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Autore: ballerina 89    17/08/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN.

Lo so... lo so che non avrei dovuto farlo, che è  stata una cosa poco nobile e tutto quello che volete ma io proprio non ci sono riuscito a starmene con le mani in mano mentre mia moglie se ne stava seduta ad un tavolo da Granny con quel Mr. muscolo da strapazzo del suo migliore amico. Ero geloso? Si! Mi dava fastidio vederla con un altro uomo che non fossi io? Non immaginate neanche quando però non me la sono sentita di dirle di no quando quella sera mi chiese se fosse un problema per me se lo incontrasse. Mi fido ciecamente di Emma non fraintendetemi, so che il nostro è vero amore e non lo metto assolutamente in dubbio, è di quella specie di burattino umano che non mi fido minimamente ed è per questo che quella sera decisi di seguirli. Non è una cosa di cui andarne fieri lo so ma non sono riuscito proprio a trattenermi. Penso che un pochino lo abbia intuito anche lei che fossi geloso infatti portó Liam con se dicendomi: “così tornerò prima di quando tu possa immaginare”.

Restai all’incirca quaranta minuti li, dietro la staccionata del locale con un quotidiano tra le mani per non farmi riconoscere, poi decisi di tornare a casa... Emma non meritava questo mio comportamento, non avrebbe fatto nulla di male ed era giusto che avesse i suoi spazi. 

Si... questo era quello che pensai quella sera e per il resto della settimana; poi, quando mia moglie inizió ad uscire ogni singolo giorno lasciandomi tutti e tre i pargoli e non dicendomi dove fosse diretta, se non la solita scusa “ho delle commissioni da sbrigare”, il pensiero di lasciarle i suoi spazi andó a farsi benedire. Avrei voluto seguirla, di nuovo, volevo capire dove trascorresse i suoi pomeriggi, ma avevo i bambini con me e di sicuro loro si sarebbero fatti sgamare; decisi quindi di chiamare  il mio amico fidato spugna e gli chiesi di controllarla. 

Il primo giorno era da Granny, il secondo in una boutique, il terzo in un centro commerciale... tutte e  tre le volte era da sola. Fu quello che sugna mi riveló il quarto giorno che mi mandó su tutte le furie:  Emma quel pomeriggio era andata a casa di August. Il mio sangue cominció a ribollire nelle vene. Non potevo credere alle mie orecchie, mia moglie..... no! Non potevo neanche immaginare una cosa del genere. Il mio primo pensiero fu quello di raggiungerla e beccarli in fragrante ma poi cercai di fare mente locale: io ed Emma non stavamo vivendo nessun periodo di crisi, sembrava andare tutto bene tra di noi, non avevamo rapporti da un po’ è  vero ma solo per via che aveva partorito da circa un mese... non credevo che fosse andata da August per quel motivo. Non avevo quindi nulla in mano per poter affrontare il discorso con lei e quindi decisi di non dirgli nulla, volevo vedere cos’altro sarebbe successo. Tornó a casa dopo ben quattro ore e come se niente fosse mi corse in contro per baciarmi, era più felice che mai. Per quale motivo era così felice? Non lo so... so solo che non appena le sue labbra sfiorarono le mie mi scansai. Fu un gesto istintivo il mio, molto probabilmente dettato dal fatto che mi sentivo messo da parte. 

- Killian?!?- esclamó sorpresa di tale reazione - Tutto bene? Sembri strano. 

- Tutto bene love, sono solamente stanco. 

- Non me la bevo Killian! So quando c’è qualcosa che non va. Perché non me ne parli? - sembrava preoccupata e quello sguardo mi bastó per capire che stavo solamente esagerando. Era mia moglie per la miseria, la conoscevo come le mie tasche, come mi era venuta in mente l’idea che forse mi stava tradendo? Molto probabilmente aveva avuto un motivo più che valido per andare da lui. Si, non c’era altra spiegazione. - Allora? Vuoi dirmi che succede? - continuó imperterrita.

- Ma no niente tesoro è stata solamente una giornataccia! - cercai di recuperare  

- Le bambine hanno combinato qualche pasticcio per caso? 

