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Autore: Queen FalseHearth    20/06/2018    3 recensioni
La musica è sempre stata presente nella saga Hunger Games: ricordiamo una bambina coccolata da una ninna nanna prima di essere abbracciata dalla morte, la canzone (con qualche modifica) che ha dato forza ai ribelli di attaccare le dighe di Capitol City, la melodia del distretto 11 e la graziosa voce di due donne è stata in grado di far innamorare.
Tuttavia, ci sono altri racconti che devono essere condivisi. Io sono qui per questo, farvi conoscere le storie di musicisti di ogni distretto.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Post Hunger Games
District 2
 

....Music?

Clove non conosce altro mondo se non quello delle armi e dei coltelli.
Riuscirà una musica comparsa dal nulla ad infilarsi nel cuore della giovane guerriera
? [911 parole]

 

Non capisco. Mi hanno detto di aspettare in questa stanza, piccola e grigia, e basta. Nessun’altra indicazione o saluto: mi hanno lasciata da sola. Non potevo manifestare il mio carattere aggressivo e pretendere dettagli: molto probabilmente saranno i miei superiori e non posso permettermi di fare brutta figura. Infondo hanno addestrato i vincitori del mio distretto, mi ci dovrò abituare presto affinché influisca positivamente sull’addestramento.  E se invece fosse una prova per valutare la mia resistenza?
Che perdita di tempo.
Non hanno già stabilito la mia forza quando ho lanciato dieci coltelli nel cuore dei bersagli di legno? Non sono rimasti abbastanza colpiti da una ragazzina di undici anni capace di fare ciò?
Per ammazzare il tempo decido di fare una corsetta sul posto, un corpo debole non serve a niente in questa accademia. In questo momento la mia eccellente resistenza e l’attesa non fanno altro che alimentare la mia noia.

Un momento: sento…della musica?
E’ bravo, molto bravo colui che sta suonando. Il suono dello strumento, di cui so dare un nome, è basso e profondo. Intenso è l’aggettivo giusto.
La melodia cambia di continuo esaltando il talento del musicista. Ora si è fermata su un unico punto, fino a esplodere. Non avevo mai notato la potenza della musica che potesse offrire.
Cosa mi prende: mi sono lasciata incantare da un’inutile melodia? Che serve la musica in un mondo in cui puoi ottenere la gloria sprigionando la forza bruta? E poi che ci fa un musicista in quest’accademia?
Devo indagare, è impossibile che nessuno si sia accorto del brano ancora in corso.

La porta deve essere aperta; forse meglio rimanere qui però il mio istinto mi ordina di raggiungere la fonte della musica; devo proprio dare una lezione a quello stupido, come si permette di esibirsi in questo luogo sacro?
Non c’è nessuno nei corridoi e il brano mi sembra ancora più malinconico; anzi sembra che abbia cambiato canzone: questa è più lenta ma mantiene sempre l’intensità di prima.
Ho una strana sensazione: sembra che la musica mi sta chiamando; mi sta avvolgendo in un abbraccio di tristezza. È un pensiero stupido, eppure dall’inizio della musica che ho lasciato indifesa la mia parte sensibile, voglio davvero commuovermi difronte questa meraviglia per la mia anima? È stupenda questa sensazione, non posso più negarlo. Tuttavia, non cambia il fatto che chiunque stia suonando sta creando disordine in questo centro.

Non ho addestrato bene il mio udito, non so proprio da che parte andare. Giro il capo diverse volte fino a quando scelgo di andare a destra, perché ho appena notato una porta aperta.
La raggiungo a passi veloci e allo stesso tempo silenziosi, so sempre sfruttare le mie qualità in ogni situazione.
Mi introduco in questa specie di sala, il suono non s’interrompe, il musicista non si accorto di me. Molto bene, mostrerò fin da subito un’aria superiore e di autorità.
Sono piena di sicurezza. Ai miei occhi compare uno strumento musicale grande a corde, come ha fatto a generare tutta quella melodia? Questa specie di violino gigante è poggiata per terra tramite una punta di metallo, dietro di esso c’era l’ultima persona che mi sarei mai aspettata.
Che ci fa il vincitore più degli Hunger Games Brutus con quel…quello strumento?
La sua melodia si ferma e i suoi occhi incontrano i miei, sono paralizzata dalla paura. È stato lui a suonare per tutto il tempo? 
Ha in mano una stecca a cui sono attaccati numerosi fili bianchi., le dita sono mostruosamente grandi. Il suo aspetto da soldato è in contrasto con l’eleganza che un musicista dovrebbe avere, o sbaglio?
Brutus non dice niente, facendo incombere il silenzio.
-Ha suonato divinamente! – esclamo, con gli occhi spalancati, la più grande cavolata mai esistita.
-Grazie- dice lui in modo apparentemente gentile.
-N-non ho mai sentito una m-melodia così bella! Qual è il nome d-di quello s-strumento? - chiedo balbettando, evitare una figuraccia era impossibile per una ragazzina di undici anni difronte al suo idolo.
-Violoncello- risponde serio, il suo comportamento non rispecchia la sua musica, che strano.
-E invece qual è il tuo, ragazzina? - -C-Clove!!-
-Clove….sei qui per allenarti per vincere gli Hunger Games?- annuisco convinta. Ora che sono meno agitata ho il coraggio per fare un’altra domanda al signor Brutus.
-Scusi…perché stava suonando? -
-Ti aspettavi di vedermi con una lancia? -
-…si-
-La musica è il fuoco dell'anima*. Avevo bisogno un po’ di pace e non potevo lanciare armi a caso al muro. Cercavo il silenzio e confrontarmi con le mie emozioni. -
Impressionante, allora Brutus è in realtà triste? Sono riuscita a scoprirlo grazie alla sua musica, strabiliante ma allo stesso tempo bizzarro: ho appena scoperto una debolezza.
-Ma come non si dovrebbe soffocare i suoi sentimenti per essere più forti? -
-Solo nell’arena o in una guerra si deve fare, gli altri giorni sei un essere umano; la musica mi aiuta a tenere accesa la fiamma che tiene vive le emozioni. Altre domande? -
-Perché…lei è t-triste?-
-Mi mancano i giorni da guerriero, ma non posso lottare senza causa e ho già ottenuto la tanta aspirata gloria. -
Si alza lentamente senza far rumore, mi accarezza i capelli e se ne va, lasciando il violoncello incustodito. Senza il tempo di riprendermi dal gesto dell’uomo più forte del mio distretto (non mi laverò più i capelli), mi avvicino allo strumento: non noto nessuna aura incantata o talismani magici.
Come ha fatto quel violoncello sprigionare i sentimenti delicati di un assassino?


*frase di Platone, d’ora in poi “prenderò in prestito” alcune frasi sulla musica da noti personaggi.
 

👑❄ Nota Autrice ❄👑:  i prossimi strumenti dei protagonisti non saranno della famiglia degli archi!

   
 
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