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Autore: NotEvenChip    08/09/2018    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se c’era una cosa alla quale non si sarebbe mai abituato, era certamente vedere Belle rannicchiata sul suo letto, la sera, con un libro in mano. Come poteva sembrare più bella ogni giorno di più, questo non se lo sarebbe mai spiegato. Era passato almeno un anno da quando Belle si era trasferita in casa sua ed ancora lo stupiva tutto di lei. Da come si rannicchiava contro di lui la sera sotto le lenzuola, agli innumerevoli libri sparsi sul suo comodino, al costante disordine in cucina, mentre lei e Neal preparavano qualcosa di speciale, alla quantità di cose che una donna poteva usare per farsi una semplice doccia, alla scia di profumo che lasciava in ogni stanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Belle, esattamente un anno prima, non era sfuggita al terzo grado di Ruby, che, dopo averla sfinita con tutte le domande e le provocazioni, le aveva dato la sua benedizione.

“Chi sono io per trattenerti ragazza. Siete stati inseparabili da quando vi siete incontrati, se te la senti di fare questo passo, sono dalla tua parte!”

“Te l’ho sempre detto che sei la migliore Ruby!”

“Ad una sola condizione, non voglio diventare presto zia! Datevi del tempo per voi stessi, ne avete bisogno…”

“RUBY!”

“Non credere che non l’abbia notato sai, vi si legge negli occhi che non sapete tenere le mani a posto…”

Belle arrossì furiosamente. 

“Per non parlare di quello strano ed intenso modo in cui ti guarda ogni volta che sei nelle vicinanze…”

“Ok Ruby, basta!” Ridacchiò Belle.

L’amica la guardò di traverso, per poi sorriderle ed abbracciarla.

“Però, seriamente Belle, se Gold comincia a fare lo stronzo, non esiterò a sbattergli la testa contro al muro… Questa è una promessa, dillo pure al vecchio brontolone.”

 

“Se quel maledetto vecchio, cominciasse a comportarsi male nei confronti della signorina French, lo prenderò a testate io stesso…” Aggiunse Gold sarcastico, entrando in biblioteca.

Ruby e Belle si voltarono di scatto.

“Ehi Gold! Sappi che non stavo scherzando!” Lo ammonì la bruna.

“Me lo auguro signorina Lucas. Lei è un’amica fedele ed instancabile. Non mi aspetterei nulla di diverso…” La guardò seriamente, sigillando una promessa con lo sguardo. Parve esserci un silenzioso scambio di qualche secondo ed un’intesa finale.

“Sei pronta Belle?”

La ragazza, che aveva già iniziato a raccogliere le sue cose, spense definitivamente il pc e poi annuì al fidanzato.

Chiusero la biblioteca e si salutarono, Gold Belle e Neal diretti a casa, Ruby alla tavola calda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Pensi le stesse cose ogni sera?” Gli chiese Belle senza alzare la testa dal libro.

Gold scosse la testa e sorrise, ridestandosi.

“E’ difficile non pensarle con te qui, accanto a me ogni sera.” Rispose mentre si sistemò sotto alle coperte al suo fianco.

Belle appoggiò il libro sopra al comodino e si avvicinò al fidanzato, appoggiandogli la testa sul petto, Robert le strinse immediatamente tra le braccia.

“E’ certamente difficile anche per me abituarmi al fatto che, quasi ogni sera, vieni a letto a petto nudo…”

Gold sbuffò una risata e scosse la testa. “A mia discolpa, sono diversi anni che, dalla primavera in poi, dormo senza maglietta. Il tuo arrivo non ha incentivato nulla.”

“Mmmh… Come no… Immagino che siano tutte tecniche per distrarmi invece…” Aggiunse, disegnando trame sul petto dell’uomo con le dita, facendolo rabbrividire.

Gold si spostò improvvisamente, voltandosi per guardarla in viso, prendendola per i fianchi, avvicinandola ulteriormente. Con un sorriso malizioso avvicinò le labbra per catturare le sue in un bacio che lasciava poco spazio all’immaginazione. Poco dopo si spostò per lasciarle un sentiero di baci lungo il collo.

“Credo di avere una cotta per Lei, Mr Gold.” sussurrò Belle.

Anche se non poteva vederlo in faccia, sentiva che stava sorridendo tra un bacio e l’altro. Le sue labbra percorrevano leggere il suo collo, il suo respiro la solleticava leggermente e la faceva rabbrividire.

Robert la strinse di più tra le forti braccia ed alzò lo sguardo per incrociare quello di lei, guardandola accigliato.

“Non guardarmi così, sono anni che desidero dirtelo, ora ne ho l’opportunità e te lo posso dire quando voglio, senza aver paura delle conseguenze.” Disse Belle alzando le spalle innocentemente, per un attimo fu come aver davanti una Belle adolescente, con le guance arrossate, mentre si era fatta finalmente coraggio per confessare il suo più grande segreto.

“Oh?”

Belle annuì vigorosamente, come a confermare ulteriormente la propria affermazione. L’uomo le sorrise dolcemente e decise di stare al gioco.

“Capisco. E cosa dovrei farmene esattamente della sue dichiarazioni signorina French? Sono l’uomo più temuto di tutta Storybrooke e lei è solamente una ragazzina. Non mi prenda in giro. Se è una stupida scommessa fatta tra ragazzini, è stata anche troppo coraggiosa ad entrare da quella porta. Comunichi pure la sua vittoria, non sarò certo io a tradirla, ora vada, devo lavorare.”

