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Autore: Cannella47    02/09/2018    0 recensioni
Quanti colpi ancora? Quanti secondi prima della raffica? Quanti istanti prima della tua morte?
Due proiettili di winchester ti volano sopra la testa. Un altro scalfisce la balaustra. Uno frantuma il vetro alle tue spalle.
Ti rimangono due colpi in canna e sette in cintura.
Sono dunque questi i numeri della tua morte? Se sopravvivi andrai a giocarteli a un casinò.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Numeri della Morte

 

Dalla balconata dell’emporio la tua linea di tiro è sgombra da fumo e ostacoli. E’ una benedizione. Ed è anche la ragione per cui hai lasciato questa postazione fra le ultime.

I passaggi della gatling non sono stati senza frutti: la scheggia che ti si è conficcata nella spalla sta incominciando a fare un male del diavolo. Ad ogni movimento la ferita torna a buttare rosso e tu non hai tempo di fare nulla per rattopparti. La perdita di sangue ti fa tremare la mano e l’ultimo rinculo ha sancito la tua sentenza. Con una smorfia cambi l’impugnatura, passandoti il winchester sull’altra spalla.

Dai che a questa botta finisci davvero a suonare l’arpa, vecchio gufo.

Carichi. Miri. Spari.

Con la sinistra sai ancora sparare meglio della maggior parte della gente, grazie della fiducia. Ma questo è un tiro difficile e…

Il secondo mitragliere cade a terra.

Okay. Okay. Carica, mira...spara.

Manchi il secondo colpo, riesci a fare il terzo. Ma quanti sono questi figli di cane? C’è qualcuno nascosto dietro le balle di fieno. Nell’istante in cui vedi il luccichio del fucile il tuo corpo si è già mosso, buttandoti pancia in giù sul pavimento.

Un proiettile fischia due dita sopra la tua schiena.

Lo senti conficcarsi nel legno alla tua destra. Le assi sono rosse di sangue.

In piedi. In piedi Kit! In piedi vecchio mio! Se fanno tanto di ricaricare sei spacciato. Siete tutti spacciati.

Fai forza con entrambe le gambe, aggrappandoti con la mano sana alla balaustra.

Ti rimangono quattro colpi prima di dover ricaricare.

Dannazione a te! Stai diventando un vecchio rincitrullito davvero. Avresti dovuto ricaricare mentre eri a terra. Errori come questo sono cruciali, lo sai.

Ti stai scavando la tomba.

Winchester o mitragliatrice?

Carichi, miri, spari.

Ancora manchi uno, prendi il secondo. L’uomo alla gatling cade per terra. Mentre eri giù è riapparso il caricatore con il nastro.

Quanti colpi ancora? Quanti secondi prima della raffica? Quanti istanti prima della tua morte?

Due proiettili del winchester ti volano sopra la testa. Un altro scalfisce la balaustra. Uno frantuma il vetro alle tue spalle.

Ti rimangono due colpi in canna e sette in cintura.

Sono dunque questi i numeri della tua morte? Se sopravvivi andrai a giocarteli a un casinò.

Hai due scelte ora. Uno: buttarti dal tetto. Se non ti rompi le gambe e non vieni colpito, il vicolo dovrebbe ripararti dalla mitragliatrice. A quel punto ti rimane solo da arrampicarti sul tetto della stazione di posta, schivando il giro di ritorno della gatling e sperare di uccidere ancora.

Due: sparare i due colpi che ti rimangono. Ricaricare come puoi, sparare ancora e gettarti a terra pregando tutti i santi che la mitragliatrice ti manchi. La tua linea di tiro da qui è chiara. Forse puoi strappare ancora qualche minuto. Ancora qualche morte.

Inspiri. Carichi.

Ogni attimo che passa è tempo a prestito. Ogni colpo a tua disposizione è un altro attimo che riesci a guadagnare per questa gente. Per Tex che sta arrivando. Per Tex che deve arrivare.

Fai fuoco di nuovo. Uno verso la mitragliatrice, uno verso le balle di fieno. Non sapresti dire se i colpi vanno a segno o meno. Ti getti a terra senza controllare, cercando disperatamente di muovere le dita della mano destra che sono rigide come pezzi di legno. Le tue vecchie ossa protestano e hai la spalla in fiamme.

Riesci a infilare tre proiettili poi la furia della gatling si abbatte con un tuono su di te.

Ti premi al legno, nascondendoti la testa fra le braccia. Ci sono schegge che volano dovunque. Vetri infranti sul pavimento. Cerchi di luce dove i proiettili stanno maciullando la balconata. Incateni imprecazioni come fossero un rosario, sputandole fuori dai denti perchè non riesci neppure a sentire i tuoi pensieri sopra il rombo della mitragliatrice.

