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Autore: thembra    19/07/2018    1 recensioni
“Lo giuro … lo giuro … te lo giuro …”
Ripeté quelle parole all’infinito dentro la sua testa, una volta per ogni stella che graffiava il firmamento perché in esse c’era la risposta del cielo.
Era la via che i Kami gli inviavano per far si che il suo unico desiderio si avverasse sempre e per sempre.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Girandosi nel sonno allungò il braccio convinto di trovare la tiepida e liscia schiena di sua moglie.
Quando però il palmo sfiorò fresche coperte i suoi occhi si aprirono e nel buio della notte Goku si ritrovò a letto da solo.
 
Poco convinto si mise a sedere stropicciandosi gli occhi; dalla finestra socchiusa entrava la fresca brezza primaverile che smuoveva la lunga tenda bianca in pigri panneggi appena accennati.
Dai prati tutt’attorno giungeva il frinire dei grilli e il suo udito bene sviluppato poteva sentire anche il gracidio delle rane giù allo stagnetto che aveva costruito per Goten.
 
Scostando il lenzuolo si mise in piedi uscendo dalla stanza alla ricerca di sua moglie.
Superò la stanza dei ragazzi lanciando un’occhiata all’interno notando che Goten dormiva rumorosamente abbracciato al suo cuscino mentre il letto di Gohan era vuoto. Ricordò mentre rimboccava le coperte al piccolo che il più grande era via per una vacanza studio quindi non c’era da stare in pensiero; sorridendo alla dolcissima espressione di suo figlio gli regalò una carezza prima di uscire e scendere da basso.
 
Le luci erano tutte spente e ad eccezione del rumore del frigorifero regnava il silenzio.
Grattandosi la nuca poco convinto fece per risalire, dopotutto magari Chichi era solamente andata in bagno, ma qualcosa lo fece desistere.
 
Dall’esterno gli giunse il suono ben conosciuto della voce di sua moglie.
Un singhiozzo.
Che stesse piangendo?
 
La cercò con lo spirito precipitandosi da lei usando il teletrasporto apparendole alle spalle mentre seduta sulla piccola panca di faggio appena sotto al ciliegio all’angolo dell’orto, ella si beava nel guardare le stelle.
 
“Ho appena visto due stelle cadenti, sai?”
“Davvero?” le posò le mani sulle spalle rassicurandosi. Non tremava e non piangeva. Espirò sollevato andandole vicino mentre lei nuovamente parlava.
 
“Una più bella dell’altra …” sbilanciandosi appena Chichi si accoccolò al suo fianco e come una coperta il braccio di Goku la cinse.
 
“Oh, ed hai espresso i desideri?”
“Nh … aspetto di vedere la terza …”
“Come mai?”
“Voglio esprimerne uno per ognuno di voi, quando saremo a tre stelle chiederò ciò che desidero, fino ad allora …”
 
E troncando il discorso Chichi tornò a levare gli occhi al cielo.
Mentre le massaggiava il braccio scoperto Goku cominciò ad osservarla.
Aveva un’aria sognante e dolce resa ancor più tenera dalla cascata di capelli corvini che le scendevano lungo la schiena luccicando dei riflessi della luna e delle stelle smuovendosi appena alla brezza notturna per incorniciarle il perfetto viso d’angelo che ancora adesso, nonostante fossero passati anni, portava in esso i lineamenti di una ragazzina.
Erano sposati da venti anni ormai eppure lei non era cambiata di una virgola.
E lui non si sarebbe stancato mai di guardarla.
 
Era nelle notti come queste, in momenti come questi che trovava sicurezza e ricompensa. Era per godere di questi attimi semplici e fuggevoli che combatteva senza sosta contro chiunque sfidasse la pace sulla Terra.
Era per stare insieme a lei che spesso se ne andava lasciandola sola.
Un’assurda ironia, questo lo capiva benissimo anche lui per questo non si arrabbiava quando Chichi andava in escandescenza se lo vedeva partire, per questo non alzava mai la voce con lei e semplicemente aspettava che le passasse e quando tornava gli sembrava ancora più dolce il suo abbraccio e ogni suo bacio sapeva di un sapore diverso e …
Deglutì perché i pensieri come spesso accadeva stavano prendendo una piega poco casta e decisamente non adatta all’atmosfera che Chichi aveva impostato.
Affondò il mento fra i suoi capelli morbidi e profumati inspirando forte sperando, mentre la stringeva, che quella cometa si sbrigasse a rigare il cielo così poi anche lui avrebbe potuto ottenere ciò che desiderava dalla stella che stringeva fra le braccia.
 
Sciogliendosi contro di lui Chichi esalò un gemito gioioso plasmandosi contro il suo petto, stringendo i suoi avambracci con fermezza sul proprio ventre girando appena il viso in modo tale che per un istante i loro occhi potessero scrutarsi.
 
E Kami santi quant’era bella la sua donna.
 
Un brillio improvviso balenò sopra le loro teste riempiendo d’argento le nere iridi di Chichi proprio un attimo prima che le celasse dietro le palpebre per potersi concentrare ed esprimere i suoi tre desideri.
 
