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Autore: AdhoMu    17/06/2018    6 recensioni
[Alicia Spinnet/Bastian Macnair (OC)]
Il regolamento parla chiaro: al migliore studente del corso di Pozioni Avanzate, la Cambridge Magical University offre una borsa di studio per affiancare la docenza di Hogwarts sulle classi del 6° e 7° anno.
Grazie al punteggio stratosferico ottenuto agli esami, un esultante e macchinoso Bastian Macnair si aggiudica il posto e si appresta a raggiungere il castello dove - ne è certo - riuscirà finalmente a portare a compimento il suo Piano.
Una volta a destinazione, però, il nostro ambizioso antieroe scopre che si dovrà impegnare il doppio... per evitare di perdere definitivamente la testa.
*
Warning: prologo postumo!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Nuovo personaggio, Walden Macnair
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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2. Agosto.

- Davvero notevole - commentò impressionato il signor Whistler, Primo Istruttore del rinomatissimo corso di Pozioni Avanzate della Cambridge Magical University. - Erano anni (che dico!) decenni che non mi ritrovavo fra le mani un risultato di questa levatura.
Un mormorio eccitato pervase la classe.
Gli studenti, tutti maghi e streghe estremamente qualificati (per frequentare Pozioni Avanzate presso la Magical, bisognava essere nientemeno che degli assi del calderone), allungarono il collo, incuriositi. Nell'aria aleggiava una forte fragranza di competizione, senz'altro alimentata dall'inedita espressione compiaciuta del signor Whistler che, di solito, era un soggetto dal piglio severo e intransigente. Chi di loro era riuscito nell'intento di lasciarlo così gradevolmente sorpreso?
Un brusco cenno dell'insegnante zittì il brusio. Un silenzio di tomba cadde immediatamente all'interno dell'aula, mentre il Primo Istruttore riprendeva la parola.
- 456 Summa Cum Laude. Un'Amortentia assolutamente per-fet-ta. L'ultimo ad avere ottenuto un punteggio superiore a 450, in questo momento, svolge l'onorevole professione di docente di Pozioni ad Hogwarts.
Il cicaleccio riprese, più eccitato che mai. La maggior parte dei presenti sapeva bene a chi si riferisse il signor Whistler: Severus Piton era stato professore di molti di loro.
- Come da regolamento, allo studente capace di meritare un voto di questo calibro (che tiene conto, chiaramente, anche dei risultati pregressi), la Cambridge Magical University offre la possibilità di lavorare con i migliori del settore. Signori: dopo più di vent'anni, abbiamo finalmente un candidato ad Assistente alla cattedra di Pozioni, che affiancherà il professor Piton sulle classi che si stanno preparando ad affrontare i M.A.G.O.
Gli studenti gongolarono. 
Un tirocinio ad Hogwarts in qualità di assistenti di Piton era il sogno proibito di qualsiasi aspirante pozionista. Chi era, chi era il fortunato che era riuscito ad accaparrarsi l'ambito premio?
- I miei più sentiti complimenti, signor Macnair - declamò il signor Whistler, con sussiego, dopo una breve pausa ad effetto. - Mi raggiunga qui alla cattedra, per cortesia.
Un giovane mago vestito di nero, che fino a quel momento se n'era stato seduto silenzioso in prima fila, alzò gli occhi e lo guardò in modo vagamente inespressivo. L'Istrutture gli rivolse un secondo cenno d'invito; lui allora si alzò in piedi e lo raggiunse lentamente, stringendo appena le labbra. Era alto e piuttosto magro, con uno sguardo un po'vacuo nelle iridi celesti e abbigliato in modo ineccepibile. 
Indossava una camicia bianca immacolata, pantaloni (neri) perfettamente stirati, scarpe (nere) così lucide da potervisi specchiare e cravatta (nera) annodata alla moda di Glasgow. Il cardigan (nero) non aveva  un pelo fuori posto. A coprire il tutto, una toga (ovviamente nera) scrupolosamente inamidata aperta sul davanti e, cosa rara in un pozionista, priva di qualsivoglia macchia, patacca, rammendo o bruciatura. Unica nota stonata, ma tutto sommato comprensibile, un paio di pesanti occhialoni protettivi di vetro spesso, che il ragazzo teneva in bilico sulla fronte, a trattenere i capelli.
Si vedeva lontano un miglio che era un tipo attento ai dettagli. Beh, Macnair era un vero e proprio maniaco dei dettagli, in effetti. E, proprio per questa ragione, uno dei pochissimi in grado di raggiungere un simile punteggio in quello che era considerato uno dei corsi di Pozioni più impegnativi di tutto il Mondo Magico Occidentale. Per frequentare Pozioni Avanzate era necessario aver superato Antologia dell'Antidoto (dalla A alla Z), Pozioni I e II, Teoria della Bollitura, Storia dei Preparati I, II e III, Erbologia Elementare e Erbologia Erudita (queste ultime col massimo dei voti), Fisica della Condensa, Tecniche di Alambicco e Velenologia (parte A e parte B). Il soggetto in questione, ovviamente, aveva già dato prova di grande abilità in tutti i corsi richiesti, aggiungendovi addirittura una mirabile prestazione in Poetica delle Stille. 
Davanti al calderone, poi, Bastian Macnair esacerbava il rigoroso puntiglio che dedicava ad ogni cosa. Per esempio, insoddisfatto dal margine di errore intrinseco negli strumenti di misurazione, aveva smesso di usare la bilancia, preferendo pesare gli ingredienti con la sua lucida bacchetta di nero ebano, che costituiva una sorta di prolungamento del suo sguardo acuto. Il calderone doveva essere stato pulito e lucidato da lui stesso personalmente, o non andava abbastanza bene. Gli ingredienti dovevano essere disposti rigorosamente sul lato sinistro, ordinati per quantità, peso specifico, colore, nomenclatura, aroma e massa atomico-molecolare. Il fuoco doveva essere stato precedentemente acceso, in tempi proporzionali al tipo di preparazione e col giusto quantitativo di legna; e così via. Insomma, quando c'era in giro lui gli assistenti di sala impazzivano. 
Macnair era metodico, perfezionista, pignolo e ossessivo; caratteristica, quest'ultima, applicabile non solo al suo comportamento nei riguardi dei preparati magici ma anche in quel che concerneva alcuni altri interessanti e insospettabili (e assai meno accademici) aspetti della sua vita.
- Il professor Piton è già stato avvertito e si è dimostrato entusiasta della possibilità di lavorare con Lei, signor Macnair - disse Whistler, non appena quello l'ebbe raggiunto. - Mi ha pregato di farle sapere che l'attende ad Hogwarts il prossimo 1°settembre (dopodomani) per dare inizio alle attività.
- La ringrazio, professor Whistler.
- Qualche domanda?
- No, professor Whistler.
- Eccellente. Vada a preparare le sue cose e... mi raccomando, faccia onore alla nostra illustre istituzione.
 
