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Autore: Elenie87    15/08/2018    11 recensioni
Dopo la morte dei genitori di Kagome, a causa di un incidente, la famiglia NoTaisho accetta di prendersi cura della bambina e crescerla come figlia loro. Per Inuyasha essere il fratello maggiore acquisito di Kagome è motivo di orgoglio: lei è piccola, indifesa e cosa più importante vede in lui tutto il suo mondo. Il loro rapporto è profondo, speciale e sembra indistruttibile. Almeno sino a quando la piccola Kagome non cresce e.... il mondo idilliaco di Inuyasha non viene travolto da qualcosa di completamente inaspettato: l'amore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Inuyasha, izayoi, Kagome, Miroku | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 -   FRATTURE  E NUOVI CAPITOLI
 
 


Un silenzio assordante segue le mie parole.
Resto ferma, con le lacrime agli occhi mentre il labbro trema. L'ho detto, gliel'ho detto.
Inuyasha mi guarda con un'espressione indecifrabile.
È arrabbiato? Deluso?
Un sorriso triste spunta dalle mie labbra.
-Esattamente come immaginavo. Non dici nulla. Non ti importa niente- mormoro, passandomi una mano tra i capelli.
Un bagliore leggero passa davanti ai miei occhi. L'anello di Takumi sbarluccica nel buio e gli occhi di Inuyasha intercettano quella luce.
Lo vedo ridestarsi, stringe la mascella e scuotendo la testa grugnisce, stringendomi più forte le braccia.
-Dannata - ringhia, mentre gli occhi scuri emettono lampi.
Sussulto e il cuore si incrina ancora. Sono così stanca di questo suo modo di fare, di questo suo odio misto a  indifferenza.
Mi strattono, sottraendomi alla presa.
-Lasciami!- sibilo. -Sai che ti dico, Inuyasha? Non devo giustificarmi, non ti devo spiegazioni. Non a te- affermo con decisione.
Inuyasha socchiude gli occhi.
-Ma davvero?- mormora con un tono che mi causa dei brividi lungo la schiena, ma non indietreggio.
Annuisco. Se pensa davvero di confondermi e incutermi paura, questa volta si sbaglia.
-Ti ho sempre venerato e amato… come un fratello- aggiungo falsamente, ma devo chiudere questa storia, questi continui scontri.
Lo vedo deglutire, serrare i pugni, come se si sentisse in gabbia.
-Questo tuo atteggiamento… io non sono più disponibile a tollerarlo, non me lo merito- concludo.
Inuyasha resta fermo, immobile. Poi stancamente alza un braccio.
Cosa fa?, mi chiedo improvvisamente stranita, mentre lo avvicina al mio volto e lenta la sua mano scende sulla mia guancia, carezzandola.
Mi ritrovo a trattenere il fiato, nulla esce più dalle mie labbra, mentre il cuore parte all'impazzata.
Questo effetto, queste sensazioni… nessuno è mai riuscito a farmele provare. Mai.
Incantata, lo guardo negli occhi profondi e sussulto quando il pollice accarezza il mio labbro inferiore, piano, maledettamente piano, socchiudendo la mia bocca.
Inuyasha si avvicina, il suo volto sfiora il mio e sento il fiato delle sue labbra carezzarmi i capelli.
Il suo respiro è accelerato, il corpo è teso quanto il mio.
-Nemmeno io mi merito tutto questo. Sposa il tuo damerino e poi… fammi un favore. Sparisci dalla mia vita- bisbiglia, poi mi scosta malamente da sé, allontanandosi velocemente.
Rilascio l'aria. Mi ritrovo a respirare a fatica, il petto si alza e abbassa come se avessi corso per chilometri.
Perché? Perché?!, non faccio che chiedere al nulla. Cosa vuole da me, perché mi ha… toccato a quel modo per poi rivolgermi parole simili?
Le lacrime tornano a coprirmi gli occhi e i singulti salgono veloci al petto.
Inuyasha.
 
