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Autore: drunkniavll    10/07/2018    0 recensioni
"Non ho mai amato gli addii, sono una delle cose che odio di più. Odio dover salutare qualcuno con tanto affetto sapendo che forse non lo rivedrò mai.
Ecco perché in parte ho iniziato a a odiare quel biondino. Gli addii mi hanno sempre lasciato un vuoto dentro inspiegabile, ma lui non mi ha lasciato solo questo: si è portato con sé una parte di me, la parte più bella che adesso solo lui può vedere.
Da quando se ne è andato dopo quella notte, mi sono sempre domandata se fossimo diventati qualcosa di più in futuro avendo più tempo, ma invece no. Niall dopo quella notte si svegliò come se nulla fosse successo. Forse per lui sarà stato solo sfogo, ma per me è stata la serata più bella della mia vita. Avevo il suo profumo addosso e le lenzuola profumavano di noi, non solo io o lui, ma noi.
Forse si è già dimenticato di me, forse dovrei farlo anche io, dovrei voltare davvero la pagina per una volta e finire questo dannato capitolo.
Magari fosse così facile. "
Niall e Micol si conoscono da quando avevano cinque anni, sono cresciuti insieme, ma cosa succederebbe se Niall decidesse di seguire il suo sogno?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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"Nialler, ma da quanto porti gli occhiali?" Chiede mia madre mentre prende i piatti da lavare. Niall è rimasto a dormire da noi, ma non nella mia stanza ma in quella accanto. Mia madre è stata talmente gentile , forse anche fin troppo, da farlo rimanere persino a pranzare con noi. Lui non fa altro che guardarmi, anche mentre sto semplicemente respirando. Sento in continuazione il suo sguardo rivolto verso di me e non ho mai desiderato così tanto di sparire nel nulla.
"Mh qualche mese, ma ci vedo bene anche senza! Sono solo per migliorare di poco la vista." Dice Niall mentre si alza e aiuta mia madre a prendere i piatti e i bicchieri dal tavolo.
"Secondo me non ci vedi molto senza. Ammettilo dai Nialler." Dice mia madre facendo ridere Niall.
"Okay lo ammetto, lo ammetto." 
"Nì ma quando mi porti al parco?" Dice Lucas tirandolo per la manica. Niall ride e lo ferma prendendolo in braccio. Sarebbe bellissimo poter vedere Niall come un padre, sarebbe perfetto, forse con qualche tradizione irlandese un po' troppo severa ma infondo potrebbe diventare un padre unico, l'ho sempre pensato.
"Appena posso sarà la prima cosa che faccio okay? Ho da fare delle cose, scusami." Dice Niall abbracciandolo. Lucas annuisce e sorridere felice.
"Si chiama Lucas, non Luke." Obbietto incrociando le braccia al petto. Niall ride.
"Si, ma Luke è più bello, non trovi?"
"No." Dico fredda. Niall sbuffa e si siede sul divano per poi chiedere:" Ti va di fare qualcosa oggi?"
"Devo uscire con delle mie amiche e Aaron." Rispondo guardandolo dritto negli occhi come segno di sfida.
"Posso venire anche io? Liam ha invitato Sophia, la sua ragazza, a casa e di sicuro non lo vedrò fino a stasera." Sbuffa, ma subito dopo si gira verso la finestra che affaccia sul viale di casa sua e inizia a ridere.
"Uhm okay, non fare cazzate." Dico, mi alzo e salgo le scale.
"Ad esempio?" Mi chiede.
"Lo sai, non creare casini." Vado in camera mia e chiudo la porta a chiave. Mi butto a peso morto sul letto e fisso il soffitto.
Perché è dovuto tornare proprio adesso? Perché non tornare quando ero a pezzi? Adesso sto bene, c'è Aaron con me , ma Niall in qualche modo deve sempre rovinare tutto.
***
Ci troviamo al bar vicino alla piazza principale della città. Niall molto spesso mi guarda attentamente mentre aspetto con ansia i miei amici. In lontananza vedo Aaron e corro verso di lui per poi abbracciarlo. Aaron ride e mi prende il viso con entrambe le mani, mi bacia e mi tiene stretta a lui con un braccio attorno alla mia vita mentre raggiungiamo Niall che ha già conosciuto Erika.
"Vedo che hai già fatto amicizia." Commento, Niall mi sorride, posa lo sguardo sul braccio di Aaron attorno alla mia schiena e il suo sorriso scompare improvvisamente, facendo spazio a uno più triste e arrabbiato.
