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Autore: rhys89    29/06/2018    2 recensioni
In un mondo dove fin dalla nascita le persone vedono soltanto in bianco e nero, solo il ricongiungersi con l'anima gemella potrà portare i colori nella loro vita. Letteralmente.
«Tu sei sicuro che… insomma, che sia proprio lui?»
«Io vedo l’azzurro, Obito. Come i suoi occhi. E ho iniziato subito dopo averlo rincontrato… tu come altro te lo spieghi?»
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Angolino dell'autrice

Salve a tutti! ^^
Nonostante abbia letto un sacco di storie su questo fandom (in passato, ora mi sono spostata in altri lidi ^^") questa è solo la seconda fic che scrivo su Naruto... ed è su una coppia molto particolare, di cui ho trovato mi sembra due o tre fanfiction al massimo, qui su EFP.

Come scritto nell'introduzione, il contesto è AU, e precisamente un soulmate!AU dove si vede in bianco e nero fino al ritrovamento dell'anima gemella.
Il POV è di Kakashi e... niente, tutto qui.

Anzi, no, perché la storia partecipa_ - Al contest L'immaginazione vi porterà d'appertutto! indetto da Wurag sul forum di EFP.
- Al contest Il linguaggio segreto dei fiori indetto da _Ayaka_ sul forum di EFP.
- Alla 666 prompt per essere come il diavolo challenge, indetta da Arianna.1992 sul forum di EFP.

Ok, ora è tutto davvero. Si tratta di una storia piuttosto breve, ma spero che possa piacervi comunque.

Grazie a wurag per aver indetto il contest che mi ha spronato a terminare questa storia che avevo in ballo da un sacco di tempo e anche ovviamente a tutti voi che leggerete e/o commenterete.

Disclaimer: i personaggi e la storia di Naruto non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Prompt: 117. “Ricorderai d’avermi atteso tanto, e avrai negli occhi un rapido sospiro.” Giuseppe Ungaretti
Rating: giallo
Genere: romantico, triste, introspettivo
Avvertimenti: shonen-ai
Personaggi/Pairing: Kakashi, Minato, Naruto, altri
POV: Kakashi
Localizzazione: soulmate!AU
Note: //
Conteggio parole (Word): 1207


Nome autore EFP / Forum EFP: rhys89/rhys89
Titolo: Bianco e Nero e Azzurro
Fiore scelto : Cipresso - Lutto
Fandom: Naruto
Breve introduzione: In un mondo dove fin dalla nascita le persone vedono soltanto in bianco e nero, solo il ricongiungersi con l'anima gemella potrà portare i colori nella loro vita. Letteralmente.
«Tu sei sicuro che… insomma, che sia proprio lui?»
«Io vedo l’azzurro, Obito. Come i suoi occhi. E ho iniziato subito dopo averlo rincontrato… tu come altro te lo spieghi?»

Note: Storia partecipante al Contest "Il Linguaggio Segreto dei Fiori" indetto da _Ayaka_ sul forum di EFP

Bianco e Nero e Azzurro

 La cravatta azzurro chiaro risalta come sempre nella cupa scala di grigi del tuo scarno guardaroba. La ignori e ne scegli invece una nera a tinta unita, – la “B” sull’etichetta è visibile a stento, ma d’altronde è piuttosto inutile visto che il nero lo riconoscono tutti – sistemandola dentro il colletto della camicia prima di legarla con un nodo veloce e impeccabile.  

«Ehi, ma quello non è il maestro Minato?»
 «Sì, e quella è sua moglie. Cavolo, vorrei essere bella come lei…»
 «Ma tu sei molto più bella, Rin!»
 «Tu sei il mio soulmate, Obito, non sei obiettivo.»
 «Sì, invece, te lo giuro!»
 «E basta! Siete diventati insopportabili, voi due.»
 «Ohi, Kakashi! Dove stai andando?»
 «A salutare il maestro, prima che mi venga il diabete.»
 «Aspettaci!»

 Il cellulare inizia a squillare proprio mentre lo stai per mettere in tasca. È Obito.
«Sei già partito?»
 «No, sto uscendo ora.»
«Bene, noi siamo qui sotto. Muoviti, ti aspettiamo.»
 Riaggancia senza darti la possibilità di replicare, di ribadirgli che tu a quel funerale potevi benissimo andarci da solo senza che lui e sua moglie attraversassero la città per farti da balia.
Meglio così, sarebbe stato fiato sprecato.
 Sospiri e ti chiudi la porta di casa alle spalle, cominciando lentamente a scendere le scale mentre lotti per non perderti in quei pensieri scomodi che da quindici anni a questa parte ogni tanto fanno capolino dalla parte più nascosta della mente in cui li hai relegati.

 «Voi lo sapete cosa succede se qualcuno rifiuta il suo soulmate?»
 «Ma chi è che farebbe una cosa così stupida?»
 «Non so… magari uno che è già fidanzato e sta bene così?»
 «Io ho sentito che a volte capita quando uno non vuole ammettere di essere gay o lesbica.»
 «Io invece ho letto di due fratelli adottivi che si sono scoperti anime gemelle.»
 «No, dai! E com’è finita?»
 «Lui l’ha accettato, lei no. Ora lui vede a colori, lei invece in bianco e nero e giallo.»
 «Perché giallo?»
 «Perché lui è biondo.»

 «Ciao, Kakashi.»
 Appena esci dal portone Rin ti sorride con quel sorriso affettuoso che ti rivolge fin da ragazzina, una fascia nera tra i capelli grigio scuro – alle medie Obito sosteneva che fossero “color cioccolato alla nocciola”; ce lo prendi ancora in giro, qualche volta – e un’altra a circondarle morbidamente il ventre gonfio.
 «Non dovevate venire» mormori con voce incolore, lasciandoti abbracciare brevemente dalla tua migliore amica.
 Rin sorride ancora, Obito si stringe nelle spalle.
 «Ormai siamo qui, quindi muovi il culo e sali in macchina ché sennò facciamo tardi.»

