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Autore: check_for_double_meanings    14/07/2018    2 recensioni
-"Magari quando ci rincontreremo sarà in un'altra città, in un altro paese. Magari io sarò diventato un bravo ragazzo, magari aiuterò le persone. Riesci ad immaginarci? Noi due, due uomini. Sempre noi due contro il mondo."-
Prima che tutto cominciasse...
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Just the two of us against the world


John era sotto la doccia, dopo un estenuante giorno di addestramento militare, che si lavava via lo sporco e la fatica della sua scelta di vita
Mentre era lì sotto rifletteva a cosa ne sarebbe stato di lui

A cosa ne sarebbe stato di loro

Lui stava studiando e si stava addestrando per diventare medico militare

Sherlock, quel dannato genio, si sarebbe fatto trovare un impiego da suo fratello

Tutto ciò includeva per forza di cose non poter stare insieme per sempre

Magari sarebbe durata fino al tempo della sua specializzazione

Ma lui non aveva la benché minima intenzione di lasciare Sherlock

Era diventato, dal primo momento in cui l'aveva visto, dal primo momento in cui l'aveva toccato, il suo appiglio e la sua sicurezza

Sherlock non era mai stato timido né tantomeno pudico

Anche se al tempo gli giravano intorno molte ragazze, al suo occhio anche parecchio belle, perché era un genio ed era un cattivo ragazzo, classico fascino da stronzo che aveva del resto attirato anche lui, ed era anche decisamente e indiscutibilmente bello

Sherlock se ne fregava altamente delle regole di convivenza civile, allontanando le suddette ragazze quasi con fastidio

Prendeva John per un polso, lo costringeva a girarsi, ed una volta che ce l'aveva davanti lo attirava a sé e lo divorava in un bacio

Davanti a tutti, studenti o professori che fossero

Se ne fregava, anche perché, davanti al suo rossore più che motivato, si chiedeva quale fosse il motivo di tale imbarazzo

E John allora sorrideva e lo baciava ancora, alzandosi sulle punte per arrivare al suo viso, allacciando delicatamente le braccia al suo collo

Perché si, John Watson, studente di medicina, prossimo ad arruolarsi nell'esercito, perdeva ogni forza di fronte a quegli occhi di ghiaccio che diventavano tutto il suo mondo

Era buffo come un ragazzo diligente e virile come lui, che prima di Sherlock ne aveva avute di ragazze, fosse finito a perdere la testa per un ribelle completamente fuori di testa e spaventosamente bello come Sherlock

Ma tutto questo sarebbe durato ancora per poco, pensò

Al pensiero si rattristò, chiuse l'acqua della doccia e si avvolse un asciugamano in vita, pronto a sdraiarsi sul letto a crogiolarsi nella sua autocommiserazione

Prese un altro asciugamano con cui si diede una strofinata ai capelli e intraprese il breve percorso che dal bagno portava alla sua camera da letto

Entrò con lo sguardo basso, aprì il cassetto della biancheria intima prelevandone un paio di calzini e un paio di mutande, dunque si tolse l'asciugamano dalla testa e si girò per chiudere la finestra

Girò la testa verso sinistra, e sul letto vide Sherlock seduto nudo sotto le sue lenzuola, con un braccio dietro la testa e una sigaretta in bocca

Fece per togliersi l'ascigamano dalla vita e mettersi la biancheria quando realizzò cosa aveva appena visto

Si girò di nuovo verso sinistra e incontrò lo sguardo di Sherlock

Si sentiva

Sorpreso?

Non più di tanto

Aveva fatto cose ben più strane

Forse

Incuriosito

Sospirò e gli sfuggì un piccolo sorriso

"Come sei entrato?" Chiese quasi retoricamente.

"No, aspetta, fammi indovinare. Non dalla finestra, altrimenti i tuoi anfibi e le ginocchia dei tuoi jeans si sarebbero sporcati. Forse dal tetto della cucina e poi dal corridoio del piano di sopra?"

