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Autore: summer_moon    28/06/2018    16 recensioni
| storia partecipante al contest "Aiutiamo le specie in via d'estinzione!" indetto da Rohan sul forum di efp |
Ciao a tutti.
In questa storia, i protagonisti saranno i giovani Gohan e Videl.
Con l'arrivo degli esami di fine anno, i due ragazzi decidono di organizzarsi, in modo da riuscire a studiare assieme dopo le lezioni.
Un giorno, però, succede un piccolo imprevisto...
Buona lettura!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Febbre malandrina






Si stava ormai avvicinando il mese di marzo*, e questo, per chi come Gohan e Videl era uno studente di liceo, significava soprattutto una cosa: compiti, interrogazioni, verifiche, e, soprattutto, l'arrivo dei temutissimi esami di fine anno scolastico.
Proprio per questo motivo, i due ragazzi avevano deciso di organizzarsi per studiare assieme anche dopo le lezioni, in modo da arrivare il più preparati possibile a tali esami.
Naturalmente il ragazzo, prima di riuscire ad ottenere il permesso da sua madre, aveva dovuto ascoltare dalla stessa una miriade di raccomandazioni, fino quasi a rischiare un esaurimento nervoso...



"Mamma, ti posso parlare?"
"Dimmi pure, tesoro." rispose Chichi,
"Come ben sai, a breve cominceranno gli esami di fine anno, e..."
"E?"
"Ecco, vedi - cominciò a dire Gohan - io e Videl stavamo pensando di cominciare a vederci, dopo le lezioni, per-"
"Fammi capire bene - lo interruppe la donna - ora che si stanno avvicinando gli esami, invece di continuare a darti da fare, vorresti uscire con quella ragazza trascurando così lo studio?"
"Per favore, fammi finire, mamma - protestò a quel punto il ragazzo - io e Videl stavamo pensando di cominciare a vederci in modo da studiare assieme!"
A quel punto Chichi, sentendo come il figlio non avesse intenzione di trascurare gli studi, si era calmata.
"Sei sicuro che studierete seriamente, figliolo? - replicò poi la donna - Siete pur sempre due ragazzi, e non vorrei che, rimanendo da soli, arrivaste a-"
"Ma cosa vai a pensare, mamma - la interruppe lui - certo che studieremo seriamente, dobbiamo affrontare gli esami!"
"Non sono tranquilla, figliolo..."
"Non faremo niente di strano, te lo prometto." disse il ragazzo.
"E va bene - cedette la donna - ma non fare sciocchezze, e ricorda che per l'ora di cena devi essere a casa."
"Sì, mamma."




Alla fine il giovane Son era riuscito a convincerla.
Dopotutto, come aveva poi spiegato il ragazzo a sua madre, studiare per gli esami assieme ad una compagna di classe sarebbe stato sicuramente più proficuo, rispetto al doverlo fare completamente da solo.



Era così passata qualche settimana.
Gohan e Videl, con il benestare di Chichi, avevano così cominciato sul serio a vedersi anche dopo le lezioni: ogni giorno, infatti, i ragazzi si recavano a casa di lei, essendo questa più vicina alla scuola, e passavano il pomeriggio a studiare, ripassando assieme il programma scolastico, per poi salutarsi una volta arrivata la sera, quando Gohan, prendendo il volo, si dirigeva alla volta di casa sua.
Con immensa soddisfazione di entrambi, tutto sembrava andare per il verso giusto.
Anche quel giorno, dopo le lezioni, come era la loro nuova routine, si recarono a casa di Videl.
Una volta arrivati, i due andarono a sedersi, tirando fuori dai propri zaini l'occorrente per studiare, ma Gohan, agli occhi di Videl, ora che poteva osservarlo più da vicino, sembrava insolitamente strano.
"Gohan, va tutto bene? - chiese la moretta, mentre posava gli ultimi libri sul tavolo - mi sembri un po' troppo rosso, non è che hai la febbre?"
"Non preoccuparti, va tutto bene - rispose il mezzo saiyan con un sorriso - probabilmente sarà il caldo..."
"Ma oggi non fa così caldo..." disse lei tra sé e sé, per poi replicare con un preoccupato "Sei sicuro di stare bene?" all'indirizzo del ragazzo,
"Sì - fece tranquillamente lui - avanti, cominciamo."