Arricciando le dita contro la seta della vestaglia che indossava sua moglie Goku scese col viso al lato dell’orecchio sussurrandole solamente due parole che la fecero fremere e annuire.
 
“Hai fatto?”
 “Nh”
 
Passò poi a lenti e umidi baci depositandoli lungo il nervo che dall’orecchio raggiungeva le scapole inglobando sempre più pelle suggendo con erotica malizia mentre le mani si intrufolavano fra pieghe di seta e carne, sempre dolcemente ma decise a …
 
“Kami sama Goku … qui?”
“Ora …”
 
Esalò quelle tre lettere contro il suo dolce e niveo collo mordendo appena proprio quando due delle sue dita le entrarono dentro facendola sciogliere letteralmente.
Rilassandosi Chichi distese le gambe per dargli maggior accesso facendo leva sui propri palmi adesso saldamente piantati sulle ginocchia del marito mentre lasciava che facesse di lei ciò che voleva.
 
Respirava a scatti sempre più vicina a quel picco di piacere che il suo Goku le sapeva donare semplicemente sfiorandola strusciando il fondoschiena contro il bacino di lui ormai duro e pronto e …
 
Premendole il pollice contro l’osso pelvico inarcò ulteriormente le dita arpionandola letteralmente al suo essere spingendo in avanti il bacino andandole a toccare internamente quel punto tanto amato da ogni donna.
 
Il grido acuto che le strappò andò a zittire momentaneamente il frinire dei grilli ed il gracidare delle rane.
 
E mentre Chichi si riprendeva da quel magnifico orgasmo, lui sciolse il nodo dei pantaloni inumidendosi le dita con i suoi fluidi e poi il membro e la femminilità di sua moglie in tutta la sua interezza strappandole gemiti languidi e feroci, sospiri che sapevano di ricompensa e sorrisi talmente erotici da farlo impazzire di passione.
 
Un colpo di reni e fu in piedi, un paio di passi e raggiunse un posto tranquillo sul quale potersi adagiare e fare di sua moglie ciò che voleva.
 
Sussurri respiri singulti e ruggiti furono smorzati da labbra voraci e insaziabili, le spinte si sprecarono e il piacere li ubriacò lasciandoli sfiniti e compiaciuti l’una fra le possenti braccia dell’altro, stretti in un abbraccio che li avrebbe uniti per sempre attraverso lo spazio, il tempo le guerre e il destino stesso.
 
“Cos’hai desiderato tu?”
 
Con voce sottile e delicata Chichi gli chiese un indizio. Anche lui aveva visto la stella, meritava un desiderio.
 
“Non desidero niente oltre a quello che già possiedo …”
 
Baciandogli il petto sorrise contro la sua pelle sudata e tonica.
 
“Io invece desidero sempre di più. Vorrei fermare il tempo cosicché tu rimanessi sempre, vorrei che i ragazzi non crescessero mai e che la felicità non abbandoni mai la nostra casa …”
“…” Carezzandole la nuca Goku inspirò cercando le parole adatte per risponderle, anche se non ce ne fu bisogno poiché ella già sapeva come funzionavano le cose.
“Ma so anche che non posso solamente chiedere devo anche saper dare …”
“Mh?”
“Se ti conosco, se ti ho nella mia vita è solamente grazie al destino. Ma se voglio che tu rimanga e che la gioia infinita che sono i nostri figli vivano una vita serena so anche che dovrò lasciarti andare …”
“… ‘Chi …”
“Però ti chiedo solamente una cosa.”
“Nh?”
Alzando il mento andò a piantare le sue perle nere e lucide dentro i suoi occhi facendolo fremere. C’erano una fermezza e una passione dentro quelle polle d’ossidiana che lui non aveva visto in nessuno dei suoi nemici.
Annuì incoraggiandola a continuare mentre posandole il palmo contro la guancia, le carezzava il contorno dell’occhio sinistro col polpastrello del pollice, delicatamente come a voler portar via lacrime non ancora versate.
“ Non importa quanto ci metterai, non importa quanto sarà difficile … promettimi solamente che farai di tutto per ritornare da noi, da me; ti aspetteremo sempre, io ti aspetterò per sempre anche nella prossima vita e in quella successiva e … ”
 
La baciò rubandole il fiato di quelle ultime parole.
La baciò e poi la strinse a sé cercando di imprimersi nella pelle ogni forma e parte di lei.
E mentre lei ricambiava il gesto, lui gettò una pigra e fugace occhiata al manto nero che era ormai quella notte privata della luna trovandola sferzata da una pioggia di lacrime argentate.
 
“Lo giuro … lo giuro … te lo giuro …”
 
Ripeté quelle parole all’infinito dentro la sua testa, una volta per ogni stella che graffiava il firmamento perché in esse c’era la risposta del cielo.
Era la via che i Kami gli inviavano per far si che il suo unico desiderio si avverasse sempre e per sempre.
Perché sapevano cosa bramava il suo spirito buono e pacifico e potevano facilmente esaudire un così semplice umile e bel desiderio all’uomo più forte di sempre.
 
 
 
 
 
TH
 
 
 
In attesa del nuovo capitolo di Farewell …
  
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