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Autore: Daerys the Drow    24/08/2018    0 recensioni
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Daniel vuole bene a suo padre e suo padre ne vuole a lui, ma sarà così anche dopo aver saputo la verità sul figlio?
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Broken melody

 

Il mondo si divide in due gruppi, bianchi e neri, ma, indifferentemente dal gruppo di
appartenenza, ognuno di noi produce un suono unico che ci distingue, come tasti in una
tastiera infinita che mani invisibili accarezzano generando la nostra personale melodia,
finché il dito scivola e cade
sul tasto sbagliato.


Ho sempre pensato che se fossi entrato in questa stanza, un mostro mi avrebbe mangiato.
Mi ha sempre fatto paura: l’aspetto massiccio della porta, l’atmosfera quasi pesante e il colore cupo del legno. Ma in realtà mi faceva paura solo perché era il tuo studio.
In effetti, un po’ tutto quello che era legato a te mi faceva provare una strana sensazione di timore, probabilmente per il tuo fare distante e lo sguardo severo con cui mi guardavi quando dovevo essere rimproverato.
Ma per il resto ti volevo bene, te ne ho sempre voluto. Eri mio padre e, nonostante i miei fallimenti, mi spingevi ad andare avanti, mi hai sostenuto quando ho preferito proseguire i miei studi di pianoforte ed entrare in conservatorio anziché andare nell'istituto che mi avrebbe permesso di seguire i tuoi passi. Quanti altri padri l'avrebbero fatto?
Ma forse stavolta ho sperato troppo...

-Siediti pure, Daniel. Volevi parlarmi?- mi inviti a sedermi su una poltrona davanti al caminetto con un gesto della mano. Ok, forse non mi fa paura proprio tutto quello che riguarda te: quel camino è un angolo accogliente e confortante.
Ma in quel momento non mi dà tutto il coraggio che mi serve.
Prendo un respiro profonfo e mi siedo, in quel momento entra anche mamma con in mano una tazza di caffè che ti porge.
-Prego tesoro. Il piccolo Didi è qui per dirti qualcosa del conservatorio?-
Arrossisco sentendo il soprannome con cui mi chiami da quando eri bambino. -M-mamma, smettila di chiamarmi così!-
-Oh giusto, dobbiamo parlare anche di quello. C'è qualche novità? Non sei soddisfatto e hai cambiato idea?-
-No papà, sono felicissimo del conservatorio e voglio continuare.-
-Didi, sicuro che vada tutto bene? Hai un faccino teso... su, parlaci.-
-Pensavo... sapete il servizio al telegiornale di ieri sera...-
Sospiri e ti sistemi la camicia. Anche una talpa vedrebbe che l'argomento ti infastidisce non poco. -Ti hanno dato fastidio le immagini che hanno trasmesso?-
-No... ecco, in realtà ho pensato che... anche se quelle persone erano...- dalla tua occhiata capisco che forse è meglio non dire la parola e la voce mi trema un attimo. -Quello che erano, alla fine erano sempre persone... no?-
-Daniel, cosa vuoi dire?-
-Volevo solo... parlare un po' di quello che avevi detto... del tuo punto di vista...-
-Mi sembrava di averlo esposto con sufficiente chiarezza.-
-Ma s-se...-
-Perché vuoi ritrattare la questione?-
-Io...-
-Cos'ha da spartire mio figlio con certa gente?-
Un mio attimo di esitazione e tu hai capito tutto.
-Fuori dalla mia casa.-
-A-aspetta papà, ti p-posso spiegare...- ma non mi ascoltavi già più e anche la mamma mi guardava, stravolta: non riusciva a credere che suo figlio potesse essere...
-Hai tre ore di tempo per prendere le tue cose.-
-Papà, ti prego...-
-Non voglio avere un simile animale qui. Questa non è più la tua casa e tu non sei parte di questa famiglia.-
Hai chiamato un domestico perché mi scortasse in camera a preparare una valigia. La sua presenza silenziosa non mi era di alcun conforto.

Fuori da questa porta cosa troverò? Ho dei soldi, potrei riuscire ad affittare una camera da qualche parte, ma non dureranno molto, dovrò trovare un lavoro. E il tempo per studiare.
Un posto dove dormire, il denaro, il conservatorio e... Greyl...
La verità mi colpì con la forza di un maglio: non avrei mai potuto proseguire gli studi, non avrei più rivisto il mio compagno di duetti, colui che mi aveva rubato il cuore.

Ero... solo.

C’è chi dice che la casa è dove giace il cuore, ma il mio cuore è calpestato, in frantumi, distrutto.
E mi resteresti solo tu, Greyl... se solo...


-Greyl, abbandono il conservatorio.-

   
 
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