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Autore: Master Chopper    10/06/2018    2 recensioni
Una raccolta di one-shot senza alcun collegamento di trama, riportanti momenti importanti delle vite dei personaggi di Danganronpa FF- Limbo of Despair
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1: La rocambolesca ricerca dell'Ultimate Entertainer

La città scivolava all’indietro oltre il finestrino della macchina, e tutto ciò che si trovava all’esterno non poteva toccare Domen Ienobu, se non il caldo dell’estate.

Sollevò lo sguardo dal foglio di carta che stringeva tra le mani solo per incrociare quello del suo autista, Yukio, nello specchietto retrovisore. Vide anche i suoi di occhi: non erano raggianti ed accesi come al solito.

“ C’è qualcosa che non va, Domen ?” Domandò un ragazzo con qualche anno più di lui, chiamato Hoshino. Sedeva sul sedile dei passeggeri, ed era quello dall’età intermedia in quella macchina, essendo invece Yukio sulla tarda quarantina.

Il ragazzo rispose con un sorriso tirato, amplificato nel suo messaggio di malessere quando chinò il capo.

I due che sedevano in avanti si scambiarono un’occhiata rapida, e concorde con quel patto silenzioso l’autista accostò al lato della strada, uscendo dalla corsia brulicante di macchine.


“ Ehi, andiamo! Ne hai fatti tanti di spettacoli come questo. Mi sorprendi se ti fai prendere dall’ansia proprio ora.” Hoshino si voltò con un sorriso carico di positività, apposta per squadrare meglio il giovane.

In qualità di fratello del suo manager, era l’ennesima volta che accompagnava Domen ad uno spettacolo, però riconosceva che l’occasione si prospettava diversa dalle solite.

Il ragazzo avrebbe coperto un intermezzo di venti minuti durante un festival di importanza nazionale, e questo voleva dire che persone da tutto il Giappone l’avrebbero visto dal vivo, mentre l’evento sarebbe stato registrato e trasmesso in ogni casa.

- Non deve essere facile sopportare la tensione quando sei così giovane, ma allo stesso tempo così famoso.- Pensò Hoshino. Yukio intanto abbassò il finestrino quanto bastava per poter sbuffare fuori il fumo della sigaretta appena accesa.

Domen continuò a mantenere lo sguardo chino sul foglio di carta: era la sua scaletta, con annessa la coreografia scritta da lui stesso in quella settimana. Non c’era nulla di più importante per lui al momento.

Non c’era nulla di più importante per lui al momento?

Si ritrovò a guardare Hoshino con l’intensità di una persona appena risvegliatasi da un sonno profondo, al punto che l’imprenditore venne attraversato dai brividi.

“ Ehi… ma c-che… ?”

Venne interrotto dal rumore di Domen che cercava di aprire lo sportello.

L’autista Yukio rimase confuso da quel comportamento.

“ Domen, ma che hai? Non sei una ragazzina prima di un appuntamento, non puoi scappare dall’auto prima dello spettacolo !” Bofonchiò severo, ma quando incrociò lo sguardo del ragazzo non vide paura e ansia, bensì un sorriso caldo e due occhi determinati.

“ Eh ?”

Davanti alla confusione dei due, il ragazzo indicò il finestrino, o meglio cosa c’era su quel lato della strada.

“ Un negozio di... fiori ?” Comprese Hoshino. Nuovamente guardò Yukio: a differenza dell’autista era poco esperto nei comportamenti di quel bizzarro ragazzo, perciò non sapeva proprio cosa permettergli di fare.

“ Non sapevo avessi questa passione. Va bene… ti servono dei soldi oppure vuoi solo guardare ?” Domandò con un sorriso forzato di imbarazzo, al che il ragazzo gli agitò il dito davanti alla faccia.

“ Fai presto !” Gli gridò dietro Yukio nell’istante in cui gli consentì di uscire togliendo la sicura, vedendo Domen schizzare dentro il negozio.

