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Autore: ballerina 89    09/07/2018    1 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV KILLIAN

 Il giorno in cui Archie ci disse che quello della nostra bimba era un blocco pscicologico, dovuto sicuramente ad un fattore che le ha scatenato ansia tanto da non permetterle di parlare, fu il giorno peggiore della mia vita... neanche la morte di Milah e di mio fratello mi hanno buttato nello sconforto in questo modo... certo sono stato da schifo ho sofferto molto in quel periodo ma quello che sto provando da oltre un mese va di gran lunga oltre. Non so come spiegarlo ma essere responsabile di un problema che affligge tua figlia non è di sicuro una bella cosa. Archie non fa altro che ripeterci che abbiamo fatto tutto nel modo giusto e che non è sicuramente nostra la colpa di tutto ciò ma allora perché la mia piccolina ha smesso di parlare? Lo dice la parola stessa: mutismo "selettivo": la bambina si isola con le persone con cui non si sente a suo agio quindi se io Emma e parte della famiglia non abbiamo fatto nulla di male come si spiega il fatto che la nostra piccola non ci parli? Fino a qualche giorno  credevo non parlasse con nessuno poi una notte ho intrasentito la sua vocina: era nella sua stanza e stava parlicchiando con una foto.... non capii cosa stesse dicendo il suo tono di voce era molto basso, paragonabile ad un sussurro, ma vidi la foto; era una foto di Emma... in qualche modo la bambina comunicava con la sua mamma anche se quest'ultima non ne era a conoscenza. Non persi altro tempo e corsi in camera nostra a dirglielo... non l'avessi mai fatto: vidi Emma iniziare ad incolparsi ancora di più, per lei il fatto che sua figlia parlava con una sua foto e non direttamente con lei le dava maggior consapevolezza che il problema principale fosse lei. Non la pensavo assolutamente in quel modo altrimenti non le avrei detto nulla, sopratutto con il fatto che era incinta, e quindi oltre a sentirmi in colpa per chloe ecco che iniziai a sentirmi in colpa anche per aver fatto soffrire ancora di più mia moglie. Parlai con Hopper di questa cosa e anche lui era d'accordo con me: la bambina vedeva di buon occhio la sua mamma e cercava anche se non direttamente un modo per parlare con lei. Secondo lui dovevano far finta di nulla  su quello che avevo visto e non forzarla a parlare, avremmo continuato le sedute di chloe con lui e piano piano avremmo individuato il problema è risolto.

Le sedute tra Chloe e Archie prevedevano principalmente giochi e disegni: nella parte del gioco la piccolina non partecipava molto, ma per quanto riguarda i disegni credo ne abbia fatti almeno una cinquantina da quando eravamo in cura da lui. Tutti ritraevano bene o male la stessa cosa: vi era un gruppo di persone attorno ad un oggetto non ben definito, sembrava un cerchio con delle ruote, e una persona più  piccola delle altre disegnata in un angolo in basso del foglio. Non usava colori per rallegrare il disegno e anche questo per me non era un fattore positivo, conoscevo la mia bambina e sapevo che amava colorare.

A scuola non era differente la storia, Chloe era bloccata e non aveva nessun tipo di comunicazione verbale ne con le sue maestre ne con i suoi amichetti ma almeno una cosa positiva c'era: con quest'ultimi giocava molto nonostante non parlassero. Il problema era dunque in casa  e sicuramente riguardava il fattore fratellino altrimenti non si spiegava il fatto che aveva messo tutte le carrozzine giocattolo e passeggini regalati nel corso di questi tre anni fuori dalla porta della sua stanza. 

Insomma è stato un bel mesetto movimentato ma non è tutto, c'è anche una piccola novità: il clima di tensione vissuto ci ha portati più volte nella clinica di whale: Emma somatizza troppo e per una donna in dolce attesa non va affatto bene... ha avuto quale mancamento in questo periodo così whale ha ben pensato di fare controlli più ravvicinati per essere più tranquilli. Morale della favola abbiamo fatto un ecografia una settimana fa e whale si è fatto sfuggire qualcosina di troppo. 