- No, loro sono state bravissime. Davvero Emma sto bene, è tutto passato. Scusa se sono stato scortese ok? - mi avvicinai per baciarla ma un piccolo particolare mi saltó all’occhio riportando in me altre paranoie. C’era un “livido” sul suo collo. Un livido molto particolare. Accidenti! Allora i film mentali che mi stavo facendo non erano solamente dei film...

- E questo? - Le dissi senza mezzi termini. il mio sguardo era serio.

- Questo cosa? - domando non capendo a cosa m instessi riferendo - Killian sei sicuro di sentirti bene??? 

- Guardati allo specchio avanti! - titubante fece come le chiesi di fare e una volta davanti allo specchio la vidi sorridere - Non c’è proprio niente per cui ridere!

- Invece sì tesoro! - mi rispose.

- Dove sei stata e chi te l’ha fatto quel coso?

- Seriamente killian? - il mio sguardo parlava chiaro, volevo risposte. Quel sorriso che fino a poco prima era sul suo viso si spense per lasciar posto a un’aria decisamente più cupa, non so dire se fosse triste o stranita.       

- Ok! Se proprio ci tieni tanto... Sono stata da August per un favore che gli avevo chiesto di farmi e questo - indicó la macchia sul suo collo-  questo me l’hai fatto tu ieri sera quando ti lamentavi di non riuscire a dormire! - vidi improvvisamente i suoi occhi riempirsi di lacrime e li mi maledii per la seconda volta per essere stato troppo irruento. Ero proprio un debole... anche se avevo delle crisi di gelosia non riuscivo ad essere in collera con lei.

- Emma... io... beh pensavo....

- Non c’è bisogno che ti aggiunga nulla! So cosa pensavi. 

- Ma io...

- Lasciami in pace Killian! Grazie per aver rovinato tutto! - fece per andare via ma la fermai

- Rovinato cosa? - chiesi non capendo il senso delle sue parole. 

- Non deve interessarti. Non più almeno! - E con quelle ultime parole scappó al piano di sopra. 

Bravo Killian... questa volta l’hai combinata davvero grossa. La lasciai smaltire la rabbia dopodiché tentai di parlarle... niente non ne voleva sapere. L’avevo delusa. Arrivó Regina qualche ora dopo esordendo con un “sei proprio un idiota.” Aveva ragione.

- io non volevo Regina ma mettiti nei miei panni: è andata a casa di quello lì e torna con quel coso... - le dissi dopo aver raccontato la mia versione dei fatti.

- Tu come fai a sapere dove fosse? - aia.... sono completamente fottuto. 

- Beh diciamo che...

- La verità Killian!

- Ok lo confesso: l’ho fatta seguire.

- Hai fatto cosaaaaa??? Killian dico io ma che ti è preso è? Pensi davvero che lei possa tradirti? Dopo tutto quello che avete passato insieme e dopo tutto quello che ha fatto lei per riportarti in vita. Emma è venuta fino negl’inferi per salvarti se non te lo ricordi e come se non bastasse ha portato Henry con se esponendolo a un grande pericolo. Dovresti baciare il terreno su dove cammini Killian non farle questo. Vado da lei.

- Aspetta... - la fermai - hai perfettamente ragione su tutto... ho reagito male è vero ma non per lei. Io non sopporto August Booth, lui le sbava letteralmente dietro e ho paura che possa portarmele via. Io e Emma siamo legati dal vero amore e so che le mie sono solo paranoie ma non posso farci nulla: lei è troppo bella e chiunque potrebbe portarmela via, perché non potrebbe farlo proprio il suo migliore amico? 

- Dici cose senza senso, sai che il vostro è vero amore ma hai paura che te la portino via. Smetti di essere geloso e viviti la tua vita con il tuo vero amore. Non vi fa bene tutto questo. 

- Hai ragione... 

- lo so! Ora vado a parlarle.

- Aspetta! Posso andare io su da lei? Non voglio sia in collera con me.

- Per quanto odi ammetterlo lei non è in collera con te. Secondo me avrebbe dovuto darti due schiaffi ben assestati piuttosto che piangersi addosso come sta facendo ora. Fammi andare da lei, le parlo un attimo mettendoti in buona luce, non sia mai diventi aggressiva improvvisamente, e poi ti lascerò parlare con lei. 

