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Autore: telesette    04/08/2018    1 recensioni
Come in risposta alla sua supplica, una nuova aura scintillante di luce azzurra si sprigionò dal suo pugno. Simile a quella che alimentava i poteri di Charlie, al momento della sua esplosione di massima energia. Cammy si rincuorò, al pensiero che una parte di Charlie stesse ora combattendo al suo fianco, e non esitò un istante nel confluire la propria energia spirituale assieme a quella dell'amico caduto. Aveva un'unica possibilità a disposizione, tutto si decideva con quell'unico pugno...
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cammy, Charlie, Mike Bison
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ad Angela, con affetto...

La Resa dei conti - Cammy VS Bison
( immagini tratte da internet )

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- Im... po... ssibile...

Bison vacillò all'indietro, non immaginava che Cammy fosse diventata tanto forte (non per nulla, un tempo, era la sua doll preferita!). L'attacco che gli aveva sferrato al petto, seppure attutito dallo Psycho Power, era comunque di una potenza micidiale anche per le sue difese sovrannaturali. La velocità di Cammy era a dir poco supefacente, con quell'unico calcio le sorti del combattimento si erano capovolte, e Bison ora stava guardando la ragazza negli occhi.
Quegli occhi così pieni di odio.
Così carichi di disprezzo.

- Come hai fatto a diventare tanto potente? - domandò Bison col suo tono di voce gutturale.

Cammy non rispose.
Semplicemente serrò le dita nel pugno e si avventò contro Bison con una potente ginocchiata al volto. L'uomo parò quell'attacco con il palmo della mano ma, ancora una volta sorpreso dalla velocità sovrannaturale di lei, non ebbe modo di parare il diretto destro che Cammy gli scaricò addosso al volto con tutta la sua violenza.

- Questo era per Decapre - esclamò fra i denti. - Per le mie sorelle e per tutto quello che hai fatto loro!

Bison si pulì il sottile rivolo di sangue all'angolo della bocca con il dorso della mano.

- Commovente - mormorò. - Vorresti farmi credere che tutta questa forza ti viene dal desiderio di proteggere niente più che degli inutili involucri di carne?
- BASTARDO !!!

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Ancora un calcio rotante in volo. Questa volta Cammy calibrò la potenza dell'attacco, rimbalzando sulla parete dell'edificio per darsi maggiore slancio, e si avventò su Bison come un proiettile umano. L'uomo accusò in pieno il colpo alla bocca dello stomaco, un colpo a dir poco micidiale, e si ritrovò scaraventato per aria senza neppure reagire. 

- Non capisco - pensò Bison. - La sua forza e la sua velocità sono notevoli, senza dubbio, ma cos'è che interferisce sul controllo dei miei poteri ?!?

Bison non riusciva proprio a comprendere.
La forza straordinaria di Cammy, alimentata da anni e anni di collera e rancore verso quell'uomo disgustoso, era finalmente giunta al culmine. Ormai persino il Re del Mondo era costretto ad ammettere di essere vulnerabile ai suoi attacchi come un comune essere umano, ma ugualmente non riusciva a comprenderne il motivo.
Eppure c'era qualcosa in lei.
Qualcosa di insolito si celava, nella rabbia di quella donna coraggiosa e determinata, e nei suoi occhi risplendevano piccole gocce luccicanti.
Stava piangendo.
Ma per cosa, o per chi stava piangendo?
Per sé stessa?
Per Decapre?
Per il destino infame delle Dolls, brutalizzate e sfruttate da quell'essere immondo che era Bison?
Forse non era nessuno di questi motivi.
Forse erano tutti questi motivi insieme.
Oppure...

***

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Un'esplosione di luce accecante...
Un dolore fortissimo...
A tratti i ricordi riaffioravano nella mente di Charlie, con lo stesso effetto di una rasoiata sulla guancia, ma erano così frammentari che a stento riusciva a metterli a fuoco.
Di colpo il dolore si fece più intenso, tanto che non gli riuscì di reprimere un urlo, e quasi rischiò di cadere a terra.

- Ehi, stai bene?

