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Autore: ballerina 89    27/07/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV HENRY 

Mi sono trasferito da qualche mese qui a Boston per frequentare l’ultimo anno di liceo in una scuola con accesso diretto al collage. È stata dura allontanarsi dalla mia famiglia e dal caos generale di storibrooke ma questa è senza dubbio un’occasione irripetibile e non mi sarei mai perdonato se me la fossi lasciata sfuggire. 

Vivere a Boston è assolutamente differente da Storybrooke, qui nessuno conosce nessuno, ognuno pensa ai fatti propri e sopratutto non ci sono problemi di ordine generale o magico ogni due secondi. L’unica mia preoccupazione in questa città è studiare, pagarmi gli studi e l’affitto. Entrambe le mie mamme si sono offerte di contribuire a questo ma io ho rifiutato, vivo da solo e voglio potermi mantenere come tale. Ecco perché ora sono nella Biblioteca principale della città, lavoro qui. È un luogo molto tranquillo, non c’è tanto da fare e di conseguenza ho tutto il tempo a disposizione per poter studiare. 

- Mi scusi, posso chiedere a lei? - mi disse una signora avvicinandosi alla mia postazione.

- Certo, sono qui apposta - le rivolsi un sorriso gentile.

- Stavo cercando le narrative per bambini e ragazzi, saprebbe indicarmi dove trovarle? 

- Certo, le faccio strada, prego mi segua. - ci incamminammo verso quello che era in assoluto il mio settore di competenza; dopo tutto quello che avevo vissuto a Storybrooke e grazie anche al mio fornitissimo albero genealogico potrei tranquillamente raccontare ogni singola storia rappresentata in questi libri.  - eccoci qui, cerca qualcosa in particolare? 

- Emh a dire il vero si. Avete qualcosa sulle avventure di capitan Uncino?  - “sul mio patrigno?” Avrei voluto dirle ma sarei sembrato un povero pazzo quindi mi limitai ad indicargli i possibili libri e tornai al mio studio/lavoro. 

La giornata prosegui in maniera del tutto tranquilla e senza neanche accorgermene arrivó l’orario di chiusura. Sistemai la mia postazione e feci un giro per verificare che fosse tutto in ordine prima di andare via. Non potevo credere ai miei occhi, la signora che avevo aiutato all’incirca sei ore prima era ancora lì intenta a sfogliare tonnellate di volumi. 

- emm signora mi scusi, non vorrei disturbarla ma è orario di chiusura!

- Di già??? Oddio il tempo è voltato! - esclamó sorpresa.

- Non si preoccupi succede spesso quando si è concentrati. 

- Ha ragione... mi scusi se glielo chiedo, non vorrei essere scortese ma potrebbe gentilmente concedermi ancora 10 minuti?

- Certamente, finisco il giro di perlustrazione nel mentre. 

- La ringrazio lei è davvero un ragazzo adorabile. - e senza ulteriori giri di parole continuó la sua lettura. Continuai il mio giro, tutto era in ordine così pur di far contenta la donna mi misi a perdere un po’ di tempo spolverando qualche mensola. Tornai da lei mezz’ora dopo. Stava prendendo appunti: ma appunti su cosa? Visto quello che stava leggendo dubbioso fosse qualcosa riguardante il lavoro. La curiosità era troppa così mi avvicinai e senza farmene accorgere sbirciai il suo quaderno. Subito mi saltó all’occhio un dettaglio che mi mise in allarme: al centro del foglio vi era la scritta “capitan uncino” con una freccia e un’altro nome: “Killian Jones”. Mmh c’era qualcosa sotto....

- Signora...

- Si sì ecco sto andando via! - Disse chiudendo immediatamente il libro e mettendo in tutta fretta gli appunti nella borsa come a non volermeli far leggere. Inizialmente pensai di stare in silenzio ma poi la curiosità era troppa e la fermai. 

- Killian Jones è? un po’ troppo dolce come nome per colui che si fa chiamare capitan uncino non trova anche lei?- rimase pietrificata sul posto. 

- Hai... hai letto i miei appunti? 

- Potrebbe essere... o forse no... la domanda è un’altra: sono abbastanza sicuro che il nome Killian Jones non compaia su nessuno di questi manuali, cosa le fa pensare che sia quello il suo vero nome? E sopratutto... a cosa le servono tutte le informazioni che ha preso? 

- Ricerche, niente di importante... è per una ricerca scolastica: mio nipote non poteva venire così sono venuta io. 

- Mmmh... ok. - feci finta di crederle

- Arrivederci... - mi disse riprendendo a camminare velocemente.

- Arrivederci e comunque il nome Killian Jones esiste per davvero, puó andare direttamente da lui e chiedergli se è capitan uncino non trova? - mi guardó come chissà cosa avessi detto e mi corse in contro 

- Lo conosci???? dimmi di sì ti prego. È importantissimo.

- Importante per cosa? 

- Devo incontrarlo, lo cerco da una vita... pensavo fosse morto in mare...

- Signora io le ho detto che il nome Killian Jones esiste non ho detto che lo conosco.

- Posso assicurarti che quel nome non è di sicuro in questa città, ho controllato in lungo e in largo quindi se sai dell’esistenza di questo nome è evidente che lo hai conosciuto. Se sai qualcosa  devi dirmela. Non ho scopi loschi, sono solo... beh sono solamente sua madre. 