I ragazzi, come facevano ormai da tempo, si misero a studiare, ma Videl, quella volta, non riusciva a concentrarsi.
Contando sul fatto che Gohan fosse troppo concentrato sui libri di scuola per notare le sue azioni, la ragazza, per nulla tranquilla, finiva spesso con l'osservarlo in volto, notando così nuovi particolari che prima le erano sfuggiti: non solo il viso, per i suoi gusti, era insolitamente rosso; adesso che lo guardava meglio, gli occhi di lui sembravano essere diventati un po' troppo lucidi...
"Videl - disse Gohan, risvegliando la giovane dai suoi pensieri - è tutto a posto? Mi sembri distratta, oggi..."
Lei non gli rispose.
"Forse è meglio che vada..." proseguì l'altro, alzandosi, intenzionato a tornare a casa, visto come Videl non sembrava in vena di impegnarsi, al contrario di lui...
Nel farlo, però, ebbe improvvisamente un capogiro, che lo costrinse ad appoggiarsi al tavolo per non cadere rovinosamente a terra.



"GOHAN!"
La ragazza, vedendo il Son barcollare, era accorsa immediatamente al suo fianco, aiutandolo a sorreggersi, per poi guidarlo verso un divano situato nelle vicinanze, in modo da farlo stare comodo.
"Va tutto bene?"
"Sì, sì, tranquilla, sto be-"
"No, Gohan, tu non stai affatto bene! - lo interruppe lei, facendolo sedere dolcemente per poi toccargli la fronte - Senti come scotti, hai sicuramente la febbre! Non puoi tornare a casa in questo stato!" lo redarguì.
"Non è possibile, ti stai sbagliando - protestò il giovane Son - ho sempre avuto una salute di ferro, non ho mai avuto la febbre in vita mia, mai - sottolineò - come puoi dire che mi sono ammalato solo perché mi è venuto uno stupidissimo capogiro, me lo vuoi spiegare?"
"C'è sempre una prima volta, Gohan - rispose Videl usando un tono retorico - secondo me hai preso la febbre, poco, ma sicuro! Te lo dico un'altra volta, non puoi tornare a casa in questo stato, sarebbe troppo rischioso, potrebbe succederti qualunque cosa..." concluse.
"Allora cosa posso fare? La mamma mi darà per disperso, se non vado subito a casa, le ho promesso che sarei tornato per l'ora di cena..." si lamentò lui.
"Puoi sempre telefonare e spiegarle la situazione - propose Videl - di sicuro tua madre capirà..."
"Come fai a dirlo?" volle sapere il saiyan,
"Chiamalo intuito femminile - rispose convinta la moretta - secondo me non ti permetterebbe mai di tornare a casa da solo, visto il tuo stato attuale; nel frattempo potrai riposare nella stanza degli ospiti, e vedrai che per domani starai meglio."
"Non vorrei disturbare..." disse titubante lui,
"Nessun disturbo, tranquillo - replicò lei - tanto domani non abbiamo lezione."
Detto questo, la ragazza andò a prendere il cordless, che porse al ragazzo, in modo da permettergli di avvertire a casa del fatto che si sarebbe fermato dall'amica per la notte, visto come non stava bene, mentre lei faceva preparare la stanza per gli ospiti.



"Va bene, ho capito, ciao!"
Videl ritornò da Gohan proprio mentre questi, ancora al telefono, stava salutando la madre.
"Allora, cosa ti ha detto?" volle sapere la ragazza,
"Raccomandazioni a parte? - la prese in giro lui - Quando le ho detto della febbre, mi ha praticamente ordinato di non muovermi da qui!"
"Lo dicevo io, che potevi stare tranquillo, me lo sentivo che non ti avrebbe permesso di tornare a casa da solo, in queste condizioni-" affermò la giovane,
"Ha anche detto che domani devo-" la interruppe il saiyan,
"Non preoccuparti - volle tranquillizzarlo Videl - per sicurezza, sempre se lo vorrai, potrò accompagnarti io a casa, domani, ho pur sempre la mia capsula."
A quelle parole, il giovane saiyan le sorrise, sinceramente grato: la figlia di Mister Satan era veramente un'ottima amica, non poteva negarlo.



Poco dopo, Videl andò a prendere un termometro, in modo da misurare la temperatura a Gohan, e delle medicine, per ogni evenienza.
"Hai 38 e mezzo di febbre, Gohan - diagnosticò la moretta una volta ripreso il termometro - perciò, adesso, prendi la medicina, e poi fila subito a letto!"
"Agli ordini, dottoressa Videl!" rispose l'amico, mimando un goffo saluto militare e facendola ridere; subito dopo prese l'aspirina passatagli dalla ragazza, si fece accompagnare da lei alla stanza degli ospiti, e si mise sotto le coperte.
Videl, una volta messo a letto il saiyan, decise di lasciargli a disposizione un bel bicchiere di acqua fresca sul comodino, nel caso gli fosse venuta sete, per poi lasciarlo solo a riposare.