- Ok...

Persi il conto di quante ore se ne starono chiuse in camera ma ecco finalmente scendere Emma al piano di sotto.

- Amore miooooo! - le dissi, non vidi Regina scendere con lei - Regina? 

- È andata via. - si limitò a rispondere. Evidentemente aveva usato la magia. 

- Senti tesoro io volevo scusarmi con te... sono stato troppo avventato, quell’uomo non mi piace e mi sono fatto prendere da mille paranoie inesistenti. Lo so... sono un coglione ma ci tengo davvero tanto a te e non voglio perderti.

- Vedi Killian... per una volta devo dirti che hai perfettamente ragione: sei un coglione. Pensavi davvero che avessi iniziato una relazione con August? 

- Non sapevo che pensare ok? Non mi dicevi mai dove fossi diretta... eri sempre vaga e io ho avuto paura. 

- Non ti ho detto nulla per il semplice motivo che non c’era nulla da sapere. Sono stata da granny e per centri commerciali, avevo bisogno di staccare un po’ la spina... tutti e tre i bimbi tutto il giorno tutti i giorni non sono semplici da gestire. Ma mai e dico mai ti ho tradito o ho solo pensato di farlo. Sei fuori strada e se può consolarti non credo che lo farò mai, mettitelo dentro quella zucca vuota. 

- Non sei tu il problema, mi fido di te...  è di quello che non mi fido.

- Se provasse anche solo a  fare qualcosa lo fermerei per tempo tranquillo. E poi non se la passa tanto bene... ho parlato con Marco un po’ di giorni fa e mi ha detto che si sta nuovamente trasformando.  A parte il favore che gli ho chiesto è giusto che lo vada a trovare ogni tanto... è mio amico.

- Hai ragione... scusa ancora. - le diedi un bacio e lei se lo lasció dare senza problemi. 

- È tutto risolto? - le chiesi 

- Non abbiamo litigato killian... ci sono rimasta malissimo è vero ma non abbiamo litigato. Certo non mi passerà dall’oggi al domani ma tranquillo prima o poi mi passerà 

- Cosa posso fare per accelerare i tempi? - non volevo vederla così un secondo di più. 

- Sii te stesso e prova a fidarti di me!

Quel suo prima o poi mi passerà mi fece capire che davvero l’avevo delusa e mi spaventai. E se non fossi più riuscito a farla sorridere come prima? No killian, non lo pensare nemmeno... lavora su te stesso e falle capire che non sei più quell’imbecille che oggi ha conosciuto. Posso farcela... io, Killian Jones, posso farcela.

 

POV EMMA. 

Passó esattamente una settimana e tre giorni dal nostro battibecco, Killian sembrava aver capito la lezione e anche io capii che forse  avevo esagerato un po’. In fondo ha avuto un attacco di gelosia e se lo ha avuto è perché mi ama. È vero avrebbe dovuto fidarsi di me ma è pur sempre un uomo e gli uomini quando si tratta delle proprie donne e altri uomini vanno fuor di studio. Dopo una lunga conversazione avuta la sera prima chiarimmo il tutto e ora eccomi qui pronta per uscire.  Volevo metterlo alla prova così indossai un vestitino bianco aderente altezza sopra il ginocchio, quel vestito lo ha sempre odiato eppure nonostante lo vidi guardarmi di sottecchi non disse nulla.

- Amore io esco ok? Ti dispiace tenere Liam? Chloe e Leila le tengo un po’ con me e poi le porto da mamma! 

- ... ok! Si... non... non c’è nessun problema. - si sforzó a dire.

- Grazie amore! - lo baciai per poi prendere la direzione della porta. Prima di uscire mi voltai nuovamente verso di lui.

- Non mi dici nulla amore? Non mi chiedi dove sto andando?- lo provocai - e sopratutto: ti piace il mio vestito?

- È orrendo se proprio lo vuoi sapere ma mi sono ripromesso di farmi i fatti miei e di lasciarti libera. Gradirei utilizzassi questo genere di abbigliamento solo quando ci sono io con te ma mi fido e quindi puoi tranquillamente andare.

