle scale, l’aria cambiò da fredda divenne calda, troppo per essere normale. Sembrava di essere dentro un vulcano in eruzione. Hermione si asciugò la fronte umida di sudore passandoci un fazzoletto prima di ripiegarlo con cura.
La luce qui era leggermente più forte, non aveva bisogno di strizzare gli occhi per vederci qualcosa. Le pareti erano bianche mentre le mattonelle erano di un nero stranamente opaco.
Una porta si spalancò, Hermione ebbe il tempo di nascondersi dietro a una strana statua a forma di elefante dalle mille braccia. Tre uomini vestiti di bianco con il cappuccio tirato sulla testa uscirono borbottando da una delle tante stanze presenti nel corridoio,  il loro passo era lento quasi annoiato, uno di loro, il più basso stava raccontando una barzelletta dove vedeva protagonisti un troll e uno gnomo di campagna.
 
Sarebbe stata immobile e zitta fino  a quando i tre uomini non sarebbero spariti dietro all’angolo allora, solo allora sarebbe uscita dal suo nascondiglio e si sarebbe inventata qualcosa. Maledì di non avere con sé il mantello dell’invisibilità, ma si vociferava che anche quello fosse sparito nello stesso giorno della sparizione del suo proprietario.
Maledetto Potter!
Proprio quel mantello doveva portarsi via? Non sapeva quanto fosse importante? Certo che lo sapeva sennò non l’avrebbe mai fatto…
 
“ Fermi! Ho udito qualcosa, c’è qualcuno?”
 
Hermione s’irrigidì.
 
“ Cosa stai dicendo Blink?”
“Sto dicendo che mi pare di aver udito qualcosa…uno sbruffare…”
 
Il mago di bassa statura si voltò e con sguardo arcigno studiò il corridoio apparentemente vuoto.
 
“ Devi smettere di leggere quella roba, vecchio mio o tra poco sarai convinto di aver visto un vampiro che balla un valzer.“
 
Scoppiarono a ridere.
 
“ Ti dico che ho sentito sbruffare, sono vecchio no stupido!”
 
Hermione tirò fuori la sua bacchetta e la strinse fino a quando le nocche non divennero bianche.
Cosa avrebbe fatto Albus Silente in questa situazione? Ma soprattutto cosa avrebbe fatto il suo amico Harry Potter?
Sollevò gli occhi al cielo e maledisse nuovamente quel nome poi uscì allo scoperto, ormai la frittata era fatta, restava solo mangiarla.
 
 
 
 
 
 
   
 
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