 
Inutilmente cerco di frenare le lacrime. Ormai le palpebre sono gonfie ma devo cercare almeno di mascherare il mio stato d'animo.
Rientro in camera dopo almeno dieci minuti cercando di non fare il minimo rumore, ma appena apro la porta trovo Takumi seduto sul letto.
Sobbalzo. Mi stava aspettando?
Mi schiarisco la voce e con dita tremanti accendo la luce.
-Ciao- bisbiglio, colpevole più che mai. Perché in cuor mio so che sto sbagliando, ma una parte di me Takumi lo ama, sinceramente.
I suoi occhi verdi mi guardano confusi ed io distolgo lo sguardo, sedendomi accanto a lui, fissando il pavimento.
-Quando mi sono svegliato non c'eri- mormora, nella voce un tono sconosciuto. Angustiato.
Stringo i pugni e deglutisco.
-Non riuscivo a dormire. Mi sono fatta un po' di latte caldo- sussurro in risposta.
-E..?-
Takumi si alza nervoso e si mette in piedi davanti a me. Alzo il capo e quando incontro le sue iridi smeraldo il cuore diventa un macigno nel petto.
-Ho litigato con Inuyasha- confesso.
Lui incrocia le braccia, il suo volto è contratto. Mi sento tremare.
-Dimmi una cosa, Kagome- dice piano. -Perché ogni volta che torniamo a Utsuno tuo fratello è così arrabbiato?-
Deglutisco di nuovo, passandomi una mano tra i capelli neri.
-Non lo so- rispondo, ed è la verità.
-Perché tu sei sempre così nervosa in sua presenza?- continua.
Mi manca l'aria e passo una mano sugli occhi, stancamente.
-È complicato- provo a sviare, ma Takumi sembra davvero.. strano, arrabbiato. Non l'ho mai visto così.
-Perché avete litigato, poco fa?- insiste.
Mi copro il volto e le lacrime scorrono sulle guance. Lacrime di colpevolezza, di paura. Di delusione verso me stessa.
-Non lo so- rispondo ancora, probabilmente una frase insensata per lui, ma è davvero così.
Takumi si muove nervoso nella stanza per qualche secondo, poi tira un pugno alla scrivania di fronte a me facendomi sobbalzare.
Lo guardo con occhi sgranati e quando vedo l'espressione che gli attraversa il volto, sento il mio animo capitolare: Takumi sta soffrendo.
-Avevo capito nei tuoi sguardi, che si perdevano spesso all'orizzonte, che dovevi aver amato qualcuno, ma mi sono detto: ehi, non puoi lasciartela scappare. Combatti per averla- ridacchia, una risata roca e priva di felicità.
-Tempo fa…- prosegue con voce grave -quando ci eravamo appena incontrati, mi dicesti che i No Taisho non erano la tua vera famiglia-
Trattengo il fiato.
-Non avevo mai fatto caso a questo dettaglio. Non lo ho mai ritenuto importante, sino a quando non ho iniziato a notare come te e Inuyasha foste enigmatici nelle poche volte che vi incontravate. Gli sguardi, i gesti. Tutto era così… insolito-
Takumi fa una pausa e abbassa lo sguardo. Lo vedo stringere i pugni e fare dei respiri profondi.
Annaspo, mentre mi alzo di scatto e gli afferro le mani.
-Takumi, io non- mormoro con voce rotta.
-No, Kagome, ti prego- mi interrompe, scostandomi piano. -Non mentirmi. Credevo di essere folle, di immaginare qualcosa che non esisteva quando lo guardavi e mi dicevo quanto fossi idiota ad avere fantasie simili, che non potevo essere geloso di colui che era paragonabile a un fratello. Però… sono sceso a cercarti prima- confessa, ed i miei occhi azzurri si allargano pieni di angoscia.
-La scena che mi è apparsa davanti è stata abbastanza eloquente da confermare ogni mio dubbio- conclude, avviandosi verso la porta.
-No!- gli afferro un braccio, mentre un singhiozzo scuote il mio petto.
Takumi si volta appena, accennando un sorriso.
-Ho bisogno di una boccata d'aria, Biancaneve. Se avessi saputo che era Inuyasha il fantasma contro cui dovevo combattere, non mi sarei mai imbarcato in questa storia. Non mi piace perdere in partenza- dice con voce perentoria e lentamente la mia mano lascia la presa.
Esce dalla stanza ed io crollo a terra completamente svuotata e sola.
Maledettamente sola, come mai lo sono stata prima.
 
