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Autore: merryghostround    03/08/2018    1 recensioni
Un raccontino sul rapporto tra l'artista e la propria arte.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capita a volte che di notte, sbadigliando, svolazzi fuori dalla mia bocca un piccolo fantasma. Io resto sdraiato e lo guardo gironzolarmi intorno contento, lo sento stuzzicarmi con la sua bella voce, forse nel tentativo di suscitare il mio interesse; di solito ci riesce, e io lo ascolto cantare.
A volte canta di cose assurde, quasi magiche, e mi viene voglia di registrarlo per condividere il suo canto con altra gente, per sorprenderla.
Però non mi alzo mai. "È tardi" mi dico, "non ne vale la pena", e mi convinco che se proprio voglio posso benissimo farlo l'indomani, così gli volto le spalle e mi copro.
Dopo lo sento sempre che continua a svolazzare, "prenderai freddo" gli dico, ma lui niente, resta lì.
Al mattino lo trovo ancora nello stesso punto, seduto. Mi guarda, non ride più, e prova a cantarmi qualcosa, ma dalla bocca gli esce solo un rantolo. "Deve aver preso freddo, deve fargli male la gola" penso distrattamente quelle mattine, e gli do una pacca sulla testa. Poi me ne vado, sperando che nessuno lo veda.

Questa mattina però ci è riuscito, ha cantato di nuovo.

   
 
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