Sua madre??? La madre di Killian non era morta? - signora con tutto il dovuto rispetto ma lei mi sembra....

- pazza? 

- Volevo dire troppo giovane per essere la madre di un uomo che secondo la leggenda è  nato più di un secolo fa.

- il mio killian ha più di 200 anni io ne ho molti di più ma tra il regno delle storie mai raccontate e neverland sono rinata molto giovane. - il narcisismo era di famiglia insomma. - so che sembra assurdo che neverland esista e che esista capitan uncino e non so neanche perché ne sto parlando con te, ma ti giusto che tutto questo esiste, è reale.

- Mmh... e cosa mi sa dire del suo Killian Jones? 

- Non... non mi prendi per una povera pazza?

- Chi stabilisce chi è pazzo e chi non lo è? - risposi sorridendole - allora? Questo Killian Jones? 

- È il mio secondogenito, ha un fratello più grande di nome Liam e suo padre si chiama Brennan. Mio marito era un ubriacone e un giocatore d’azzardo... aveva un milione di debiti e per compensare ad essi mi ha venduta ad un commerciante allontanandomi dai miei bambini. Killian era piccolino ai tempi, poteva avere si e no 6 o 7 anni, non ho avuto neanche modo di salutarlo povero piccolo. 

- E come è finita nel regno delle storie mia raccontate?

- Ma sul serio mi credi???? - mi continuava a scrutare sorpresa che ancora non le avessi dato della pazza - comunque non ne potevo più di essere prigioniera di quel bruto così una notte scappai e incontrai un uomo che mi parlò di questo regno... non gli credetti all’inizio ma poi decisi di seguirlo: tutto era meglio della tortura che stavo vivendo. Ora dimmi la verità: mi credi per davvero o vuoi vedere fino a che punto io sia secondo te fuori di testa?

- Mi hai elencato parte della famiglia e so per certo che quasi nessuno conosce la famiglia di Killian, a lui non piace sbandierare le sue cose.

- E tu come la conosci la nostra famiglia?

- Beh... se mi dessi un’ulteriore prova di quello che stai dicendo potrei anche parlare. - estrasse dalla tasca un foglietto e lo aprì davanti a me. All’interno di quel pezzo di carta vi era un ritratto, un ritratto di famiglia precisamente. Riuscivo a riconoscere la signora con cui stavo parlando ma il signore accanto a lei e i due bambini non sapevo davvero chi fossero.

- Questo è il mio ex marito, lui è Liam e qui c’è killian. 

- Posso fare una foto al ritratto? - le chiesi

- Cosa devo farci? - richiuse il foglio immediatamente.

- Abbi fede. Se mi sta dicendo la verità potrei anche rivelarle un segreto su questa persona - indicai il bambino più piccolo nella foto - da raccontare. La donna sorrise speranzosa 

- Ok! Fai pure allora!- scattai la foto e la mandai a mia madre, Regina, l’unica con il sangue freddo e gli chiesi se con la  la magia poteva verificare se quel bambino fosse  effettivamente  killian, il nostro killian. Ci mise un po’ ma alla fine mi rispose dicendo che la donna non stava mentendo, il bambino ritratto in quel pezzo di carta non era altro che il nostro Killian Jones.

- Bene signora, lei sta cercando suo figlio killian giusto?

- Si, da una vita orma... dimmi che lo hai conosciuto. Anche solo incontrato mezza volta... mi basterebbe sapere anche solo la città in cui lo hai visto. 

- Le dirò di più! Conosco molto bene Killian Jones, lui è in realtà il mio patrigno.

- Patrigno? Lui si è...

- Sposato? Si con mia madre ma non le dirò di più, se le fa piacere sto tornando a casa per il week, può venire con me se vuole.

- Dici sul serio? O mio Dio mi faresti la donna più felice di questo mondo. 

- Allora è deciso partiremo venerdì. 

 

***

POV REGINA 

- Henry, aspetta, frena un secondo! Sono felice che torni a casa ci mancherebbe altro ma prima dimmi: chi sarebbe questo ospite? - chiesi a mio figlio dopo essere stata informata che sarebbe tornato in compagnia. Speravo seriamente che non fosse una ragazza, doveva concentrarsi sugli studi e da quando la sua storia con Violet era finita avevo una certa repulsione verso le sue nuove amiche.

- Mamma già so a cosa stai pensando e non è così. Non sto portando nessuna ragazza a casa. Certo è una donna la nostra ospite ma non è la mia fidanzata. L’ho conosciuta in biblioteca un paio di giorni fa e...

- Stai portando a casa una sconosciuta? Qui a Storybrooke? Henry non capisci la gravità della cosa? Lei.... 

- Mamma lei sa di noi... della magia e di tutto il resto. 

- Non sarai stato così sciocco da parlarne con lei? cosa le hai detto???? - chiesi preoccupata, se qualcuno venisse a sapere del nostro piccolo segreto saremmo di scuro spacciati. - Henry sai che non...

- È la mamma di Killian e prima che tu mi faccia raccomandazioni ti dico... si ne sono sicuro.

- La mamma di Killian? Ma non era...

- Morta? No a quanto pare no! Si è rifugiata nel regno delle storie mai raccontate per sfuggire ad un bruto. Non voleva abbandonate i suoi figli ed è in cerca dell’ultimo sopravvissuto.

- E hai pensato bene di portarla qui senza chiedere prima a killian? Lui pensa che sia morta! 

