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Autore: ballerina 89    13/08/2018    1 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN

Dopo un’ardua discussione,avvenuta nella videoteca di Storybrooke , per scegliere il cartone animato da guardare per la serata cinema di casa jones, eccoci finalmente a casa con il fortunato vincitore. 

- Puppa  perló! Io bolebo bedere altlo cattone!!!! - Si lamentò la più piccolina in quanto non era riuscita ad ottenere quello che voleva.

- Chloe tesoro non puoi scegliere sempre te, oggi toccava a tua sorella... e poi frozen lo abbiamo visto un milione di volte, non è bello cambiare ogni tanto? - provó Emma nella speranza che la piccolina smettesse di fare i capricci.

- No! 

- Quindi cosa vuoi fare adesso? Lo vuoi vedere il cartone con noi? 

- No! - rispose secca. 

- Bene andiamo a mettere il pigiamino e a fare le ninne allora!

- No no no! Bedo il cattone, io buona no capicci!  - andó a sistemarsi sulla sua poltroncina e fini di lagnarsi immediatamente.

- Però! Sai essere convincente quando vuoi amore! - sussurrai nell’orecchio di mia moglie non appena venne a sedersi accanto a me. 

- Per forza, se non vogliamo diventi una teppista bisognerà iniziare a puntare i piedi. 

- Concordo.                                                     Controllammo che tutto fosse al proprio posto: bibite, patatine e dolciumi vari, dopodiché  Iniziammo a guardare il film. Leila era concentratissima, Emma mi sussurrava all’orecchio che il temibile capitan uncino era passato dal rum ai cartoni animati per femminicce e Chloe, la quale inizialmente sembrava essersi appassionata al cartone, inizió a saltellare sul divano dove eravamo posizionati io e Emma. Non potevo rimproverarla, chi a tre anni se ne starebbe buono e in silenzio a guardare un cartone? La lasciai fare, tanto era accanto a me e non avrebbe combinato danni. 

- papo ti sei disegnato sul baccio? - mi chiese tutto d’un tratto. Non mi ero accorto che giocando mi aveva tirato su la manica della camicia. 

- Amore è un tatuaggio! Come quelli che vi fate tu e tua sorella per giocare. - provai a spiegarle. 

- Wowwww! È bellooooo! - alla parola tatuaggio anche l’altra smise di guardare il cartone e corse ad ammirarlo, purtroppo la sua reazione non fu entusiasmante come quella di sua sorella e forse capivo anche il perché. In tutti questi anni ho sempre cercato di tenerlo nascosto, sopratutto in estate, non che me ne vergognassi, anzi..., però non volevo leggere negli occhi delle mie figlie quello che ora leggevo negli occhi di Leila. 

- Cota disegnato? - mi chiese la più piccola e li mi trovai davvero in difficoltà perché non era assolutamente semplice spiegargli il significato di quel disegno.

- Amore tu cosa ci vedi? - cercai di prendere tempo.

- Un cuolicino losso! 

- Bravissima amore! - le diedi un bacino. L’ingenuità  dei bambini è davvero una cosa meravigliosa.

- Non to quetto cos’è peló!

- Nana quello è il pugnale del signore oscuro, quello dei libri di Henry! - rispose Leila come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

- Quello co la mazzia?

- Esatto! Ehm... papà, posso farti una domanda? - Ti prego non chiedermelo, ti prego non chiedermelo, ti prego non... - Questo tatuaggio non si toglie vero?

- È no, non si toglie!

- E perché allora hai tatuato il nome di una donna che non è la mamma? - lo sapevo... lo sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda. Ero impreparato, non volevo ci rimanesse male del fatto che prima della sua mamma ci fosse stata un’altra donna nella mia vita, era ancora piccola per capire... o almeno lo era per me.

- Tesoro, Milah era la fidanzata del papà! - ed ecco Emma che con una semplicità inaudita le spiegó quello di cui avevo tanta paura.

