Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    31/08/2018    4 recensioni
Jude Verrater e Isabelle Van Acker, entrambi testardi, orgogliosi, riluttanti ad esprimere quello che provano.
Insieme ne hanno passate tante e si sono sostenuti a vicenda in modi diversi... alla fine, finalmente, hanno trovato la propria serenità.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Night School '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fever 



Jude tirò su col naso, tenendosi le coperte fino al naso mentre sentiva le voci di due Elfi sussurrare preoccupate sulle sue condizioni.
Il bambino si rigirò tra le coperte, desideroso di dormire ma non riuscendo a farlo a causa del forte mal di testa e del freddo che provava.
Sua nonna non aveva nemmeno messo piede nella sua stanza, e da una parte il bambino ne era felice: non voleva sorbirsi le sue solite lamentele su quanto fosse un peso o inutile.

Prima o poi la febbre sarebbe passata, si disse il bambino mentre chiudeva gli occhi, mormorando agli elfi di andare via e lasciarlo solo.
Doveva solo aspettare e sopportare in silenzio. 


*
 
Jude Verräter detestava essere malato, non sopportava l’idea di essere costretto a letto, sentendosi praticamente inutile.

A scuola era capitato spesso che si presentasse a lezione malato, con il risultato che una volta aveva perso i sensi per poi svegliarsi in Infermeria e sorbirsi una ramanzina dall’Infermiera Flint.
Da piccolo, sua nonna faceva finta di niente finché suo padre non se ne accorgeva e lo lasciava a crogiolarsi nel mal di testa, i capogiri e il freddo senza far nulla, ignorando le preghiere degli Elfi Domestici che la imploravano di permetter loro di aiutare il “Signorino Jude”.


Ora era un uomo adulto, si era lasciato le angherie di sua nonna alle spalle… ed era subentrata nella sua vita un’altra donna che, al contrario, lo aveva costretto con minacce molto convincenti a lasciare la camera da letto solo per andare in bagno.

Jude aveva protestato, all’inizio, ma era stato brutalmente zittito dalla moglie che gli aveva prima infilato il termometro in bocca, e poi lo aveva informato che con quei 39,5° non sarebbe andato da nessuna parte, pena passare sopra al suo cadavere. 
Ed Isabelle, con l’addestramento rigido che aveva alle spalle, non era il soggetto più indicabile da affrontare in quelle condizioni, così si era arreso alle condizioni della moglie. 

Certo non sarebbe stato facile per lui abituarsi all’idea di avere alcuni giorni da passare totalmente a casa, tanto che il lunedì si svegliò di prima mattina tremando e in un bagno di sudore per poi mettersi a sedere sul letto, mormorando convulsamente di dover andare al lavoro.

Fece per alzarsi – barcollando a causa di un capogiro – quando si sentì afferrare dolcemente per un braccio. 

“Vieni a letto.”
“Devo andare…”

“No, niente lavoro oggi. Vieni qui.”    Isabelle, che si era svegliata e ora era inginocchiata sul materasso, lo fece voltare gentilmente per poi prendergli il viso bollente tra le mani, costringerlo a chinarsi e baciarlo dolcemente sulle labbra. 

Quando si staccò si allontanò solo di pochi centimetri dal suo viso, sfiorandogli uno zigomo con le dita e guardandolo annuire e ricambiare il suo sguardo con occhi vacui. 
L’ex Serpeverde si limitò a mormorare un “ok” appena udibile – troppo stanco per discutere o fermarsi a riflettere sulle parole della moglie – e quasi senza rendersene conto si lasciò guidare di nuovo sotto le coperte come in trance, godendosi l’abbraccio di Isabelle e le carezze sui suoi capelli. 

Sentì distrattamente un bacio sulla tempia e la voce di Belle mormorargli di dormire, e Jude non se lo fece ripetere due volte: per una volta chiuse gli occhi e obbedì, troppo stanco per muovere un singolo muscolo. 

Forse, in fin dei conti, avere la febbre non era poi così male.


*


Beatrix aveva la febbre, e ora la bambina di quattro anni sonnecchiava nel letto matrimoniale dei genitori, rannicchiata in mezzo a lui e a Belle.
Belle che come la figlia maggiore dormiva, esausta dopo aver passato buona parte della notte in bianco per prendersi cura di lei. Jude invece era sveglio, steso su un fianco, impegnato a guardare la figlia dormire serena e a sfiorarle il viso con le dita.

Ripensò a come aveva dovuto affrontare lui gran parte dei suoi malanni infantili, ossia da solo, e guardando la figlia si ripetè ancora una volta che lei, che loro, avrebbero avuto tutto ciò che a lui era mancato. Tanto affetto, prima di tutto.
 

Quando sentì un debole rumore di piedini sul pavimento Jude abbozzò un sorriso, ma non si voltò finché non sentì una piccola mano tirargli la maglietta del pigiama: 

“Papy! Acche io voio stare con voi.”

Jude si voltò leggermente e sorrise alla figlia minore di due anni, che teneva il suo coniglio di peluche sottobraccio e indossava il suo pigiamino rosa.

“Va bene piccola… vieni anche tu.”
Audrey sorrise e tese immediatamente le braccia verso di lui, lasciandosi sollevare per essere sistemata sul letto accanto al padre. 
Jude sentì la manina di Audrey poggiarglisi sul petto e la guardò con affetto, mentre la bambina ricambiava il suo sguardo con i grandi occhi chiarissimi, molto simili ad uno di quelli del padre, lo stesso occhio che aveva cercato di nascondere per buona parte della sua vita: 

“Trixie sta male?”
“Ha la febbre piccola.”
“Acche io ce l’ho!” Audrey gli prese la mano e gli fece toccare la sua fronte, guardandolo annuire:

“Hai ragione, è meglio se dormi qui anche tu.” 
“Sì.”

Audrey annuì e poi, soddisfatta, si accoccolò sul padre stringendo il peluche a sè. Jude sorrise appena nel buio della stanza, pensando a quanto fosse piacevole, di tanto in tanto, lasciarsi coccolare dalla propria famiglia quando si era malati. 
Solo che, a differenza di sua figlia, lui ci aveva messo molto tempo per capirlo.







………………………………………………………………………………..
Angolo Autrice: 

Dopo quasi cinque mesi rieccomi con i Judelle… Niente da fare, ogni tanto ci scappa sempre qualcosa su questa coppia. Questa volta qualcosa di decisamente più dolce rispetto alle ultime volte in cui ho scritto di loro, ma ci voleva.
A presto, 
Signorina Granger 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger