Dedica ai Dispari Disuni
Ti conobbi quando non avevo intenzione di incontrare nessuno,
e mi ricordi il teatro dove per la prima volta ci presentammo.
Rosso come il palazzo,
il cielo quella sera di inizio Settembre,
quando il sole combatteva ancora per restare a galla
e io combattevo per guardarti negli occhi.
Tu, che mi rimandi alla desolazione dell’estate Italiana,
tre mesi immersi tra le onde del mare
e la dolce riverenza dei campi incolti in piena campagna.
Le notti afose e soffocanti
tra le strade di paesi vecchi e addormentati,
seduti su muretti a parlare del nulla.
E ancora proprio in quelle conversazioni vuote,
custodite tra le chiacchiere di persone sedute ai bar,
mi vieni in mente tu
e il modo in cui mi colpirono i tuoi occhi
Seppur con malinconia devo a te ogni cosa.
Guardami e tutto diventa giallo.
Azzurro e Marrone in una danza policroma.
Quante volte ti ho cercato e altrettante incontrato per sbaglio.
Ti presentasti con insistenza
e mi hai accompagnato col pensiero,
quando ti cercavo negli occhi di altri sconosciuti.
Prendimi vita, e cullami con il tuo valzer dei sentimenti
per poi sputarmi, crudele, di nuovo in inverno.
In quelle giornate rinchiuse tra risate e ricordi distanti,
non provo altro che amore.