Belle rabbrividì al tono improvvisamente serio. Se gli avesse fatto questa dichiarazione anni fa, le avrebbe risposto così per allontanarla? 

“Mi avresti spezzato il cuore in mille pezzi, sono grata di non avertelo mai detto” rise improvvisamente Belle.

Gold riprese a baciarle il collo con un grugnito, Belle gli passò dolcemente le mani tra i capelli morbidi.

“Mi avresti dato un paio di giorni difficili. Avrei cominciato a notare come stavi diventando pian pianino una donna e saresti stata la mia rovina, proprio come lo sei adesso.”

Belle ridacchiò continuando le sue carezze sui capelli dell’uomo, dirigendolo silenziosamente verso i punti più deboli del proprio collo.

“Sei davvero un uomo molto cattivo signor Gold. Ma devo ammettere che, una volta presa confidenza, sei anche un ottimo seduttore…” Finì la frase a fatica.

L’accenno di barba del fidanzato la stava mandando fuori di testa.

“Lascia fare a me, dimmi solo una cosa. Sei in grado di fare in silenzio o rischiamo di svegliare Neal anche stavolta? Mmmh?”

Belle non riuscì a rispondere, le mani dell’uomo cominciarono ad alzarle la camicia da notte lentamente e provocatoriamente, il tocco delle dita leggero ma deciso.

Si spostò sul letto ed iniziò a baciare delicatamente ogni centimetro di pelle che lasciava scoperto, rapito dalle reazioni della donna, come se fosse sempre la prima volta.

Una volta sfilata la camicia da notte, il volto a livello dei seni, si perse momentaneamente ad ammirare la bellezza della prima donna che gli aveva letteralmente rubato il cuore in vita sua. Si mosse solamente quando Belle lo richiamò all’attenzione con un leggero tocco sulle spalle. Si rialzò puntandosi sui gomiti, trovando nuovamente le sue labbra in un bacio passionale.

Fu proprio durante questo bacio che all’uomo scoppiò un desiderio improvviso, lo sentiva ardere come fuoco vivo nel petto. La potenza dei suoi sentimenti per Belle lo aveva inizialmente spaventato, ora poteva solo che trarre forza da questo amore.

Non ci pensò due volte, era come se qualcosa gli fosse esploso dentro e non poteva fare altro che rispondere a quel turbinio di emozioni. Si spostò gentilmente dal bacio, le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio guardandola intensamente, le accarezzò una guancia, concentrandosi con lo sguardo sulle labbra prima di stamparvi un altro dolce e lento bacio.

“Belle” sussurrò.

La donna lo guardò negli occhi.

“Belle… Te l’ho già ripetuto più volte, lo so. I miei sentimenti per te sono così forti che più di una volta mi sono chiesto cosa fosse tutto questo.”

Belle lo guardò teneramente e gli accarezzò i capelli, comprendendo i dibattiti interiori del fidanzato.

Robert si spostò per poterla guardare meglio in viso, a Belle mancò subito la vicinanza.

“In quest’ultimo anno ho provato più amore che in una vita intera, sono felice, sono veramente felice. Anche Neal è meno triste e malinconico del solito da quando ci sei tu… Dimmi, sei felice qui?”

“Certo che sono felice Robert, non sono mai stata così felice!” Rispose senza pensarci.

L’uomo le sorrise soddisfatto, poi si spostò verso il comodino dove teneva da mesi un anello che aveva comprato, pensando proprio a Belle e a questo momento.

La ragazza, una volta capito il pensiero del fidanzato, si mise immediatamente le mani davanti alla bocca per lo stupore.

Gold le si avvicinò, incurante delle rispettive nudità, anzi apprezzando maggiormente l’intimità del momento, e dopo averla fissata intensamente negli occhi, con la voce spezzata dall’emozione, le chiese: “Belle French, vuoi sposarmi?”

Di tutta risposta la ragazza gli si buttò al collo, facendogli perdere l’equilibrio e finirono entrambi distesi sul letto. Gold sbuffò una risata, stringendola a sua volta.

“Lo devo prendere come un si?”

Belle annuì furiosamente, con gli occhi gonfi di lacrime. “Sì! Sì! Sì!”

L’uomo allora prese l’anello dalla scatola e glielo mise al dito, il cuore mancò un battito nel vederlo finalmente al dito.

Quasi immediatamente Belle gli prese il volto tra le mani e lo baciò come a voler suggellare nuovamente la promessa.

“Da quanto?”

“Da quanto…?” chiese non afferrando.

“L’anello… Da quanto?”

“Circa tre mesi fa… Io e Neal stavamo passeggiando, fino a quando quest’anello ha catturato la mia attenzione. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, un po’ come quando sono con te. Neal non ha mancato di farmelo notare, siamo entrati e l’ho comprato. Per i primi giorni mio figlio mi ha dato del filo da torcere, voleva che te lo chiedessi subito… Ero così insicuro Belle…”

“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Oh, ma nella mia testa ti ho sposata un anno fa… Ho sempre preso molto seriamente la nostra storia. Pochi secondi fa quando ti ho baciata, ho sentito qualcosa, come se il nostro fosse…”

“Vero amore…” sussurrò Belle finendo la frase del fidanzato.