 
***



"Che razza di giornata - disse Videl, la quale, una volta tornata in salotto, si era accomodata sul divano - vediamo se c'è qualcosa di interessante in giro..."
Detto questo, accese il televisore maxischermo e si mise a fare un po' di zapping, fermandosi, in seguito, nel vedere i titoli di testa del film The Ring.
"Ma sì, dopo tutto quello che è successo quest'oggi, un film horror non potrà di certo farmi male!" pensò la giovane, ignara di quello che sarebbe successo non molto tempo dopo...



Gohan, nella stanza degli ospiti, continuava a rigirarsi nel letto.
Nonostante la spossatezza dovuta alla febbre, non riusciva a prendere sonno; inoltre aveva cominciato ad avvertire una sete tremenda.
Una volta notato il bicchiere d'acqua sul comodino accanto a lui, il ragazzo lo afferrò, bevendone il contenuto in un solo sorso, ma questo non bastò a placare la sua sete.
Il suo primo pensiero fu quello di chiamare Videl, in modo da chiederle se poteva portargliene dell'altra, ma poi si disse che non era il caso di disturbare ulteriormente la ragazza.
Se la sarebbe cavata benissimo anche da solo, rifletté: in fondo doveva solo prendere un semplice bicchiere d'acqua, mica compiere chissà quale impresa titanica!
Con quel pensiero per la testa, il saiyan si alzò infine dal letto, facendo attenzione ad ogni minimo movimento, e decise di dirigersi in cucina.



Nel salotto di casa sua, Videl, seduta sul divano, continuava a vedere il film, ormai giunto ad uno dei suoi momenti clou.
Arrivata la scena in cui la protagonista del video maledetto, una volta fuori dal pozzo, si diresse verso lo schermo del televisore per uscire dallo stesso ed avvicinarsi, strisciando, verso la propria vittima, la moretta non poté fare a meno di urlare, tanto era spaventosa la scena.
"AAAAAAAH!" gridò.
Quello che vide subito dopo fu un fascio di luce dirigersi a gran velocità verso lo schermo...



Gohan si stava dirigendo verso la cucina, quando udì diversi rumori inquietanti, seguiti da un urlo, proveniente da una voce a lui familiare.
"AAAAAAAH!"
"Videl è in pericolo!" si disse il giovane.
Senza pensarci due volte, il saiyan lanciò un attacco energetico verso colui che, a detta sua, stava minacciando l'amica... colpendo così in pieno il televisore del salotto e riducendolo in polvere!
"Ma cosa... - tossì la ragazza, a causa del polverone creatosi dopo l'impatto - Gohan, ma cos'hai combinato?" domandò stupita, vedendo il ragazzo proprio dietro di lei.
"Ti ho sentita urlare, ed ho pensato che dovevo assolutamente fare qualcosa!" rispose lui,
"Distruggendomi la tv e mezza casa? - disse sarcasticamente Videl - Stavo semplicemente guardando un film horror, Gohan!"
"Si può sapere cosa fai in piedi, piuttosto?" domandò poi.
"Non riuscivo a dormire, ed avevo una gran sete - le spiegò l'amico - non volevo disturbarti ulteriormente, e così ho pensato di fare tutto da solo, e-"
"E mi hai distrutto l'intero salotto..." concluse la moretta per lui.
"Scusami..." replicò Gohan, sinceramente mortificato, abbassando la testa.
Non solo si era ammalato a ridosso degli esami, pensava, ma come se non bastasse aveva anche ricambiato la gentilezza dell'amica combinando un cataclisma! 
A volte, si disse il liceale, era pasticcione quanto lo era suo padre, se non addirittura di più...



