Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: GattyP    27/07/2018    3 recensioni
Lily Anderson e Peter O’Neil sono ormai arrivati all’anno dei “Doni della morte”! Ultima fanfic della saga, nel pieno rispetto del Canon.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccoci arrivati all’ultima fanfic della saga, ambientata nell’anno dei “Doni della morte”  (1997/1998) e conclusa, naturalmente, dalla Battaglia Finale, a cui parteciperanno, con un ruolo importante, anche Lily Anderson e Peter O’Neil, i protagonisti di questa mia storia. Breve riepilogo (per coloro che non hanno seguito tutta la saga):

1)      Lily Anderson, quindici anni (sedici a gennaio 1998), che attualmente aspetta un bambino (!), è la destinataria di una profezia, scoperta vent’anni prima dalla madre di Lily (nella prima fanfiction), nella quale si precisa che, nello scontro finale contro Voldemort, questo sarà ucciso da Harry Potter, con l’aiuto “occulto” (e legato ad un posto chiamato Inferia) di Lily stessa (la profezia naturalmente è più enigmatica, ma è stata compresa progressivamente);

2)      Lily è figlia di Severus Piton (ma nessuno o quasi lo sa, dato che il padre non vuole che sia coinvolta nella guerra) e di Milly Anderson (con cui Severus ha avuto una relazione e a cui è ancora in qualche modo affettivamente, ma blandamente, legato, anche se naturalmente è sempre innamorato di Lily Evans, come da Canon). Milly Anderson è una “respingente”, cioè una “babbana impermeabile alla magia”: anche la figlia (Lily) riesce pertanto a essere immune da molti incantesimi e maledizioni (compresa un Avada Kedavra, che l’ha solo “schiantata” nella terza fanfic) e nessuno può leggere i suoi pensieri; è inoltre un’abilissima legilimens;

3)      Lily e Peter (prima suo amico, poi suo fidanzato e ora anche padre del bimbo) sono in possesso di anelli potentissimi (appartenenti a Priscilla Corvonero, recuperati nella seconda fanfic), che permettono di superare la “magia moderna” e anche di materializzarsi e smaterializzarsi dentro Hogwarts, nonché di diventare invisibili (se messo l’anello tra le labbra). I due inoltre possono inoltre spostarsi tra diversi luoghi, anche lontani (esempio Irlanda-Hogwarts) grazie ad una rete di portali che solo loro possono attraversare e che conducono in un luogo chiamato “Bosco degli Inferi”:

4)      Peter infine è molto abile con la Magia Oscura (compreso l’utilizzo di Maledizioni senza perdono), grazie alla sua parentela (da lui aborrita) con un antico Mago Oscuro: è però da sempre schierato dalla parte del bene e di Lily, senza esitazione.

Sono arrivato ora alla fine della saga, che ho costruito nel pieno rispetto del Canon (cioè senza modificare intenzionalmente in nessun punto il racconto della Rowling). Quest’ultima fanfic è in tredici capitoli (dodici più la conclusione), divisa in due parti: primi mesi (fino al capitolo 6) e battaglia di Hogwarts (dal 7 al 12).

Grazie a tutti coloro che mi hanno fino a qui seguito e soprattutto a quelli che mi hanno anche aiutato, con le loro impressioni e i loro consigli, e con cui ho piacevolmente chiacchierato (ace995, AdhoMu, Barbie_Ettelanie_91 e Mary Evans).

Un abbraccio a tutti e … buona lettura!

GattyP :)

 

P.S. Ho anticipato di un giorno la pubblicazione (causa impegni “vacanzieri”: riparto oggi pomeriggio per un fine settimana fuori casa). Chiedo scusa per il cambiamento di programma.

 

 

Capitolo 1.