Sherlock sembrò realmente colpito

"Buonasera dolcezza. Vedo che stai imparando. Hai ragione."

Ogni volta che si sentiva chiamare 'dolcezza' John arrossiva tremendamente

Ma non come una scolaretta, certo

Arrossiva come

Come ragazzo forte e virile, ecco come

Ma non poteva mentire a se stesso, si sentiva speciale e gli piaceva da impazzire 

Sherlock fece un altro tiro, allontanò la sigaretta dalle labbra e allungò il braccio verso destra, dove con un movimento elegante della mano fece cadere la cenere su un posacenere poggiato a terra, e alzò appena il viso espirando del fumo bianchissimo

Teneva gli occhi fissi in quelli di John, che aveva imparato a riconoscere quello sguardo come il suo sguardo indagatore

A breve se ne sarebbe uscito con una delle sue deduzioni assolutamente veritiere ma che non avrebbe voluto fronteggiare

Probabilmente dall'inclinazione delle sopracciglia o dalla tensione del collo o qualche altra stupida reazione corporea. Era troppo sveglio

Ma perché non poteva scegliersi un ragazzo bello e stupido? Ma no, no, lui doveva essere affascinato dal brivido della mente e del cattivo ragazzo e tutte quelle cagate

Difatti Sherlock iniziò a parlare con il suo tono calmo e distaccato, quello che usava per le sue deduzioni

"Ero venuto qui per farti una sorpresa, ma non mi sembri in vena di sesso, dolcezza. Piuttosto i tuoi muscoli facciali sembrano più contratti della norma, le piccole zampe di gallina ai bordi dei tuoi, splendidi, magnifici e unici occhi sono più marcate e la vena sulla tua tempia sinistra è leggermente pulsante. Sei preoccupato e in maniera imponente, più di quanto non sia al solito. Quasi certamente non si tratta di qualche nuovo fidanzato di tua sorella, altrimenti saresti stato irritato e il tuo battito sarebbe stato più rapido, e nemmeno Lestrade. Non è familiare né.. riguarda la tua carriera."

John, suo malgrado, si ritrovò a sorridere. Era davvero bravo

"Riguarda la mia carriera, sì. Riguarda.."

Il suo tono di voce si abbassò drasticamente alla fine della frase

"Noi, naturale."

John chiuse gli occhi ed annuì all'ennesima deduzione corretta

Sherlock spense la sigaretta nel posacenere e ripose lo sguardo sul viso di John

"John. John apri gli occhi e guardami."

Senza il solito appellativo sentì che Sherlock era molto più serio del solito

Aprì gli occhi e sbuffando lo guardò

"Non sbuffare, è irritante."

Roteò gli occhi

"Anche questo lo è."

Sorrise sull'orlo dell'esasperazione

"Meglio. Molto meglio. Hai un sorriso splendido. Sei splendido."

John arrossì e il suo sorriso divenne più sincero

Sherlock talvolta se ne usciva con queste frasi dolci quasi senza nemmeno rendersene conto

Abbassò lo sguardo e il suo viso si rilassò

"Hei John, dolcezza, guardami. Vieni qui."

John alzò gli occhi e vide Sherlock con un braccio proteso verso di lui

Fece per mettersi la biancheria ma Sherlock lo fermò ghignando

"Non è necessario, ti ho già visto svariate volte senza biancheria."

"Non sono necessarie, hai ragione. Ma mi sento più a mio agio, potrei non ragionare lucidamente senza mutande in un letto con te."