- Ma prima di sposarvi eri tu la fidanzata di papà! - chiese confusa 

- Si, ma prima di me, quando ancora  non ci conoscevamo, il tuo papà aveva un’altra fidanzata. - potevo vederlo chiaramente nei suoi occhi: era delusa, anche Emma se ne accorse e provó a spiegarle meglio la situazione. - Amore è normalissimo, anche la mamma ha avuto altri fidanzati prima di papà, anche zia Regina prima di zio Robin e addirittura tua nonna e tuo nonno. È la vita. 

- Quindi... quindi significa che non mi sposerò con Gideon? - aveva solo sette anni è  vero, era ancora una bambina.... ma nonostante ciò quelle parole mi rovinarono la giornata.

- Dobbiamo proprio parlare di questo? - dissi scocciato ma di risposta mia moglie mi diede una gomitata su un fianco.

- Non so dirti amore se ti sposerai con lui o meno, questo dipenderà  solo ed esclusivamente da voi e dai vostri sentimenti ma l’amore è una cosa bellissima e vale la pena viverla anche se delle volte può finire. 

- Mmh... però  non mi piace che papà abbia quel nome scritto! Dovresti arrabbiarti con lui. Quella donna non è più la sua fidanzata e a me sta antipatica. 

- Ti papo togli il tatuazzo! - bene due contro uno. Che mi crediate o no mi sentii un vero schifo e non riuscii neanche a rispondere.

- Perché invece non andate a nanna tutte e due che è tardi? - Amo la mia salvatrice.

- Ma io no tonno mamy! - si lamentó Chloe.

- Neanche io... aspetta! Ho un’idea! Vuoi che ti legga una storia Chloe? Mamma posso????

- Ti mamy puó? 

- EI ei ei cosa è successo a voi due? Non litigate più? - rise - e va bene ma solo una storia. Poi vi voglio a nanna che domani avete scuola!

- Va bene! - dissero in coro salendo al piano di sopra.

Approfittammo di quel momento di liberà per sistemare il soggiorno e per coccolarci sul divano. La crisi sembrava rientrata. Verso mezzanotte andammo in stanza. Liam dormiva come un angioletto così ne approfittammo per continuare quello che avevano interrotto sul divano. 

- Quanti altri giorni mancano? Io sto impazzendo... ti voglio.

- tre settimane amore, lo so... è un inferno anche per me ma whale è stato categorico.

- Uff!! Fammi un favore allora, copriti e mettiti a dormire prima che io impazzisca.

- Killian, sono coperta! - Mi fece notare il suo pigiama

- Non è abbastanza! - scoppió a ridere e successivamente risi anche io. Lasciammo stare quell’argomento così stressante e stretti l’uno nelle braccia all’altra  ci addormentammo. Erano solo le quattro del mattino quando una piccolina di nostra conoscenza venne a trovarci.

- Papo... - disse tirandomi la maglia del pigiama. Anche ad occhi chiusi e ancora intontito dal sonno riuscii a percepirlo: stava singhiozzando! 

- Amore.... che succede? - le dissi prendendola e portandola tra me e Emma che si svegliò anche lei avendo il sonno leggero

- Ho fatto butto sogno! 

- Oooh mi dispiace principessa, vuoi raccontare a me e alla mamma cosa hai sognato? Può aiutarti a non avere più paura. - Ho vitto coccodillo cattivo. Lui... lui ha.... - inizió a piangere spaventata.

- Piccolina non fare così! Era solo un brutto sogno: quel coccodrillo cattivo che hai visto non esiste. 

- No vero! Etitte. - collegai quel sogno al fatto che qualche giorno prima con l’asilo andó a visitare lo zoo.

- Si esistono, ma non sono così cattivi come immagini ok? Tranquilla amore mio! Papà e mamma ti difenderanno da qualsiasi coccodrillo. Ora torna a dormire ok? 

- Qui? - chiese abbracciandomi forte. Sospirai... 

- Va bene amore ma solo stanotte. - è vero lo dico ogni volta lo so, ma cosa posso farci se mi guarda con quegli occhioni a cui non posso resistere?