- Non sai quanto ti amo gelosone del mio cuore. E comunque anche se non me lo hai chiesto te lo dico: vado un po’ al parco con queste pesti, le lascio a mamma , vado a trovare August che oggi dice di non sentirsi tanto della quale e poi sarò subito da te. 

- Mmmh.... - lo vedevo che stava andando ai matti ma mantenne fede alla promessa fatta a se stesso e non disse nulla sul fattore August - A tra poco allora! Vuoi che pensi io alla cena? - mi chiese. 

- No non preoccuparti, la ordinerò strada facendo. - gli diedi un bacio, se lo era meritato tutto e questa volta uscii per davvero. Passai un paio d’ore con le mie due pesti al parco visto la bellissima giornata dopodiché, anche se loro non erano molto contente, le portai da mia madre la quale a differenza di quanto avevo detto a Killian non sapeva nulla sul fatto che avrebbe dovuto tenerle. È si ho mentito a mio marito ma non potevo fare altrimenti. 

- Allora mamma? - le chiesi non appena le spiegai che non potevo tenere le bambine.

- Mi stai chiedendo di tenerle? Dov’è il problema? Lo sai che io e tuo padre ne saremmo felicissimi.

- Vi dispiace anche accompagnarle domani a scuola? 

- No certo che no! Cosa avete di bello da fare tu e tuo marito è? Non è che per caso volete che vi tenga anche Liam? 

- No mamma tranquilla Liam rimarrà con noi e comunque no, non abbiamo nulla da fare. In realtà... killian neanche sa che ti ho chiesto di tenere le bambine stanotte e gradirei nel caso ti chiamasse che tu non gli dica nulla. 

- Come non lo sa? - la vidi diventare seria - E perché non dovrebbe saperlo? Emma... non gli starai tenendo nascosto qualcosa vero? 

- Mmmh... mamma non sono cose che ti riguardano ok? - forse le risposi in maniera un po’ troppo aggressiva cosa che la fece insospettire ancora di più. 

- Che stai combinando è? Regina mi ha in grandi linee raccontato la litigata con killian della scorsa settimana... non è che ti sei presa una...

- Una cosa mamma? - sapevo dove voleva andare a parare o non volevo di certo riiniziare questa storia anche con lei. - tze ... lascia stare! Io vado! 

- Dove! - esclamó 

- Da August. Problemi? Ciao mamma. 

È vero sono stata un po’ stronza con lei ma sapevo anche che non potevo dirle la verità. La conoscevo fin troppo bene... era meglio se questa cosa rimanesse ancora solo un piccolo segreto. Posteggiai la mia macchina da granny e camminando camminando raggiunsi l’appartamento di August dove passi l’intero pomeriggio. 

 

POV KILLIAN.

Erano le otto di sera e ancora di Emma nessuna traccia, non era da lei rientrare tardi, sopratutto quando diceva di rincasare per cena. Pensai di chiamarla, per vedere se fosse tutto ok, ma poi decisi di non farlo, non volevo che fraintendesse e pensasse che l’ho chiamata per controllarla. Mi sedetti sul divano e mi misi a fare zapping davanti alla tv. Non passó molto che il cellulare squilló avvertendomi di un nuovo messaggio in entrata; lo presi dalla tasca e notai che non era il mio il cellulare in questione: era quello di Emma, molto probabilmente nella fretta di uscire lo aveva dimenticato a casa. Mi avvicinai al mobiletto dov’era poggiato e lo presi in mano: aveva appena ricevuto un messaggio vocale da August. Inizialmente feci finta di nulla, non era il mio cellulare, non era corretto ascoltare cosa quel burattino da quattro soldi voleva dirle ma poi visto che non tornava, che iniziavo a preoccuparmi per quell’assenza e perché ormai ero curioso aprii la chat che aveva con lui. La prima cosa che mi salto all’occhio fu che oltre a quell’audio non vi erano altri messaggi.... mmmh deve averli di sicuro cancellati per paura che io potessi in qualche modi vederli. Le mie mani tremavano... non so se per paura o cosa e alla fine, troppa la curiosità, feci partire l’audio.

“ scusa ma la memoria fa cilecca...era alle sette o alle otto che dovevamo incontrarci? Nel terrazzo dove ti sei sposata giusto? Spero non fossero le sette... comunque sto partendo ora, A tra poco bellezza.”