"Faccia onore" rise Macnair fra sé e sé mentre, con precisi movimenti del polso, faceva levitare i suoi effetti personali nel baule. "Ridicolo".
L'ultima toga nera perfettamente ripiegata andò a posarsi in cima ad un'ordinata pila di consimili. L'interno del baule sembrava essere stato sistemato con riga, squadra e filo a piombo. A sinistra gli abiti; al centro i libri; sulla destra il materiale pozionistico. Macnair guardò dentro con occhio critico e poi distese i lineamenti, soddisfatto. Un lieve rossore pervase il suo viso pallido e abitualmente impassibile; il ragazzo non seppe trattenersi dal prorompere in una risata afona ripensando all' "onore" decantato dal Primo Istruttore.
"Sì, e come no. Sticazzi di onore, coglione" pensò divertito, fra sé e sé. Come se essere il migliore alunno di quel pallosissimo corso costituisse, di per sé, un obiettivo, una qualche finalità. Macché. Niente di più inesatto: il suo rendimento esemplare, opportunamente premiato da sfolgorante riconoscimento, altro non era che un mezzo. Una maniera molto ben studiata che, con un po' di fortuna e abilità, gli avrebbe permesso di centrare il vero obiettivo della sua vita. Un obiettivo, guarda caso, dotato di nome, cognome, soprannome, capelli biondi lunghi e morbidi, un esotico accento inglese delle colonie ultramarine ed un'innata predisposizione per il volo.
Tornare ad Hogwarts nei panni di Assistente di Pozioni faceva parte del Piano. Il resto, con l'aiuto di Salazar, sarebbe venuto da sé.
 
La pura e semplice verità: di ineccepibile, Bastian Macnair non aveva as-so-lu-ta-men-te nul-la. Intelligente e dotato, questo senza ombra di dubbio. Diligenza e discrezione, però, erano prerogative che lui riservava all'ambiente accademico. Al di fuori, le cose stavano in ben altra maniera. Ah, se il signor Whistler avesse saputo cosa combinava la sua tanto decantata Punta di Diamante quando non se ne stava china sui libri o intenta a trafficare col calderone!... Se avesse anche solo intuito quel che si agitava dietro a quel musetto lavato e ai begli occhi chiari come l'acqua!...
Assiduo? E come no. A lezione e in biblioteca. Ma anche: assiduo frequentatore di postacci di dubbia reputazione - roba che avrebbe sicuramente fatto rizzare i radi capelli bianchi dell'esimio Istruttore.
Rigoroso? Assolutamente sì. Nello scaldare tanto i banchi (nel senso di studioso) quanto i letti delle compagne di corso (rigorosamente bionde, ovviamente), che spesso gli chiedevano aiuto coi compiti e non solo (la cosa si spiega da sé).
Inappuntabile? Certo. Nell'impegno e nel puntiglio dedicati ad ogni cosa. E anche questo, oltre a spiegarsi da sé, fornisce chiare indicazioni circa il successo di Macnair da parte del pubblico femminile.
Insomma: un soggetto tutt'altro che meritevole e - men che meno! - moralmente irreprensibile. Che, una volta richiuso il coperchio del baule con estrema attenzione, si apprestava a fare il suo ritorno ad Hogwarts con l'allegria della faina che si accorge della porta del pollaio dimenticata aperta.
 