***

Il mattino seguente accompagnai io le bimbe a scuola mentre Emma rimase con Liam. Il viaggio fu più lungo del solito. Pensavo che ormai fosse un capitolo superato e invece no: l’argomento di conversazione per tutto il viaggio fu il mio famoso tatuaggio. Erano arrabbiate con me per via di Milah... mi correggo: Leila era arrabbiata, Chloe anche se non capiva spalleggió convinta sua sorella. Erano solo bambine, eppure quella loro delusione mi fece male. Aspettai con loro il suono della campanella e dopo aver accompagnato la piccola nella sua classe mi recai al porto per lavorare. Non era in programma ma trovai Emma e il nostro piccolino ad aspettarmi. 

- Amore mio ciao! Che ci fate qui? - la baciai per poi dare un bacino anche al mio campione.

- Volevo far vedere al nostro caro Liam dove lavora il suo papà. - sorrise fiera - Con le bimbe tutto ok?

- Diciamo di sì... a parte il fatto che Leila mi odia.

- Ancora per la storia di ieri? Ma dai che non ti odia. Sei tu che ti fai troppi film mentali e a proposito di Leila, ho incontrato Belle stamattina. Organizza un pomeriggio giochi a casa sua e a invitato la nostra bimba. Tranquillo non sarà da sola, visto che ci saranno anche bimbi più piccoli l’invito è stato aperto anche a chloe e quindi, visto i precendeti, ho chiesto a mamma di accompagnarle e restare con loro. 

- Mmm... non so se mi piace l’idea che stiano a casa di quello.

- Saranno sorvegliare killian e poi pensaci: Avremo il pomeriggio libero tutto per noi... Liam conoscendolo dormirà  beatamente. - disse maliziosamente.

- Un pomeriggio con te senza poter fare quello che desidero è una tortura lo sai si? - le dissi accarezzandola 

- Beh conosco dei giochini molto carini che possiamo fare senza necessariamente... capisci a me! - tutto questo lo sussurró nel mio orecchio provocandomi una lunga serie di brividi. 

- Ah si...? - la strinsi maggiormente a me - Allora ci vediamo questo pomeriggio moglie.

- A dopo marito. 

Mi misi subito a lavoro ma niente: non riuscivo a concentrarmi. Lavorare con il pensiero fisso di Emma  e del pomeriggio intenso che avremmo trascorso mi portó a fare solamente casini. Desideravo mia moglie con tutto il mio essere, erano solamente due settimane che non avevamo incontri ravvicinati è vero ma per me era un’eternità. Le uniche due volte che abbiamo fatto passare così tanto tempo fu per la nascita delle bambine... ok niente da fare, non riuscivo a concentrarmi.  incaricai Spugna di terminare anche il mio lavoro e corsi a casa. 

Emma stava preparando il pranzo e nel mentre canticchiava, era una visione celestiale. Mi avvicinai a lei e le strinsi i fianchi: 

- Pronta per un pomeriggio indimenticabile? 

- Killian amore mi hai spaventata! Non ti ho sentito rientrare. 

- Faceva parte dell’effetto sorpresa! Allora... che programmino hai in serbo per me?

- Mmh innanzi tutto mangiare! Poi, una volta lavati i piatti, sparecchiato la tavola, sistemato parte della cucina e del soggiorno farò mangiare Liam e poi....

- E poi facciamo che tutta la prima parte la saltiamo e attendiamo che Liam si svegli per mangiare facendo cose più divertenti ok? - iniziai a baciarla ma neanche dopo trenta secondi dall’inizio della mia performance ecco Liam reclamare la sua mamma.

- Ma non doveva svegliarsi dopo pranzo? 

- Non ha mangiato molto prima, forse è per questo. 

- Te lo dico io... ha capito quello che stiamo facendo e vuole rovinarci i piani. Quel piccolo furbetto ti vuole tutta per se e non va bene! 

- Scemo - mi bació - vado da lui, torno subito.

Passó una buona mezz’ora prima che tornasse al piano di sotto, ormai anche il pranzo era pronto così decidemmo di mangiare. Una volta pranzato si alzò per iniziare a sistemare la tavola ma la fermai.

- No no no! Ora voglio il dolce!

- Le tue marmocchie hanno spazzolato tutto, non c’è il dolce, devo fare la spesa.

- Non un dolce qualsiasi amore! Voglio te e ti voglio qui. - con il braccio sinistro, quello dell’uncino, liberai il tavolo da tutti quei gingilli e prendendo in braccio mia moglie la adagiai lì sopra.