*******
 
-Vaffanculo- mormoro guardando le stelle.
Bevo un sorso di birra. Le terza bottiglia sta finendo e finalmente inizio a sentire un buon segno di sbornia.
Il corpo più leggero, i pensieri più confusi.
Tocco con la mano sinistra i ciuffi d'erba del mio prato, osservo il cielo sopra di me e inspiro.
La mia terra: questa è l'unica cosa che non mi tradirà e non cambierà mia.
Nei miei maledetti trentun anni questa è stata la mia unica certezza.
Porto il capo indietro, appoggiandomi meglio alla staccionata costruita da me e mio padre vent'anni prima.
Ore di duro lavoro, anzi giorni. Mia madre urlava come una pazza perché ogni sera rientravamo tardi, sudati e sporchi d'erba e terra.
Ridacchio a quei ricordi. Se Izayoi urlava inseguendo scherzosamente me e mio padre con un mestolo da cucina, Kagome, allora una bambina, rideva come una pazza, incitandomi a scappare intorno al tavolo per evitare l'arma.
Mi porto una mano alla tempia con esasperazione.
Mia madre, che donna incredibile. Ero certo di averla delusa, schifata. Eppure quella sera, mi seppe sorprendere come nessun' altro.
 
-Cosa farai quando Kagome capirà che l'ami?-
 
Mi aveva posto questa domanda con una tale irruenza e una voce talmente arrabbiata da avermi inchiodato al suolo carico di angoscia.
 
-Che diavolo dici, mamma? Sei impazzita?- le avevo risposto.
Izayoi aveva sbattuto il piede a terra. Diavolo se da arrabbiata era tremenda.
-Adesso basta, Inuyasha! Credi forse che io e tuo padre siamo ciechi o stolti? Sappiamo benissimo che ciò che vi lega non è più un rapporto di fratellanza, per cui smettila di comportanti da imbecille e prenditi le tue responsabilità!-
 
Avevo sgranato la bocca, incapace di parlare. Come un bambino impaurito mi ero seduto sul letto, passandomi nervosamente la mano tra i capelli.
 
-Ti chiedo scusa, mamma. Non è mia intenzione creare scompiglio nella famiglia- avevo mormorato.
Izayoi si sedette accanto a me.
-Inuyasha. Non sarebbe niente del genere. Devo forse ricordarti che non c'è alcun legame di sangue tra te e Kagome?-
Mi voltai di scatto e la trovai a sorridermi con le lacrime agli occhi.
-Oh, non guardarmi con quest'aria sorpresa, ti prego. L' abbiamo sempre saputo che Kagome aveva una cotta per te sin da ragazzina. Ma tu… hai iniziata a guardarla differentemente quando ha compiuto i diciotto anni, non è vero? Eri così diverso con lei. È come se da allora qualcosa si è rotto e non si è più ricucito. Non è stato difficile per noi capire cosa fosse accaduto. Kagome era diventata una donna e tu te ne eri accorto-
Distolsi lo sguardo, colpevole. Non saprei dire se Kagome mi stregò quel giorno, o se inconsciamente il sentimento fosse nato da prima, ma mia madre non stava sbagliando.
Restai ancora in silenzio.
-Noi non abbiamo alcuna intenzione di interferire nel vostro rapporto. Nelle questioni d'amore bisogna sbrigarsela da soli. Ma….- mi prese la mano prima di continuare -se ti stai trattenendo per non darci un dolore, voglio che tu sappia… che niente potrebbe rendermi più felice di vedervi sereni, insieme-
Sospirai, ricambiando la stretta.
-Mamma, io… ti ringrazio. Ma credo tu stia prendendo un granchio. Kagome non mi ama. E poi sta con quel Takumi- ringhiai.
Izayoi roteò gli occhi.
-Credevo di aver cresciuto un figlio meno idiota-
 