Indossò la biancheria e si avvicinò al letto

Afferrò la mano di Sherlock, che lo attirò delicatamente a te

Sherlock si spostò verso sinistra nel letto, facendo spazio a John accanto a lui

Si infilò sotto le lenzuola e passò sotto il braccio di Sherlock, la cui mano ancora stringeva la sua

Appoggiò la testa sulla sua spalla e poggiò le labbra sul suo collo, lasciandoci un bacio

Con una gamba si infilò tra le gambe di Sherlock, che lo strinsero in una morsa delicata

Un braccio di Sherlock intorno alla sua schiena e l'altro sotto le coperte a carezzargli dolcemente il fianco

John fece scorrere il suo sguardo sul profilo scolpito di Sherlock. Aveva degli zigomi altissimi, tanto affilati che avrebbero potuto tagliare, un naso dritto, la mascella definita. Il suo pomo d'Adamo era molto pronunciato, le clavicole altrettanto sporgenti e i muscoli proporzionati e non eccessivi. Gli riempiva gli occhi e gli annebbiava la mente

"Ti piace quello che vedi?"

Nonostante avesse gli occhi chiusi sorrideva, naturalmente non necessitava di vedere

"Si, mi piace molto." Confermò John

Sherlock sciolse la presa delle sue braccia e fece spostare John sopra di lui

John poggiò mollenente le braccia sul petto di Sherlock, le mani strette in dei pugni deboli la testa nell'incavo del suo collo, mentre la sua schiena veniva circondata da un braccio e la sua guancia veniva accarezzata

"Mi lascerai?"

Sherlock si irrigidì sotto il suo corpo

"Ho forse motivo di farlo?"

John strinse le braccia attorno al suo collo e mugugnò dei versi sconnessi

"Quando diventerò medico, militare, finirò l'addestramento e me ne andrò. Mi lascerai?"

Sherlock poggiò la mano dietro la sua nuca e lo strinse forte al suo petto

"Io non voglio che mi lasci."

Sherlock abbassò il viso e prese a lasciargli baci leggeri tra i capelli

Sentiva che il petto si stava iniziando a bagnare per le lacrime di John

Lo prese e lo portò più su, con il viso accanto al suo, e con le braccia avvolse la sua schiena e le sue gambe, tenendolo più stretto e più vicino al corpo

Era buffo, davvero. Paradossale fors

John aveva scelto la sua strada, era arruolato, era un uomo d'azione, forte. Poteva davvero essere così fragile e insicuro?

Le dita di Sherlock si posarono sotto al suo mento alzandolo un po'. Avvicinò il viso al suo e gli diede un bacio. Semplice, breve, tranquillo, per farlo rilassare. Era una risposta, per fargli capire che c'era, c'era stato e ci sarebbe stato, sempre 

Si spostò respirando sulle sue guance, passandogli le dita tra i capelli per sistemarli meglio, strofinando il naso sul suo. Gli asciugò le lacrime e gli premette il viso contro il proprio collo, cercando di calmarlo con il ritmo regolare del proprio respiro e il battito lento del proprio cuore

"Se anche ci separeremo, non significa che ci lasceremo. Non ho la benché minima intenzione di lasciarti. Ci rincontreremo, e non ci sarà motivo per cui dovremo lasciarci. Non lo farò John, non lo farò mai."

John strinse le braccia attorno a Sherlock e riprese a piangere

Sherlock lo cullava dolcemente, mentre lo coccolava e gli sussurrava parole dolci

Piano piano si calmò, i suoi occhi ancora gonfi, ma il respiro di nuovo regolare

"Davvero non mi lascerai?"

Era avventato, sapeva che Sherlock detestava ribadire l'ovvio

Ma corse ugualmente il rischio

Non lo sentì sbuffare né il suo tono irritato

Rise invece

"Magari quando ci rincontreremo sarà in un'altra città, in un altro paese. Magari io sarò diventato un bravo ragazzo, magari aiuterò le persone. Riesci ad immaginarci? Noi due, due uomini. Sempre noi due contro il mondo."

John sorrise e prese la mano di Sherlock. Intrecciò le dita con le sue e se la portò al cuore

"Me lo prometti?" chiese mentre una lacrima, di nuova natura, gli rigava una guancia

"Te lo prometto." rispose Sherlock, le labbra tese in un sorriso e il cuore invaso dal calore
  
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