- Mah... killian??? - il suo sguardo era tra l’incredulo e il divertito - i piatti...

- Shhh! Li ricompreremo. - la zittii per poi prenderla a baciare con vigore. Come immaginavo non si oppose e dammo finalmente inizio al nostro pomeriggio di fuoco. Avevo in mente non so quante per quel pomeriggio ma tutto si dissolse al vento quando mia suocera entró in casa con entrambe le bambine. 

- O SANTO CIELOOO! - esclamó per poi portare fuori le piccole e rientrare - MA CHE CASPITA... ODDIO NON VOGLIO GUARDARE ! KILLIAN RIVESTITI PER CORTESIA! - disse tenendo le mani davanti agli occhi e girandosi di spalle.

- Mamma è a dorso nudo che sarà mai... pensa se fossi entrata tra cinque minuti - rise facendola innervosire.

- Io vorrei sapere che ti passa per la testa! Ma che caspita stavi facendo è?

- Secondo te? - rispose sfidandola 

- Ora capisco perché non rispondevi al telefono. tranquilla, continua pure a fare... beh qualsiasi cosa tu stavi facendo, ci penso io alle tue figlie. - fece per uscire 

- Mamma aspetta! Che c’entrano le bambine? Non eravate da Belle? È forse successo qualcosa? 

- Perché pensi sia qui è? Non so cosa sia successo so solo che chloe ha visto Tremotino e ha cominciato a gridare terrorizzata, nessuno è riuscitona calmarla così ha provato anche Leila... beh è successa una cosa stranissima: ha cominciato a piangere anche lei e come ciglieggina sulla torta ha litigato con Gideon per motivi a tutti noi lì presenti sconosciuti - bene... benissimo direi, non solo siamo stati interrotti da mia suocera per la milionesima volta, ora anche un nuovo problema in corso. Quella giornata sarebbe stata eterna. Controvoglia mi rivestiti e aspettai che Snow portasse le bimbe dentro. Non so chi tra le due era più disperata. 

- Mah... piccoline! Possibile che vi mandiamo a giocare e voi tornare così? - dissi dolcemente - che cosa è successo? 

- Io detto a te che coccodillo etitte! Tu no creduto a me! - il coccodri.... o mio Dio... se Snow l’ha vista piangere per gold il coccodrillo del suo sogno era.... 

- Chloe amore di papà! Mi spieghi cosa hai sognato questa notte? Come era fatto questo coccodrillo? 

- Killian non penserai che...

- Si Emma penso proprio questo invece. Allora Chloe racconta tutto a papà! - provai a spronarla ma niente il panico stava prendendo il sopravvento su di lei. Cosa mai poteva essere accaduto in quel benedetto sogno?

- Te lo dico papà! - intervenne sua sorella - Chloe mi ha fatto vedere il suo sogno. So cosa ha visto. L’ho visto anche io.

- Lo hai visto anche tu? Come? - chiese Emma confusa 

- Mi ha preso la mano e me lo ha fatto vedere. - magia... Chloe aveva usato la magia per comunicare con sua sorella. Roba da non crederci, neanche Emma credo riuscirebbe a fare una cosa del genere.

- Ok va bene non ti alterare - rispose sua madre vedendo il tono altezzoso di sua figlia. - ci racconti cos’è successo in questo sogno? 

- Chloe ha visto che il coccodrillo tagliava la mano a papà! 

- Cosa??! - dissi io incredulo. Aveva visto parte del mio passato? Ma come era possibile una cosa del genere? Pensai che forse sua sorella  le avesse letto quella storia ieri sera ma poi ricordai che stavamo leggendo la storia di cappuccetto rosso.  Bene la situazione peggiorava dinora in ora... non bastava il tatuaggio, ora anche questo!

- Si hai sentito bene! Non solo hai amato una donna che non era la mamma, ma ti sei fatto pure tagliare la mano per lei!!!!!!! 

- Leila tesoro non è come...

- Non voglio sentire niente papà! È tutta colpa tua! È tutta colpa tua se io non potró mai  avere  un abbraccio con tutte e due le mani da te!- scappó di corsa al piano di sopra lasciandomi con uno squarcio sul cuore non indifferente.