Gold spalancò gli occhi, come se non si aspettasse di venir compreso all’istante.

“Esatto. Vero amore. Sii la mia sposa, la mia metà, la madre che mio figlio non ha mai avuto, la madre dei miei figli, se vorrai…”

Belle si commosse ancora di più e lo abbracciò teneramente.

“Sarò tutto questo e molto di più. Ora, baciami.”

Le braccia dell’uomo la strinsero e le labbra ripartirono da dove si erano fermate pochi attimi prima. Si presero tutto il tempo per riscoprirsi, accarezzarsi, baciarsi, sfiorarsi ed amarsi, in maniera molto intensa, come sempre da quando si erano trovati. Abbracci stretti, talmente stretti da diventare una cosa sola, corpi incastrati ed anime in collisione, dita sui corpi, creare costellazioni, inalare profumi, respiri che viaggiano allo stesso ritmo, cuori che battono all’unisono. Riuscirono in qualche modo a non fare il minimo rumore, per poi crollare soddisfatti l’uno di fianco all’altra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mattino seguente, mentre i due novelli fidanzati preparavano la colazione, Neal entrò in cucina augurando il buongiorno.

Quando si accorse dell’anello che stava indossando Belle, non seppe trattenersi dalla felicità e quasi saltò in braccio ad un’altrettanto felicissima Belle.

“Finalmente! Cominciavo a pensare che non te l’avrebbe mai chiesto!”

“Chiesto che cosa?” La voce di Jefferson li fece sobbalzare tutti e tre, come al solito.

“Jefferson!” Lo ammonì Gold duramente, ma l’amico alzò le spalle.

“La domenica mattina dai Gold ci sono sempre stati dei buonissimi pancake, da quando c’è anche Belle, i pancake sono diventati ottimi, come potrei saltare questo delizioso appuntamento! Dovreste dare un nome a questa cosa… French-Gold’s pancake. Eh!?”

Neal rise e si rimise al suo posto in tavola, Gold negò con la testa e seguì il figlio. 

“Potremmo chiamarli solamente Gold’s pancake molto presto…” 

Jefferson spalancò gli occhi. “Cioè, mi stai dicendo che il vecchio ha trovato il coraggio?”

Belle annuì convinta e gli mostrò l’anello al dito. L’uomo non seppe trattenersi e accolse la ragazza in un caloroso abbraccio, alzandola e facendola roteare per la stanza.

Una volta che furono tutti seduti a tavola per fare colazione, Jefferson prese le chiavi di casa Gold e le appoggiò sul tavolo ma Robert e Belle, contemporaneamente, lo fermarono.

“Vogliamo che tu continui a tenere le chiavi di casa Jeff. Solo, d’ora in poi cerca di annunciarti più spesso, una chiamata non ti farà male.”

A quel gesto, Jefferson quasi si commosse, facendo cenno di sì con la testa e rimettendo le chiavi al loro posto.

“Giusto! Mi serviranno quando dovrò fare da baby-sitter ai vostri futuri sette figli!”

La reazione fu esattamente quella che si aspettava, Neal con l’espressione schifata e divertita allo stesso tempo, Gold che a momenti si soffocava con il caffè e Belle, che arrossì furiosamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Mi raccomando, comportati bene al tuo addio al nubilato anche se, conoscendo Ruby, sono abbastanza preoccupato…” Sussurrò Robert sulle labbra della fidanzata, poco prima che uscisse di casa.

Belle, con le braccia allacciate al collo dell’uomo rise scuotendo la testa.

“Siete stati tu e lei ad insistere perché io ne abbia uno, ora devi accettare le conseguenze!”

“Sto cominciando a pentirmene. Il locale sarà pieno di giovanotti super muscolosi, poco vestiti che proveranno ad infilare le loro mani ovunque…” grugnì, distogliendo lo sguardo.

Belle lo baciò con passione, lasciandolo senza fiato, per poi avvicinarsi all’orecchio e sussurrargli: “Ma non hai ancora capito che a me piacciono un po’ più maturi, misteriosi, intelligenti, gentili, romantici, eleganti e molto, molto, molto bravi a letto?” 

L’uomo rabbrividì e la avvicinò ulteriormente a se’, per un altro bacio.

“Basta voi due, Belle dobbiamo andare, pensate di riuscire a staccarvi un pochino entro sera? Non abbiamo tutto il tempo, inoltre, per quanto ormai vi adori, vedervi fare i preliminari di fronte a me, non è una delle cose che preferisco di voi.”

Belle sorrise all’amica, ancora abbracciata al fidanzato.

“Miss Lucas ed il suo solito tatto!”

“Gold, lascia andare la fanciulla, avrete tutta la vita per tenervi al guinzaglio a vicenda!”

Gold sorrise nuovamente alla fidanzata e la lasciò andare a malincuore, tenendole dolcemente la mano.

“Su Belle French, abbiamo una decina di super uomini che non vedono l’ora di strofinarsi addosso alla sposa!”

Gold sbiancò ed istintivamente trattenne la mano di Belle con forza.

“Sta scherzando Robert, non ci sarà nessun uomo, vero Ruby? Diglielo!”

“Puoi scordartelo, ci saranno eccome!” e dopo un occhiolino in direzione di Gold, uscì di casa con la valigia di Belle.

“Belle…” squittì l’uomo.