 

Riascoltai il messaggio non so quante volte e dentro di me si instauró una voglia matta di prenderlo a pugni che neanche potete immaginare. Avevano un appuntamento... di sera e nel posto che credevo speciale per me è mia moglie... che schifo. Lanciai a terra il telefono rompendolo e poi uscii immediatamente di casa con a seguito mio figlio. Sarei andato li e li avrei beccati in flagrante. Volevo proprio vedere come si sarebbe giustificata stavolta la cara Emma! Non solo era con lui ma mi ha anche mentito nel dirmi che sarebbe tornata a casa. Dovevo fidarmi di lei??!! Dopo questo se lo potrà anche scordare. 

Arrivai in prossimità del palazzo, respirai a fondo per farmi coraggio dopodiché salii le scale fini ad arrivare davanti la terrazza. Quando entrai per poco non ebbi un infarto. Con la magia mia moglie aveva creato uno scenario incantevole... molto simile alla sala dove ci eravamo sposati. Al centro vi era un tavolino apparecchiato per due e una piccola orchestra su un lato stava suonando dell’ottima musica. La mia lei era girata di spalle e stava ammirando i ragazzi suonare, aveva un vestito lungo rosso e i capelli raccolti. Era una visione celestiale, e saperla così bella per un altro uomo mi face diventare matto. Notai con piacere che quel depravato ancora non fosse arrivato: “bene adesso ci penso io” ricordo di aver pensato. Mi avvicinai molto lentamente e una volta dietro di lei le misi una mano, quella buona, sul fianco e le baciai il collo. Il mio cuore perse diversi battiti... lei non sapeva che fossi lì e quindi di sicuro si aspettava un altro uomo. 

 

- Vedo che non mi hai fatto aspettare molto... bravo! Sono colpita! - disse con voce sensuale. Mamma mia, avrei voluto seriamente cantargliene quattro ma non era il momento... volevo davvero vedere come avrebbe reagito una volta scoperto che non era August l’uomo dietro di lei. Non dissi nulla e continuai a tenerla stretta a me. 

- Allora mio bel maritino... non hai nulla da dire? - cosa aveva appena detto? Maritino... avevo capito bene? Non mi diede modo di poter far nulla che si giró nella mia direzione e mi sorrise. - che c’è, il gatto ti ha mangiato la lingua?

- Emma tu... io... si insomma io ho... 

- Tu cosa amore? Hai letto il messaggio di August? Lo so altrimenti non saresti qui! Speravo lo leggessi sai? Ho lasciato di proposito il telefono a casa. Se non lo avresti fatto sarei rimasta qui da sola per tutta la notte.

- Mmh... vorresti forse farmi credere che era tutto calcolato per farmi venire qui? Per quale motivo  sentiamo? - la mia voce era dura. Pensava davvero che me la sarei bevuta?

- Non era niente calcolato fino a questo pomeriggio... comunque si! Ho ideato questa cosa per portarti qui... perché? Beh... - mi prese la mano e mi accompagnò accanto alla tavola apparecchiata, prese due flûte, li riempì con dello champagne e me ne diede uno dicendo

- Buon compleanno amore mio! - il suo sorriso era sincero.

- Buon... cosa? 

- È il tuo compleanno oggi vero?

Non avevo mai detto a nessuno il giorno del mio compleanno. Non è mai stato un giorno da festeggiare...  o meglio: per nessuno lo è mai stato se non per mia madre. Se non fosse stato per lei credo che ad oggi non avrei avuto nessuna festa di compleanno. 

- Tu... tu come fai a saperlo? - chiesi stupido. Non ricordavo di averglielo mai detto.

- Strano vero? Che una moglie non sappia la data di compleanno di suo marito intendo... beh diciamo che tua madre mi ha fatto una piccola soffiata.  Spero... spero che non ti dispiaccia. - mi fiondai sulle sue labbra con una foga incredibile.

- Dispiacermi tesoro? Ma quale dispiacermi... hai fatto una cosa che mai nessuno per me aveva mai fatto! Certo mi hai fatto patire le pene dell’inferno in questi giorni ma.... - niente, non riuscii a continuare la frase tanta era l’emozione e tornai a baciarla, cosa che mi riusciva di gran lunga meglio. 

