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Autore: LadyDP    15/07/2018    0 recensioni
Teoria folle sull'origine ed il destino di Peter Pan. Crossover PALESE con La Sirenetta ed Alice nel Paese delle Meraviglie.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina, Peter aveva deciso di mostrare ad Alice le sirene. Di solito erano molto popolari tra le bambine.

 

Nonostante poi finisse sempre male.

 

 

La Laguna delle Sirene era il luogo dove tutte le sirene e i tritoni si riunivano, dopo il ritorno del Principe Peter ad Atlantide. Era lui che le proteggeva dai pirati.

 

I due ragazzi fecero capolino da dietro uno scoglio in mezzo ai cespugli.

 

“Ciao, ragazze!” salutò, a braccia spiegate.

 

 

Le solite moine tornavano regolari.

 

Chissà se a Peter facevano piacere, o le vedeva come semplici amiche.

 

Era pur sempre un ragazzino ancora innocente, lui.

 

“Ragazze. Vorrei presentarvi un’amica”

 

“Oh no, Peter. Un’altra ragazza” si lamentò una del gruppo.

 

“Questo vi piacerà!..almeno lo spero..” disse, facendo segno all’interessata di farsi avanti.

 

Intanto Trilli quasi esplodeva di verde gelosia.

 

“Vieni anche tu, piccoletta?” le disse.

 

Ma ella le fece capire che non le andava.

 

“..d’accordo” fece spallucce.

 

 

“Vi avverto, parla molto ed è una che vive un po' tra le nuvole!” la presentò.

 

“Oh! Ma quanti complimenti, ti ringrazio!” fece, da finta offesa.

 

Le sirene erano più che pronte a buttarla di sotto.

 

“Direi di non perdere tempo, vai a prendere del thè, Peter!”

 

“..che cosa?” chiese confuso.

 

“Non possiamo presentarci come si deve senza aver davanti un buon thè!”

 

“Cos’è il thè?” chiese un’altra sirena.

 

“Oh, ma che brava donna di casa” brontolò il ragazzo.

“E chi fatica per trovarlo sono io!”

 

Peter volò via.

 

Le sirene gaurdarono ammalliate la fanciullina bionda.

 

“..sei riuscita a mettere in riga Peter?!” chiesero con grande sorpresa.

 

Alice regalò loro un sorriso fiero, e con questò si sedette sullo scoglio con goffa grazia.

 

Nel mentre, Trilli se la rideva di gusto del povero folletto schiavizzato.

 

Quella scena le portò alla mente il dolce Terence, che non riusciva mai a dire di no alle richieste di nessuno.

 

 

 

Alla fine della mattinata, il gruppetto di sirene adorava ormai la piccola Alice.

 

“È la migliore che tu ci abbia mai portato, Peter!”

 

“Già, è in gamba, ed ha una buona parlantina!”

 

 

“Se volete scusarmi, visto che sono nuova del posto, vorrei visitare il villaggio indiano! Arrivederci, dunque!” disse, e prese il volo senza un solo pizzico di polvere di fata.

 

Le sirene erano sempre più sconvolte.

 

Quella ragazzina era davvero speciale!

°°°

 

“Squad deve legna procurare,

 

squad non può presentarsi a Grande Capo Indiano!”

 

disse la matriarca della tribù, la moglie del capo.

 

 

“Oibò, e come la mettiamo col fatto che sono ospite?

 

Dovrei fare io il lavoro che non avevate voglia di fare voi prima che arrivassi?

 

È così che si riceve qualcuno?” prese ad attaccar briga la piccola chiaccherona.

 

La signora non potè obbiettare.

 

Giglio Tigrato si avvicinò alla ragazzina.

 

“Lascia stare, mia madre è vecchio stampo.

 

Vieni, ti racconterò tutto quello che vorrai su di noi!”

 

“Oh, che gentile!”

 

Peter non credeva ai propri occhi.

 

Quella Alice era proprio abile a destreggiarsi in qualsiasi situazione.

 

 

Alice e Giglio Tigrato si sedettero a gambe incrociate, l’una davanti all’altra.

 

“..per esempio, lo sai perché noi diciamo ‘Augh!’?

 

È una domanda frequente!”

 

“Oh sì, racconta!” la pregò.

 

 

 

Non era più Peter a dover insegnare alla sprovveduta di turno, che non faceva altro che ammirarlo in tutta la sua abilità.

 

Era, per la prima volta, una ragazzina a lasciarlo incantato.

 

Alice ne aveva passate di ben peggiori nel Paese delle Meraviglie!

 

Quell’isola era una passeggiata di salute per lei.

 

Era vero, a volte le bambine ne sapevano come e più dei maschi!

 

°°°

 

 

“Così tu sei nato tritone! Sei un principe del mare, quindi!” disse estasiata Alice.

 

I due bambini volavano sopra l’Isola che Non C’è, e parlavano delle loro vite, ridevano, scherzavano...

 

“Io non ho nulla da raccontare di interessante, di me.

 

Sono una bambina inglese di una famigliola di campagna...”

 

“Come molte altre..”

 

“Sì, certo..” mormorò lei-non sembrava molto stupito.

 

“Ma ho una fervida fantasia!”

 

“Lo so, infatti voli senza polvere magica!”

 

“Ed è speciale come cosa?”

 

“...molto speciale” rispose lui, guardandola negli occhi.

 

Il suo sorriso così dolce e innocente lo lasciava spiazzato.

 

 

“Allora quel pirata..come mai vuole uccerti?”

 

La magia del momento finì con l’inizio di quella brutta storia.

 

°°°

 

Alice era inorridita, all’udire della mano mozzata di Uncino.

 

“Lui mi odia per via di quella mano. Ho tradito la sua fiducia, dopotutto mi ha allevato lui per i primi tempi, e lui non lo sopporta.

 

È pur sempre un pirata”

 

“Un pirata senza cuore..” accordò lei.

 

“..a volte penso che sia stato vittima di un incantesimo”

 

“Un incantesimo?”

 

Peter ci pensò, poi alzò le spalle.

 

“Non ho perso nulla. Io un padre ce l’ho”

 

“..ma tu non cresci mai” gli disse.

 

“E questo che cosa c’entra?”

 

“Che non potrai mai raggiungerlo, rivederlo, riabbracciarlo, ovunque sia”

 

“..potrei rivederlo?”

 

“Chissà, molti credono che dopo la morte ci sia la vita.

 

E in questa nuova vita, ci si riunisca coi propri cari perduti”

 

Il ragazzo rimase senza parole.

 

Decise di afferrare la mano di Alice con forza, per portarla dove solo lui sapeva.

 

Il ricordo del padre gli fece venire un’idea.

 

 

   
 
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