Cammy si affrettò a sostenerlo, pur senza immaginare che genere di dolore stesse provando in quel momento, ma del resto chiunque guardandolo bene avrebbe percepito in lui una profonda sofferenza. La ragazza non sapeva altro che il suo nome (inciso sulla piastrina di riconoscimento appesa al collo!) e che a lui doveva la sua vita, dal momento che l'aveva salvata da una caduta mortale nei reattori termonucleari che alimentavano i macchinari della fortezza di Shadaloo. Charlie era comparso praticamente dal nulla, intervenendo nel bel mezzo dello scontro tra lei e Vega, proprio nel momento in cui questi recise il cavo di sostegno della piattaforma sopraelevata precipitando Cammy in un inferno ribollente a migliaia di gradi centigradi.
Charlie l'afferrò giusto per un soffio.
Quando lei riprese i sensi, Vega era sparito e Charlie era chino sopra di lei con un'espressione impassibile in volto.
Da principio era dubbiosa. Provò a chiedergli perché l'avesse salvata ma non lo sapeva neanche lui in realtà.
Semplicemente aveva agito per istinto.
Dare ascolto alla sua parte "umana" era l'unica cosa in grado di dimostrare che Charlie Nash non era una marionetta al servizio di qualcuno. Bison lo aveva sconfitto, i militari corrotti avevano sparato al suo corpo, la morte lo aveva privato di tutto quello che aveva: famiglia, amici...
Ormai non gli restava più niente.

- Sto bene - rispose lui calmo. - Tu piuttosto, hai recuperato le forze?

Cammy annuì.
Charlie notò che lei aveva qualcosa di strano, come un piccolo frammento luccicante nell'occhio, ma era una comunissima lacrima.

- Stai piangendo? - domandò Charlie perplesso.
- Ah no - sorrise Cammy. - Sono le esalazioni, il calore qui è troppo forte!

Charlie le asciugò piano l'occhio con la punta del dito.
Cammy si stupì della delicatezza di quel gesto, tanto da non riuscire a replicare, ma ancor più stupita di come lui stesse guardando quella lacrima come se non ne avesse mai vista una prima.
Attraverso gli occhiali trasparenti, Charlie cercava invano di ritrovare in quella piccola goccia il ricordo "umano" che aveva delle lacrime.
Ma non ci riuscì.

- C'è... qualcosa che non va?

Silenzio.
Charlie la guardò smarrito, confuso, incapace di risponderle.
Versare lacrime era normale per un essere umano, e lui sentiva di ricordare qualcosa del genere, ma più il tempo passava dentro al suo nuovo corpo più andava dimenticando le sensazioni legate alla propria natura... anche quelle più banali.
Non era in grado di versare più alcuna lacrima, né di provare il caldo, o il freddo, o qualsiasi tipo di sentimento diverso dalla vendetta.
Era diventato uno strumento, un giocattolo al servizio di qualcuno nemico di Bison, e non gli era dato neppure di "provare" qualcosa.
Era forse vita quella che stava provando adesso?
Non lo sapeva.
Sapeva che Cammy era umana, che le sue lacrime erano umane, ma lui che cos'era?
Improvvisamente i suoi sensori cyborg lo avvisarono del pericolo imminente: le ripetute sollecitazioni del sistema termonucleare della base, a causa dello sforzo dei macchinari, stavano aumentando gradualmente la pressione interna delle tubature; uno dei pannelli metallici di contenimento era letteralmente schizzato via e una lingua di fuoco ruggente stava schizzando proprio verso di loro.
Senza perdere tempo Charlie afferrò Cammy con entrambe le braccia, facendole scudo col proprio corpo, e quando lei riaprì gli occhi rimase attonita nel vedere la sua schiena in fiamme e la sua espressione di pietra. Cammy percepì chiaramente l'umanità del suo abbraccio, un gesto sincero di abnegazione e altruismo, e quasi arrossì senza rendersene conto.
Fortuna che lui non se ne accorse.

- E' pericoloso per te restare qui - esclamò Charlie atono. - Devi andartene!
- Aspetta ma tu... Che intendi fare?
- Ho una vendetta da portare a termine - rispose lui, incurante delle tracce evidenti di combustione sparse su tutto il suo corpo. - Poi potrò tornare nel buio da cui provengo!
- Ma sei ferito - protestò lei con veemenza. - Non puoi affrontare Bison in quelle condizioni, ti ucciderà!
- Lo ha già fatto!