- E noi gli racconteremo la verità! È una bella cosa mamma! 

- Gli verrà un infarto altrochè... e successivamente ne prenderà uno anche tua madre. 

- Poche chiacchiere ormai è deciso, arriveremo  nel pomeriggio. Avvisa killian.

Ok semplice no? Chiamare killian e informarlo che sua madre è viva... un gioco da ragazzi! Ma Perché per mio figlio è sempre tutto facile? Devo prepararmi un discorso, uno che abbia senso... tze ma chi vado a prendere in giro, non ci sarà mai  un discorso che gli faccia prendere la notizia senza shock e non dirgli nulla e metterlo davanti al fatto compiuto non rientra nei nostri piani. Bene Regina, fatti coraggio e chiama Killian.

Gli diedi appuntamento da granny un’ora dopo, non venne da solo, c’era Emma con lui e la cosa mi fece enormemente piacere, semmai avessimo avuto qualche problema una mano in più mi avrebbe sicuramente fatto comodo. 

- Allora? Il motivo di tanta urgenza? 

- Beh mi ha chiamato Henry poco fa...

- Oddio sta bene? Gli è successo qualcosa? Ha problemi a scuola? Vuole che lo andiamo a prendere? - ecco che super mamma chioccia/Swan intervenne interrompendomi 

- Alt mammina in apprensione...niente di tutto questo... Henry sta benone, ha solo una piccola cosa da dirci... una sorpresa diciamo....

- Oddio ha messo incinta qualcuna! - scattó in piedi con gli occhi che le uscivano dalle orbite - lo sapevo io che era una pessima idea lasciarlo da solo.

- Emma la gravidanza ti manda su di giri vedo! Non ha fatto niente di tutto quello che pensi. E’ ancora un bambino non pensa di sicuro a queste cose. È una cosa che riguarda killian quella che ha da dirci. Lui ha incontrato una persona giorni fa e ha scoperto che questa persona è.... beh è... 

- Chi è? La conosco? - chiese impaziente lui. Beh era il momento della verità, non  serviva nulla girarci attorno così presi un grosso respiro e confessai il segreto 

- Tua madre! - ci fu un attimo di silenzio, Emma per poco non cadde dalla sedia mentre Killian rimase per una decina di secondi interdetto.

- Non è possibile... mia madre è... è morta tempo fa, così mi ha detto mio...

- Padre? Beh la storia non è esattamente quella che ti è stata detta. Non preoccuparti, te la racconterà lei molto presto, sta arrivando qui.

- Non... non è possibile, Regina non scherzare non è divertente.

- Non sto scherzando killian. Henry mi ha mandato questa foto, questo ritratto ti ricorda qualcosa - gli mostrai la foto che Henry mi aveva mandato via sms per riconoscere killian.

- Questa è la mia famiglia... mio padre, mia madre, Liam e io.

- Sei tu questo qui? Amore eri una meraviglia anche a quei tempi! - rispose Emma rubandogli un bacio

- Cioè spiegami... questa donna ha un mio ritratto?  Come accidenti lo ha avuto?

- Si... so che sembra assurdo ma c’è una spiegazione a tutto. Ora ti chiedo solo una cosa: questa donna sta venendo qui a  Storybrooke, hai intenzione di incontrarla?

- Certo che ho intenzione di incontrarla - wow! È stato facile - ma solo per farvi capire che è una bugiarda. - come non detto...

- Ok come vuoi, allora ci vediamo per le tre a casa mia ok? 

- Va bene a dopo.

 

POV KILLIAN 

Aveva dell’incredibile, non poteva essere... ricordo ancora il giorno in cui mio padre ci disse che nostra madre  era morta a causa di una malattia molto rara non diagnosticata in tempo. Ero piccolo è vero, ma quel ricordo è  stampato nella mia mente come se fosse successo solamente ieri. Ci sono stati momenti nella mia vita in cui avrei voluto che lei fosse vicino a me, che mi abbracciasse, avrei voluto parlarle delle cose belle che mi capitavano durante e i viaggi e farle vedere tutto quello che la Marina militare mi aveva insegnato. Avrei voluto un abbraccio di conforto alla morte di Liam e all’uccisione di Milah, l’avrei voluta accanto per farmi consigliare un modo adatto per approcciarmi con Emma, invitarla al nostro matrimonio e chiamarla nel bel mezzo della notte per avvisarla di essere diventata nonna.... purtroppo questo non è mai accaduto e credo che mai accadrà, chiunque stia venendo adesso nella nostra cittadina è solo un’inpostora e la pagherà cara per aver fatto credere a mio figlio una cosa per un’altra. 

- Amore, sei sicuro che non vuoi che venga con te? - mi chiese Emma uscendo dalla cucina e venendomi in contro.

- No amore, sei incinta e non voglio che tu venga coinvolta in una rissa, perché questo succederà da Regina se quella donna non mi dirà esattamente il motivo per cui si è spacciata per mia madre.

- Killian tesoro pensaci, né accadono tante di cose strane qui, magari è veramente lei, se fosse così avrei davvero piacere nel conoscerla ma se invece fosse vero che sia solamente un inganno vorrei comunque essere lì con te per aiutarti a fargliela pagare.

- Non si discute amore, non vorrei mai mettere la vita tua e di questa meraviglia in pericolo. Ci sarà Regina con me ad aiutarmi, non temere! Se poi fosse veramente lei, cosa che escludo, la porterò a casa per presentarle te e le bambine. 