“Puoi stare tranquillo, Ruby stava esagerando. Vado, prima che si attacchi al clacson. A presto. Mi mancherai! Ti amo”.

Gold le rubò un altro piccolo bacio e la salutò con la mano prima che sparisse in macchina di Ruby.

 

 

 

 

 

“Ragazze, credo di non aver mai partecipato ad un addio al nubilato più bello.” 

Esclamò Belle, reggendosi a malapena in piedi. “Forse perché non avevo mai partecipato ad un addio al nubilato prima di stasera…”

Le amiche la guardarono e risero di gusto. Belle proprio non sapeva reggere l’alcool.

La serata era andata molto bene  a detta di Ruby che si considerava l’unica esperta in festeggiamenti.

“Certo che, almeno un bacetto sulla guancia a quello spogliarellista, avresti potuto darlo. Aveva perso la testa per te, il poveretto. Non ti toglieva gli occhi di dosso! 

Ed invece no. Belle French lo ha rifiutato, urlandogli in faccia che il suo fidanzato è molto più bello.”

Belle e le ragazze, dopo qualche secondo di silenzio, risero sonoramente. Era notte fonda e si stavano dirigendo tutte da Granny per gli ultimi festeggiamenti privati.

Una volta che un’ assonnata Granny aprì la porta solamente per loro alle due del mattino, le salutò, baciò Belle sulla fronte, visibilmente commossa e tornò a letto.

“Non capisco cosa non abbia funzionato con quei due spogliarellisti. Erano così sexy e…”

“Ruby, smettila. Loro funzionavano benissimo, è la nostra Belle che non ha mai funzionato! Tutte noi ci siamo divertite!” Esclamò Mary Margaret, sbuffando.

“Ehi!” Si offese la ragazza.

“Effettivamente hai ragione Mary. Tra tutti gli uomini del mondo, lei ha scelto Mr Gold. E’ un uomo estremamente affascinante, un padre amorevole, sa come si indossa un vestito, è molto acculturato, misterioso. E, badate bene, non ripeterò mai più tutto questo. Sono felice per te Belle, ma ora devi spiegarci. Te lo stai tenendo stretto anche perché è molto molto bravo a letto?”

Belle arrossì furiosamente. “Ruby, sei sempre interessata a troppi dettagli intimi della nostra relazione!”

“Veramente, dal silenzio che si è creato, mi sembrano interessate tutte!” Incalzò la mora.

Belle osservò lo sguardo interessato delle donne presenti. L’unica in imbarazzo era Mary, ma poteva capirla benissimo, era amica di Robert da molti anni.

“Ma cosa vi posso dire, certo che è bravo a letto. A differenza di Gary che non sapeva nemmeno com’erano fatte le donne, Robert sembra saperlo benissimo ed tutta questa passione e… Oh mio Dio, credo che finirò qui la descrizione! Ora, che ne dite dell’ultimo brindisi?”

Dopo una sonora risata, le ragazze si ritennero soddisfatte e brindarono, prima di ritirarsi nella propria stanza.

 

 

 

 

“Ehi”

“Ciao amore mio, mi manchi tantissimo!”

Gold sbuffò una risata assonnata dall’altra parte del telefono. “Serata sobria suppongo!” 

“Oh, no. Sobria proprio no. Ora sto andando a letto comunque… Non ho resistito, dovevo assolutamente sentire la tua voce prima di addormentarmi, mi spiace se ti ho svegliato.”

L’uomo sorrise. “Hai fatto bene. Ho trovato difficoltà anche io ad addormentarmi senza aver sentito la tua voce. Allora, raccontami! Com’è andata?”

Belle cominciò a raccontare tutto, parlando velocemente  e gesticolando, muovendosi per la stanza. L’uomo ascoltava in silenzio, anche i particolari che avrebbe preferito non sentire, come gli spogliarellisti e le domande impertinenti di Ruby.

“Sono felice che tu ti sia divertita, Belle.”

“Robert! Non li ho nemmeno guardati quei due ballerini, ti giuro!”

“Lo so, non preoccuparti. Ero molto nervoso prima che tu andassi via… Poi ho realizzato quanta fiducia ho in te…”

“Oh Robert. Ti stringerei fortissimo in questo momento.” Sentì l’uomo sorridere dall’altra parte dell’apparecchio.

“Buonanotte Belle. Ci vediamo tra un paio di giorni, quando sarai finalmente mia moglie.”

“Buonanotte Robert. Ti amo”

“Ti amo anche io.”

 

 

 

 

 

 

 

 

“Andiamo amico, cosa può fati un bicchierino in più?”

“Sono già abbastanza ubriaco così, Jeff.”

“Questa serata non finirà fino a che tu non riuscirai più a tenerti in piedi Robert Gold.” 

“Non credo. Ho delle responsabilità. Un figlio, una quasi moglie…”

“Cosa stai dicendo Gold. La tua quasi moglie è da Granny con tuo figlio. Stanno molto bene entrambi, sei solo risentito del fatto che sia andato Jeff a portare Neal a Belle, così non hai potuto vederla.” Lo canzonò David.

Gold grugnì. “Non la vedo da tre giorni, potete biasimarmi?”

“Proprio per questo non te lo abbiamo permesso. Continua a bere da quel bicchiere, è la tua serata!”

In quel momento, entrarono nel locale due amiche di Jefferson e si diressero direttamente verso Gold, dopo aver salutato gli altri uomini.