- Allora, tutto sembra nella norma Emma, nonostante i tuoi valori siano ancora sbagliati da questo punto di vista le cose procedono bene - le disse mentre le passava uno scottex per ripulirsi dal gel. 

- Ne sei sicuro whale? Ad eccezione di Henry, ma solo perché ero in prigione, non ho avuto gravidanze tranquille... per non parlare dell'aborto... sono agitata, ho sempre paura che qualcosa vada storto.

- Non preoccuparti Emma non tutte le gravidanze sono uguali, solo il loro processo è uguale, quindi come ha partorito tua madre, partorirai tu e così questa piccolina.

- Piccolina????? È... è una bambina?  - chiese improvvisamente tralasciando tute le preoccupazioni precedenti. 

- Eeeeh.... non volevate saperlo vero???? Oddio scusami me ne ero completamente dimenticato.

- Non importa, avanti dicci!

- Non ne sono propriamente sicuro, come la piccola Chloe se ne sta a gambe incrociate ed è davvero difficile capirlo ma ad occhio penserei ad una femminiccia. I maschietti non sono così riservati di solito 

- Sopratutto mio figlio non lo sarebbe - risposi io. 

- Comunque rispeto potrei sbagliarmi ho solo buttato ad indovinare

- Mmh ne dubito , non ti saresti mai sbilanciato 

- Mi dispiace avervi rovinato la sorpresa... 

- non preoccuparti non fa nulla l'importante è che stia bene. - rispose Emma con un sorriso sincero sulle labbra. 

- È il ritratto della salute. Cerca comunque di non stressarti troppo, so che chloe sta affrontando un periodo particolare ma tranquilla che anche quello passerà. Ci vediamo alla prossima visita e in queste condizioni se non migliori mi raccomando. 

 

Bene... un'altra femminuccia. Avrò la casa invasa da generi prima o poi e questa cosa mi dà davvero sui nervi. David ha dato i numeri solo con me pensa io con tre cosa faró. La terza jones... penso non ci siano mai state in famiglia tre sorelle jones ,il genere maschile ha sempre prevalso... beh che dire sono l'eccezione che conferma la regola. 

- Pensi che dovremmo dirlo a casa? - mi chiese di punto in bianco Emma.

- Perché no? 

- Chloe! lei vorrebbe restare la più piccolina credo... se fosse stato un maschietto avremmo giocato la carta che il fratellino era il più piccolo ma lei era la femminuccia più piccola, così non so come reagirà. 

- Potremmo dirlo solo ai grandi per il momento...

- Beh potrebbe essere una soluzione...

Ma certo come no... provare a dire qualcosa ai suoi parenti e pretendere che loro lo tengano per se è a dir poco assurdo e infatti non appena comunicammo loro la lieta notizia ecco che Snow se lo fece scappare con le sue nipotine scatenanso un: " speriamo non sia rompiscatole come la nana" di Leila  e una corsa verso la sua cameretta da parte di Chloe. Bingo! 

 

POV EMMA

Nel momento esatto in cui vidi mia figlia scappare al piano di sopra alla notizia della sorellina ricevuta da sua nonna mi sentii morire, tutta la felicità provata nello studio di whale pochi minuti prima sparì di colpo. Non riuscivo ad essere impassibile alle sofferenze di Chloe e neanche mezzo secondo dopo ecco precipitarmi verso la sua stanza. Davanti la porta tutte le carrozzine giocattolo che aveva buttato fuori dalla stanza e che avevo meticolosamente messo in ordine per paura che qualcuno inciampasse erano tutte buttate a terra in modo casuale, feci attenzione a non inciampare e ed entrai. La  trovai seduta a terra in un angoletto   con le spalle al muro a piangere silenziosamente con una foto stretta tra le braccia: la mia foto. Non le dissi nulla, non mi avrebbe mai risposto, ma mi misi accanto a lei e provai a portarla sulle mie ginocchia, credevo mi avrebbe respinta e invece no, si accoccoló tra le mie braccia e continuó a singhiozzare silenziosamente. Provai a coccolarla, a dirle che le volevo bene e che nulla sarebbe cambiato con l'arrivo di un nuovo membro della famiglia ma niente tutto ciò che facevo o dicendo non sembrava funzionare. Mia figlia aveva messo un muro tra di noi. Mi sentivo un fallimento, una pessima madre e non potevo far altro che pensare che con l'arrivo di questo bambino le cose sarebbero senza dubbio peggiorate. Per quanto impegno potessi metterci ormai qualcosa nella nostra famiglia si era rotto e la colpa era solamente mia. 