- Ok! Ma avvisami per tempo in caso in modo che io possa almeno preparare qualcosa di decente per cena. 

- Tu devi riposare e basta testona ok? Per quanto mi piacerebbe presentarti mia madre purtroppo non credo che questo succederà. - la baciai - ora scappo! Non strapazzarti troppo siamo intesi? 

Dopo le solite raccomandazioni uscii di casa per recarmi in quella di Regina, appena entrai trovai sia lei che Henry ad aspettarmi. Erano soli. 

- Che c’è ha deciso di non presentarsi più? - dissi con un ghigno soddisfatto sapendo che era solo un’impostora

- Veramente è al piano di sopra ma vorremmo fare due chiacchiere con te prima. 

- E cosa vorreste dirmi sentiamo? Di non ucciderla? Ha preso l’identità di mia madre, è il minimo!

- E se fosse davvero lei? Killian prima di passare a conclusioni affrettate almeno ascoltala no? E poi vogliamo dirti una cosa: non provare rancore per lei quando la vedrai, non voleva che la credessi morta. È stata costretta ad abbandonarvi. 

- Sentite ho una moglie e delle figlie da cui tornare quindi per favore termininaola qui ok? Andate a chiamare questa povera pazza e finiamola una volta per tutte. 

Vidi Henry salire di sopra, era la prova del nove, tra poco avrei avuto la mia conferma e avrei smascherato quella buffona una volta per tutte

- k...killian?!?! - quella voce mi pietrificó, saranno anche passati secoli ma penso che mai riusciró a dimenticarla, quella era la voce di... no non era possibile, doveva essere di sicuro un incantesimo di mezzo.  _ Killian, amore mio...voltati per favore, fatti vedere... - mi disse. Mi girai piano, perché nonostante non credessi ancora a tutta quella stramba situazione la voce era pressoché uguale. Appena la vidi per poco non ebbi un infarto: era lì avanti a me esattamente come me la ricordavo... ero senza parole, il mio corpo era come bloccato e non riuscivo ad emettere nessun suono. -Killian sono io, tua madre... mi.... mi riconosci tesoro? - chiese cauta.

- Non... non sei.... lei... lei è morta.

- Non sono morta amore mio, sono dovuta scappare nel regno delle storie mia raccontate, tuo padre mi ha venduta ad un uomo, non avevo il permesso di vederci.... non ho avuto altra scelta. Mi ha minacciato, ha detto che ci avrebbe  ucciso se solo vi avessi incontrato.

- Sei solamente una bugiarda! Hai fatto un incantesimo per renderti simile a lei ma non lo sarai mai!

- Guarda questo! - mi diede un foglio e mi affrettai ad aprirlo, volevo chiudere quella storia una volta per tutte, quello che vidi però mi lascio di stucco: non era solo un foglio, erano più fogli uno sopra l’altro che riportavano al loro interno tutti i disegni che da piccolo le avevo fatto. Erano autentici, potevo giurarlo, che lei fosse davvero.... o mio Dio! 

- Sei... sei davvero tu? - la guardai come se stessi vedendo un fantasma 

- Te lo giuro! - in quell’istante guardai anche Regina come a volere un’ulteriore conferma. Lei aveva la magia, sapeva senza ombra di dubbio se ci stava mentendo.

- Killian... è la pura verità - mi rispose come se mi avesse letto nel pensiero. Caddi in ginocchio per lo shock e lei, la donna che pensavo non avrei mai più rivisto, venne in mio aiuto abbracciandomi.

- Perdonami figliolo se non ho potuto starti accanto... ti prometto che se mi farai tornare nella tua vita non ti abbandonerò mai più! 

- Certo, certo che ti perdono... sognavo questo momento ogni giorno quando ero piccolo, ho sperato con tutto il cuore che prima o poi tornassi da me....

- E ora sono qui! Mamma mia come sei diventato amore mio. Spero primoprio tu non ce l’abbia a morte con me. - potevo davvero essere arrabbiato con lei  per avermi abbandonato? Assolutamente no. Era stata venduta come me e mio fratello, sapevo cosa significasse essere alle merci di qualcuno, non potevo biasimarla se aveva deciso di scappare. 

- No che non ce l’ho con te! - Ci alzammo da terra e andammo a sederci sul divano. Regina e Henry ci lasciarono da soli. 

- Allora raccontami della tua vita... e non tralasciare nulla! - mi disse e così iniziai a raccontarle da quando papà ci aveva lasciati per poi arrivare alla morte di Liam, alla mia conversione al mondo della pirateria, alla Scoperta di un amore importante come Milah, alla  sua tragica dipartita e al il mio desiderare di rimanere da solo per vendicarla...

- Deve essere stato difficile affrontare tutto questo da solo, ma so che qualcuno o meglio... “qualcuna” ti ha fatto battere nuovamente il cuore- mi sorrise.  

- Si... Emma! La mia vita, il mio tutto! 

- Mi piacerebbe davvero conoscerla, in fondo grazie a lei hai anche quello splendido ragazzo che ti considera come il suo papa. Non ti avrei mai ritrovato se non fosse stato per lui. - avrei dovuto dirle delle bambine, tutte e tre, sopratutto sapendo che aveva sempre desiderato una nipotina femmina. Eravamo tutti maschi in casa e lei se ne usciva spesso dicendo che non vedeva l’ora che fossimo cresciuti per poter spupazzare una bella nipotina.  Decisi  di tenere il segreto ancora per un po’, volevo stupirla. 