 

Una nuova vita

 

 

Faceva effettivamente una strana sensazione. Era la metà di settembre ed io mi sarei dovuto trovare ad Hogwarts insieme a Lily, a Eliza (mia sorella), ai nostri amici. Sarebbe stato il mio quinto anno in quella scuola… Questo era quello che ci saremmo immaginati, qualche mese prima, se avessimo dovuto descrivere l’inizio dell’anno scolastico successivo. Ma ho usato il condizionale perché, in realtà, niente di tutto questo era avvenuto.

Mi trovavo infatti in Irlanda, nella nostra nuova casa, insieme a… mia moglie, ormai al quarto mese di gravidanza e, nella stanza vicino, dormiva ancora mia sorella, che non sarebbe andata a Hogwarts, malgrado avesse implorato in tutti i modi possibili i nostri genitori. Considerando che avremmo compiuto sedici anni tra quattro mesi… non si può dire che la nostra situazione fosse comune...

Quando abbiamo detto ai nostri genitori che Lily era incinta, in realtà non avevamo ancora deciso se sposarci… Ancora ricordavo il momento in cui l’avevamo detto a sua madre  e a sua zia.

Dopo una fitta corrispondenza via gufo nelle prime settimane di luglio, intorno alla metà del mese avevamo deciso di affrontare radicalmente la questione comunicando la notizia prima ai suoi (o almeno alla madre, dato che suo padre, ricercato per la morte di Albus Silente, era irraggiungibile), poi ai miei genitori. Così, dopo aver detto ai miei che andavo a trovare Lily (che conoscevano e stimavano: era la mia ragazza ufficialmente da quattro anni, in realtà da un po’ meno, e più volte si erano incontrati) e aver preso la solita passaporta, mi trovai a Paisley, in Scozia, dove Lily abitava. Stava naturalmente già ad aspettarmi la mia ragazza che, subito, mi abbracciò e mi disse, sottovoce: - Mi sei mancato tanto! E anche al piccolo!

Non potei fare a meno di sorridere. Non potevo non essere felice, malgrado tutte le difficoltà che avremmo dovuto superare. Guardai il suo grembo… non si vedeva niente, ancora…Doveva ormai entrare nel terzo mese… se non avevamo sbagliato i calcoli, doveva essere successo intorno alla metà di maggio…

- Hai qualche disturbo, Lily? - le chiesi.

- Uhm, non sopporto più alcuni cibi… non li posso neanche nominare!… ma per fortuna solo questo, per ora - mi disse sorridendo. - Sei pronto ad affrontare la tua futura suocera? Questa sera ci sarà anche mia zia… e forse conviene dirlo quando saranno tutte e due presenti… così mia madre, se sviene, sarà subito assistita…

Oddio, era una battuta? Come avrebbe reagito? Con questo dubbio cominciai a passeggiare per Paisley insieme a Lily. Era una bella giornata e, malgrado le notizie che avevo sentito, in Irlanda, sulla situazione nel Regno Unito (si parlava continuamente della assoluta mancanza di fiducia della popolazione nel Primo Ministro britannico e dell’incessante aumento del potere di lord Voldemort, che seminava morte e terrore in tutto lo Stato), tutto sembrava tranquillo: la gente comune (i “babbani”, come li chiamavano) passeggiava tranquillamente, le vie erano inondate di sole…

Giungemmo a casa di Lily e fui subito accolto, con la solita squisita gentilezza, dalla madre: era una donna di una quarantina d’anni molto elegante, che assomigliava straordinariamente alla figlia (che però aveva capelli scuri o occhi grigi del padre). Mi chiese subito notizie dei miei genitori e di Elizabeta e passammo un quarto d’ora in normale conversazione… Sarebbe stata così gentile anche dopo la notizia?

- Questa sera, Peter, viene a trovarmi la mia amica, Mary MacDonald. Non ti dispiace, vero? - mi disse.

- Certamente no, signora Anderson. Mi farà molto piacere rivederla! - risposi. In effetti Mary e la sua famiglia erano stati sempre gentilissimi e non avevo niente da temere… Oddio, mi venne improvvisamente in mente che aveva un piccolo branco di Thestrall domestici… animali quanto mai interessanti e carnivori… mi avrebbero dato in pasto a quei simpatici animaletti?