Dopo qualche secondo di ambiguo silenzio, il fratello del manager finse di stiracchiarsi e sbadigliò. L’autista accanto a sé continuava a fumare guardando la porta del negozio.

“ Ma quindi gli piacciono i fiori o no ?” Chiese, volendo svelare questo dubbio.

“ Ah bho !”

“ Non vuole uscire, eh ?” Realizzò Hoshino dopo dieci minuti, ricevendo un sospiro seccato da parte dell’altro.

“ Vado a prenderlo io.”

Mentre Yukio usciva dall’auto, una vibrazione nella tasca sorprese l’uomo, il quale controllò subito il telefono.

Era un messaggio da parte di Domen.

“ Ehi Yukio… mi devo forse preoccupare ?” La sua voce tremante e carica di preoccupazione fermò l’autista, il quale si girò in tempo per ritrovarsi lo schermo del cellulare davanti alla faccia.

Lesse le prime scritte, dopo aver individuato il mittente del messaggio.

“ Perdonatemi se questo messaggio vi farà più arrabbiare che tranquillizzare. Dopotutto sono una persona a cui piace far ridere, tirare una sospiro di sollievo e distendere i nervi, e forse proprio per questo l’opportunità di scervellarvi per seguire la mia fuga romantica non vi sarà di gradimento. Piuttosto, non cercatemi dentro il negozio di fiori, non sono più lì …”

“ Fuga romantica ?!” Hoshino si strinse nelle spalle, emettendo uno strillo disperato.

“ Se i media lo sapessero sarebbe una tragedia! Milioni di fan in tutto il mondo potrebbero perdere interesse in lui, e la compagnia di mio fratello subirebbe un grave colpo economico! Non voglio diventare povero, sto ancora studiando all’università !”

L’atteggiamento poco serio del fratello del manager servì soltanto ad aumentare il livello di esasperazione di Yukio, il quale risolse la situazione afferrandolo dal colletto e tirandolo con uno strattone fuori dall’auto.

“ Non so chi si stia comportando più da bambino, tra Domen e te …”

Poco prima di fare il loro ingresso nel negozio la porta venne aperta da un signore anziano, con in braccio una quantità ridicola di papaveri, al punto che camminava barcollando ed ondeggiando da destra a sinistra.

Ignorandolo, i due agenti fecero il loro ingresso con non poca fretta, immediatamente gettando sguardi alla clientela. Tra gli scaffali e le mensole del piccolo negozio c’erano solo fiori e pochi interessati agli acquisti, di cui nessuno era un famoso intrattenitore comico in fuga.

I due puntarono al bancone, piombando davanti alla commessa, Hoshino con gli occhi lucidi per le lacrime e Yukio con una vena pulsante sulla fronte.

“ Stiamo cercando Domen …” Dissero in contemporanea.

La reazione della donna fu un sussulto, per poi distogliere lo sguardo e fischiettare con nonchalance poco credibile.

“ Ma chi? Domen Ienobu? Perché mai dovrebbe venire qui ?”

“ Noi non l’abbiamo proprio visto! No, no.” Furono le parole dette dai clienti, recitate all’unisono mentre distoglievano lo sguardo fischiettando anche loro.

“ Ma chi vi crede !” Sbraitò l’autista.

“ Signorina, per favore! Siamo due suoi agenti, e abbiamo bisogno di scortarlo fino al suo prossimo spettacolo.” Supplicò Hoshino, mentre come se fosse un budino ormai scivolava giù dal bancone nelle sue stesse lacrime.

La commessa tornò seria, e dopo aver compreso la crisi dell’uomo addolcì l’espressione e si lasciò scappare un sorriso.

“ Mi ha pregato di non dirvi nulla, però se è così importante… ha comprato una montagna di papaveri dopo avermi regalato questo.” E mostrò un origami a forma di fiore fatto di diversi cartoncini colorati, arrossendo in volto fino a mimetizzarsi con le rose alle sue spalle.

