Mi chiamo Jo March.
Una volta, casa mia era piena di risa e di gioia.
Una volta, casa mia era piena di vita e di voci, non c’era mai silenzio.
Ora, invece, certe stanze mi sembrano terribilmente vuote, mentre certe voci mi mancano da morire.
Se guardo il letto di Meg, vedo un letto ben fatto, ordinato, con le lenzuola profumate e lisce come la seta. Perché ormai Meg non dorme più in quel letto, ormai lei appartiene ad un’altra casa e ad un’altra persona…
Se guardo il letto di Beth, invece, non piangere diventa ancora più arduo.
La mia sorellina, la mia piccola e adorata sorellina, quella che ho sempre segretamente favorito alle altre, quella che con il suo carattere dolce e sensibile era in grado di acquietare persino l’animo più tempestoso.
Lei non è andata a vivere in un’altra dimora, lei non è stata portata via da un uomo che le ha rubato il cuore, lei mi è stata strappata via da una malattia.
Da una maledettissima, spietatissima e crudele malattia.
Mentre io adesso mi ritrovo qui, triste e sola più che mai, consolata solo dalla presenza dei miei cari, di mia sorella Amy e del mio buon vecchio amico Laurie.
Non riesco più nemmeno a scrivere.
Scrivi la verità, scrivi come ti senti, mi ha detto mio padre.
Ed è esattamente ciò che farò.
Scriverò che un tempo ero felice… ma che le cose possono pur sempre migliorare.