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Autore: Sherry_4869    14/09/2018    0 recensioni
era una piovosa e triste mattinata al Kadic. Tyron era sconfitto, X.A.N.A. anche, il supercomputer era spento e Lyoko era uscito dalle loro vie, lasciano un vuoto che spingerà i ragazzi a forti contrasti. sarà una storia piena di emozioni, sentimenti e lacrime, e i nostri protagonisti finalmente sperimenteranno cosa significhi essere adolescenti normali. Buona lettura
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver ringraziato Odd, i ragazzi uscirono dalla stanza.
– Jeremy, ti va se andiamo a farci un giro? – chiese Aelita al biondo, mentre le sue gote si colorivano leggermente.
– Oh! Ehm... Volentieri! Andiamo!!! – rispose lui sorpreso e imbarazzato, non se l’aspettava per niente.
Odd fece un sorrisetto divertito, vedendo la faccia da pesce lesso dell’amico dopo quella richiesta, poi, passandosi una mano tra i capelli, optò per cambiare discorso.
– Io ho un appuntamento con Sam alle macchinette, e lei mi sta aspettando, quindi a più tardi!!! – li salutò infine il ragazzo schizzando fuori dalla porta, mentre Jeremy e Aelita uscirono dalla stanza tenendosi per mano.

Nella stanza rimasero loro due.

Yumi e Ulrich.

Quest’ultimo, per evitare di cadere in un silenzio imbarazzante, decise di parlare subito.
– Yumi, ti va se ci facciamo un giro? 
La ragazza, che fino ad allora era rimasta seduta sul letto, alzò la testa sorridendo dolcemente.
– Volentieri! – disse sicura.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte.
Andò verso Yumi e le porse una mano, per aiutarla ad alzarsi dal letto.
La mora la prese e si alzò lentamente.
In una sola mattinata i ragazzi avevano provato emozioni forti che li avevano scombussolati parecchio, quindi rilassarsi sarebbe stato sicuramente d’aiuto.
Una volta in piedi, i due si fissarono negli occhi.
Nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo.
Passarono almeno dieci secondi, lunghissimi.
Poi Yumi socchiuse la bocca, provando a parlare, e contemporaneamente provò a fare un passo, inciampando nel piede di Ulrich, che cadde all’indietro.
La ragazza cadde sopra di lui.
Ulrich si trovò disteso a terra, con entrambe le braccia attaccate al pavimento... Mentre una delle due aveva le dita intrecciate con quelle di Yumi.
In quel momento il ragazzo si rese conto di cosa era appena successo.
Aveva sul viso i morbidi capelli neri della ragazza, che aveva il viso di lato al suo, nell’incavo della sua spalla, le loro mani erano intrecciate, e il corpo di lei era esattamente sopra il suo.
Yumi si alzò di scatto.
– ULRICH SCUSAMI IO... – Non continuò la frase.
I loro visi erano di nuovo vicini, molto vicini.
Le loro guance di fuoco, i loro corpi, di colpo, bollenti.
La ragazza a un tratto sentì che la mano che la mano che Ulrich aveva intrecciato con la sua la stava improvvisamente stringendo, e respirava leggermente dalla bocca semiaperta.

Il mondo intorno, di colpo, non esisteva più.

Esistevano solo loro due.

Lentamente, la mano libera di Ulrich si sollevò da terra e toccò delicatamente la schiena di Yumi all’altezza della vita, mentre quella di lei carezzò il viso del ragazzo, e lentamente scese fino al petto.
La mano di lui che era sulla vita di Yumi, spinse leggermente il corpo della ragazza verso di sé.
Ormai la distanza tra le loro rispettive labbra era di al massimo 3 centimetri.
All’improvviso, un cigolio disturbò l’atmosfera, e la porta della camera si aprì.

– Ho dimenticato lo zaaa... ino... Oh cavoli! OH CAVOLI!!! LO SAPEVO, LO SAPEVO!!! – Ulrò Odd, non appena varcò la soglia della stanza, cogliendo in flagrante i due ragazzi, che in pochissimi secondi si staccarono e si alzarono.
– Odd, davvero! NON È-COME-SEMBRA! – gli sillabò Yumi gesticolando.
Ulrich voleva parlare, ma aveva paura che dalla sua bocca uscissero parole inesistenti e improponibili.
– Odd... Davvero... Non è successo niente! – riuscì solo a dire.
In fondo era vero: non era successo assolutamente nulla.
Purtroppo per lui.
Il biondo fece un sorriso malizioso, che andava da un orecchio all’altro.
– MADDAVVEROOO??? – chiese cantilenandoli e incrociando le braccia.
– Siamo solo caduti! – si giustificò la mora.
Odd, per tutta risposta, si divertì ancora un po’.
– A meno che non abbiate fatto una corsa di un chilometro in cinque secondi, non avete giustificazioni per le vostre facce che sembrano semafori!!!
Aveva ragione.
Erano rossi e accaldati, e non sapevano come controbattere.
Per qualche secondo nessuno dei tre ragazzi parlò.
Poi Ulrich si decise a rompere quel silenzio, di nuovo abbastanza imbarazzante.
– Odd... Non dovevi passare un po’ di tempo con Samantha?
Il biondo finalmente tornò normale, e entrò nella stanza, afferrando lo zainetto che aveva dimenticato sul letto.
– Ma certo! – disse fiero.
– Allora divertiti. – gli disse Yumi in modo un po’ freddo, sistemandosi i capelli con una mano.
Il ragazzo, con lo zaino in spalla, prima di andarsene, fece un occhiolino.
– Anche voi! – disse, per poi sparire.
I due rimasero di nuovo soli, terribilmente in imbarazzo.
– Ehm... Yumi... Io... Scusami... – Tentò di dire Ulrich, non sapendo come uscire da quella situazione.
– No... Scusami tu... è stata colpa mia, ho perso l’equilibrio e... – Ulrich la interruppe.
– Non fa niente, davvero! Allora... Ci facciamo un giro?  
Yumi sorrise dolcemente e con una mano si spostò i capelli dietro l’orecchio.
– Va bene! – e i due uscirono dalla stanza mano nella mano.
 