“ Montagna di… papaveri ?” I due si guardarono negli occhi ignorando i vaneggiamenti della signora sulla galanteria di Domen, e non poterono non pensare a quel vecchietto visto all’ingresso. O meglio, presunto vecchietto.

“ Ma dove può essere andato ?!” Yukio afferrò il compagno dalle spalle, per poi scuoterlo in aria in un impeto di rabbia.

Mentre Hoshino si dimenava tra i singhiozzi di pianto, la commessa sollevò lo sguardo a quella domanda.

“ Ah, ma se volete saperlo mi ha chiesto le indicazioni per lo studio fotografico più vicino.”

Dopo aver acquisito un’altra importante informazione, Yukio corse in macchina trascinando di peso Yukio con lui, e schiacciò l’acceleratore come se fosse inseguito dal diavolo in persona.

La macchina sfrecciò sulla strada verso la loro prossima direzione.

“ È difficile fare in modo che un altro essere umano provi le emozioni che tu vuoi fargli provare. Questo vale in tutti i casi: la commedia con l’allegria, i film horror con la paura o le poesie tristi con la malinconia.

Sono sicuro che sia questo il significato dell’arte, in tutte le sue forme. Catalizzare le tue emozioni in qualcosa che crei, per risvegliare ciò che vuoi in chi ti sarà da spettatore. Ma qual è quindi il guadagno?

Dopo un po’ ti accorgi di star usando la tua anima per gli altri, senza che essi possano mai ricambiare il tuo sforzo, come dire, ridonandoti le emozioni che hai utilizzato. Non esiste una bevanda che possa ricaricare un comico di allegria, ed è per questo che un comico non può esser sempre contento di ciò che fa. Anche se nessuno se lo aspetta …”

Con il secondo messaggio inviato da Domen, Hoshino divenne sempre più convinto che la paura del ragazzo dovesse essere davvero tanto grande per compiere una fuga del genere.

- Ma è davvero da codardo ciò che ha fatto? Si può forse condannare una persona se non è sicura dei contenuti che vuole portare ?- Rifletteva, quando intanto Yukio si accese un’altra sigaretta.

- Mi hanno sempre insegnato che se una cosa è fatta controvoglia, allora è meglio non farla proprio. Però non posso mettermi nei suoi panni, lui ha dei fan che contano sulla sua partecipazione, delle aspettative da tradire… e come ha scritto, un comico non può essere sempre contento di ciò che fa.-

Raggiunsero lo studio fotografico, ed immediatamente vi entrarono con la stessa furia di prima.

“ La prego, ci dica dov’è Domen !” Come un cucciolo abbandonato, Hoshino si avvinghiò alla gamba del commesso scoppiando nuovamente in lacrime.

“ Ma che ?!” Esclamo questi, per poi rabbrividire vedendo Yukio fare il suo ingresso con diverse vene pulsanti ora pure sul collo.

“ Dov’è ?!”

Il pover’uomo non sapeva cosa fare, perciò disse subito la verità.

“ Ha stampato una montagna di copie di sue fotografie e se n’è andato appena dieci secondi fa !”

“ Una montagna… di sue fotografie ?”

“ S-sì! Mi ha chiesto poi dove si trovasse l’ospedale.”

Per la seconda volta nell’arco di cinque minuti i due saltarono in macchina.

“ Ma come fa a muoversi tanto velocemente se porta con sé una montagna di papaveri ed una montagna di sue fotografie ?!” Sbraitò Yukio, prendendo a pugni il cruscotto per la rabbia.

“ Tu muoviti piuttosto! Sembra che la macchina diventi sempre più lenta !” Gli strillò di rimando Hoshino.