"Sono Aaron." Aaron posa una mano in avanti a Niall per salutarlo, ma il biondo annuisce solamente finché non dice con tono serio: "E io sono Niall." Aaron ritrae la mano un po' infastidito.
"Oh mio Dio! Ma sei per caso Niall degli One Direction?!" Dice Erika incredula con un sorriso a trentadue denti, quando in realtà fino a un giorno fa lo insultava in tutti i modi immaginabili.
"Uhm sì, sono io." Dice Niall imbarazzato. Erika si avvicina di più a lui.
"Beh, io sono una tua grande fan sai?"Gli dice e la rabbia dentro di me sta per esplodere.
Niall ride. " Se fossi davvero una mia fan non mi avresti fatto quella domanda, non pensi? Se stai cercando di essere mia amica solo per avere un po' di fama e soldi, hai sbagliato sai?" Erika sbuffa e si allontana da lui.
"Beh entriamo?" Dice Aaron, secondo me stufo di quella strana conversazione.
Quando entriamo Niall rimane a bocca aperta. "Non me lo ricordavo per niente così... moderno." Mi dice, rido e lo guardo.
"Beh, sono tre anni che non entri in questo bar, fatti due conti." Gli faccio notare.
"Okay, come ci sediamo?"Chiede Erika quando arriviamo al nostro tavolo.
"Uhm, se non vi dispiace io vorrei stare accanto a Micol." Dice Aaron per poi baciarmi la guancia. Niall si siede davanti a noi con accanto Erika.
"Hai una ragazza Niall?" Chiede Erika fissandolo attentamente negli occhi.
"No, ma ne avevo una. Era la cosa più bella che mi sia mai capitata." Niall diventa immediatamente serio e mi guarda.
"E come mai vi siete lasciati se l'amavi così tanto?" Dice Erika. Aaron guarda attentamente gli sguardi che Niall mi lancia.
"Beh, sicuramente c'è stata un'incomprensione. Ma sono sicuro che riuscirò a tornare insieme a lei." Mentre dice quelle parole inizio a tremare, Niall sta parlando di me come se niente fosse, come se io non fossi qui.
"Forse, lei non vuole, ci hai mai pensato?" Chiede Aaron. Penso che abbia capito dove Niall voleva arrivare.
"Sì, continuamente, ma so che lei mi ama ancora." Dice Niall fissandolo negli occhi in segno di sfida.
"Forse lei sta finalmente bene, perché farla cadere di nuovo?" Chiede Aaron stringendomi di più la mano sotto il tavolo.
"Non la farò cadere di nuovo, e lei non sta davvero bene." Niall ha un tono molto sicuro, come se si aspettasse tutto quello che Aaron gli ha chiesto.
"Uhm, Micol mi accompagni al bagno?" Chiede Erika, interrompendo - grazie a Dio - quella conversazione. Annuisco e velocemente prendo la mia borsa e mi dirigo ai bagni insieme a lei. 


 
***
Niall's pov.
" Così tu e Micol eravate fidanzati?" Chiede Aaron per poi bere il suo caffè.
"Ci sei arrivato allora." Dico ironicamente, ridacchia per qualche secondo finché non ritorna serio. Mi fissa negli occhi.
"Lasciala perdere okay? Non hai idea di quanto male sia stata, quindi per favore, smettila di recuperare qualcosa che hai perso." Dice con tono sicuro e freddo. Distoglie lo sguardo e guarda fuori dalla finestra.
Serro le mani i due pugni.
"Non l'ho persa. Tu non sai quasi niente di lei, non sai quale sia il suo colore preferito, la bevanda che ama prendere d'estate, il suo posto preferito. Non sai niente su di lei ma sei convinto del contrario, quando in realtà la tua fidanzata per te è solo una conoscente." Aaron posa la tazzina sul tavolo. Rivolge lo sguardo a Micol e Erika che stanno arrivando.
"Ascoltami." Dice senza distogliere lo sguardo. " Non so perché la desideri così tanto, ma non farle del male. Se soffrirà di nuovo potrebbe non farcela."
"Hey!" Ci saluta Micol, per poi sedersi con Erika. Quest'ultima la trovo piuttosto invadente. Negli ultimi quindici minuti non ha fatto altro che starmi attaccata come se fosse una cozza.