Poi la pioggia di piombo si muove, lentamente, lasciandoti indietro.

Infili altri due proiettili ma il terzo ti cade. Ti sembra che la tua mano destra non ti appartenga più.

Eccoci qua dunque, vecchio mio.  Ci si riesce a suonare l’arpa con una mano sola?

A spalar carbone ci si riesce sempre, però.

Carichi. Ti alzi.

Pensi ai tuoi pards. A Tiger che si è arrabbiato quando lo avete lasciato alla Riserva.  A Kit che è in un villaggio Hopi per una disputa sulle pecore. Le pecore! A Tex che sarebbe dovuto essere qui ieri ma che grazie al cielo è in ritardo. A questo punto è ormai inutile morire in due. Non importa quanto disperatamente tu lo voglia al tuo fianco.

Bevete un bicchiere alla mia salute. Prendete una sbronza colossale anzi. Anche tu Tiger.

Miri. Spari.

Carichi, miri, spari.

Carichi, miri…

Il rombo ritorna. Secondo passaggio.

Ancora un colpo. Dannazione vecchio mio! Ancora un colpo!

C’è qualcosa che si muove dietro di te. Con la coda dell’occhio vedi un bambino.

Hai le allucinazioni. Corna di satanasso, anche le allucinazioni?! Bene, ora che ti devi aspettare? Quattro mitraglieri?

Spari.

Ci sono delle voci alle tue spalle. Una donna che urla. Un bambino che piange.

Non hai le allucinazioni. C’è un bambino di forse tre anni che zompetta oltre la porta finestra alle tue spalle. Ora che ti ricordi, l’emporio aveva un lungo bancone di mogano. Le donne e i bambini...li avevate fatti nascondere lì dietro.

Ancora una volta due possibilità.

Uno: una qualche combinazione delle due di prima. Pregare di sopravvivere. Di non mancare. Forse qualche altro minuto e qualche altra morte.

Il bambino muore.

Due: buttarsi contro la vetrata, sopra il bambino. Tu muori. Lui forse no. Niente altro minuto.

C’è una frazione di secondo, un attimo infinitamente lungo in cui la cortina di piombo colpisce la casa di fianco. E oltre il rombo di morte, senti lo scoppio di un colpo di winchester che riecheggia nella valle. Lungo la pista che viene da Bonacita.

Tex.

Sicuramente è un’allucinazione anche questa. La tua mente che moribonda si attacca a una speranza, a un desiderio. Se ti butti sarà una scommessa.

Non sei stato tu il primo a scommettere su Tex, tanti anni fa?

Molli il winchester e ti lanci contro la vetrata.

 

_____

 

“Kit! Kit! Vecchio mio! Kit, Dio mio! Non puoi farmi questo!”

Hai il corpo in fiamme. Ogni nervo, ogni osso, ogni pelo. E’ un dolore come non ne hai mai sentiti.

Hai il sangue in bocca. Il sangue negli occhi. Il sangue sulle mani.

Riconosceresti quella voce anche nella tomba.

“ T..ex? Ma..le?”

La presa di Tex sulla tua mano si fa disperata.

Allora davvero sei messo male.

“Villa..ggio? Bambi..no?”

Un sospiro. Una mezza risata a metà fra il panico e l’orgoglioso.  La senti correre dentro di te, da dove Tex ti sta tenendo stretto.

“Due morti in tutto. Il bimbo è salvo. Hai fatto un buon lavoro, vecchio mio. Ora taci, il dottore sta arrivando.”

Non c’è un dottore. Nè al villaggio, nè a Bonacita.

“Tre..morti. Non...arpa..”

Prendi fiato.

“Be..re salute. Tiger...anche.”

“Niente baggianate. Berremo tutti assieme. Tutti e quattro....Kit, solo un un altro poco. Devi resistere un altro poco.”

Poco?

Beh, non ne hai per molto sicuramente.

“In..dia..ni? Tar..di?”

La presa sulla tua mano si fa stretta abbastanza da fare male.

Peste! Quello non dovevi chiederlo. Non era così che l’intendevi.

Stai finendo il tempo. L’ultima cosa che vuoi fare è aggiungere un altro peso al tuo pard.

Inspiri e ti sembra di inalare sangue.

“Non.. colpa..tua.”

“Dannazione Kit! Taci per una volta! Hai già perso…”

Tacere? Non sei mai stato zitto in vita tua, non morirai di certo in silenzio. Nossignore.

Ma le parole...le parole..

C’è sangue ovunque. Sulle tue mani, sulla tua camicia, nella tua gola. Ti cola sul viso, rosso e denso. Lo senti, caldo contro la tua pelle fredda.

Apri la bocca.

Scommessa...vinta.

_____

 
  
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