Dopo un tranquillo pomeriggio in giro per Paisley (Lily ed io andammo a  trovare una sua amica non magica che aveva avuto un bambino… tanto per cambiare!), tornammo finalmente a casa di Lily per la cena… C’era già Mary MacDonald che fu particolarmente contenta nel vedermi… Della cena non ricordo quasi niente… sarà stata buonissima, immagino (la signora Anderson era molto brava e cucinava lei personalmente, senza l’aiuto di elfi domestici). Finalmente, dopo cena, Lily intavolò il discorso:

- Mamma, zia. Possiamo parlarvi, quando avete un attimo di tempo per noi - disse.

- Certo, Lily - disse la madre, sorridente e serena - ti stiamo a sentire.

- Io e Peter… avremo un bambino… a febbraio - disse semplicemente, guardando negli occhi la madre.

Io stavo osservando le due donne, per vedere la loro reazione: la madre di Lily sbiancò, Mary MacDonald aprì la bocca, come per parlare, e con gli occhi sbarrati cominciò a guardare prima Lily, poi me.

- Come? - disse la madre. Doveva metabolizzare la notizia.

- Sono incinta da un paio di mesi… Aspetto un bambino… - ripeté Lily.

- Ma… n-non mi hai d-detto niente… n-non avevi preso niente… quando… è s-successo? - balbettò Milly Anderson. Era proprio bianca…

- Sì, ma non ha funzionato… Sai, sono una mezza respingente, ho preso da te,  ed evidentemente quello che ho preso non è servito… Ormai è successo e non si può tornare indietro… - aggiunse Lily, con un accenno di sorriso

Pensai di dover intervenire: - Io e Lily ci vogliamo bene e, anche se sembra strano, siamo contenti del bambino. Vogliamo sposarci… o, se non sarà possibile adesso perché siamo ancora minorenni, ci sposeremo appena possibile. E cresceremo insieme il bambino.

- Oh, mio Dio, Mary - disse Lily Anderson, rivolgendosi all’amica - Questa proprio non me la aspettavo… e adesso?

- Beh, ci sono cose peggiori… - intervenne Mary MacDonald, che sembrava aver ripreso il suo abituale sangue freddo - I due si vogliono bene e, anche se sono stati degli incoscienti, saranno dei bravi genitori, ne sono sicura… Ma bisogna pensare a cosa è meglio per loro…

Così, superato lo shock iniziale (meglio di quanto avevo previsto, a dire il vero), cominciammo a parlare trovandoci d’accordo: potevamo convivere, magari appoggiandoci ai miei in Irlanda, o alla madre di Lily, o a Mary MacDonald che, molto generosamente, ci prospettò anche questa possibilità (in effetti una bella permanenza a MacDonal Castle, serviti e riveriti dai gentilissimi elfi domestici non era una cattiva idea!).

Un paio di giorni dopo fu la volta dei miei genitori e di Eliza. I miei la presero all’inizio un po’ peggio (specialmente mia madre, che mi sembrava che stesse per svenire); mia sorella, invece, era elettrizzata per la novità e già faceva progetti sul bambino! Dopo qualche discussione, pensammo di soprassedere al matrimonio… saremmo andati a MacDonald Castle, frequentando Hogwarts fino a quando possibile (e poi riprendendolo dopo, appena possibile) e avremmo aspettato la maggiore età per sposarci.

Ma Lord Voldemort, il Signore Oscuro, ci rovinò tutti i piani. Il 1 agosto ci fu il colpo di Stato nel Regno Unito: i mangiamorte presero il potere occupando il Ministero, Rufus Scrimgeour venne ucciso e fu nominato come primo ministro (da Voldemort, naturalmente), Pius O’Tusoe, che subito propose un censimento dei Nati Babbani, accusati di aver rubato la magia ai Maghi.