- Emma tutto ok? - sentii dirmi da Regina che nel mentre era entrata in camera. 

- No! Niente è ok! - mi alzai di scatto e andai a chiudermi in camera, avevo bisogno di stare da sola, piangere e sfogarmi senza nessuno attorno che mi dicesse che le cose si sarebbero risolte. Niente si sarebbe risolto ormai.  Fortunatamente la mia famiglia capì e mi lascio stare per l'intera giornata e anche la notte, killian poverino pur di non disturbarmi andò a dormire sul divano. Il mattino seguente ero esausta, non avevo chiuso occhio tutta la notte e la nausea, che per quegli ultimi giorni non si era fatta viva, tornó a farsi sentire in maniera anche peggiore. Nonostante il mio stomaco fosse completamente a digiuno dal giorno precedente riuscii comunque a restare chiusa in bagno per buoni trenta minuti tanto da allarmare tutti. Mi sentivo uno schifo, avevo lo stomaco in subbuglio e non mancarono dei doloretti all'altezza della schiena e del basso ventre. Li ignorai dando la colpa alla stanchezza e una volta uscita dal bagno mi recai nella stanza della mia piccola per vedere come stesse. Quella mattina il suo papà decise di non mandarla all'asilo in quanto anche lei a quanto pare non aveva chiuso occhio. Vederla anco li, seduta a terra nella stessa posizione del giorno precedente smosse in me qualcosa : "sei sua madre per la miseria, fa qualcosa", il mio cervello non faceva altro che ripetermi questo così mi feci coraggio ed andai dritta da lei per risolvere la questione una volta per tutte.

- So che non vuoi parlare amore ma mamma deve dirti delle cose importanti e vorrei che le ascoltassi - il suo sguardo non incrocio il mio... fu l'ennesima coltellata ma cercai di ignorarla e andare avanti - forse lo avrò detto già un milione di volte ma è la pura verità: è vero, la mamma ha un bambino nella pancia che tra qualche mese entrerà a tutti gli effetti nella nostra famiglia ma questo non significa nulla di quello che pensi: il bene che ti voglio adesso non diminuirà solo perché sta arrivando un nuovo bambino, tu ora non lo capisci perché sei piccolina ma quello che ti sto dicendo è la pura verità. Anche Leila come te aveva paura di essere trascurata quando ha saputo del tuo arrivo ma poi ha capito che il bene non diminuisce con l'arrivo di una nuova persona. Abbiamo fatto spese insieme per il tuo arrivo, abbiamo decorato la tua cameretta insieme e fatto tantissime altre cose. ricordo che quando sei nata ti ha voluto subito prendere in braccio, tutte le paure che aveva avuto fino al giorno prima sono sparite nell'esatto momento in cui ti ha vista. Penso che anche per te sarà così, ma solo se mi lascerai nuovamente entrare nel tuo cuoricino. Devi darmi modo di dimostrarti tutto questo, chiuderti a riccio non migliorerà le cose. - niente da fare, non si decideva ad alzare lo sguardo da terra. -  Quella che ci sta accadendo è una cosa molto importante e dobbiamo affrontarla insieme. Se non ti lasci avvicinare non potrai mai capire che mamma e papà hanno ragione. Ti prego amore mio, abbi fiducia in noi... - fu in quell'esatto momento che accadde qualcosa di inaspettato: il suo sguardo si posò sul mio per mezzo secondo dopodiché fu un attimo: si alzó di scatto e spingendomi per passare uscì dalla sua cameretta e andò via. Ecco, se fino a quel momento pensavo di aver toccato il fondo... beh mi sbagliavo, il fondo lo avevo toccato ora. Non so cosa si impadronì di me: tristezza, rabbia di non essere riuscita, gli ormoni impazziti della gravidanza... non lo so, quello che so è che iniziai a piangere come forse mai avevo fatto nella vita, se non quando scoprii che killian era morto, e da lì non ci volle molto prima che un attacco di panico mi colpì. 