Gold si immobilizzò e lanciò uno sguardo di odio contro Jefferson, che alzò le spalle. Le ballerine in realtà lo salutarono solamente con un piccolo bacio sulla guancia, augurandogli il meglio per il suo matrimonio, per poi andare ad eseguire i loro balletti al centro del locale, senza disturbare ulteriormente il futuro sposo.

 

“Sono molto ubriaco, ma ti ringrazio di aver detto alle tue amiche di essere discrete. Non mi spiace se gli altri uomini trovano divertente questa cosa, personalmente mi imbarazza, ma grazie.”

Jeff alzò le spalle. “Di niente amico. Non volevo privarti della tua ultima sbirciatina, ma non ti avrei messo in imbarazzo per niente al mondo.”

Robert rise di cuore e buttò giù il contenuto del bicchiere, poi vide Jefferson sparire verso le due spogliarelliste e gli altri uomini che erano lì attorno.

“Evidentemente l’amore ci fa uno strano effetto, eh?” Sentì la voce di David alle proprie spalle.

Si voltò e gli offrì un sorriso sbilenco. Prese la bottiglia dal tavolo e due bicchieri, facendogli cenno di spostarsi all’angolo del locale.

Una volta seduti nell’angolo più remoto, si versarono un altro bicchiere.

“Una quindicina di anni fa, mi sarei molto divertito ad una serata come questa, avrei anche sbirciato, per Dio!” Esclamò David, infastidito.

Gold annuì. “Ti capisco. Probabilmente avrei fatto la stessa cosa, ora mi sembra… Inappropriato. Oh, anche i pensieri che faccio su quelle ballerine lo sono.”

David lo guardò di traverso, trovando incoerenti le sue parole.

“Nel senso che se fosse Belle ad indossare uno di quei costumi e, beh, ballare per me in quella maniera, non sarei per nulla contrariato.”

David comprese ed annuì energicamente. “Allora, avresti mai detto che ti saresti sposato di nuovo? Ma con la donna giusta questa volta?”

L’uomo sorrise. “No, non avrei mai detto che avrei trovato l’amore, quello vero. Con Belle è tutto così diverso, tutto così semplice, tutto così come deve essere. Non è stato facile ammetterlo a me stesso, ma alla fine ce l’ho fatta.”

David annuì comprendendo ogni parola dell’amico, poi alzò il bicchiere in un brindisi. “Al vero amore”

“Al vero amore” Sussurrò Gold prima di buttare giù l’ennesimo bicchiere della serata.

 

 

 

 

“Eeeehi amore mio!” 

“Robert? Vedo che anche i tuoi amici hanno optato per la serata sobria!”

Gold rise. “No, non sobrio. Per niente. Ma ti amo.”

Belle sorrise e si spostò dalla stanza da Granny che solamente per quella notte stava dividendo con Neal.

“Come sta Neal?”

“Bene, sta dormendo da un po’. Sono le tre del mattino Robert.”

“Ooooh. Scusa amore, ti ho svegliata? Cristo, non ci ho nemmeno pensato, volevo farti sapere che è andato tutto bene, che ho fatto dei pensieri molto strani su quelle ballerine, ma non le ho toccate giuro. Scusami”

Belle rise e cercò di capire qualcosa del suo discorso. “Pensieri strani? Ballerine?”

“Oooh no! Non pensieri strani su di loro! Continuavo ad immaginare te con uno di quei completino e… Cazzo. E’ un pensiero maschilista? I-io intendevo in senso buono, forse c’era troppo alcool, non lo so.”

“Credo di aver capito Robert, puoi tranquillizzarti! Me lo spiegherai in maniera meno maschilista in luna di miele, che ne dici?”

Gold sorrise soddisfatto. “Si, Si. Certamente. Scusami per l’ora. Mi manchi tantissimo, questi tre giorni sono così lunghi senza di te.”

Belle sorrise e si strinse il telefono all’orecchio.

“Ti abbraccio fortissimo amore mio.”

“Sei molto romantico quando sei ubriaco, dovrò ricordarmelo! Buonanotte Robert.”

“Buonanotte Belle. Ti amo.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Robert Gold era nervoso. Avevano deciso in una cerimonia molto intima all’aperto, nel loro giardino. Non avrebbe mai immaginato nella vita che vedere arrivare Moe French tra tutti, lo avrebbe agitato e calmato così tanto allo stesso momento.

L’uomo gli si avvicinò e gli porse la mano.

“Gold.”

“French.”

“Non aspettarti di chiamarmi papà dopo la cerimonia.”

“Non me lo sarei mai sognato.”

I due si guardarono e scoppiarono a ridere. Nel corso dell’ultimo anno, si erano avvicinati molto, non erano di certo amici, ma perlomeno andavano civilmente d’accordo. A Moe non pesava più il fatto che la figlia avesse scelto Gold come compagno di vita e si era parecchio affezionato a Neal.

“Nervoso?”

Gold annuì fissandosi le scarpe e deglutì.

“Non capita tutti i giorni di sposare il proprio vero amore, il fatto che tua figlia sia anche la donna più bella che io abbia mai visto, non aiuta con l’agitazione.”

Moe annuì. “Ormai è chiaro che mi fido. Delle sue scelte e di te. Durante il vostro anno di convivenza l’ho vista moto felice, ma ora avete tutta la vita davanti. Gli alti e bassi ci sono e ci saranno sempre, ma cerca di non deluderla mai.”