Quella fu l'unica volta che parlammo dell'argomento.
-Dannazione- mormoro al vento. Cosa ho fatto di male per trovarmi in una situazione del genere?
-Mi serve altra birra- commento ad alta voce, notando contrariato di averle terminate.
-Sei vuoi ho qua due bottiglie-
Mi siedo ritto di scatto, sentendo una voce a pochi passi da me. Quando riconosco la sua figura mi riappoggio alla staccionata, lo sguardo poco amichevole.
-Che cavolo vuoi, biondino- replico.
Lui sembra ignorare il mio tono poco gentile e si siede accanto a me, porgendomi una birra.
Lo osservo contrariato, ma ho decisamente bisogno di bere. La afferro di mala grazia.
-Nottataccia per entrambi, eh?- dice, guardando il cielo.
Io grugnisco.
-Se sei qui per fare conversazione, ti avviso che non è aria- replico. Lui ridacchia.
-Sei proprio un duro, Inuyasha- commenta, ed io butto giù un sorso.
Non so cosa mi trattenga dal non spaccargli la faccia.
Forse è la sbronza, forse ormai è chiaro che non posso far altro che accettare che Kagome stia con lui. In fondo, non l'ho mai avuta.
-Prenditi cura di lei- gli dico, osservando le stelle. Devo essere proprio sbronzo per proferire a lui parole simili.
Takumi forse è sorpreso, perché si volta inquieto verso di me. È la prima volta che gli rivolgo la parola dicendo qualcosa di … poco minaccioso.
Con la coda dell'occhio noto che il suo sguardo è assente. Strano.
-L'ami?- mi chiede improvvisamente, ed io mi strozzo con un sorso di birra.
-Scusa?!- ringhio tra i denti. Se vuole morire, stasera potrebbe essere la sua occasione.
Lui si acciglia, sbuffando.
-Hai capito. L'ami?- ripete.
-Non sono cazzi tuoi, damerino biondo- borbotto e lui sembra sogghignare soddisfatto.
Porta la bottiglia alla bocca e la svuota tutta d'un fiato, poi mi da una pacca sulla spalla.
-Falla felice. Altrimenti tornerò a spaccarti la faccia- biascica, alzandosi in piedi.
Non riesco a replicare, faticando a comprendere che diavolo vuole da me.
-Sei ubriaco- riesco solo a commentare e lui scoppia a ridere.
-Sai che ti dico, Inuyasha? Sono quasi felice che sia tu. Addio, amico- dice tra le risa, poi si allontana con passi malfermi, tornando verso casa.
Rimango come un idiota lì, a fissare il buio, chiedendomi che cavolo è appena successo.
Che nottata di merda.
 
 
*******
 
Apro gli occhi, stropicciandoli. Guardo stancamente la sveglia e mi accorgo che sono le nove di mattina.
-Cavolo- borbotto, mettendomi piano seduta.
Non saprei dire a che ora mi sono addormentata, cullata dal mio stesso pianto.
Mi passo le mani tra i capelli, coprendomi il volto.
Che diavolo ho combinato?
-Dov'è Takumi?- mi chiedo, notando che la stanza è vuota.
La conversazione avuta durante la nottata mi torna rapida alla mente come una stilettata.
-Oh, no…- mugugno, facendo per alzarmi rapida dal letto, quando con le dita della mano sfioro qualcosa.
Osservo curiosa l'oggetto e noto che è una lettera bianca.
Al centro, scritto con una calligrafia che ben conosco, c'é il mio nome: Kagome.
Sento una fitta trapassarmi il petto ed un improvviso malessere stritolarmi lo stomaco.
Con dita tremanti apro la busta ed il foglio posto in essa.
-Takumi- bisbiglio disperata.
 
Biancaneve,
so che non mi perdonerai, ma non sarei mai riuscito a salutarti senza cedere alla tentazione di tenerti con me.
Ma credo tu sappia bene che non sarebbe stato giusto, né per me né per te.
La tua casa è qui, non con me o in Australia. Stai solo scappando da ciò che provi, così facendo non sarai mai felice.
Mi duole ammetterlo, ma non sono colui che può renderti felice.
Quindi, smettila di allontanarti dai problemi e affrontali.
Non preoccuparti per le tue cose, te le rimanderò indietro. Quanto all'Università, chiedi il trasferimento a quella di Tokyo. Di certo non avrai alcun problema.
Sappi che ti penserò spesso, Biancaneve.
Mi farebbe piacere restare in contatto, e chissà, forse le nostre strade si rincontreranno.
 
Prenderò il primo volo per Sidney questo pomeriggio. Non stare in pensiero per me, ok?
Con amore,
Takumi
 