- Frena capitano... la serata non è ancora iniziata! Siediti e goditi la tua festa. 

La vidi occuparsi di Liam dopodiché tornó da me.

- prima di iniziare a cenare c’è una cosa da sistemare - indicó prima il mio vestito e poi il suo. - c’è una differenza di stile non indifferente non trovi? 

- Io... - con un gesto della mano fece sparire i miei vestiti sostituendoli con un smoking. 

- Decisamente meglio amore mio! Adesso possiamo anche iniziare a cenare.               Sulla tavola c’erano tutti i miei cibi preferiti, tutti, nessuno escluso, si era veramente superata.

- Ti piace? - chiese non appena iniziai a mangiare.

- È tutto delizioso... - dissi con sincerità.

- Mi fa piacere, ho passato l’intero pomeriggio a cucinare! 

- Lo hai fatto tu? - Annuì - e dove? Da tua madre immagino... 

- veramente mia madre non sa neanche che stiamo festeggiando e a proposito forse sarà meglio chiamarla domani e spiegarle tutto... l’ho trattata un po’ male oggi e credo che anche lei ha avuto il sospetto di una mia relazione extraconiugale. - alzò gli occhi - dovrei essere offesa sapete? Eppure non lo sono.. anzi sono orgogliosissima di quello che ho fatto durante questa settimana.

- Possiamo non parlarne? Mi hai fatto morire...

- Non era mia intenzione te lo giuro. - si alzó per raggiungermi e abbracciarmi. - finisci di mangiare poi ho una sorpresina per te

- Per me!

- È il tuo compleanno amore e come ogni compleanno che si rispetti c’è un regalo da scartare. Chissà magari con la scusa mi perdonerai anche per averti fatto pensare cose non vere.

- Sei già sulla buona strada per farti perdonare e comunque il regalo lo voglio ora -  dissi baciandola più e più volte.

- Dovrai aspettare perché io mi sono impegnata tanto per prepararti tutto ciò! 

- Hai ragione amore! - continuammo a cenare poi finalmente potei chiederle per una seconda volta la mia sorpresa. 

- E va bene... - allungó nella mia direzione un pacco regalo - spero che ti piaccia. - lo aprii e al suo interno trovai un libro. Non era un libro qualunque, la copertina era la stessa del famoso libro di fiabe di Henry, vi era solamente una differenza: sotto la scritta “once upon a time” vi era un’altra scritta più piccolina che citava la frase “ la nostra vita insieme”. Non persi tempo e iniziai a sfogliare il libro. Tutta la storia della nostra famiglia era lì, scritta nero su bianco. Iniziava con il primo incontro mio e di Emma sulla pianta di fagioli per poi arrivare all’ultimo evento importante della nostra famiglia: la nascita del piccolo Liam.  Le restanti pagine del libro erano bianche e sulla prima vi era una scritta: “continue... “

- Emma tesoro è.... è a dirmpoco meraviglioso, non avresti potuto farmi regalo migliore. 

- Sono contenta che ti piaccia e ora posso svelarti il tutto: è per questo motivo che non ti dissi nulla di dove stessi andando nei giorni passati, è per questo che sono stata a casa di August. Lo ha realizzato lui. - mi sentii un perfetto idiota... stavo davvero iniziando a pensare che potesse avere una particolare simpatia per quel suo amico e invece? Stava solo pensando a me. - una cosa però non ho ben capito amore mio... come facevi a sapere dove fossi se eri a casa con i bambini? - mi scrutó con lo sguardo e li mi sentii ancora più un’idiota... davvero avevo fatto seguire mia moglie? 

- Io... beh...  io non sapevo cosa pensare e quindi io... si insomma - avevo paura a dirglielo, credevo che la serata sarebbe finita in tragedia.

- Hai mandato spugna  a spiarmi. - disse lei - lo sapevo! L’ho  beccato a seguirmi. La prossima volta che decidi di farmi spiare trova qualcuno di più discreto ok? - stranamente la prese bene.

- Non credo che ti farò seguire mai più! Scusami davvero amore, sono stato preso da un attacco di gelosia assurda. Non sono mai stato un tipo geloso ma da quando ho te... beh... tu sei mia punto e basta. 