Robert annuì, stupito dalle parole del quasi suocero, ma deciso a rispettare la promessa.

“Vado a prendere la tua sposa allora.”

Gold sospirò e si posizionò davanti all’altare, dove Jefferson e David lo stavano aspettando, da buoni testimoni.

“Robert Gold, l’uomo più nervoso dell’universo” Esclamò Jefferson assicurandosi per l’ennesima volta che il nodo della cravatta fosse perfetto. Infine gli appoggiò le mani sulle spalle. “Sei così perfetto anche in questo completo, mio caro.” 

Gold gli sorrise. “Stavolta ti sei superato Jeff. Grazie di tutto, davvero. Anche Neal è bellissimo. Mi aspetto che lo sia anche Belle…”

Jefferson sorrise malizioso. “Da togliere il fiato, non puoi nemmeno immaginare. Ma sei sicuro che vuoi sposare lei? Voglio dire, siamo davanti ad un altare, entrambi vestiti divinamente…”

David scoppiò a ridere, Gold scosse la testa. 

“Che volete? Io ci dovevo provare per l’ultima volta!”

“Magari in un’altra vita Jeff. Non ti arrendere, lì fuori c’è un Robert Gold tutto per te, ne sono sicuro.” Interruppe David, salvando Gold dall’ennesimo rifiuto imbarazzante.

Pochi istanti dopo la musica iniziò, Gold si voltò verso l’arco da dove sarebbe entrata Belle.

Nemmeno il tempo di voltarsi che lei era lì, bella come non l’aveva mai vista. Cercò di riprendersi rapidamente, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era a quanto bella fosse la sua quasi sposa.

Veniva avanti lentamente, col padre al braccio, nel suo vestito bianco, lungo ma non troppo, il corpetto semi-trasparente ricoperto di fiori ricamati strategicamente nei punti giusti. Un effetto vedo-non vedo che stava già mandando Gold all’altro mondo. Mentre si avvicinava lentamente, Jefferson gli sussurrò all’orecchio:” E che devi ancora vedere la schiena…” 

Gold a quelle parole deglutì nervosamente e provò l’immensa voglia di mandare a casa tutti e trasformare la loro festa privata, in festa privatissima.

Belle gli arrivò a pochi passi, la raggiunse e Moe baciò la figlia prima di consegnarla all’altro uomo della sua vita. Belle arrossì, prendendo visione del bellissimo completo del fidanzato. 

Robert le sfiorò la mano con le labbra e si avvicinarono al celebrante per iniziare la cerimonia. Quando fece per accompagnarla all’altare, le appoggiò istintivamente una mano sulla schiena, quando incontrò solamente pelle. Con uno sguardo brevissimo, si accorse che il vestito era molto scollato sulla schiena, lasciandola scoperta per la maggior parte. Gold sorrise nervosamente verso Jefferson, il quale gli rispose con un sorriso smagliante.

 

La cerimonia fu abbastanza breve ed intensa, gli sposi si scambiarono le promesse con le lacrime agli occhi, Neal si era impegnato di portare gli anelli, con una bellissima Emma al suo fianco.

Quando tutto fu finito, Robert prese dolcemente per la vita la propria sposa e la baciò, scatenando applausi e fischi tra i partecipanti, che iniziarono quasi immediatamente a lanciare riso e coriandoli. Robert fece del suo meglio per proteggere Belle, ma pochi secondi dopo si lasciarono fare, sconfitti.

Neal corse subito ad abbracciare il padre e Belle, i quali ricambiarono commossi.

 

 

Il pranzo, sempre all’aperto nel giardino dei Gold, fu molto piacevole. Granny si era incaricata del catering con l’aiuto della nipote.

“Ora che sei riuscito a sposarla, non pensare di rubarmela per sempre. Abbiamo ancora tantissime cose da fare assieme…” 

L’uomo, che teneva la moglie per mano sotto al tavolo si voltò a guardare l’amica, nonché testimone della sposa, assieme a Mary Margaret.

“Oh non ci potrei provare nemmeno se volessi… Siete inseparabili da quando eravate piccoline… Lasciamela solo per il viaggio di nozze, poi non porrò mai più limiti alla vostra amicizia.” 

Ruby sorrise soddisfatta e si alzò improvvisamente, avvicinandosi e porgendogli una mano. 

“Su, balla con me Gold.”

Belle rise e si fece da parte. L’uomo si alzò da tavola e raggiunse la pista da ballo improvvisata con Ruby che lo trascinava per mano, fece cenno al DJ che mise un lento.

Gold le porse una mano, invitandola a ballare, lentamente.

“Immagino ci sia uno scopo per tutto questo.”

“Si, non ci tenevo proprio a ballare un lento con te, anche se adesso mi stai simpatico.”

Gold le sorrise. “Il sentimento è reciproco miss Lucas.”

“Anche se devo dire che oggi sei molto affascinante, più del solito. Neal è un bambino stupendo e non ho mai visto Belle felice come lo è oggi.” Si azzardò a dire tutto d’un fiato la ragazza.

L’uomo la fissò sbalordito. “Non me l’aspettavo, ma grazie. Dicevo sul serio prima, sei l’amica più importante di Belle, non vi ostacolerò mai.”