- Emma ho visto la piccolina correre ver... EMMAAAAAA!!!!! - fortunatamente mia madre si trovó a passare da quelle parti - Killian, corri a darmi una mano!!! - gridó vedendomi in difficoltà.  Non ricordo esattamente cosa sia successo, ero nel panico più totale, so solo che poco a poco riuscii a riprendermi e a respirare regolarmente. 

- Chiamo whale! - Disse mia madre ma glielo impedii, stavo bene, avevo solamente avuto un attacco di panico. Insistette per un po' ma alla fine si fece convincere e non lo chiamó. Quando mi mettevo in testa una cosa era difficile farmi cambiare idea. 

- Piano piano mi riprenderò del tutto tranquilla. - le dissi per calmarla. Lo pensavo sul serio inizialmente ma poi più  passavano le ore e più mi rendevo conto che non mi sentivo poi tanto bene. Avevo il continuo stimolo di andare in bagno ma ogni volta che andavo mi rendevo conto che lo stimolo non era reale. 

- Sicura di sentirti bene? - disse killian alla quindicesima processione bagno/cucina. 

- Certo che sì, perché non dovrei. - Non volevo allarmarlo per nulla.  Avevo deciso che se le cose non fossero passate da sole entro il mattino seguente sarei andata da Whale. Non dovetti aspettare così a lungo, neanche un quarto d'ora dopo l'ultima tappa in bagno sentii dei doloretti al basso ventre, alcuni lievi altri un po' più forti. fui costretta a tornarci di corsa... forse un po' troppo di corsa: ero appena stata colta da una fitta fortissima. Ebbi un brutto presentimento e quando arrivai in bagno notai che avevo ragione: stavo perdendo sangue. No, non ci voleva.. chiamai immediatamente Killian, il quale a causa del mio tono di voce si precipitò e in tre secondi fu li.  Quando vide che la questione non accennava a migliorare chiese a mia madre di chiamare immediatamente Regina, che era in municipio, e dirle di teletrasportarci immediatamente in ospedale. Anche di questo momento non ho ricordi ben definiti... le voci che sentivo erano sempre più lontane. li sentii discutere  qualcosa riguardante le bambine che non potevano essere lasciate da sole, sentii pronunciare la parola aborto....poi più nulla. 

 

POV KILLIAN

Ero lì, per la millesima volta, in quelle maledette panchine della sala d'aspetto ad attendere notizie di mia moglie e di nostra figlia. C'erano anche le bambine e Snow con me mentre Regina era tornata a casa nostra a dare una sistemata al bagno, in modo che le bambine non vedessero nulla al nostro ritorno, e a preparare qualcosa per Emma che molto probabilmente sarebbe rimasta lì in osservazione visto tutto il sangue che aveva perso. Nonostante ci fossero Leila e Chloe con me, che erano ancora un po' sconvolte da quelle grida e corse avvenute in casa poco prima,  non riuscivo a non pensare ad altro se non a mia moglie. Quanto diavolo ci voleva a whale per visitarla? 

 

- Killian... - eccolo finalmente uscire dal pronto soccorso.

- Whale allora? tutto ok? Ti prego dimmi che non devo preoccuparmi. 

- Posso parlarti in privato? - Mmh non mi piace la cosa. Ti prego fa che non sia ciò che penso. 

