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Autore: Lady I H V E Byron    02/09/2018    2 recensioni
(Crossover con "Dragon Age Origins")
Impegnati nella ricerca e battaglia contro Master Xehanort e l'OrganizzazioneXIII, Sora, Paperino e Pippo finiscono in un nuovo mondo, in cui, con loro grande stupore, gli Heartless e i Nessuno non sono il pericolo principale...
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paperino, Pippo, Sora
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Note dell'autrice: Heeeeeeeey! Ennesima storia su KH, ma, stavolta, con un bel crossover con "Dragon Age Origins"! Quindi, se volete leggere questa storia (che tanto pubblicherò anche nella sezione "Dragon Age"), dovete almeno avere una piccola base su questo gioco. O altrimenti io cercherò in tutti i modi di essere chiara in certe spiegazioni. Perché di tutti i giochi con cui potevo fare i crossover perché proprio con DA? Lo scoprirete. Intanto, buona lettura del primo capitolo (e, conoscendomi bene, so già come andrà a finire; scriverò i primi capitoli con entusiasmo e poi sparirò per un anno intero... XD)
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Intro


L’ennesimo sospiro di Sora, mentre guardava il soffitto della gummiship, seduto sul proprio sedile. Le mani reggevano la nuca, come al solito.
-Yuk! Quello sì che era un sospiro…- commentò divertito Pippo, posando il libro che stava leggendo.
Sora lo osservò con aria assente.
-Mh?- mugugnò; appariva scoraggiato. Non era da lui. Non in condizioni normali.
Sospirò di nuovo.
-Già…- rispose, infine –Mi sembra che più visitiamo mondi, più ci allontaniamo dal nostro vero obiettivo…-
Un bip! improvviso lo fece quasi sobbalzare. O meglio, lo squack! che seguì.
-Di certo non andremo lontani con quel muso lungo!- sbraitò Paperino, appena destato dal suo pisolino. Il bip! aveva fatto una specie di “effetto sveglia” su di lui, mettendolo in allarme sul livello del carburante.
Mise le dita negli angoli della bocca del ragazzo, tirandoli verso l’alto.
-Su, sorridi! Sorridi!- continuava ad esclamare –Siamo quasi a secco!-
Pippo volle dire la sua al riguardo.
-Andiamo, Sora. Lo sai che i nostri nemici fanno così perché hanno paura di noi e fanno il possibile per scoraggiarci. Quindi siamo sulla buona strada per la vittoria. Non abbatterti per le loro parole e continua a seguire il tuo cuore.-
Poche parole, ma buone. Proprio quelle che servivano per far sollevare l’umore a Sora.
Infatti, sorrise.
-D’accordo.- disse –Grazie, ragazzi.-
Anche il papero e il cane sorrisero, compiaciuti.
Udirono un altro bip!
Un mondo nelle vicinanze.
Sora si allarmò, appena vide ciò che si trovò di fronte.
-Guardate!- esclamò, con tono stupito –Quel mondo è letteralmente circondato dall’Oscurità!-
Era complicato definire la fisionomia di quel mondo: un alone oscuro lo circondava completamente, rendendolo quasi impossibile da vedere.
I tre amici si osservarono l’un l’altro: stavano pensando la stessa cosa.
-Andiamo a liberare un altro mondo dall’Oscurità!- decise Sora, spingendo in basso una leva della gummiship, determinato.
La nave si diresse a tutta velocità verso quel nuovo mondo.
 
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La battaglia imperversava.
Una battaglia tra umani e creature mostruose.
Ad illuminare il buio della notte, un fuoco da una torre.
In un punto nascosto e lontano da quella battaglia, un uomo osservava serio quella torre.
Dai suoi occhi sembrò brillare una scintilla. Una scintilla oscura.
Si voltò verso una donna in armatura.
-Ordinate la ritirata.-
Quella frase fece stupire l’interlocutrice.
-Ma… e il re?- domandò, infatti –Non dovremmo…?-
Ma l’uomo la prese per un braccio, severo e fermo.
-Fate come comando!-
Quello sguardo avrebbe fatto piegare un intero popolo. La donna rispose con un accenno della testa.
Dopodiché, si rivolse a dei soldati, urlando: -Ritirata!-
Gli uomini e le donne in armatura non fecero domande ed eseguirono, ma alcuni furono sorpresi da quell’ordine.
Tra i soldati che combattevano nella battaglia, in due si distinguevano per il loro valore e la loro determinazione: un giovane dall’armatura dorata e un uomo di mezza età dall’armatura grigia e blu con lo stemma di un grifone.
Avevano sterminato una buona parte dell’esercito nemico.
Ma le sorti cambiarono con l’improvvisa comparsa di un mostro enorme, alto tre metri e con le corna enormi. Senza indugio, agguantò il giovane dall’armatura dorata e strinse forte, prima di gettarlo per terra come spazzatura.
Cadde vicino all’uomo con lo stemma del grifone sul petto, che lo osservò con terrore e preoccupazione insieme.
Il mostro ruggì, e il terrore dell’uomo si tramutò in rabbia. Non era riuscito a proteggerlo, ma almeno lo avrebbe vendicato.
Infatti, con tutta la forza che aveva in corpo, si scagliò contro il mostro e trafisse il suo petto con entrambe le sue spade.
Ma quel colpo sembrò privarlo delle sue forze, aggravato dalle ferite ricevute in battaglia.
Ansimando, l’uomo guardò in alto, verso la torre infuocata. La osservava come fosse l’ultimo baluardo di speranza.
Ma poi si voltò, e un altro mostro gli diede il colpo di grazia con la sua spada.
In cima alla torre, nel frattempo, altre persone dall’armatura grigia e blu e con lo stemma di un grifone sul petto stavano combattendo contro quelle creature.
-Prole Oscura in avvicinamento!- aveva detto uno di loro.
Un giovane dai capelli biondi assunse un’espressione stupita.
-Ma cosa…?!-
Erano in troppi e la maggior parte di loro erano arcieri. Il giovane non finì la frase, che diverse frecce trafissero la sua armatura, colpendolo in vari punti, di cui una alla gola.
Cadde, come i suoi compagni, perdendo i sensi.
 
   
 
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