"Gohan? Ci sei?" lo richiamò Videl, agitando la mano davanti a lui,
"Eh? Ah, sì - si riscosse il ragazzo - scusa, Videl, davvero..."
"Lascia perdere - fece di rimando lei - vorrà dire che, una volta che sarai guarito, troverai un modo per farti perdonare."
"Tutto quello che vuoi!" rispose di slancio Gohan,
"Sarà meglio andare a dormire, adesso..." disse la ragazza,
"Vo-vorresti dire... dormire assieme? - chiese improvvisamente il Son - No-non mi sembra proprio il caso..." arrossì,
"Penso che sia meglio non lasciarti da solo, stavolta - ribadì lei decisa - non sia mai che, immaginando chissà quali minacce inesistenti, tu finisca di distruggermi casa!" scherzò poi.
"Ma io - provò a protestare lui - ho davvero creduto che stessero per farti del male!"
"Non pensavo che una semplice febbre potesse giocare simili scherzi, visto come hai scambiato un film horror per una minaccia reale!" rise Videl, 
"A chi lo dici! - replicò Gohan, unendosi alla risata argentina di lei - spero solo che mi passi alla svelta..."
"Se vuoi liberartene al più presto - affermò la moretta con tono fintamente severo - comincia con l'andare subito a letto, e vedi di rimanerci, stavolta!" 
"Come desideri, mammina..." rispose sarcasticamente lui.
I due, così, ritornarono nella stanza degli ospiti, e Gohan, complice la vicinanza di Videl, la quale aveva deciso di rimanere tutta la notte accanto al saiyan, riuscì finalmente a dormire sereno.



La mattina dopo, al risveglio, Gohan si sentì decisamente meglio.
"Buongiorno, come va oggi?" domandò Videl vedendolo sveglio,
"Mi sento meglio - rispose lui con un sorriso - ti ringrazio, Videl."
"Ma cosa dici, per così poco..." arrossì lei,
"Dico davvero, grazie - continuò grato il ragazzo - sei davvero un'amica."
"Fi-figurati." rispose la ragazza, a tratti imbarazzata.



Dopo avere consumato un'abbondante colazione, Gohan cominciò a prepararsi per ritornare a casa sua.
"Sei sicuro di farcela da solo? - chiese Videl - Se vuoi, non ho problemi ad accompagnarti a casa..."
"Puoi stare tranquilla, Videl - rispose di rimando il saiyan - in volo non ci metterò molto tempo, e dopo l'aspirina ed una bella nottata di sonno, sto decisamente molto meglio."
"Capisco..." fece lei.



"Allora ci vediamo a scuola, Videl - la salutò Gohan - in fondo ci restano ancora gli esami di fine anno..."
"Quelli sì che sono una vera e propria minaccia - affermò la ragazza - forse dovresti distruggere la scuola, chissà-"
"Ma cosa dici - la interruppe lui, rosso come un peperone - e poi chi la sente mia madre?"
"Stavo scherzando, Gohan - disse Videl - non dicevo mica sul serio!"
Poco dopo la giovane cominciò a ridere fino alle lacrime, mentre Gohan, dopo un iniziale attimo di smarrimento, si mise a ridere a sua volta.




"Allora vado..." ribadì infine il saiyan, guardando la moretta negli occhi acquamarina.
Videl, a sua volta, si perse negli occhi scuri del ragazzo, per poi arrossire di colpo e distogliere lo sguardo.
"Avrei voluto accompagnarti, Gohan - sussurrò poi la giovane, una volta preso coraggio - non sono del tutto tranquilla, sai, dopotutto, ieri, ti sei sentito male..."
"Ormai sto bene, Videl - la rassicurò lui - non voglio disturbarti ulteriormente."
"Come vuoi - si rassegnò infine Videl - fai attenzione, mi raccomando!"
"Sai, quando parli in questo modo, mi ricordi mia madre..." la punzecchiò Gohan, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di lei, che non aprì bocca limitandosi ad incrociare le braccia e sbuffare.
"Non preoccuparti, starò attento!" promise.
Poco prima di andarsene, però, il ragazzo, d'istinto, abbracciò dolcemente la moretta, cogliendola di sorpresa.
"Grazie ancora di tutto." le disse, tenendola stretta a sé; poco dopo, visibilmente imbarazzato, il saiyan sciolse l'abbraccio, per poi allontanarsi di qualche passo da lei.




"Ci vediamo a scuola." si affrettò a salutarla Gohan, per poi prendere il volo alla volta di casa, mentre Videl, sguardo al cielo, lo guardava allontanarsi sempre di più.
"Sarò anche un'egoista, Gohan, ma, quasi quasi, avrei voluto che tu avessi ancora la febbre, così da potermi nuovamente prendere cura di te..." pensò la ragazza tra sé e sé, una volta che l'amico era sparito all'orizzonte.


 

FINE






*in Giappone, secondo quanto ho letto su internet, l'anno scolastico comincia ad aprile, per finire a marzo dell'anno successivo.
   
 
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