Ruby annuì soddisfatta, il ballo terminò, tornando al tavolo la ragazza si voltò verso l’uomo e lo abbracciò inaspettatamente. 

Belle si mise una mano davanti alla bocca, sorpresa. Quando Gold la raggiunse, non resistette e lo baciò sulle labbra con trasporto. “Mmmh, e questo a cosa lo devo?”

La ragazza gli cinse il collo con le braccia e lui le prese subito la vita, disegnando trame sulla sua schiena scoperta, facendola rabbrividire.

“Hai finalmente fatto colpo sulla mia migliore amica, te lo dicevo che se la smettevi di fare lo stronzo…”

“Oh signora Gold, dovrebbe proprio sciacquarsi la bocca!”

“Signora Gold” sospirò Belle, assaporando il gusto di quelle parole sulle labbra.

Robert alzò un sopracciglio compiaciuto, quel loro piccolo momento di intimità venne interrotto da Jefferson che invitava entrambi a scatenarsi sulla pista da ballo prima di tagliare il dolce.

 

I festeggiamenti continuarono fino a tarda notte, gli amici coinvolsero gli sposi in innumerevoli scherzi e balli, ci fu anche un momento tenerissimo dove la piccola Emma volle ballare con Gold. Ovviamente voleva essere invitata da lui quindi andò a tirarlo per la giacca e gli chiese di invitarla a ballare. Gold smise immediatamente di fare quello che stava facendo e chiese galantemente alla piccola Nolan di concedergli un ballo.

David guardò tutto da lontano e ammise alla moglie di essere un pochino geloso, perché non sapeva della simpatia della piccola nei confronti dell’uomo.

Gold la fece danzare sulla pista da ballo e la piccola continuava a sorridergli. Quando la danza finì, la ringraziò per il ballo con un piccolo bacio sul dorso della mano, Emma sorrise, arrossì e scappò dai suoi genitori.

“Sposati da qualche ora e già ti devo condividere” Gli sussurrò Belle alle spalle.

Gold sorrise e si voltò, invitandola a ballare il successivo lento.

“Con Emma, credo dovrai condividermi ancora per molti anni, almeno fino a che non diventerò suo suocero.”

I coniugi si guardarono e risero, appoggiando le fronti come spesso facevano quando ballavano assieme.

 

Finiti i festeggiamenti, gli ultimi ad andare a casa furono i Nolan, Jefferson, Ruby e Moe French. Dopo qualche istante ed un ultimo caffè, il signor French si decise a salutare la figlia, augurandole ogni bene e a stringere la mano a Gold, augurando buonanotte a tutti.

Neal era addormentato sul divano con Emma al suo fianco e Gold li guardava, con un sorriso sulle labbra, indeciso se  svegliarli o no.

“Alla fine hai rubato anche il cuoricino della mia bambina. Nel giro di un paio d’anni sei diventato uno sciupafemmine Gold, te ne do atto.”

Gold sbuffò una risata alle parole dell’amico.

“Così sembrerebbe…”

David gli appoggiò una mano sulla spalla, sorridendogli, prima di prendere delicatamente Emma tra le braccia, facendo del suo meglio per non svegliarla.

In pochi istanti la casa si svuotò, tutti si salutarono e Gold prese Neal e lo portò a letto. Era così stanco che probabilmente nemmeno si accorse che il padre lo cambiò e gli mise un pigiama, prima di rimboccargli le coperte e baciarlo dolcemente sulla fronte.

Belle lo aspettava pazientemente in camera da letto, quando sentì la porta della camera aprirsi e richiudersi, non trattenne un sorriso.

“Così… Finalmente soli!” esclamò l’uomo avvicinandosi con un sorriso smagliante, anche se stanco. Quando le fu abbastanza vicino, la abbracciò dolcemente, prendendole la vita. Belle gli si sciolse contro, appoggiando la testa sul petto del marito, il quale poco dopo cominciò a dondolare piano sui piedi. 

Belle si spostò, prese il cellulare e fece partire una canzone, lenta. 

 

 

“I am not the only traveler

Who has not repaid his debt

I've been searching for a trail to follow again

Take me back to the night we met”

 

 

 

Cominciò a canticchiare lentamente al canzone, Gold rimase stupito a guardare la sua bellissima moglie, che gli si avvicinò e lo prese per mano, iniziando a danzare.

 

 

 

And then I can tell myself

What the hell I'm supposed to do

And then I can tell myself

Not to ride along with you

 

 

“Quando ero una ragazzina con un’inadeguata cotta per l’uomo più bello e misterioso di Storybrooke, mi attaccavo questa canzone a ripetizione, fissando fuori dalla finestra della mia stanza. Provavo ad immaginare come avrebbe potuto essere la nostra vita da fidanzati, da sposati, quanti figli avremmo avuto… Non ridere! Lo so che è molto sciocco, ma erano i desideri di una ragazzina!” Si interruppe bruscamente la ragazza per schiaffeggiargli dolcemente il braccio. 

“Era una canzone che mi faceva pensare a te. A quella sera che ho iniziato a parlare di te a Ruby. C’era una festa in paese e tu sei arrivato con la tua famiglia, Neal era molto piccolo. Ero così gelosa di tua moglie. Per mia fortuna è durata poco.” Sorrise maliziosa.