La cosa ci riempì di preoccupazione, anche perché noi eravamo informatissimi sullo svolgersi degli avvenimenti grazie a Bruce Montague, marito di Judith MacDonald (la cugina di Mary che, saputa la notizia, era venuta ad incoraggiarci e a mostrarci tutta la sua comprensione) e membro del Wizengamot: ci allertò subito che la situazione stava degenerando e che la posizione di Lily era molto pericolosa. Infatti, in quanto Nata Babbana minorenne, per giunta incinta (caratterizzata da condotta immorale, secondo un’antiquata norma di una legge magica), le sarebbe stata confiscata la bacchetta ed impedito l’accesso ad Hogwarts (ultimo dei pensieri, a dire il vero, in quel momento); inoltre poteva anche essere prelevata dai Servizi Sociali Magici (la madre era ufficialmente una “babbana con la presunzione di integrarsi nella società magica”, per giunta “di scarsa moralità”, in quanto anch’essa non sposata, e avrebbe rischiato di perdere la tutela su di lei) e portata in una apposita struttura (una specie di lager) dove sarebbe stata “segregata dal mondo magico” … almeno fino ai diciassette anni, quando, diventata maggiorenne, sarebbe stata presumibilmente processata per uso improprio dell’arte magica… Io, in quanto minorenne, per giunta straniero, non avrei potuto, secondo le antiquate leggi magiche inglesi, andarla a trovare né accampare alcun diritto sul bambino…

In quel momento era assente Mary MacDonald (che si era dovuta recare in Transilvania per i soliti disordini provocati dai vampiri che, puntualmente, si ripresentavano ogni anno), ma prese in mano la situazione sua cugina Judith, d’accordo con la madre di Lily e con tutti gli altri membri del clan.

Judith (come del resto sua figlia, la piccola Aileen Montague, ma in generale tutti i componenti del clan MacDonald) era molto affezionata a Lily e dimostrò il suo attaccamento nell’occasione in modo esemplare (cosa di cui sarò sempre riconoscente): lei e il marito si attivarono presso il Ministero Irlandese, d’accordo con i miei genitori, per emanciparmi (qualche mese prima dei sedici anni, quando in Irlanda si raggiunge la maggiore età); ci girarono, come regalo di nozze anticipato, una consistente somma di denaro e una ventina di acri di terra, contenenti una bella casetta rurale irlandese (i MacDonald erano ricchi e avevano terreni in mezza Europa, ed erano anche molto generosi); prepararono, in sole due settimane, il matrimonio: Lily, anche se minorenne, si sarebbe potuta sposare in Irlanda (con una speciale dispensa delle autorità inglese e irlandese, che i MacDonald-Montague provvidero subito a ottenere); avrebbe così ottenuto, dopo il matrimonio la cittadinanza irlandese ed evitato l’interessamento dei Servizi Sociali Magici Inglesi…

Riuscirono anche a contattare Severus Piton, che si mostrò d’accordo con la soluzione. Così, la settimana prima, davanti a “pochi” familiari (in realtà i parenti stretti erano parecchi), c’eravamo sposati in una chiesetta irlandese… Peccato che mancava il padre di Lily, che non si era potuto allontanare dall’Inghilterra, per non insospettire Voldemort, di cui era diventato uno dei più importanti collaboratori: era stato addirittura nominato Preside ad Hogwarts, con un inquietante capovolgimento (da ricercato per la morte di Silente a dirigente della prestigiosa scuola britannica) che la diceva lunga sul potere di Voldemort nel Regno Unito. Contemporaneamente erano apparsi dovunque manifesti riguardanti Harry Potter, ora “Indesiderato n. 1”, che il Ministero cercava di catturare, per altro vanamente.