«Tu sei sicuro che… insomma, che sia proprio lui?»
 «Io vedo l’azzurro, Obito. Come i suoi occhi. E ho iniziato subito dopo averlo rincontrato… tu come altro te lo spieghi?»
 «Io… io non lo so. Davvero. Ma tu… ecco, se è così, perché non provi a parlarci?»
 «E per dirgli cosa? ‘So che hai una moglie e un figlio piccolo, ma qualche bastardo ha deciso che noi dobbiamo stare insieme e quindi molla tutto e scegli me’?
 «Lo so che è un gran casino, ma magari potresti sentire che ne pensa lui prima di decidere da solo, no?»
 «Non ho bisogno di chiederglielo, per sapere che ne pensa.»
 «Che c’è, leggi nel pensiero, ora?»
 «No, ma se il maestro Minato mi volesse, ora sarebbe qui. Io non lo vedo, e tu?»

 La cerimonia è stata semplice e sobria, con tante persone addolorate e tantissimi fiori a circondare le salme di Minato Namikaze e Kushina Uzumaki.
Hanno vissuto insieme, e insieme sono morti. Sarebbe quasi poetico, se non facesse tanto male.
 Individui i lunghi capelli del maestro Jiraya tra la folla, vicino a un ragazzino che non hai mai visto. È lui che ti ha chiamato per avvertirti dell’incidente.

«Non è possibile…»
 Hai sempre creduto che le anime gemelle fossero collegate spiritualmente, che lo avvertissero quando l’altra metà è in pericolo di vita… invece Minato è morto in silenzio una mattina qualunque, probabilmente mentre tu rileggevi l’ultimo volume di Icha Icha Paradise.
 «Purtroppo è così, figliolo. Mi dispiace.»

 All’improvviso il ragazzino alza la testa e incrocia il tuo sguardo. Ha gli occhi azzurro cielo, gli stessi di Minato. Probabilmente è suo figlio.
 Cominci a camminare senza neanche averlo deciso davvero, spinto da una forza inarrestabile che ti muove i piedi uno avanti all’altro finché non ti trovi esattamente di fronte a lui.
Non avete interrotto il contatto visivo nemmeno per un solo, infimo istante.
 Quando il maestro Jiraya ti presenta a Naruto – il ragazzino – come un ex alunno di suo padre la magia si interrompe bruscamente, risvegliandoti da quella strana trance. Lui ti scruta in silenzio ancora qualche secondo, poi abbozza un sorrisetto.
 «Hai i capelli bianchi come Ero-sennin… sei anche tu un vecchio pervertito?»
 «Naruto!» sibila indignata una donna prosperosa alla destra del maestro Jiraya, ma nessuno l’ascolta.
 «No che non sono vecchio, ragazzino, ho solo ventinove anni!» ribatti per le rime. Eviti di proposito di smentire anche la parte del pervertito, e Naruto se ne accorge – almeno a giudicare dal luccichio divertito che per un momento ha animato il suo sguardo spento.
 «Che poi, ora che ci penso…» borbotti dopo un po’ «come fai a sapere che i miei capelli sono bianchi e non biondo chiaro?»
 Lo vedi stringersi nelle spalle.
 «Perché vedo i colori» ti spiega, semplice e diretto.
Che diamine è questa fitta al cuore?
 «Oh… e lei… la tua anima gemella… dov’è ora?»
Fa male… fa male!
 Naruto sembra imbarazzato a morte, e la parte razionale del tuo cervello ti ricorda che chiedere una cosa del genere a un ragazzino appena conosciuto – al funerale dei suoi genitori, per di più – è così dannatamente fuori luogo da essere troppo perfino per te.
 Eppure non ritiri la tua domanda.
 «Lei… ecco, in effetti non ne ho idea.» Cosa? «Sì, insomma… è una cosa strana, ma io vedo i colori da che ho memoria, ma… beh, non riesco a ricordare grazie a chi ho iniziato a vederli.»
 Naruto si passa una mano tra i capelli, a disagio, e mentre segui ipnotizzato le sue dita – resistendo a stento all’impulso di sostituirle con le tue – quei capelli chiari e sicuramente morbidissimi pian piano iniziano a cambiare colore fino a diventare di un giallo splendente.
 Giallo come il sole che riscalda quel tiepido pomeriggio autunnale e che sembra esserti penetrato fin dentro le ossa.
Eppure non riesci a smettere di tremare.
 «Kakashi… ehi, tutto bene?» ti chiede allarmato Jiraya; lo ignori, e continui a guardare Naruto come se vedessi davvero per la prima volta.
 «Sei tu… sei sempre stato tu» mormori con appena un filo di voce, il cuore che batte tanto forte che sembra in procinto di esplodere.
Era lui… per tutti questi anni… era lui, non Minato.
 «A fare cosa?»
 «Io… niente. Scusa, parlavo da solo.»
Era lui, e tu non l’hai mai saputo, e hai sprecato così tanto tempo…
 Naruto ti guarda perplesso un momento ancora, poi si apre in un sorriso così bello che ti toglie il poco fiato che ti era rimasto in corpo.
 «Sei un tipo strano, tu, lo sai?»
 Sorridi anche tu – non puoi farne a meno.
Adesso però lo sai. Adesso sei qui. Con lui.
 «La normalità è noiosa» ribatti divertito, facendogli un occhiolino.
E ci resterai per sempre.



   
 
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