“ Sai perché un clown triste provoca una sensazione di disagio? Perché il clown non è altro che un attore a cui attribuisci due caratteristiche fondamentali: il sorriso e un aspetto stravagante. Per questo io non indosso nasi rossi, scarpe giganti, ma solo qualcosa con cui possa sentirmi me stesso.

Io sono io, non interpreto un personaggio quando sono su un palco. Lascio la recitazione ed il metodo Stanislavskij ad altri, persone che possano appellarsi attori. Io sono il clown di me stesso, e per piacere devo innanzitutto far ridere me.”

Il terzo messaggio lasciava un’aria di critica a non si sa cosa, però allo stesso tempo permise a Hoshino di conoscere un dettaglio importante della vita di Domen.

“ Vuoi vedere che la fuga romantica è con un’infermiera dell’ospedale ?” Yukio si schiacciò la terza sigaretta, ormai finita, nel pugno, facendo riscuotere l’altro dalla lettura.

“ Uhm …”

Raggiunsero l’ospedale in una manciata di minuti, e parcheggiando l’auto nell’unico fortunato posto libero, si fiondarono all’interno.

“ Stiamo cercando Domen Ienobu! Siamo suoi agenti e sappiamo che si trova qui !” Questa volta Yukio urlò a piena voce il motivo per cui era lì senza nemmeno aver parlato a qualcuno.

“ Dobbiamo condurlo al suo prossimo spettacolo, se sapete dov’è ditecelo subito !”

“ Cosa?! Domen Ienobu è qui? Diteci che non gli è successo nulla di grave !” Una folla di infermiere, la maggior parte giovani, si accalcarono sui due agenti quasi seppellendoli con i loro sguardi preoccupati e lacrimanti.

“ Bweeh !” Piangeva anche Hoshino, pensando al lavoro di suo fratello che stava andando in rovina.

Dall’alto dei suoi due metri però Yukio riuscì a scorgere una persona che non si era avvicinata: un’infermiera, probabilmente dell’età di Hoshino, la quale li guardava con sguardo colpevole.

“ Tu sai dov’è, vero ?” Domandò allora l’autista, per la prima volta placando il suo tono.

“ E sai perché ho bisogno di piacere a me stesso? Perché solo così posso avere quell’uno percento di sicurezza necessaria ad andare avanti, e a regalare il sorriso a chiunque lo desideri. Essere un artista non vuol dire essere ripagati in soldi, ma emozioni.

Penserai che mi stia contraddicendo, vero? Invece no, perché mentre prima ho detto che un artista non viene retribuito delle sue emozioni impiegate, ora ti rivelo che il carburante che ci fa andare avanti sono le emozioni di chi facciamo appassionare.

Fuga romantica, dicevo… sì, è stata una fuga per inseguire la mia passione. E forse voi eravate necessari: non sono molto forte, tutti quei fiori e quelle foto non avrei potuto portarli da solo !”

Quando Hoshino ebbe finito di leggere quel misterioso messaggio rimase a bocca aperta, soprattutto dopo aver compreso la frase finale.

Ormai però erano già lì. Avevano seguito l’infermiera, la quale aveva raccontato del suo accordo con Domen, e di come sapeva di starlo disturbando prima di un importante spettacolo.

Gli agenti aprirono la porta di una sala, venendo accolti da un’ovazione di voci squillanti.

“ Doooom- eh ?” Decine di bambini con indosso una vestaglia da pazienti, seduti su delle piccole sedie a rotelle, avevano levato un coro di esaltazione quando la porta si era aperta, ma si erano fermati di colpo.

Rimasero a bocca aperta, con i loro grandi occhi spalancati e colmi di trepidazione, quasi come quelli sbalorditi e colti alla sprovvista degli agenti.

“ Dottoressa! Dov’è Domen ?!” Chiese una bambina all’infermiera, aggrappandosi al camice per attirare la sua attenzione.

La donna sorrise prima a lei e poi ai due uomini.

“ Sta salendo. Ha detto che sta portando un sacco di regali !”

