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Autore: Madame X    16/06/2018    1 recensioni
Un altro piccolo sfogo autobiografico, dato dalla malinconia che mi ha avvolta ieri sera.
Mi scuso se scrivo sempre storie brevi che possano anche risultare "pesanti" e "difficili da digerire", ma come disse una volta uno dei più grandi cantautori italiani "Scrivo sempre cose tristi perché quando sono felice esco." (L. Tenco).
I miei sono semplici pensieri che ogni tanto ho bisogno di non tenere sempre per me per cercare qualcuno che condivida i miei stessi stati d'animo.
Perché in fondo alla solitudine non mi ci sono ancora abituata del tutto.
Buona lettura.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti scrivo.

Lo faccio perché la verità è che sono una vigliacca.
Priva di coraggio.
Ecco cosa mi manca. Il coraggio.
Qualsiasi cosa pensi di dirti o di scriverti, ho paura di sembrare fuori luogo. E mi sento a disagio.

Così ti scrivo qui, davanti a questo foglio bianco, sperando che tu possa comprendere le mie parole.
La prima cosa che volevo dirti è GRAZIE.
Grazie, perché ogni volta che mi sento triste, riesci sempre a trovare il modo di farmi sorridere.
Grazie, perché anche quando siamo distanti, capisci sempre quando sia il momento giusto per parlare e quando per tacere.
Anche se adesso mi chiedo, mi starai ascoltando veramente e con attenzione?
Probabilmente no, perché un'altra verità è che tu non leggerai mai queso foglio macchiato sempre di più di inchiostro nero.
E di parole sincere.

Così, ti chiedo SCUSA, per tutte le volte che ho provato a fare la dura, rifiutando il tuo aiuto.
Adesso che ne avrei bisogno più di ogni altra cosa, non c'è più.
Ma vedi, il fatto è che sono una granata.
Sono un uragano che distrugge qualsiasi cosa incontri sulla sua strada.
E non voglio questa volta che ti faccia male anche tu.
Ho imparato a rimanere sola.
Era la mia paura più grande, la solitudine, ma ho scoperto che ci si abitua.
L'uomo pur di sopravvivere si abitua a tutto. Anche alla distanza.
E al dolore.

Quindi va bene così.
Avrei altre tremila cosa da dirti e altrettante da confessarti, ma è successo di nuovo.
Traboccavo di emozioni e parole non dette, e mi sono messa a scrivere, in preda alla malinconia e ad una amara verità.
Mi è bastato svuotare quel tanto che servisse per riprendere consapevolezza della mie mente e tornare lucida.
Ma il vaso è ancora pieno.
E quando tornerà a vacillare, fino a rovesciarsi, crollare e spaccarsi definitivamente, spero tu non sarai lì a guardare.
Perché a quel punto, inevitabilmente ti faresti male anche tu.
E farti soffrire è l'ultima cosa che voglio.
Te l'ho detto, sono una granata.
E, presto o tardi, esploderò.
Inutile ripeterlo, tanto l'unico che verrà a conoscenza di tutti i miei segreti sarà sempre e solo questo foglio bianco.

Nell'attesa che cambi qualcosa, penso mi preparerò un caffè.

 

 

  
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