- O...ok! Bimbe mi raccomando state qui con la nonna e fate le brave. - mi allontanai con lui - Allora???? Ti prego non girarci attorno: quanto è seria la questione?

- c'è la siamo vista brutta killian... ha perso molto sangue.... ma siamo riusciti a bloccare l'emorragia e  ad evitare il peggio. 

- Grazie al cielo! Posso vederla?

- Ancora no, la stiamo medicando e somministrandole le cure necessarie. 

- Ma è fuori pericolo adesso vero? Stanno tutte e due bene? 

- Le ho fatto un'eco e per adesso stanno tutti e due bene ma ha pur sempre rischiato di abortire  e questo può essere o un fatto isolato oppure potrebbe una cosa che potrebbe ripetersi. Io non sono assolutamente negativo in questo momento dopo la visita effettuata però una cosa è certa: lo stress non l'aiuta di certo. È successo qualcosa di particolare per scaturire una reazione del genere? 

- Direi proprio di sì. Come si può non essere stressati con la situazione che abbiamo a casa? Chloe non parla da un mese ormai, Emma è disperata le sta provando tutte per aiutarla ma tutto quello che fa sembra non funzionare.  Si attribuisce la colpa per quello che sta succedendo a Chloe... se dovesse perdere anche questo bambino a causa di questa cosa la nostra famiglia credo proprio che non si rialzerà più .

- Killian, ora Emma sta bene, non pensare al peggio ok? Se ti può far sentire meglio  la terrò un paio di giorni in più per sicurezza in modo che possa riposare adeguatamente ma tu devi farti forza per dare forza a lei. Se come dici tu sta vivendo un periodo no, cosa che non dovrebbe assolutamente vivere nelle sue condizioni, spetta a te farla stare bene e non puoi farlo se anche tu sei a pezzi. Perché non ne approfitti per  fare una bella passeggiata con le bimbe visto che è una bellissima giornata oggi? Non appena Emma potrà ricevere visite ti farò chiamare.

- Grazie whale... per tutto! 

Tornai in sala d'attesa dove avevo lasciato parte della mia famiglia ma non trovai nessuno, non mi preoccupai, magari Snow le aveva portate a fare un giro... e invece no, dopo qualche minuto eccola arrivare di corsa insieme a Leila. 

- Ho perso Chloe! - confessó nell'immediato 

- Come hai perso Chloe? Quando? Che stavi facendo? 

- Ti eri appena allontanato con Whale, Leila mi ha chiesto se per passare il tempo potevo leggere una storia... erano entrambe sedute vicino a me ma quando ho alzato lo sguardo Chloe non c'era più. 

- Maledizione! Vado a cercarla!

- Ti do una mano.

- No! Resta qui con lei per favore . - esplorai il piano dì quell'ospedale in lungo e in largo ma non la trovai. Perfetto, ci mancava anche questo. Continuai a cercarla e in fine mi ritrovai nella stanza dove precedentemente avevo parlato con whale... non era neanche li. Uscii dalla stanza ma neanche il tempo di fare un ulteriore passo che sentii un rumore proprio in direzione della stanza appena visitata. Mmh... tornai dentro, guardai in ogni singolo angolo e alla fine la trovai nascosta sotto una scrivania. Stava piangendo e tremava. 

- Amore di papà ecco dove eri finita! - l'abbracciai più forte che potevo - Mi hai fatto spaventare cucciolina! - mi guardava spaventata. Era evidente che qualcosa l'avesse turbata ma sapendo che non avrei tirato fuori da lei mezza parola mi limitai a stringerla  per trasmetterle tutto il mio amore. 

- Coppa mia... - era un sussurro ma capii benissimo cosa diceva e sopratutto di chi fosse la voce. Dopo un mese la mia piccolina aveva parlato. La guardai negli occhi

- Amore hai parlato????? Bravissima cucciola di papà! 

- Coppa mia... - non era una domanda ma un'affermazione. 

- Colpa tua di cosa? - la vedevo insicura nel voler continuare a parlare - amore mio a papà puoi dire qualsiasi cosa. 