" Cosa ordiniamo?" Chiede Erika per poi guardarmi. Dio, di questo passo le tiro i capelli, lo so che non si dovrebbe toccare una ragazza, ma Erika può essere un'eccezione molto valida.
"Io un Caramel Macchiato, voi?" Dice Micol per poi guardarsi intorno. Sapevo perfettamente che avrebbe scelto quella bevanda.
"Anche io." Rispondo, seguito da Erika che ordina un semplice cappuccino.
" Caramel Macchiato? Dio, Micol, ma non ti fa schifo?" Chiede Aaron, mentre Erika ride per poi dargli ragione.
"È quello che prenderebbe Lindsay e sappiamo tutti che personaggio è!" Scherza Erika. Aaron la asseconda."Micol, non sarai mica come lei, no? O forse sì?" Ridono insieme e Micol arrossisce guardando verso il basso e posso notare come stia iniziando a tremare. Ogni volta che una persona qualsiasi le dice che i suoi gusti non le piacciono, inizia ad arrossire, e a diventare fragile.
"Micol, va tutto bene."Le dico, ma lei scuote la testa." Hey, guardami. Ci sono io okay? Respira." Fa come le ho chiesto e intanto mi guarda attentamente negli occhi.
"Brava, così. Visto? Non devi aver paura di cose del genere, lo sai benissimo che ormai non si ripeterà più, perché ci sono io accanto a te." Le dico, mi sorride. Si alza e si siede accanto a me per poi stringermi forte a sé. L'odore dei suoi capelli è meraviglioso, sa di vaniglia mentre la sua pelle è liscia come quella di un neonato.
"Grazie." Mi sussurra all'orecchio. Sorrido senza rendermene conto. Aaron tossisce per attirare l'attenzione verso di lui. Micol torna al suo posto velocemente e attorno a noi regna il silenzio.
Dopo che le bevande sono arrivate, Erika è la prima a parlare, chiedendomi qualche canzone da ascoltare. Così iniziamo a parlare di pop rock, punk rock, pop e altri generi musicali.
Più tardi ad Aaron squilla il telefono.
"Ragazzi, c'è una festa da Josh stasera, ci andiamo?" Chiede guardando lo schermo del cellulare. Erika annuisce così come Micol.
"Potrà venire Niall?" Chiede Erika. Aaron alza lo sguardo verso di me e si sofferma per qualche secondo.
" Non so se per Brendon andrà bene." Dice e fa spallucce.
"Non va bene a Brendon o a te?" Dice Micol con aria infastidita. Ha le braccia conserte al petto e il busto rivolto verso Aaron.
" Micol ma cosa stai dicendo? Per me va bene, ma - "
"Benissimo, allora lui viene, poi se a Brendon non andrà bene Niall ed io ce ne andremo." Dice interrompendolo. Rimango a bocca aperta per ciò che ha appena detto. Aaron sbuffa per poi annuire rassegnato.
"Micol, se è un problema non verrò, non voglio rovinarti la serata." 
Non voglio che a causa mia passi una serata terribile. Sua madre mi raccontava spesso al telefono che per colpa dei ricordi in cui ero presente, lei non passava delle belle serate. Non usciva quasi mai e avrei voluto far qualcosa prima, prima di arrivare a questo punto dove deve rovinare una delle sue serate con i suoi amici per colpa mia.
"Niall ne parliamo a casa." Mi dice e posso sentire l'ansia farsi spazio dentro di me.
"Oddio ragazzi, devo andare a casa, si è fatto tardi. Pago io per tutti tranquilli, poi se proprio ci tenete mi ridarete i soldi stasera."Dice Erika per poi salutarci velocemente mentre si dirige alla cassa.
Aaron, Micol e io usciamo fuori dal locale e i due si salutano con un bacio che mi poteva far vomitare persino il cenone di natale del 2001.
"Allora, cosa pensi di lui?" Mi chiede mentre iniziamo a camminare verso casa.
Faccio spallucce. Non so se dirle la verità, ovvero che è solo un pezzo di merda e che lo preferirei vedere morto piuttosto che accanto a lei e che non ha ancora capito chi lei sia, ma mi limito a dire " Sembra un ragazzo okay." Quando in realtà non ha neanche un neurone che sia okay.
"Non sei geloso vero?" Mi chiede fermandosi e guardarmi attentamente negli occhi.
"Cosa vorresti che dicessi adesso?"
"La verità."