- Stasera la conoscerai, sei a cena da noi, anche lei non vede l’ora di incontrarti. 

 

POV EMMA

È tutto vero, mia madre è viva! L’ho invitata questa sera a casa nostra: voglio che conosca te e le nostre bimbe. Ti amo”

Fu questo il messaggio che mi arrivó un paio d’ore dopo che killian uscì di casa. Non potevo crederci, aveva ritrovato sua madre. Solo ad immaginare la scena mi vennero le lacrime agli occhi. Sapevo cosa significasse crescere senza una madre e sapevo cosa significasse ricongiungersi ad essa... ero davvero contenta per il mio amore, dopo anni di sofferenza per quanto riguarda il fattore famiglia meritava davvero una seconda possibilità. 

- Mamy, tochi con me. Leila tudia pe scuola. 

- Tua sorella sta facendo i compiti? Wow miracolo, - guardai l’orologio - comunque amore la mamma giocherebbe molto volentieri con te ma adesso ho da dare

- Cosa?

- Devo preparare la cena, farvi il bagnetto e vestirvi , abbiamo ospiti a cena.

 - tia rezina! - mi disse convinta.

- no amore, non è la zia.

- Nonno? - chiese euforica al solo pensiero che nonno David potesse essere il nostro famigerato ospite. 

- Neanche, non conosci questa persona tesoro ma sono sicura che ti starà molto simpatica. A giocare adesso, ti chiamo io quando è ora del bagnetto. - non fece storie e in men che non si dica tornó di sopra lasciandomi ai miei pensieri: mia suocera stava per venire a conoscere la famiglia di suo figlio... e ora? Corsi a preparare la cena e nel mentre cercai di pulire e riordinare casa, lo avevo già fatto in mattinata ma come si suol dire: la pulizia non è mai troppa. Vestii le bambine: Leila insoddó un vestitino rosa altezza ginocchio con tutti ricami bianchi mentre chloe volle indossare lo stesso vestitino solo che il suo era color acqua marina. Una volta aver fatto loro tremila raccomandazioni sul fatto di non dover correre e sporcarsi andai a farmi una doccia e poi aprii l’armadio per capire cosa indossare. Niente da fare, tutto mi stava male. La pancia iniziava seriamente a farsi notare, ero quasi al settimo mese e questo rendeva ogni vestito o troppo stretto o troppo corto. Presi metà dei panni provati e li gettai a terra rimanendo in intimo e fissando la mia figura allo specchio. 

- ci stiamo autocommiserando? 

- Killian! - saltai - non ti avevo sentito arrivare. - mi strinse da dietro andando a posizionare sia la mano che l’uncino  sulla mia pancia.

- Questa piccola Jones ti dona una luce particolare lo sai? Sei bellissima amore mio!

- Non è vero, mi sta tutto male! Non mi entra più nulla! 

- Buon per me allora, significa che ti vedrò girare per casa in queste condizioni.

- Non fare lo stupido! Sta per arrivare tua madre e io sono ancora in mutande. 

- Non puoi indossare uno di quei vestiti che mettevi quando eri incinta di chloe? 

- Li buttai tutti un mese dopo la sua nascita ricordi? Ero convinta che non avremmo provato di fare un terzo figlio. 

- Usa la magia e creane uno no? 

- Non vorrei usare la magia mentre aspett... - suonarono al campanello - oddio è lei e ora?????? 

- Non entrare nel panico, respira, andrà tutto bene. vado ad aprire io, tu fai quello che ti ho detto! - mi bació al volo e corse ad aprire la porta.

*** 

POV KILLIAN 

 

- Scusami lo so, sono un po’ in anticipo ma non stavo nella pelle. - mi disse mia madre per poi abbracciarmi. Ricambiai la stretta senza nessun problema anche se ancora mi sembrava surreale averla qui con me.

- Vieni accomodati, sono felice che tu sia già arrivata, Emma è di sopra a cambiarsi, è molto agitata sai?

- a causa mia? - chiese preoccupata 

- In un certo senso... Vuole fare bella figura con sua suocera, è da questa mattina che sistema casa e ogni piccolo dettaglio possibile immaginabile. 

- Ma che dolce... - la feci accomodare in salotto e continuammo a parlare da dove avevamo interrotto quel pomeriggio.  neanche dieci minuti dopo ecco che i miei due terremoti scesero le scale raggiungendoci.

- Ti ho detto di no! Non puoi giocare con la mia bambola, è mia!

- Pelfavole!

- Ho detto no! - disse la più grande per poi guardarci e dire con la sua “classe innata” - Ciao chi sei tu? - 

- signorina ma che modi sono di rivolgersi ad una persona più grande è? Non ci si presenta più? - la ammonii 

- Killian tesoro lasciala stare, è solamente una  bambina... - le sorrise per poi tornare a parlare con me - non mi avevi detto che la tua Emma avesse altre due meravigliose bambine. 

- In teoria queste non sono solamente le sue bambine, sono le “nostre” bambine, sono anche figlie mie. 

- Sei... sei padre? - sgranó gli occhi - di queste due meraviglie? Oddio killian che sorpresa meravigliosa. - si alzó in piedi per poi andare  da loro - piccoline ciao io sono Alice, vostra... nonna. 

