Cinque volte in cui Logan bacia Scott e una in cui è Scott a baciare Logan

 Il tuo primo bacio con Logan, in realtà somiglia molto di più a un attacco a sorpresa che a un gesto romantico. È dettato dalla rabbia e dall’adrenalina per quell’ennesimo scontro senza senso – anche dopo Jean le occasioni per litigare non vi mancano mai – e quando Logan ti sbatte al muro mozzandoti il respiro rispondi con una ginocchiata allo stomaco che lo fa piegare su di te. A un soffio dal tuo viso.
 Il primo bacio è solo un improvviso cozzare di labbra, un gemito mal trattenuto mentre i denti affondano nella carne morbida, e quando Logan ti lascia andare senti in bocca il sapore ferroso del tuo stesso sangue.


 La seconda volta, è tutta colpa dell’alcol.
 Perché tu volevi solo berti una birra in santa pace, ma Logan riesce sempre a tirare fuori la parte peggiore di te, e quando ti ha dato del moccioso hai mandato al diavolo ogni buonsenso. Come sempre.
 Al primo whisky ne seguono un secondo e un terzo, e quando alla fine Logan ti sfila il borsello di tasca per pagare il conto non riesci nemmeno ad articolare qualche insulto decente.
 Lui, invece, sembra fresco come una rosa; ti riporta alla scuola e ti mette a letto.
 «Buonanotte, moccioso» sussurra sulle tue labbra imbronciate, lasciandoci un bacio che non hai la forza di rifiutare.


 Pochi giorni dopo vi azzuffate di nuovo, stavolta durante un allenamento ufficiale – tanto non riuscite comunque a stare tranquilli, almeno così vi sfogate senza far danno.
 Logan devia il tuo laser con gli artigli e te ne rispedisce contro una buona parte, costringendoti ad arretrare per poi spuntarti alle spalle all’improvviso e bloccarti al muro. Sogghigna malizioso e si sporge a darti un veloce bacio a fior di labbra, ma non appena alzi la mano per raggiungere la visiera lui la blocca con la sua.
 «Troppo lento, ragazzino» ti sfotte, e subito dopo ti rifila un gancio allo stomaco tanto forte da farti piegare in due.
 E lo scontro riprende.


 La quarta volta, state riparando la tua moto.
 È una giornata stranamente tranquilla, e dopo quasi un’ora di vicinanza ancora non avete litigato neppure una volta – non sul serio, almeno.
 Quando alzi il viso su di lui, Logan ride di gusto e si sporge a pulirti il mento da un residuo di olio di motore, continuando a sorridere mentre porta l’altra mano sulla tua guancia e si avvicina lentamente a te. E stavolta avresti tutto il tempo per scansarti, ma non lo fai… anzi: chiudi gli occhi e schiudi le labbra con un sospiro, perdendoti in lui.
 Pomiciate come adolescenti in mezzo al garage, senza curarvi di chi potrebbe vedervi.


 Una mattina qualunque, Logan entra nella tua classe non appena sono usciti tutti i ragazzi, chiudendosi la porta alle spalle. Sorridi.
 «Come mai da queste parti?» gli chiedi. Lui ti mostra uno zaino pieno.
 «Sono in partenza.»
 «E sei venuto a chiedermi le chiavi della moto?»
 «Le ho già prese» ti dice sogghignando, sventolandoti il mazzo davanti agli occhi. Sbuffi teatralmente, ma non riesci ad arrabbiarti sul serio.
 «Quando torni?» gli domandi, avvicinandoti a lui.
 «Non lo so…» sussurra Logan, cingendoti la vita con le braccia. «Ma non starò via molto» mormora, chinandosi su di te per un bacio lento e morbido.
 «Allora… buon viaggio» lo saluti quando vi separate.


 Sono passate quasi due settimane dalla partenza di Logan. Tredici giorni in cui hai avuto modo di analizzare tutta la vostra situazione da qualunque punto di vista, arrivando alla conclusione che non ha senso cercare di capirla… come non ha senso continuare a fingere che questa cosa tra voi non sia reale.
 La tua moto ha oltrepassato il cancello della scuola da dieci minuti scarsi quando Logan viene a cercarti. Ti avvicini a lui sorridendo, lo tiri a te e lo baci con trasporto.
 Logan sorride e ti stringe forte a sé.
 «Ce ne hai messo di tempo, ragazzino…» sussurra divertito sulle tue labbra. E poi ti bacia di nuovo.