La serratura del baule scattò.
Proprio in quel momento, la porta della stanza si aprì e Carbry Bell, il compagno di dormitorio di Macnair, fece la sua comparsa. Alle sue spalle levitava una cassa di vecchi tomi di Magimedicina e diversi modellini di organi umani stregati in modo da avvertire l'apprendista di turno in caso di malessere. Probabilmente si trattava di materiale di seconda mano perché una milza piuttosto malconcia stava strepitando  a voce altissima parole senza senso.
- Viaggio in vista? - volle sapere Carbry, addocchiando il baule.
- Me ne vado. Hogwarts. Fino a giugno.
- Hai vinto "La borsa"?!
- Modestamente.
- Tienili sotto, Bastian. 
- Sarà fatto.
- Mia sorella, invece, ti sarei grato se non la tenessi sotto. Soprattutto non nel modo in cui sei abituato a tenerle sotto tu.
Macnair lo guardò con affettuosa sufficienza e sorrise.
- Parola d'onore - rispose, posando la mano sul petto (il che, da parte sua, non era garanzia di nulla). - Frequenterà Pozioni?
- Sì. Al sesto anno. Vacci piano.
- Lascia fare a me.
Carbry si diede una rassettata alle pieghe del kilt e pescò dalla tasca della giacca un accendino e altro materiale fumogeno.
- Birretta d'addio?
- No, mio caro. Sono in partenza. Stasera dormo a Londra da mio zio. Detesto le levatacce, lo sai.
 
Walden Macnair si trovava nel suo laboratorio, intento a fare ciò che Bastian ricordava di vedergli fare fin da quando era bambino: affilare meticolosamente le lame dei suoi strumenti da boia. Accette e mannaie, tutte perfettamente lucide, erano disposte in modo maniacale in ordine decrescente. Sulla parete dirimpetto la porta era appesa una nutrita collezione di cappe nere con cappuccio appuntito, di quelle con i due appositi fori per lasciare fuori gli occhi. 
L'uomo alzò lo sguardo quando il nipote bussò alla porta; riconosciutolo, gli sorrise in modo impercettibile (per uno come lui, si trattava di un gesto d'affetto quasi smisurato) e gli fece cenno di entrare.
Bastian, che adorava quel posto, non si fece pregare. Raggiunse lo zio e gli si sedette vicino, stando bene attento che le scintille che sprizzavano dalla mola in movimento non gli rovinassero il tessuto dei pantaloni  dalla piega perfetta.
- Signor zio, stanotte dormo qui.
- Sei in partenza, Sebastian?
- Vado ad Hogwarts a fare da assistente a Piton.
- Quel voltagabbana di Silente.
- Proprio lui.
- Per fortuna quest'anno ci penserà Dolores a riportare un po' di ordine in quella catastrofica scuola.
- Finalmente qualcuno che il Saggio Salazar approverebbe.
- Già.
- Già.
- Tienilo sotto. Piton, intendo.
- Può scommetterci, signor zio.
 
Note:
A volte gli OC ricorrenti avanzano richieste e gli autori devono fare un piccolo sforzo per accontentarli. Macnair, che ultimamente viaggiava un po' troppo sulle frequenze del depresso andante, ha chiesto la chance di divertirsi un po' e io ho deciso di accontentarlo. Con ciò non prometto che, questa volta e in questa sorta di AU al contesto abituale delle mie storie, il mio malvagio favorito riuscirà finalmente a conquistare Alicia Spinnet. Potrebbe succedere come potrebbe non succedere. Si vedrà.
Lei sarà sempre la stessa Spinnet del mio headcanon: australiana, bionda e schiva, un po' terra-terra ma simpatica e affidabile.
Lui sarà sempre lo stesso Bastian: elegante, maniaco dell'ordine, tendenzialmente insano e bistrattatore di ornitorinchi domestici.
Il contesto, per una volta, sarà eccezionalmente leggero. Come è giusto che sia. Aggiornamenti lenti e assolutamente senza impegno.
   
 
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