- Non vorrei essere di nessun altro credimi amore. - si alzó e mi prese la mano - non mi hai ancora chiesto un ballo!  È una vita che non ne facciamo uno... - non me lo lasciai chiedere due volte, la presi per mano e la condissi al centro della sala per poi dare inizio alla nostra serata danzante. Ballammo per ore e in tutto quel lasso ti tempo non smisi di guardarla negli occhi neanche per mezzo secondo. Fu lei ad interrompere quel contatto magico per tornare al tavolo e chiedermi di raggiungerla. Con un gesto della mano fece sparire gli avanzi della cena sostituendola con una torta a due piani con sopra un uncino e un cigno che uniti formavano un cuore. Vi era anche una candeline sulla Torta ma non vi era nessun numero... bensì un punto interrogativo. 

- Non sono proprio a conoscenza della tua vera età... so che ci aggiriamo sui duecento è qualcosa ma non ciò mai capito nulla! - rise. Mi avvicinai al suo orecchio e le svelai il tanto ambito segreto. - uuuuh! Ma davvero? Wow! Sono sempre stata affascinata dagli uomini maturi. - mi bació - avanti ora, esprimi un desiderio e soffia la candelina. - chiusi gli occhi, pensai alla cosa che più desideravo al mondo dopodiché presi un respiro profondo e spensi la candelina. Neanche il tempo di riaprire gli occhi che ecco Emma porgermi una busta. 

- E questa? - Chiesi 

- Aprila, magari il tuo desiderio si è già avverato. - presi la busta. L’aprii e lessi il suo contenuto.  Era un referto del Dottor Whale ma era scritto in termini troppo medici per essere compreso da un pirata come me.

- Dovrei essere felice? - le dissi sventolando la busta. 

- Beh giudica un po’ te: mi ha considerato guarita completamente!

- Quindi...

- Quindi possiamo festeggiare il tuo compleanno come si deve amore. È per questo che ho lasciato le bambine da mamma per avere un dopo cena degno di essere chiamato tale. 

- Ma quanto ti amo! - la baciai e iniziai a far vagare le mie mani su tutto il suo corpo, avevo aspettato un mese, volevo mia moglie e la volevo ora. 

- Killian... killian aspetta! 

- Non voglio più aspettare amore! - continuai a baciarla - ho aspettato fin troppo. 

- C’è Liam tesoro! - mi ricordó che il piccolino era qui con noi. - si sta facendo farti e inizia  a fare freddino... dovremmo riportarlo a casa. 

- Hai... hai ragione! - con la magia ci telefrasportammo  a casa, Emma mise a letto il nostro bimbo dopodiché mi raggiunse per per poter iniziare  la nostra notte di passione. 

- È stato il compleanno più bello di sempre - le dissi tra un bacio e l’altro - ti amo!

- E questo non è niente amore mio! Ho ancora in serbo qualcosa di speciale per te - ammiccó accendendo ancora di più quel desiderio di averla. 

- Ah si? E che cosa? - la provocai 

- Come cosa... i dolci doveri  coniugali di una moglie tesoro! 

- Beh cosa stai aspettando allora... Sono tutto tuo.

ebbene si, la mia dolce mogliettina mi aveva tirato proprio un bello scherzetto nei giorni precedenti, non ne era consapevole lo so eppure era riuscita a istaurare in me un sentimento che nella mia vita non avevo mai provato: la gelosia. Fortunatamente è stato solo un brutto malinteso ma questo ha confermato ancora di più i miei sentimenti: la amo più della mia stessa vita, sarei disposto ad uccidere per lei. Mia moglie è mia... solo mia, mettetevelo tutti bene in testa. 

 

Note dell’autore: ho impiegato più del previsto ma solo perché ho riiniziaro il lavoro frenetico. È un capitolo leggero, più leggero degli altri, ma questi due avevano bisogno di un giorno per poter star da soli... certo ci sono state delle incomprensioni ma alla fine tutto si è risolto per il meglio. Nel prossimo capitolo torneranno le nostre due carissime piccole pesti, ma questa volta in una versione differente dal solito. A prestoooooo

  
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