- Noi abbiamo già una nonna, si chiama nonna Snow! - disse Leila con il suo fare da maestrina.

- Amori di papà lei è un’altra nonna, nonna Snow è la mamma della mamma mentre lei è la mia mamma.

- Abbiamo una nuova nonna? - annuii- Evvivaaaaaaaaa! 

- Come vi chiamate piccoline?

- Io sono Leila e lei è Chloe... non parla molto ultimamente.... ci hai portato dei regali? 

- Leila ma che domande sono è? Chiedi subito scusa. - la rimproverai per la seconda volta in neanche cinque minuti. Ma che le era preso oggi?

- Killian non preoccuparti non ha detto nulla di male, anzi... no tesorini, non ho nulla con me, non sapevo di avere queste splendide nipotine ma per farmi perdonare domani mattina andrò a prendervi dei regalini.

- Evvivaaaaa! Sentito chloe la nuova nonna ci farà dei regaliiii!

- Mamma non devi, hanno già tutto, gli altri nonni e la zia le viziano come non mai. 

- Ed e  giusto che io faccia altrettanto non trovi? È il mio compito. - sorrise 

- Vado a chiamare Emma, torno subito. 

- Non c’è ne sarà bisogno sono qui... - disse scendendo le scale. Aveva in dosso il vestito di poco prima solo che questa volta la fascia a pennello mettendo in risalto la sua pancia, era un vero spettacolo. Mia madre rimase a bocca aperta.

- Signora scusi se l’ho fatta attendere molto, sono desolata! - le disse andandole incontro - piacere di conoscerla io sono Emma.

- Piacere di conoscerti cara e piacere di conoscere anche te. - disse rivolta alla sua pancia. - Killian vuoi forse uccidermi con tutte queste emozioni? 

- Che dire mamma, mi sono dato da fare! 

- Lo vedo caro, lo vedo. Allora Emma come stai? Ti tratta bene mio figlio? 

- Mamma ma per chi mi hai preso? - feci il finto offeso.

- Certamente signora, mi tratta benissimo, forse anche troppo, ultimamente lo sto mandando ai matti ma lui continua a trattarmi come una principessa.

- È il minimo figliola, una bella ragazza come te merita di essere trattata come tale.

- Mamma è pincipessa di folesta incantata - disse chloe facendo rimanere a bocca aperta sia me che Emma, era la prima volta che faceva sentire la sua vocina così su due piedi ad una sconosciuta. 

- Parla come quando eri piccolo tu killian, è un vero amore, non mi stancavo mai di sentirti parlare. Comunque tornando a noi, anche tu ti trovavi nella foresta incantata cara? - le chiese 

- Beh in un certo senso, sono nata lì ma i miei per salvare tutta la popolazione mi spedirono in questo mondo. 

- Aspetta aspetta! Prima la bambina - indico Leila - ha pronunciato la parola nonna Snow... non dirmi che sei la figlia della principessa Biancaneve?

- In persona! 

Mia madre si inchinò a lei - sua altezza perdonate la mia mancanza di rispetto io non sapevo chi in realtà foste.

- signora si alzi la prego, mi mette in imbarazzo così... e per cortesia non mi dia del lei o del voi, mi chiami semplicemente Emma. Sono la moglie di suo figlio dopotutto.

- Lo farò se anche tu mi chiamerai Alice. 

- Va bene Alice. 

- Bene ora che finalmente vi siete conosciute che ne dite di metterci a tavola? Vieni mamma faccio strada.

 

POV ALICE

Rivedere mio figlio dopo non so quanti secoli fu un’emozione unica, conoscere la sua famiglia poi, beh... è  stato a dire poco grandioso. Emma è una ragazza eccezionale, mi hanno raccontato la loro storia e posso solamente ringraziare quella ragazza per aver trovato il modo di aprire il cuore di mio figlio, senza di lei molto probabilmente starebbe ancora per mare a fare il pirata spietato, l’unica cosa che desideravo non diventasse. Vogliamo parlare delle bambine invece? Sono una più dolce dell’altra, sembrerebbero essersi affezionate subito a me e io non potrei essere più felice. Sono una nonna adesso... la nonna di tre creature meravigliose, quattro per l’esattezza c’è un’altro bambino o bambina in arrivo e almeno per lui o lei spero di essere presente nella sua vita sin dall’inizio come non ho potuto fare con gli altri.

- tutto bene mamma? - mi riportó alla realtà killian

- Emm... si, scusate mi sono lasciata trasportare dalle emozioni... allora - mi rivolsi a mia nuora - a che mese sei? - le indicai la pancia 

- Stiamo per entrare nel settimo! - mi rivolse un gran sorriso.

- Scommetto che è un maschietto questa volta, in noi jones predomina maggiormente il gene maschile.

- No mamma, anche questa volta stiamo aspettando una femminuccia. - mi corresse Killian.

- Tre femmine? L’intera generazione al femminile? O mio Dio ma è fantastico! È la prima volta che capita una cosa del genere in famiglia. 

- È già, sono felicissimo devi credermi anche se a quanto pare la dinastia dei jones finira con queste piccoline.

- Beh non è detto, siete giovani... potete provare ancora.

- Ti stoppo subito mamma, me abbiamo già parlato, questa piccolina è stato il nostro ultimo tentativo quindi niente da fare. 