-No, no, cazzo!- impreco e di corsa inizio a vestirmi.
Non lo lascerò andare via senza parlargli, devo almeno spiegargli che una parte di me l'ha amato, per quanto assurdo e incomprensibile possa essere ai suoi occhi.
I miei sentimenti per lui sono sempre stati sinceri ma non posso evidentemente più nasconderlo. Inuyasha per me è… semplicemente tutto.
Corro al piano di sotto, ho bisogno che Izayoi e Inu mi prestino la macchina.
Quando scendo in cucina noto con una smorfia di delusione che non c'è nessuno.
In salotto nemmeno.
-Che siano usciti per portare la mamma dal dottore?- mormoro disperata.
-Cerchi qualcuno?- la voce mascolina di Inuyasha, che varca la soglia del soggiorno con l'abbigliamento classico -camicia, maglietta e il suo inseparabile cappello- mi fa sobbalzare.
Sebbene sia imbarazzata e intimorita come sempre in sua presenza, decido di tirar fuori gli artigli.
-Per favore, Inuyasha, ho bisogno che mi presti la macchina o il pick-up- chiedo gentilmente e lui inarca il sopracciglio.
-E per cosa?- chiede guardingo.
Mi umetto le labbra stringendo i pugni.
-Takumi sta andando in aeroporto. Credo abbia preso un taxi. Ho… bisogno di raggiungerlo- ammetto.
Inuyasha sembra stupito e incrocia le braccia.
-Mi stai dicendo che ti ha mollato? Perché mai?- chiede guardingo.
Scuoto la testa.
-Non sono affari tuoi. Per favore- ripeto tra i denti.
Lo sento imprecare sotto voce e di mala grazia cerca le chiavi nella tasca dei pantaloni e me le lancia.
-Lo ami a tal punto da corrergli dietro?- ringhia, dandomi le spalle.
Muovo qualche passo avvicinandomi all'uscita della cucina, ma trovo la forza di sussurrare poche parole, quasi con la speranza che Inuyasha le senta.
-Non sai come ti sbagli-
 
Quando arrivo all'aeroporto, è ormai mezzogiorno. La distanza e il traffico non mi hanno aiutato ad arrivare il più velocemente possibile.
Mi ritrovo col fiatone, dinnanzi agli schermi dei voli in partenza e tiro un sospiro di sollievo quando vedo che il volo per Sidney è in partenza alle 15:30.
Di certo non ha passato ancora i metaldetector.
Prendo un lungo respiro ed inizio a camminare, guardandomi intorno, scrutando i posti ai bar e nelle zone di attesa.
-Dove sei, Takumi?- mormoro con le lacrime agli occhi.
È nel momento in cui faccio il suo nome che noto una chioma bionda seduta ad un chioschetto e sul mio viso spunta un sorriso luminoso.
-Takumi!- grido, iniziando a correre in quella direzione.
Lo vedo rizzare la testa, riconoscendo la mia voce. Quando i suoi occhi verdi incrociano i miei noto il suo volto illuminarsi.
Mi ritrovo davanti a lui ansante, così desiderosa di… abbracciarlo e spiegargli tutto.
-Sei venuta, Biancaneve. Ti avevo detto di non farlo- mi sgrida con una tale dolcezza da sciogliermi il cuore.
-Credevi davvero che ti avrei lasciato partire senza…- parto con tono arrabbiato, ma poi la voce si incrina e tutte le lacrime sin ora trattenute piovono sulle mie guance.
-Stupido!- gli urlo contro.
Takumi si alza e le sue braccia mi avvolgono stringendomi stretta a lui.
-Ti amo- mi sussurra tra i capelli ed il mio cuore perde un battito.
-Ti prego, perdonami. Io non volevo farti soffrire- bisbiglio stringendo la sua maglietta.
Posa un bacio sulla fronte e mi sorride.
-Lo so, Kagome. So che mi vuoi un bene simile all'amore. Ma non è giusto per te e per me. Lo capisci?- dice, ed io annuisco.
Takumi mi asciuga le lacrime con le dita e sorride ancora.
-Ti prego, va' Kagome, prima che ti trascini con me in Australia- ridacchia, carezzandomi le guance.
Io sghignazzo a quelle parole, mentre in singulti non fanno che scuotermi.
-Sei uno sciocco- gli dico prendendogli la mano. -Prometti di scrivermi. Non voglio perderti- confesso, arrossendo.
Takumi mi scompiglia i capelli.
-Questo è certo, Biancaneve. Ora va'. E Kagome… ti prego, siate felici-
Lo guardo interrogativamente, non ben comprendendo il senso di queste parole.
Mi sollevo sulle punte e gli lascio un leggero bacio sulla guancia.
-A presto, mio principe azzurro- sussurro, prima di dargli le spalle e allontanarmi con l'animo più leggero.
Svolto l'angolo e mi appoggio un attimo al muro per calmare il pianto.
Maledizione, come mi sento stupida. Stupida e sciocca perché non riesco ad amare come vorrei un ragazzo meraviglioso come Takumi.
Caccio via una lacrima ed ecco che i miei occhi intercettano l'anello.
-Cavolo, dovrei restituirglielo- borbotto, sbuffando per la mia sbadataggine.
Torno indietro e svolto l'angolo, intravedo Takumi ancora lì ma…
Arresto il passo raggelata quando riconosco una figura sinuosa ed elegante accanto a lui.
I suoi lunghi capelli neri sono inconfondibili, come quel viso.
-Kikyo?- mormoro basita.
Che cavolo ci fa qui!? E perché parla con Takumi?
Mi avvicino ai due cercando di mettermi in un punto dal quale non possano vedermi ma riesca a sentire ciò che si dicono.
 