- Mamy bua! 

-  No amore mio non è assolutamente colpa tua ma cosa ti viene in mente. 

- Tu... tu... tu detto a dottole che.. che mamy bua per me.

- Non ho detto questo amore.... ma tu come hai fatto a sentire? Hai origliato? - si limitò a scrollare le spalle.

- Tranquilla amore mio non hai fatto nulla di male anzi... farmi sentire nuovamente la tua voce mi ha riempito il cuore di gioia. Ora che ne dici di aspettare che la mamma possa ricevere visite e le andiamo a fare questa bella sorpresa? Ti va di far sentire la tua vocetta alla tua mamma? - annuì - Appena ti sentirà diventerà la mamma più felice del mondo! Andiamo da nonna ora. 

Ritornati in corridoio raccontai tutto a snow e al resto della truppa che era venuta  a darci conforto. Provaronono tutti a far parlare la piccola ma non rispose a nessuno... era comprensibile la cosa, non si poteva risolvere tutto dall'oggi al domani. Ero soddisfatto di aver trovato anche se involontariamente una chiave per sbloccarla, con il tempo sarebbe sicuramente tornata la bimba vispa di sempre. 

Era sera quando ci diedero il permesso di poter veder Emma ma chiesi ai miei parenti di lasciarmi qualche minuto solo con lei e le nostre figlie. 

- Killian... bambine! - disse non appena ci vide entrare.

- Amore mio! le risposi  avvicinandomi e sistemando entrambe le nostre figlie vicino a lei.

- Mamma ti piace proprio l'ospedale a te! - commentó Leila 

- No amore fidati... è il posto che odio di più ma purtroppo sto sempre qui. 

- Stai bene adesso mamma? Che hai avuto la febbre?

- Adesso sto bene... era una sciocchezza piccola mia, non preoccuparti. - nel mentre che mamma e figlia facevano conversazione la piccola di casa si fece spazio vicino a sua mamma fino a mettersi sotto le coperte con lei.

- Amoreeee - le disse lei finalmente con un sorriso sincero, non credo si aspettasse un gesto del genere - Che ne dici di toglierci le scarpine prima? Papy perché non l'aiuti un po' per favore? - e così feci. Vederle abbracciate mi scaldava il cuore ogni volta ma  in quella circostanza ancor di più. 

- Leila amore, nonna ti sta aspettando. Saluta la mamma, io e chloe ti raggiungiamo subito. 

- Ma io voglio stare un altro po con la mamma come Chloe. 

- Tu hai già parlato con la mamma, ora tocca anche alla tua sorellina, da brava, vai!

- Va bene! Ciao mamy verrô domani a trovarti! - le diede un bacino e si allontanó! 

- Chloe... - la guardai rannicchiata tra le braccia della sua mamma. - lo sai vero che il dott whale non ti lascerà mai dormire qui? - le si strinse ancora di più addosso a sua madre

- Oddio non mi pare vero.... - commentó il mio amore

- Chloe ricordi che ti ho detto di la? Ti va ancora? - annui. - perfetto.

Vidi nostra figlia mettersi comoda vicino alla sua mamma e darle un bacino sulla guancia, Emma era già in lacrime ma quello che la fece quasi svenire dalla gioia furono le paroline pronunciare subito dopo.

- mamy io bene a te! - la vidi sbarrare gli occhi incredula, le prese il visino tra le mani e la guardò negli occhi.

- Amore... - non riuscì a dire altro

- no piangele mamy io dabbero bene a te!

- È il giorno più bello della mia vita amore! Ti voglio bene anche io tesoro e ti prometto che andrà tutto bene. - annuì. Certo non diceva ancora molto,per la maggior parte delle volte non rispondeva, è vero anche che aveva ripreso a parlare non in maniera del tutto corretta ma non mi importava... non importava a nessuno di noi, piano piano saremmo riusciti a tornare alla normalità.