- Beh vorrà dire che manterranno entrambi i cognomi sia quello da nubili che da sposate e così i loro figli.

- Mamma non voglio pensare ai loro figli, solo il pensiero mi manda in bestia. 

- Sbaglio o è un tantino geloso il mio bambino? Ma anche con te fa così? - chiesi ad Emma.

- Lasciamo stare... ho perso il conto di quante volte al giorno insulta il genere maschile solo perché mi saluta.

- Sei mia moglie! - le feci una pernacchia che lei ricambio facendo ridere mia madre

- Siete bellissimi insieme, mi dispiace davvero molto non essermi fatta viva prima... se avessi saputo fin dall’inizio che eri qui, in questa cittadina, non sarei scappata non appena atterrata da quel dirigibile.

- Aspetta... prima di finire a Boston eri a Storybrooke? Sei venuta con Hyde?

- Si, Hyde ci ha intrappolati nel dirigibile e ci ha portati qui. Non volevo essere nuovamente alla merce di qualcuno così sono scappata via. Se sapevo che eri in questa città  non me ne sarei mai andata amore mio. 

- Accidenti... se fossi rimasta avresti assistito al nostro matrimonio e alla nascita delle bambine... 

- non me lo ricordare... ho perso tutto della tua vita tesoro mio.. non so se me lo perdonerò mai. - mi venne da piangere, killian se ne accorse e mi strinse tra le sue braccia. 

- Ho un’idea! - disse improvvisamente Emma scattando in piedi. Con un gesto della mano fece apparire un acchiappa sogni - siediti amore - disse a suo marito indicandogli una sedia difronte a lei. Lui obbedì immediatamente. Fece passare  quell’oggetto sulla fronte di mio figlio e una strana luce lo avvolse. 

- Che diamine... - disse lui non capendo

- È magia killian, lasciami fare - rispose con un sorriso. Rimasero in quella posizione per buoni cinque minuti dopodiché la ragazza  si diresse verso di me. 

- Signora io le sono davvero grata per tutto, ho avuto una vita difficilissima e piena di sofferenze ma grazie a lei ora sono una persona nuova, serena e felice. 

- Io??! Io non ho fatto nulla! - risposi non capendo

- Lei ha fatto la cosa più importante per la mia vita:  ha messo al mondo lui - indicó suo marito che la guardava innamorato - e lui mi ha aiutato a mettere in cantiere parte della famiglia... senza killian non sarei nulla e se killian è qui lo devo solo ed esclusivamente a lei. - ero commossa e  anche killian lo era , da quel che mi aveva detto poco prima mio figlio, Emma non era tipo da aprire il suo cuore così - So cosa significa essere lontani dal proprio figlio: a 17 anni sono rimasta incinta ma ero troppo piccola, sola e immatura per prendermi cura di un neonato... l’ho dato in adozione e anche se solamente dieci anni dopo ho capito esattamente l’errore fatto posso assicurarle che non è passato giorno in quei dieci anni che almeno una volta non ho pensato a lui. Mi bombardavo di domande: mi chiedevo di che colore avesse i capelli, gli occhi, se fosse felice senza di me. Addirittura quando mi sentivo giù andavo al parco e fissavo ogni bambino pensando che forze proprio quel bimbo che in quel momento stavo guardando era mio figlio. Non si può tornare indietro per cambiare la storia, però appunto perché so cosa si prova posso provare a farle un regalo. - mi diede l’acchiappa sogni - Tenga, ho racchiuso qui tutti i ricordi della vita di Killian dal giorno in cui suo padre gli disse  che lei era morta fino ad oggi. C’è tutto, momenti belli e brutti. Non ho voluto tralasciare nulla  perché penso che come madre lei voglia sapere tutto di lui e.... - non la feci finire, mi alzai e corsi ad abbracciarla. Quella ragazza con quel semplice gesto mi stava donando nuovamente la vita. 

- Grazie... grazie di cuore figliola!  Mi hai reso la donna più felice del mondo. Non avrei potuto chiedere di meglio per il mio killian, sei una ragazza eccezionale, non se ne trovano di ragazze come te.

- Ho fatto solo quello che andava fatto.

- Hai fatto molto di più. Mi hai restituito la vita! Ormai ero una donna vuota e senza speranza ma tu grazie a questo, - indicai l’oggetto magico -  grazie a queste bimbe e a questa pancia mi hai ridato speranza e voglia di andare avanti. Grazie di cuore! -  la vidi commuoversi. 

- Ok ok ok... prima che allaghiate casa perché non ci mettiamo comodi e vediamo il filmino del nostro matrimonio? Mamma ti piacerebbe vederlo? 

- Assolutamente si! 

- E allora sediamoci...

 

POV KILLIAN

Inuile dire che anche durante la visione del filmino piansero ma cosa vogliamo farci... sono donne! Finito il video mangiammo il dolce che Emma aveva preparato e subito dopo vista l’ora mettemmo a letto le bambine. Lasciai che fosse mia madre insieme ad Emma ad andare, volevo farle provare le prime emozioni da nonna. 

- ora sarà il caso che io vada. Si è  fatto tardi e tu devi riguardarti - disse guardando Emma che da più di mezz’ora si massaggiava la pancia, la conoscevo e quando faceva così significava che era a pezzi. 

- Io sto benissimo signora! 

- Lo so, ma è meglio se non ti strapazzi. - le disse per poi accarezzare la sua nipotina non ancora nata. 