- Mamma per cortesia porta Chloe a prendere un gelato magari riesci a calmarla, qui abbiamo un problemino non indifferente da risolvere. 

Vidi Snow andare via senza obbiettare e subito dopo vidi Emma avvicinarsi a me e stringermi.

- oiii! Non prenderla a male ok? Era solo spaventata per quello che ha visto, non deve essere stata una bella scena vedere quella parte della tua vita. 

- Emma lasciami un po’ da solo ok? 

- Killian mah...

- No davvero! Non ne voglio parlare. - faceva male... troppo male. Avrei potuto sopportare qualsiasi frase detta da mia figlia, anche un “non ti voglio bene papà” ma niente e sottolineo niente è paragonabile ha quello che ha appena detto. Mia figlia mi ha appena detto che non riceverà mai nella vita,da parte mia, un abbraccio o una carezza come si deve! In pratica mi aveva appena fatto capire che non sarò mai abbastanza per lei.

***

POV EMMA.

Rimasi spiazzata dalle parole di mia figlia. Leila è una bambina intelligente, vuole  bene a suo padre e sono sicura che non pensava minimamente quello che ha detto. Ha voluto dirlo perché sapeva che lo avrebbe ferito. Era arrabbiata con lui per via di Milah e ha colpito il suo tallone d’Achille per trovarsi da sopra e far sentire in colpa killian. Vedere killian con quello sguardo affranto  mi fece male e provai ad avvicinarmi a lui nella speranza di tirarlo un po’ su ma niente da fare, non c’è niente che una maglie possa fare in questo caso. Approfittai del fatto che voleva stare da solo per raggiungere mia figlia e fare quattro chiacchiere con lei. Si, era una bambina ma stava diventando grandicella e doveva imparare a capire che le parole vanno misurare perché possono ferire. Entrai nella sua camera e la trovai distesa sul letto a piangere. 

- Leila tesoro...

- Non voglio parlare mamma! 

- Tuo padre non vuole parlare, tu non vuoi parlare... e io con chi parlo scusa? - le disse dolcemente cercando di farla ridere ma non funzionó. - ascolta, non sei costretta a parlare ma almeno lascia parlare me ok? - annuì - la vita è  imprevedibile tesoro, non si sa mai quello che può succedere o cosa ha in serbo per te. Per riuscire a capire qualcosa di come funziona il mondo devi vivere, provare, sbagliare. Solo in questo modo troverai la tua strada. Se la nonna e il nonno non mi avessero abbandonata io ora non sarei qui a parlare con te sai? Per 28 anni della mia vita li ho odiati, ero arrabbiata con loro per avermi lasciata sola ad affrontare una vita a dir poco brutta; ma adesso li ringrazio... è tutto merito loro se ora ho tutti voi. - non disse nulla - Hai incolpato papà di avere avuto  un’altra donna prima di me, ma perché non hai rimproverato me? Tu lo sai che papà non è biologicamente il padre di Henry  eppure non hai mai fatto polemiche sul fatto che la mamma fosse stata fidanzata con un altro uomo prima di papà. 

- Non ci avevo pensato! - rispose. 

- E ora che hai pensato che mi dici? Sei arrabbiata anche con me?

- No perché non ci sarebbe Henry altrimenti e io a Henry gli volto bene.

- Ho capito... e per quanto riguarda Gideon invece? Vuoi dirmi perché avete litigato? Prima di venire su in camera da te ho chiamato la sua mamma e mi ha detto che il tuo amichetto è molto triste. Lui dice di non averti fatto nulla di male è così?

- Io non voglio più vederlo! - sentenzió decisa anche se si tradì. Con la bocca poteva anche mentirmi ma non con gli occhi: vidi scendere un paio di lacrime non appena pronuncio quell’ultima frase. 

- Spiegami il perché almeno. 

- Perché lui è il figlio di quello che ha tagliato la mano al papà.

- E quindi? Che colpe ne ha Gideon è? Non decidiamo mica noi chi siamo i nostri genitori. A te siamo capitati io e papà, a lui Belle e mr gold. 

- Suo padre a fatto male al mio papà! - continuó a dire convinta e irremovibile. 