Corollario di questo era che i miei avevano ritirato mia sorella da Hogwarts, perché ormai non più sicura… lei aveva fatto fuoco e fiamme (il suo moroso, Alan, continuava a frequentare la scuola scozzese) e si era anche arrabbiata con i miei: dopo furiose litigate, era riuscita a strappare ai miei il permesso di abitare insieme a noi, da dove si sarebbe recata, sempre insieme a noi, ogni mattina a Cork per frequentare la scuola superiore magica locale, che aveva convalidato senza alcun problema i nostri curricula di Hogwarts…

Ora erano già due settimane che abitavamo insieme, nella nostra nuova abitazione (opportunamente ingrandita grazie ad una serie di incantesimi estensivi), insieme a Eliza. Era stata con noi anche mia suocera, per qualche giorno, ma ora era ritornata in Scozia dove curava gli interessi dei MacDonald (era amministratrice delle proprietà babbane della famiglia, molto numerose, nel Regno Unito). E dovevamo, come ogni giorno, andare a scuola.

- Lily, svegliati: dobbiamo andare - le dissi.

Io mi ero già alzato un’oretta prima e avevo già fatto il giro a sfamare il “bestiame”. Così affettuosamente chiamavo infatti tutta la carriolata di animaletti che Lily aveva voluto portare a casa nostra: avevamo infatti un cane, tre gatti, un gufo (Occhialuto), qualche coniglio discendente di quelli che ancora prolificavano a MacDonald Castle, una coppia di  invisibili thestrall (gli unici che esistevano in Irlanda, per quanto ne sapevamo, regalo di Aileen Montague,) e addirittura un rarissimo esemplare di Corvus Glacialis Cornix, un “opposto teorico delle fenici”. Ce l’avevano regalato (tanto per cambiare) i MacDonald, spiegandoci che, quando era troppo vecchio, il volatile si sarebbe autoibernato in un cubo di ghiaccio, dove sarebbe regredito fino allo stadio di uovo; dopo una settimana di stasi (al freddo e al buio), sarebbe quindi nato il pulcino che autonomamente avrebbe beccato il cubo di ghiaccio e sarebbe venuto “alla luce” (in realtà al buio, dato che il volatile non voleva stare alla luce del sole e si muoveva solo durante la notte)… Lily subito era impazzita per quel corvo (“Ma è bellissimo! E’ adorabile!”, aveva detto, e  lo circondava di mille attenzioni), ma a me, dico la verità, sembrava molto inquietante… specialmente quando mi guardava con certi occhiacci spiritati…  Mi sembrava un animale adatto a qualche mago oscuro più che alla nostra tranquilla famigliola… Comunque gli avevo dato la sua razione giornaliera di becchime congelato, che l’uccellaccio aveva divorato immediatamente…

- Sveglia, Lily. La colazione è pronta!

- Uhm, che bello!  Ho sognato che noi… - mi disse Lily abbracciandomi. La guardai: cominciava a farsi vedere, pronunciata, la pancia, che io accarezzavo in continuazione.  - Perché non rimaniamo a letto tutta la giornata?

- E cosa diciamo a Eliza? Già non vuole andare a scuola… - provai a dire, ma l’idea non mi dispiaceva…

- Hai ragione! - disse subito Lily, alzandosi. - Andiamo subito. Ma stasera ti ricordi dove dobbiamo andare?

- Certo! Non vedo l’ora - dissi ironicamente.

- Spiritoso! Dai, che sei contento anche tu! - continuò Lily.

Quella sera avevamo deciso di andare ad Hogwarts e cercare di avvicinare Severus Piton, che Lily non vedeva da due mesi, cioè da prima del matrimonio. Aveva rotto ogni contatto con mia moglie e mia suocera, sicuramente per non comprometterle con la sua presenza, dato che nessuno sospettava la presenza di persone a lui affettivamente legate (in caso contrario avrebbe rischiato che  tutti i suoi nemici le colpissero per vendicarsi su di lui).