- Perché non resti qui da noi? Abbiamo tante stanze. Ci fa piacere

- Sei gentile figliola ma preferisco lasciarvi la vostra privacy. Domani mattina se per voi non è un problema passeró a portare un pensierino ai bambini, vi verrò a salutare e poi ripartiró per Boston.

- Non... non vuoi restare a Storybrooke?- le chiedi, mi sarebbe davvero dispiaciuto perderla di vista ora che l’avevo ritrovata.

- Mi piacerebbe davvero molto, ma ho un lavoro a cui tornare. Non temere però, ora che ti ho ritrovato e che ho conosciuto questa meraviglia e le vostre bambine non vi libererete più di me. Ci vedremo spesso, sempre se vi fa piacere.

- Certo che ci fa piacere mamma! Vero Emma?

- Assolutamente si.

- Allora a domani! Buonanotte.

- Buonanotte.

L’indomani Emma si alzó prestissimo pensavo avesse avuto un attacco di nausea come spesso capitava nonostante l’arrivo del settimo mese ma quando mi alzai per raggiungerla in bagno non la trovai. Era in cucina intenta a preparare non so cosa.

- che buon profumino... cosa mi stai cucinando?

- A te nulla! È per tua madre, per il viaggio.

- Ma lo sai che sei una nuora da invidiare? Mia madre è fortunata. - la baciai. Un bacio dolce, tenero che ben presto si trasformò in qualcosa di decisamente più passionale. Fortunatamente Emma aveva appena messo l’intruglio che stava preparando nel forno perché due minuti più tardi credo che il dolce non sarebbe esistito. La presi in braccio e la portai sul tavolo della cucina iniziando a far scendere le bretelle di quella bellissima sottana che portava, le bambine dormivano beate e avevamo da poco cambiato la serratura, nessuno ci avrebbe disturbato. Si certo come no... qualche minuto dopo il campanello di casa suonó. 

- Accidenti! Chi diavolo è questa volta! - esclamai infastidito per essere stato interrotto.

- Credo sia tua madre. Mi ha chiamato questa mattina con il numero di Granny per avvisarmi che lei e Henry partiranno prima del previsto. Anche se le bimbe dormono le ho detto comunque di venirci a salutare. Ho fatto male?

- Certo che no ma una cosa è sicura... tua madre e la mia andrebbero molto d’accordo non trovi? Sanno disturbarci nei momenti meno adatti con una classe innata - Risi

- Scemo! Andiamo ad aprire. - ci sistemammo nel migliore dei modi e andammo ad aprire.

- Signora jones buongiorno - Emma l’accolse con un gran sorriso. - prego entri pure.

- Non dovevano darci del tu?

- Hai ragione... gradisci del caffè? 

- No grazie vado molto di fretta purtroppo. Sono passata per un saluto veloce. Killian tesoro... mi ha fatto davvero piacere poterti stringere nuovamente. Non perdiamoci di vista questa volta ok?

- Tranquilla mamma non succederà, ci telefoneremo ogni giorno e a turno o verremo noi a Boston o te a Storybrooke. - l’abbracciai per poi lasciarle salutare Emma

- Cosa dire di te? Non potevo affidare mio figlio in mani migliori. Mi ha fatto davvero piacere conoscerti, sei una ragazza speciale.

- A fatto piacere anche a me conoscere la mamma del mio uomo. Ci venga a trovare presto, questa casa è sempre aperta per lei. E semmai volesse cercare un lavoretto qui vicino non si faccia scrupoli a chiamarmi, come sceriffo potrei avere qualche agevolazione. - abbraccio anche lei.

- So che le bambine dormono, ho preso dei pensierini per loro magari glieli date voi non appena si sveglieranno. Ditegli che sono da parte di nonna Alice. - estrasse da una busta due bambole - questa è per Leila - era una mini cenerentola - e questa è per chloe, dicono che sia una principessa moderna... una certa Anna di arendelle, Henry dice che chloe è innamorata persa di lei e di sua sorella... non ho capito bene. 

- Innamorata è dir poco. Grazie mille, sono sicura le  adoreranno, anche se non dovevi disturbarti.

- Ho anche questo - estrasse da un’altra busta un set da prima pappa con tutti cogniglietti gialli e verdi - regalano tutti delle tutine alle donne incinte non pensando che magari  ne anno anche fin troppe quando non si tratta del primo figlio. Magari questo può tornarti utile più in là. Ho scelto dei colori neutri perché non si sa mai... magari tra qualche anno vi torna la voglia di tentare il maschietto.

- Ho la suocera più buona e intelligente del mondo! 

- E io la nuora più dolce. Statemi bene ok? - fece per uscire ma si bloccò improvvisamente- ho un’ultima cosa da dirvi... è una richiesta più che altro... 

- dicci mamma!

- Vi prego, non mi interessa se siano le sette del mattino o le quattro di notte, nel momento esatto  in cui questa creatura verrà al mondo chiamatemi cosicché potrò raggiungervi per incontrarla. 

- Sarà fatto mamma! 

- Grazie tesoro. Ora vado sul serio prima che Henry mi lasci a piedi. Grazie di tutto ragazzi. - ed ecco che mia madre si chiuse la porta alle spalle. Stava andando via, di nuovo, ma questa volta la situazione era completamente diversa da quella di tanti anni fa, questa volta sapevo per certo che sarebbe tornata da me! 

 

  
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