Ma di tutti i caratteri del mondo, mia figlia proprio il mio doveva ereditare? Se è così difficile parlarle a sette anni non oso immaginare come sarà affrontare un discorso con lei da adolescente. 

- Vediamo se riesco a farti capire cosa voglio dirti raccontandoti questo... È vero, Tremotino, mr gold, coccodrillo o come si chiami lui, ha fatto cose brutte e ingiustificabili nella sua vita. 

- Visto? Ho ragione, è cattivo.

- Può essere, ma ha fatto anche cose buone. Lo sai che se mr gold non fosse esistito Henry a quest’ora non sarebbe qui? - la vidi sgranare gli occhi.

- - il papà di Gideon era il tuo fidanzato? 

- Cosa??? No amore certo che no! - solo il pensarlo mi veniva il voltastomaco - però lui è il nonno di Henry. 

- È il papà del suo papà? 

- Si! Io amo Henry tu lo sai e quindi ho deciso di vedere il buono di suo nonno e non quello cattivo. Anche papà ha fatto molti errori nella sua vita così come anche io eppure abbiamo sempre lasciato correre le cose negative perche quelle positive erano di gran lunga migliori. 

- Mamma...

- Aspetta non ho finito: tu sei arrabbiata con mr gold perché ha fatto male al tuo papà giusto? 

- Si!

- Ma fidati il male che gli hai fatto tu con quella frase è di gran lunga superiore. Papà preferirebbe farsi tagliuzzare pezzettino per pezzettino piuttosto che sentire uno dei suoi figli dirgli che non sarà mai abbastanza per loro. 

- Io non ho detto questo. Io voglio bene a papà. Lui è il migliore di tutti i papà che ci sono sulla Terra. Lui sa fare tutto, mi fa fare tutto e mi copre con te se faccio qualche guaio. 

- Io lo so che non hai compreso a pieno le parole che hai pronunciato prima, appunto per questo sono venuta a parlartene. Papà ha avuto una fidanzata che ha te non piace, ok va bene: questo fattore negativo peró vale più di tutto quello che hai appena elencato? Ovvero che papà fa e farebbe tutto per te? 

- No! Bisogna sempre guardare le cose migliori perché tutti possono sbagliare. 

- Bravissima tesoro, bisogna sempre scegliere di vedere la parte migliore di una persona. 

- Scusa mamma, ora ho capito! - mi abbracciò - posso andare a chiedere scusa a papà?

- Certo che sì, sono sicura che lo renderai felice. - saltó letteralmente giù dal letto e corse al piano di sotto dove poco prima avevamo lasciato Killian. La seguii, ma quando arrivammo giù killian non c’era. Mi aveva lasciato un biglietto sul tavolinetto vicino all’ingresso : “vado a schiarirmi le idee”. 

- Mamma?!?! Papà dove è andato?  - bella domanda. Non mi preoccupava tanto il dove fosse, ma il cosa stesse facendo. Conoscendolo come minimo era in qualche bar da quattro soldi ad ingurgitare rum scadente. Fui tentata di chiamare mia madre per dirle di venire a casa per sorvegliare anche Leila e Liam ma poi cambiai idea: Leila già aveva intuito qualcosa, immaginava che il suo papà si fosse allontanato a causa sua... se fossi uscita a cercarlo le avrei confermato solamente quell’ipotesi che si faceva piano piano spazio nel suo cervello. Decisi di restare con lei e insieme a chloe, che era da poco tornata, preparammo la cena per il loro papà. Fortunatamente non si fece arrendere a lungo, prima dell’ora di cena era già a casa  e la cosa  che più mi fece piacere fu scoprire che non aveva bevuto.

- Eccoti! - lo abbracciai... - mi stavo preoccupando. Stai bene? - gli chiesi scrutandolo.

- Staró meglio tra poco. 

- Vieni di la le bambine vogliono...

- A proposito di bambine... chiamale e falle venire qui, devo dirvi una cosa... - doveva dirci cosa? Cominciavo a preoccuparmi sul serio... 

- devo preoccuparmi? 