Cammy raggelò, al suono di quelle parole.
Charlie si voltò a guardarla per l'ultima volta, rivolgendole quello che sembrava una specie di amaro sorriso.

- Sei coraggiosa - esclamò. - Posso sapere il tuo nome?
- Cammy - rispose lei con un filo di voce. - Cammy White, impegnata nelle forze speciali del governo britannico, faccio parte del "Delta Red"!
- Ascolta, Cammy White, vorrei poterti dire di più ma, anche se può sembrarti strano, neppure io so con esattezza "chi" o "che cosa" sono... L'unica cosa che so è che devo uccidere Bison, anche se mi rendo conto di non essere in grado di farlo, è il mio destino e non posso farci niente!
- Almeno lascia che ti dia una mano - gemette lei, afferrandolo per il polso. - Mi hai salvata due volte, permettimi di restituirti il favore!
- No - fece lui commosso. - Tu hai ancora una vita, e anche delle persone da proteggere, lo so... Io invece non più nulla da perdere in questa battaglia!
- Charlie...
- Addio!

Ciò detto, Charlie saltò giù dalla piattaforma.
Il suo destino lo attendeva, Bison lo attendeva, e Cammy non poté fare altro che assistere agli eventi senza poter fare nulla per impedirlo...

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***

"Tu hai ancora una vita, e anche delle persone da proteggere"...
La voce di Nash le risuonava ancora nella testa. Cammy aveva assistito alla sua sconfitta, impotente, e ora non poteva fare assolutamente nulla per lui. Charlie era apparso dal nulla, le aveva salvato la vita, e lei non aveva avuto neppure il modo per sdebitarsi. Ma la cosa che le faceva più male era il pensiero che Charlie e la sua triste sorte andassero ad accrescere l'immensa lista di nefandezze di cui Bison si era macchiato.
Quel miserabile non aveva esitato a distruggere milioni di vite innocenti, per accrescere sempre di più il suo potere, ed erano proprio i pianti e le grida strazianti delle sue innumerevoli vittime che adesso chiedevano giustizia.
Bison era ancora in ginocchio, ansimante per i colpi ricevuti, Cammy si fece avanti verso di lui lentamente ma con passo sicuro e deciso.

 - Ho ucciso molte persone - mormorò lei. - Gente che è caduta sotto i miei colpi e, anche se lo desidero ardentemente, non posso riportarle in vita però... Però oggi non mi farò scrupoli nel prendermi la tua vita, Bison, ti ammazzerò come un cane!

Bison rise.

- Sei veramente un'ingenua, se pensi che sia davvero così facile. - ghignò l'uomo, richiamando a sé l'aura viola e terrificante del suo immenso potere psichico. - Tu non hai la più pallida idea di quello a cui stai andando incontro!
- Sì invece, e anche Charlie l'aveva - urlò Cammy, con voce rotta dalla rabbia. - Lui sapeva benissimo a cosa stava andando incontro, ma l'ha fatto ugualmente, è morto per combattere te... E tu lo raggiungerai, ADESSO !!!
- Fatti avanti dunque, povera sciocca!

Cammy caricò tutta l'energia che aveva nel braccio, facendo leva sulle gambe come se fossero delle molle tese al massimo, e con la forza della disperazione sferrò a Bison un pugno potentissimo che si infranse sfrigolando spaventosamente contro la barriera psichica di quest'ultimo.

- Ti prego, Charlie - mormorò Cammy, ignorando la risata sarcastica di Bison che derideva i suoi sforzi. - Ti prego... per l'ultima volta, aiutami ancora, aiutami... a sconfiggerlo... ORA !!!

Come in risposta alla sua supplica, una nuova aura scintillante di luce azzurra si sprigionò dal suo pugno. Simile a quella che alimentava i poteri di Charlie, al momento della sua esplosione di massima energia. Cammy si rincuorò, al pensiero che una parte di Charlie stesse ora combattendo al suo fianco, e non esitò un istante nel confluire la propria energia spirituale assieme a quella dell'amico caduto. Aveva un'unica possibilità a disposizione, tutto si decideva con quell'unico pugno...
E così fu!

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