***
 
Nel frattempo Odd corse a perdifiato per i corridoi del Kadic. Finalmente uscì e raggiunse le macchinette.
Arrivò da Sam con il fiatone, si fermò e appoggiò le mani alle ginocchia, piegato, per riprendere fiato.
La ragazza gli si avvicinò. – Odd, hai corso? Come mai? – gli chiese in modo gentile, mettendogli una mano sulla schiena piegata.
Il ragazzo si tirò su, avendo recuperato tutte le energie, e minimizzò con il solito “niente”, per poi baciare le labbra della sua skater, e subito dopo porgendole una candida rosa bianca, mettendo a tacere qualsiasi altra domanda da parte di lei.
– Sam, mi concedi di offrirti un caffè? – le domandò il biondo con un irresistibile sorriso, mentre attraversavano i grandi cancelli del collegio. – Ma certo! Volentieri! – gli rispose lei ammiccando. I due si allontanarono dal Kadic tenendosi per mano, attirando gli sguardi dei pochi ragazzi e ragazze presenti nel campus, i quali non trattennero un sorrisetto.
 
 ***

Nel frattempo, Jeremy e Aelita camminano soli nel bosco, tenendosi anche loro per mano.
– Che bella giornata tranquilla... Non è vero Jeremy? – sospirò Aelita.
– Hai ragione Aelita. Era tanto tempo che non sentivo neppure il profumo dei fiori, il calore del sole e l’odore delle piante dopo la pioggia. Grazie davvero per questo pomeriggio. – sussurrò il biondo con un sincero e spontaneo sorriso.
Senza accorgersene, i due avevano già raggiunto l’Hermitage.
– Jeremy, che ne dici se entriamo e ci beviamo un bel tè freddo con il ghiaccio? – lo invitò Aelita con un radioso sorriso.
– Volentieri! – rispose il ragazzo.

...

Da quando i Guerrieri Lyoko avevano scoperto l’Hermitage, quella villa aveva letteralmente ripreso vita.
I ragazzi avevano riordinato la casa, rifornito il frigo, pulito e riordinato le camere e aggiustato apparecchi elettrici e idrici, tutto da soli, con l’aiuto solo delle conoscenze di Jeremy e la loro forza di volontà.
Quella casa, oramai di nessuno, era diventata il loro piccolo paradiso, il piccolo segreto nascosto, il posto dove rifugiarsi quando il mondo fuori gli crollava addosso...

...

E, ovviamente, dove passare le serate divertenti tutti insieme, quando potevano!

...

I due ragazzi aprirono la porta, venendo subito accolti dal rilassante e gradevole fresco che d’estate la casa aveva.
Jeremy si avvicinò al frigo, prese la bottiglia di tè e l’appoggiò sul tavolo della cucina.
Aelita nel frattempo si era seduta ad una delle sedie e aspettava l’amico.
Il ragazzo aprì uno scomparto più in alto, tirando fuori due bicchieri di vetro colorato, uno celeste e uno rosa, poi versò il tè nel bicchiere rosa e poi nel suo, e in silenzio lo sorseggiarono entrambi.
– è uscito un bel sole alla fine, eh? – commentò Jeremy guardando la finestra.
– Già, ci voleva proprio. – convenne Aelita.
I due rimasero a parlare per qualche ora, finché Aelita non controllò l’orologio.
– Jeremy, sono le 17:30, che ne dici di chiamare gli altri e passare una serata tutti insieme?
– Buona idea... – rispose esitante lui.
Avrebbe voluto godersi ancora u po’ di tempo solo con Aelita, ma non poteva.
La ragazza afferrò il cellulare e chiamò prima Odd e poi Yumi.
 
...
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: 

Ma buongiorno a tutti voi!!!
Sono tornata!!!
Lo so, non mi sono fatta viva per niente in questi giorni, ma ho avuto altro da fare, e poi lunedì 17 comincio il liceo, e quindi mi sono dovuta preparare, ma HEY! Non ho assolutamente smesso di leggere!
E leggere mi aiuta sempre ad avere un po’ di ispirazione!
Di norma un po’ di tempo per scrivere l’ho quasi sempre trovato, ma ho avuto un po’ il blocco dello scrittore, spero di essere perdonata ;)
So anche che questo capitolo è terribilmente breve, ma un intermezzo serviva.
Ho già pronta la trama del seguito, però è solo trama, e devo elaborarla e trasformarla in capitolo, e per farlo ho bisogno di tempo, capitemi!!!!
Inoltre pensavo di postare queste storie anche su Wattpad (ho già un vecchio account di alcuni anni fa, Gigi_SDRR), ma non avendo mai postato da lì, ma solo letto, non so come funzioni.
Magari nelle recensioni scrivetemi qualche consiglio!
Grazie in anticipo e a presto!
Baciii!
   
 
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