- Vai a chiamarle... si limitò a dire. - feci come mi venne chiesto, chiamai le bimbe e insieme ci sistemammo sul divano del soggiorno. Chloe corse subito in braccio al suo papà e lo riempì di bacini, la visione che aveva avuto in quel sogno non l’aveva per nulla tranumatizzata, il gelato le aveva rimosso ogni paura. Leila gli si avvicinò cauta ma non appena inizió a parlare lui la bloccó:

- Aspetta, devo prima dirvi una cosa... ho pensato a tutto quello che è stato detto in questi due ultimi giorni e ho capito che forse non avete poi tutti i torti - si riferiva alle bambine - non ho una mano e sono limitato in molte cose... non è mai stato un problema per me fino ad oggi. Oggi ho capito che questa limitazione è un vero problema, sopratutto per voi, e io non voglio sia così. Ho parlato con Mr gold ma lui non può più aiutarmi... non può restituirmi quello che mi ha tolto, molte cose nel suo negozio con la battaglia finale sono andate perdute... però posso ricorrere alla tecnologia moderna e farmi aiutare. Butteró questo pezzo di metallo e mi farò mettere un congegno che somiglierà a tutti gli effetti ad una mano vera così potrò farvi felice e accarezzarvi come avete sempre sognato. 

- Killian tesoro...

- Papà...

- C’è ancora una cosa: è vero Leila, non è carino nei confronti di tua madre avere sul braccio il nome di un’altra donna. Ho amato questa donna non lo nego ma non tenevo il suo nome sul braccio per un sentimento romantico nei suoi confronti... lo tenevo come promemoria di quella che era una vita passata. Il problema non sussiste più però! - alzó la camicia e vidi al posto del suo tatuaggio una benda. Mi affrettai a toglierla e vidi che aveva provato a far rimuovere il tatuaggio ma visto che non vengono mai rimossi definitivamente si era fatto tatuare altro e ora sul suo braccio vi erano un uncino e un cigno che formavano un cuore con all’interno le seguenti iniziali : H, L, C, L. Le iniziali dei nostri gioiellini,tutti e quattro. Lo ammetto era un tatuaggio magnifico ma non era il suo posto.... guardai Leila e le feci capire che era il momento.

- Papy io volevo chiederti scusa... io non volevo che pensassi tutto questo. Ero arrabbiata perché non c’era il nome della mamma sul tuo braccio è vero ma ora ho pensato meglio a tutto e ho capito che non è un problema. Tu mi aiuti sempre e mi vuoi bene e questa è la cosa più importate. Del tatuaggio non mi importa nulla, so che ami la mamma e mi basta questo. Per quanto riguarda la tua mano invece... io ti preferisco con l’uncino... amo i tuoi abbracci e le tue coccole, sono speciali e nessuna bambino esclusi chloe e Liam possono averne uguali ai miei. Mamma mia ha fatto capire che bisogna vedere solo il lato bello delle persone e io riflettendoci ho capito una cosa: Sei speciale così come sei papà. - prese il suo braccio e con un gesto della mano fece sparire il nuovo tatuaggio per fare spazio a quello di sempre. 

- Papo peciale e tatuaggio bello! - disse anche Chloe ripetendo le parole di sua sorella. - Killian si commosse a quelle parole e si mise a terra in ginocchio. Le bambine furono subito addosso a lui!

- Vi amo piccole mie!

- Anche noi papà!

- Ti, ma ola vieni, noi abbamo plepalato la cena pe te! - così dicendo lo condussero in cucina. 

Bene anche questa crisi era ufficialmente conclusa. Nel corso della loro vita purtroppo  attraverseranno momenti difficili e di sofferenza... speriamo solo che questo giorno rimanga impresso nelle loro mente cosìcche possano ricordare una cosa fondamentale: bisogna sempre guardare il meglio di ogni persona.

 

Note dell’autore: ho avuto un piccolo blocco dello scrittore in questi giorni ma eccomi nuovamente qui. Non è uno dei miei capitoli migliori ma spero comunque che vi piaccia. Ho preso spunto da una puntata della quarta serie dove appunto Emma diceva queste parole a Killian. Ma quanto era bello vederli sullo schermo? Aaaahhhhhh.... mi sciolgo solo a pensarci. Vi auguro una buona lettura ragazzi, a prestoooooo!

  
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