"Beh, ti mentirei se ti dicessi che non lo sono. Vorrei essere lui, non si rende minimamente conto di quanto sia fortunato." Dico tutto d'un fiato.
"Anche tu lo eri sai? Anzi, se devo essere sincera," Dice per poi avvicinarsi. Avvolge le sue braccia intorno al mio collo." Quella fortunata ero io." Chiudo gli occhi cercando di trattenere quella irresistibile voglia di baciarla, ma devo aspettare, perché una mossa sbagliata e potrebbe ricadere.
"Cosa cazzo mi ha detto quella sera la mia testa non lo saprò mai."Le sussurro, devo mantenere il controllo in qualche modo.
"Sssh." Mi dice. Posa una mano sui miei capelli, accarezzandoli delicatamente, come se a momenti potrebbero rompersi. Con l'altra mano inizia a massaggiare il dietro del collo lentamente.
"Andiamo a casa?" Micol annuisce lentamente, mi prende la mano e la stringe mentre iniziamo a camminare.
Il cielo inizia ad essere abbastanza nuvoloso e penso che probabilmente pioverà tra un momento all'altro. Cammino più veloce in modo di non bagnarci e prenderci l'influenza. Micol nota il cielo e inizia a correre tenendo ben stretta la presa alla mia mano.
Sfortunatamente, quando mancano solo tre isolati per arrivare a casa, il cielo si apre e non scende già una misera pioggia, ma bensì grandine.
Grazie mille Karma, davvero.
"Oh cazzo!" Urla divertita Micol mentre prende la sua borsa e la posa sopra la sua testa.
"Tieni la mia giacca, copriti con questa!" Mi levo velocemente la giacca e la posiziono sopra la sua nuca cercando di riparla in qualche modo.
" E tu?"
"Siamo quasi arrivati, non ne ho bisogno."
Infatti, dopo dieci minuti pieni di grandine, freddo e mal di gola, arriviamo a casa. Micol apre frettolosamente la porta e mi invita ad andare in camera sua. Posa la mia giacca a terra e leva le scarpe, buttandole a terra. Faccio lo stesso per poi sedermi sul letto.
"È da un bel po' che non entro qui."
"Uhm, già, quasi sei anni da quando mi hai detto dell'audizione e un anno circa da, beh lo sai." Dice per poi alzarsi. Apre l'armadio e prende una maglietta a maniche corte molto corta.
"Quella è stata una delle giornate più strazianti della mia vita." Dico per poi alzarmi.
Mi avvicino lentamente verso di lei, le sposto una ciocca di capelli e la guardo negli occhi.
" Ero devastato." Sussurro. Posa una mano dietro al mio collo e chiude gli occhi.
"Allora, perché l'hai fatto?"
"Perché sei anni fa tu mi dissi che dovevo seguire i miei sogni, e guardami adesso! Ci sono riuscito in parte!"
"In parte?" Chiede alzando un sopracciglio.
"Si, il mio sogno adesso è davanti a me ma non posso raggiungerlo." Micol sorride e si siede sul letto.
"Hai mai pensato di combattere per avere quel sogno? Sai, come hai fatto per X Factor, ti ho seguito ogni settimana, e sinceramente dopo quel programma sono andata anche a un tuo concerto." Dice fissando il pavimento.
"Aspetta, e perché non me l'hai mai detto?"
"Era quel periodo no per noi e no volevo rovinarti la serata, ma eri così bello, eri una molla sai? Saltavi di qua e di là, non ti fermavi mai." Dice e penso che stia quasi parlando da sola dimenticandosi della mia presenza.
"Beh se me l'avessi detto avrei potuto dedicarti una canzone." Micol si gira di scatto verso di me.
"Ah sì? E quale?"
"More Than This, Moments, oh anche l'intero album." Mi abbraccia e ci stendiamo sul letto. Avvolgo le braccia attorno alla sua vita e l'avvicino di più verso di me. Chiude gli occhi e inizia a respirare profondamente, come se si stesse controllando.
"Niall, non posso." Dice cercando di allontanarsi. "Aaron, e poi abbiamo una festa stasera e-"
"Già, già hai ragione." Concludo la frase. È ancora troppo presto. Non posso presentarmi da un momento all'altro e portamela subito a letto. Sarebbe un dolore disumano per lei.
La devo far innamorare una seconda volta di me, devo riuscirci.
Devo avere indietro la mia Micol.
  
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