“Ora puoi confrontare i tuoi sogni con la realtà. Sei crescita, hai viaggiato, sei tornata. Al tuo primo giorno a Storybrooke mi hai quasi fatto cadere, pochi giorni dopo una pila di libri ci è quasi caduta addosso. Per non parlare di quella volta in cui non mi avevi sentito e stavi per romperti il collo cadendo da quella scala…”

“Oh si. Ma il mio cavaliere era proprio lì, pronto a non lasciami cadere…”

Gold le sorrise arrossendo, stringendo la presa sulla moglie, sulle note della canzone, accarezzandole sensualmente la schiena scoperta.

 

 

 

I had all and then most of you

Some and now none of you

Take me back to the night we met

I don't know what I'm supposed to do

Haunted by the ghost of you

Oh, take me back to the night we met

 

 

 

“Poi quel tuo disastroso appuntamento…”

“Finito con un quasi bacio nel retro del tuo negozio”

“Ah se solo Neal non si fosse svegliato!” Rise la ragazza.

“Poi il nostro primo appuntamento…”

“Dove ti ho spudoratamente derisa per i tuoi gusti sugli uomini.”

Belle annuì, mordendosi le labbra.  “Poi c’è stato quel primo bacio, così perfetto da farmi sciogliere. Quel bacio me lo sono sognata per tutta la notte. Ti avrei portato dritto in camera da letto, senza pensarci.”

“Oh si?”

Belle gli sorrise maliziosa, annuendo. 

 

 

 

When the night was full of terrors

And your eyes were filled with tears

When you had not touched me yet

Oh, take me back to the night we met

 

 

Continuavano a danzare piano, i corpi che aderivano l’uno all’altra, dolci carezze disegnate sulla pelle.

“Poi il disastro. Non ho più voglia di parlarne, ma devo dire che senza Cora, ce la caviamo molto meglio” Aggiunse ironico Gold.

Belle gli accarezzò il volto. “Tutto quello che ho sempre desiderato” aggiunse sognante.

“Ti ricordi la prima volta che ci siamo parlati?”

Gold corrugò la fronte.

“Non quando sono tornata in città, ma quando avevo più o meno diciassette anni?

C’era il festival in paese, ad un certo punto c’è stato un blackout, mio padre mi ha chiesto di andare a comprare una candela, visto che in piazza le vendevano. Avevo il walkman sulle orecchie, ascoltavo questa canzone a ripetizione. Raggiungo il banco delle candele, ne scorgo una, l’ultima, mi avvicino, ma siamo in due ad arrivare. Tu ed io. Mi ricordo di aver pensato che eri bellissimo. Avevi un mazzo di rose in mano e… quando mi hai notata, hai comprato l’ultima candela, ti sei voltato per andartene…”

Gold sorrise ed annuì, ricordandosi l’aneddoto.

“Poi ti sei voltato nuovamente verso di me, mi hai chiesto scusa per l’arroganza e mi hai detto…”

“Tieni, saprai sicuramente apprezzarla più di mia moglie. Buona serata signorina French.” Finì il racconto, improvvisamente frastornato dai ricordi.

Belle annuì soddisfatta.

“E mi hai pure regalato una delle rose dal mazzo. In tutto questo io avevo questa canzone sulle orecchie. Pensavo di non sopravvivere. Sono tornata a casa piangendo, ho pianto per almeno una settimana dalla gioia. Anche se sapevo che il tuo era solo un gesto di gentilezza, che non ti saresti mai ricordato di me già da pochi istanti dopo…”

“Oh Belle. Avevo completamente dimenticato… Cercavo di… Fare qualcosa di carino per Milah… Sono contento che invece ho fatto qualcosa di carino per te, ora che sei tu la mia sposa”

 

 

 

I had all and then most of you

Some and now none of you

Take me back to the night we met

I don't know what I'm supposed to do

Haunted by the ghost of you

Take me back to the night we met

 

 

 

I due si baciarono a lungo, finendo di ascoltare la canzone in silenzio. Quando la canzone finì, si trasferirono fuori, sul balcone a guardare quella splendida notte stellata. Gold la abbracciava da dietro ed ogni tanto le appoggiava teneri baci sul collo e sulle spalle.

“Ti amo Mrs Gold.”

“Ti amo Mr Gold.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*** Mi ci sono voluti dei mesi, lo so. Non avevo la minima intenzione di abbandonare, non ora che mancava poco alla conclusione, solo che tra vari impegni, il lavoro, l’estate e la mancanza di ispirazione, hanno giocato un brutto scherzo. Un capitolo più lungo de solito, con una valanga di emozioni al suo interno, dei personaggi e mie. Mie perché è la prima long in assoluto della mia vita e ne sono enormemente soddisfatta, anche se non è sicuramente un capolavoro.

Perdonate la possibile presenza di errori, odio rileggere sempre quello che scrivo, in questi giorni l’ho presa in mano così tante volte che ho bisogno di una pausa, correggerò gli strafalcioni gravi più avanti. xD

Volevo ringraziare tutti. Tutte le persone che si sono prese la briga di recensire, di mettere tra i preferiti, tra i ricordi e tra le seguite, questa fic. Non posso esprimere quanto vi amo! Praticamente siete stati il motore e la motivazione del mio mettermi al pc a scrivere! Grazie grazie e ancora grazie!! A presto, spero!

 

 

 

Song: The night we met - Lord Huron

 
   
 
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