Avevamo deciso di utilizzare il portale irlandese che conduceva al Bosco degli Inferi (che, tra l’altro, non era lontano da casa nostra: potevamo materializzarci vicino ad esso) e saremmo poi di lì passati ad Hogwarts. Saremmo stati naturalmente invisibili (potevamo esserlo grazie agli anelli) e Lily avrebbe finalmente rivisto suo padre, che naturalmente non sapeva niente del nostro piano (dovevamo anche usare la massima discrezione, dato che, avevamo capito, Severus Piton si trovava nella necessità di professare fedeltà a quel pazzo di Voldemort e non dovevamo in nessun modo far suscitare sospetti sul suo comportamento). Io ero un po’ teso (cosa mi avrebbe detto? Avrebbe accettato ciò che era successo? Mi avrebbe strozzato, o inviato qualche maledizione oscura, per aver messo incinta la figlia?), ma ero contento per Lily, che non vedeva l’ora di riabbracciare il padre.

 

- Forza, Ely, è tardi! - urlai bussando alla porta della sua camera.

Venne fuori poco dopo: - Ti dispiace se oggi rimango a casa… - provò a dirmi.

- Sì, mi dispiace. Altrimenti tocca a me sentire nostra madre. Dai, vieni a fare colazione…. - le dissi.

Dopo colazione, ci preparammo a prendere la metropolvere per la Scuola Superiore di Magia di Cork. Preferivo viaggiare in altri modi, a dire il vero, ma quello effettivamente era pratico: del resto ci aveva fornito un barattolo nuovo Judith (oltre ai vari regali di nozze: era stata davvero gentilissima!). In un attimo, detto il nome della scuola, ci trovammo nella nuova struttura, in mezzo ai nostri nuovi compagni.

- Ciao, ragazzi . Vado nella mia classe - disse Eliza. E poi sottovoce -. Che palle la scuola!

Anche noi ci dirigemmo verso la quinta classe. A Cork non c’erano Case, non c’era competizione ed eravamo in tutto, per ogni anno di corso, solo una quindicina di alunni, tra maschi e femmine. I nostri nuovi compagni si erano subito accorti, naturalmente, che Lily era incinta e che noi eravamo sposati (tra l’altro portavamo la fede al dito, era impossibile non accorgersi), e ci avevano anche fatto una simpatica festicciola di benvenuto. Anche gli insegnanti sembravano gentili e bendisposti; né trovavamo particolare difficoltà a seguire le lezioni, perché si stavano trattando, in tutte le discipline (a parte storia magica irlandese, completamente nuova) argomenti già affrontati ad Hogwarts.

 - Ciao, sposini - ci disse Jenny, una nostra graziosa compagna, quando entrammo in classe. - Non ho capito le pozioni smagnetizzanti… chi me le può spiegare?

Subito Lily andò ad aiutarla, mentre io mi dirigevo da Jimmy e Luke, che facevano la solita partita a scacchi, prima che iniziassero le lezioni.

- Ciao, Peter. Tutto bene? Stasera al Duke si propongono i New Middle Land. - mi disse Jimmy - Noi tutti andiamo. Venite anche voi?

- No, mi dispiace, sarà per un’altra volta. Abbiamo un invito… - dissi. Erano comunque molto gentili ed ospitali.

- Oh, bene. Ecco i miei alunni - disse il professor Firmius… - Oggi vediamo le pozioni apricella. Lily, Peter. le avete già fatte ad Hogwarts?

- Sì, professore - disse subito Lily.

- Perché non fate vedere ai vostri compagni quello che conoscete? - chiese.

Beh, eravamo anche molto apprezzati dei vari professori… anche perché ne sapevamo molto più dei nostri compagni. Tutti erano gentili, l’ambiente era sereno... Eppure ci mancava terribilmente Hogwarts…

 

Tutto tranquillo, sembra, per Lily e Peter nella nuova vita da “sposini”… ma cominceranno presto i problemi! Il Corvus Glacialis Cornix, “opposto teorico delle Fenici” è una creazione di AdhoMu, presente in una brillante e coinvolgente fanfic (che vi invito a leggere), L’Assistente di Pozioni.

Un abbraccio (spero di avervi ritrovato tutti!) e appuntamento per il prossimo capitolo (Cara, vecchia Hogwarts) mercoledì 1 agosto. A presto. GattyP :)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: GattyP