-Takumi, giusto?-
Lui alza lo sguardo e la osserva curioso.
-Ci conosciamo?- chiede, inclinando la testa.
Kikyo ridacchia.
-A dire il vero no, ma io ti ho già visto diciamo… di sfuggita, al ranch No Taisho- confessa.
Ma davvero? E quando?! Non ricordo di averla mai incrociata assieme a Takumi!
-Oh, capisco. Beh, è un piacere, signorina..?- chiede lui educatamente.
Lei sorride e gli porge la mano.
-Kikyo-
Takumi indica la valigia.
-Dove te ne vai, Kikyo?- domanda e lei alza le spallucce, voltandosi verso i monitor con i voli in partenza.
Strano: il suo sguardo sembra… triste.
-A dire il vero non ho alcuna meta. Ho deciso di sparire per qualche settimana, voglio… schiarirmi le idee e capire cosa voglio nella vita. Seguirò l'istinto-
Takumi sorride.
-Delusione d'amore?- azzarda, e quando sento quella nota di disperazione nella voce mi sento terribilmente in colpa.
Kikyo arrossisce. Non l'ho mai vista farlo! Davvero è capace di imbarazzarsi?
-Qualcosa del genere- confessa.
Takumi fa un cenno, invitandola a sedersi accanto a lui.
-Beh, credo che saresti un'ottima compagnia, allora! E visto che non sai dove andare, potresti iniziare col prendere il mio stesso volo per Sidney. Quando saremo là, deciderai cosa fare. Che ne dici?- le chiede con un sorriso così dolce e sincero da farmi inumidire gli occhi.
Takumi, sei così unico
Kikyo pare arrossire nuovamente ma… si siede, quasi stranita nel ricevere una tale proposta. Sembra davvero un'altra donna. Più umana, oserei dire. Forse è vero che il tempo può cambiare le persone.
-Davvero, non ti creo fastidio?- borbotta, passandosi una mano tra i capelli neri.
Takumi fa spallucce.
-Affatto. In fondo sto partendo anche io da solo, no?-
Kikyo pare confusa.
-E Kagome?- azzarda lei, questa volta, a domandare.
Lui si gratta distrattamente la fronte.
-Il suo cuore non era in Australia con me- commenta semplicemente, senza dire una minima parola negativa nei miei confronti.
Kikyo pare per un attimo sorpresa, poi gli sorride.
-Hai proprio ragione. Ti va un caffè nell'attesa?- gli chiede e Takumi sembra accettare.
 
Mi sento improvvisamente di troppo e garbatamente mi allontano.
Muovo piano i passi che mi portano verso l'uscita dell'aeroporto.
Quando sono all'esterno porto una mano al petto, sentendolo incredibilmente e stranamente leggero.
Guardo il cielo azzurro sopra di me e inspiro.
Forse era solo così che doveva andare.
Si è semplicemente chiuso un capitolo della mia vita, ed ora se ne aprirà un altro.
 
 







ANGOLO AUTRICE
Ebbene, ciao a tutti! Finalmente i primi giorni delle ferie miracolosamente arrivate, mi hanno regalato il tempo di aggiornare anche Unsuitable Love!
Signori, il prossimo sarà l'ultimo capitolo di questa avventura.
Spero davvero che questo, invece, vi sia piaciuto! I due sono proprio duri di testa eh? Ma ormai, rimane ben poco da chiarire! Basterebbe solo dirsi "ti amo", facile no? Seee XD
Fatemi sapere che ne pensate, se vi è piaciuto o fatto schifo....... insomma, è passato tanto tempo, spero ci sia ancora qualcuno che segua questa stramba storia!!
Un abbraccio e buone ferie a tutti!
Ci rileggiamo, spero presto, con Terra contro Cielo!

Manu




 
  
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