Emma fu dimessa cinque giorni dopo, la diagnosi di whale fece tirare a tutti noi un sospiro di sollievo: quello che si era verificato era dovuto al forte stress quindi venne classificato come un caso isolato. È vero anche che se era già successo sarebbe potuto ricapitare ma ormai la fase di stress acuta sembrava essere superata quindi il futuro era nel vero senso della parola e a tutti gli effetti "roseo".

 

- Vesto le bambine, accompagnamo Leila da Robin e poi andiamo da Archie. - mi disse Emma neanche un'ora dopo essere tornati dall'ospedale.

- Scusa non dovresti fare una cosa prima? Che ne so....  riposare? 

- Sono stata a riposo per cinque giorni e whale ha detto che sto bene e posso riprendere la mia vita.

- Si ma ha detto anche che questa settimana devi limitare gli sforzi e riprendere piano piano. Avanti non fare storie, accompagno io Leila e per quanto riguarda Archie gli telefoneró e gli chiederò come bisogna comportarci. 

 

POV EMMA

 

Sentire nuovamente la voce della mia piccolina fu una gioia infinita, al pari del giorno in cui è nata forse, qualcosa stava finalmente cambiando e chissà magari presto sarebbe riuscita ad accettare questo grande cambiamento. 

- Come stai amore? - ma come... killian era già rientrato?

- Killian come vuoi che stia? Come mezz'ora fa quando ti ho salutato. Sto bene. - mi bació 

- Perfetto, Leila è con Robin e a malincuore anche con Gideon, resterà a cena da zelina e c'è la riporterà lei per le dieci.  Per quanto riguarda Hopper invece dice che sarebbe inutile portarla da lui per parlare se ancora non è riuscita a dire a noi tutto.... ha detto di provare a chiederle direttamente il motivo per cui non si sentiva a propio agio in casa. 

- Che stiamo aspettando allora? Valla a chiamare.

- No... io vorrei aspettare che tu ti riprendessi del tutto... ho paura che parlando tu possa soffrire ancora.

- Non dire cretinate va a chiamarla altrimenti ci andrò io e sai che lo farò.

- Prometti di non agitarti peró?

- Promesso ora va! 

Difficilmente quando killian è preoccupato fa quello che gli dico ma devo dire che questa volta mi ha sorpreso, niente diversivi niente scuse niente di niente, quando tornó in stanza chloe era accanto a lui. Non appena mi vide mi sorrise con tutti i suoi dentini, si buttò sul letto e venne ad abbracciarmi. Mi bastava questo per essere felice, vederla sorridere mi rendeva felice.

- Allora piccolina, ti ho disturbato per caso ? Stavi giocando? - rispose di no con la testa. - ok ascolta, mamma sa che non ti piace parlare ultimamente ma vorrebbe capire una cosa: te la senti di spiegare a me e al papà cosa hai provato questi giorni? Sai dirci il motivo per cui sembrava che ce l'avessi con noi? Non devi vergognarti o avere paura di niente, vogliamo solamente sapere la verità. Se abbiamo fatto qualcosa di male è giusto che tu ce lo dica in modo che possiamo recuperare. - annuì. - perfetto allora adesso ci sediamo tutti e tre qui sul letto e tu come se stessi raccontando una favola ci dirai tutto ciò che la tua testolina ha elaborato in questi giorni. 

- Io... io ho abuto Paula... 

- quando? - sapevo che non dovevo farle domande, dovevo lasciarla esprimere da sola, ma la vedevo in difficoltà 

- Quando tu detto che alliva la solellina . Io ho vitto cose.... cose blutte.

- E cosa hai visto amore mio? - oddio che avesse avuto delle visioni? Per i poteri che ha non era da escludere. 

- Ho bisto la callozzina, tutti elavate lì a tocare co la callozzina e io elo sola. Nessuno voleva bene a me. Ti ho chiamato mamy e tu... tu... tu mi hai pleso la manina e... e... 

- amore respira va tutto bene... ti ho preso la manina e? 