In quel momento una figura superò Hoshino e Yukio, frapponendosi davanti alla porta. Indossava un lungo impermeabile ed un cappello calato sul volto.

“ D-Domen !” Esclamò Hoshino, posandogli una mano sulla spalla per la contentezza, ritrovandosi un secondo dopo a vedere l’impermeabile scivolare per terra.

Una nuvola di palloncini colorati, prima legati da un filo che si era di colpo slacciato, si liberarono nella stanza tra i cori di ammirazione dei bimbi.

Una musica gioiosa riempì l’aria, al che tutti i presenti si voltarono verso la finestra, dove Domen Ienobu era appena apparso.

Ancora aggrappato con un sorriso a trentadue denti, sulle spalle il ragazzo aveva appoggiato un gigantesco mazzo di papaveri, mentre legate alla cintura c’erano sue fotografie autografate.

Il suo sguardo vittorioso sembrava voler dire: “Pensavate che non sarei arrivato ?”

I piccoli pazienti esultarono per la contentezza vedendolo scendere tra loro, mentre lui piroettava leggiadro come un ballerino. Per prima cosa donò i papaveri ad ognuno, per poi scrivere i loro nomi sulle fotografie.

“ Ma allora puoi scalare i palazzi come Spiderman! Sei un supereroe !” Lo indicò un bambino.

Di tutta risposta il ragazzo sfoderò un ghigno vanitoso, e mostrando il braccio svelò un bicipite grande quanto la sua testa. Poi, con aria innocente lo punzecchiò con un ago, e a quel punto scoppiò rivelandosi essere un palloncino.

I bambini risero di gusto a quella scena.

“ Inizialmente non volevo che lui facesse ritardo al festival di oggi.” L’infermiera intanto iniziò a parlare ad Hoshino e Yukio, i quali ancora guardavano Domen a bocca spalancata.

“ Però, sapete, questi bambini domani verranno trasferiti ad un istituto molto lontano per una terapia intensiva… e quando l’ha saputo Domen ha voluto per forza venire per regalare loro un sorriso.”

Yukio ebbe un brivido a quella frase, e comprese che in realtà non avrebbe mai potuto mettersi nei panni di quel fantastico ragazzo.

- Dedicare ogni cellula del proprio corpo agli altri, senza pretendere soldi o compensi, ma solo per donare… spero che in futuro Domen tu possa rendere felice il mondo intero !- E con quei pensieri le lacrime iniziarono a percorrergli le guance. Stavolta lacrime commosse.

“ Mentre noi lo inseguivamo lui ha messo i fiori e le fotografie nel bagagliaio… quel moccioso. Lo sa che odio quando gli altri mettono mano alla mia macchina.” Sorprendentemente anche il burbero Hoshino stava singhiozzando con un sorriso tremante in volto, cercando di asciugarsi gli occhi di continuo.

Domen avrebbe fatto ritardo quel giorno. Esattamente un ritardo di un minuto e ventitre secondi.

Questo tuttavia non importava per lui. Ciò che contava davvero era rendere felice il maggior numero di persone. E anche quei bambini, pochissimi comparati al pubblico che ebbe più tardi, fecero una differenza enorme.


Angolo Autore:

Welcome back! Questa sarà una raccolta riguardante il passato dei personaggi di Danganronpa FF- The Higher I Get The Lower I’ll Sink.

Missing moments, di prima che la disperazione li rendesse prigionieri del gioco perverso organizzato da Monokuma. Spero così possiate conoscere meglio anche i personaggi che non giungeranno mai al finale, ma che hanno già concluso il loro viaggio.

Alla prossima!


Scheda:

Nome: Ienobu

Cognome: Domen

Talento: Ultimate Entertainer

Altezza: 180 cm

Peso: 73 kg

Gruppo sanguigno: 0

Ama: I film di Charlie Chaplin;

Odia: Essere triste.

   
 
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