- mi hai detto di andale a giocale al parco. Non mi hai poltata al parco peló. Mi hai pottata in una casa, quella dove eli tu da piccola, con tanti altri bimbi abbandonati e mi hai lasciata lì per semple. - la strinsi a me con quanta più forza avevo in corpo. Non era una visione Aveva fatto un brutto sogno potevo metterci entrambe le mani sul fuoco. Avrei potuto commettere moltissimi errori nella mia vita ma mai questo, non abbandonerei i miei figli per nulla al mondo. Feci un grosso sbaglio con Henry e quell'esperienza mi ha fatto capire molte cose... nessuno merita di ritrovarsi senza famiglia. Ora si spiegava anche quel cerchio con le ruote che disegnava, quell'oggetto misterioso a cui molte persone erano intorno mentre solo una No: tutti erano attorno al nuovo nascituro lasciandola in disparte. 

- Amore mio! Questo non succederà mai. Era solo un sogno. Un brutto sogno! Io non ti abbandonerei mai tesoro... e mai ti manderei in una casa famiglia, te lo posso giurare.

- Io sognato tante bolte peló. E se poi succede? Io boglio stale co te mamy no boglio cambiale casa.

- Non dirlo neanche per scherzo! Era solo un incubo, è normale averne quando si ha paura di qualcosa. Posso prometterti che questo sogno non si realizzerà mai ma tu devi promettermi che la prossima volta che avrai un cattivo sogno come questo verrai da me o da papà e c'è lo dirai. 

- Ba bene! 

- Sono davvero orgogliosa di te tesoro, sei stata molto coraggiosa ad esprimere le tue paure. - le baciai la testolina. 

- Devo licominciale a pallare con tutti? - era tesa e aveva ragione, un problema così grave non poteva risolversi così velocemente. Già era molto che si era aperta con noi.

- No amore non sei costretta, quando te la sentirai tornerai a  parlere con tutti, la cosa importante però è che non torni ad isolarti, almeno con qualcuno devi confidarti

- Con te e papy! 

- Va bene.  Ora vai a giocare ok?

- Ok - stava per allontanarsi quando si fermò e torno a guardarci -quando mandiamo bia la solellina? Io non la boglio proprio.  - troppo bello per essere vero.... doveva esserci qualche intoppo.

- Ne parleremo domani amore - le disse suo padre e lei senza ulteriori storie tornó in camera sua. 

- Fammi un po' di spazio - disse killian raggiungendomi nel letto - voglio coccolarvi. 

- È la prima volta che usi il plurale  - sorrisi

- Lo so e mi dispiace... con tutti i problemi che ci son stati ho trascurato questa signorina, ma mi farò perdonare - disse mettendo una mano sulla mia ancora piccola pancia. Ero al quinto mese è vero ma con tutti i problemi avuti non ho  messo su peso. Gli unici kg che ho assunto sono  dovuti a questa piccola ma adorabile pancetta. 

- Amore di papà ti prometto che anche se in questo momento qualcuno non ti vede di buon occhio,  quando sarai tra le nostre braccia tutti ti ameranno. - persa nei miei pensieri non mi ero accorta che killian si era spostato e si era posizionato con il suo viso all'altezza della mia pancia, parlare con i nostri figli ancora non nati è sempre stato un suo debole e come spesso succedeva dopo aver parlato poggiava il suo orecchio sulla mia pancia aspettando qualche segno.

- Killian è troppo presto non si è ancora mai moss .... - rimasi senza respiro... non me lo aspettavo minimamente, la bimba aveva appena dato il suo primo calcio

- Dicevi???? 

Scoppiammo a ridere come due ebeti un po' per la tensione accumulata fin ora, un po' per i progressi acquisiti e non ultimo per la gioia di aver sentito per la prima volta muoversi la nostra baby jones n 3.

La nostra vita è  sempre stata un gran caos ma la nostra famiglia è sempre rimasta unità, sono sicura che con un po' di lavoro riusciremo a far accettare la piccola a chloe e torneremo più forti di prima.

  
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