19/09/2018
6 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Sfida alle 100 parole - V Edizione”, indetto da Rosmary sul Forum di EFP.
Nick
autore sul forum e su EFP:
Bella Black (Forum di EFP), Black Beauty (EFP)
Pacchetto scelto: 9 – personaggio: Remus Lupin; prompt: Resta quel che resta (Pino Daniele)
Altri personaggi e/o coppia: Nessuno, a meno che non si conti l'apparizione di Lyall e Hope alla fine, ma è talmente fugace...
Titolo: Golgota notturno
Generi: dark, drammatico
Avvertimenti: //
Note: //
Contesto: Malandrini/I Guerra Magica
Rating: Giallo
Introduzione: Piccolo spaccato sulle trasformazioni di Remus Lupin quando era solo un bambino, prima che ci fossero i Malandrini e la pozione Antilupo a renderle sopportabili, e non c'era modo davvero efficace di contenere l'orrore.
Note d’Autore (da leggere preferibilmente dopo la storia) : Dunque, dunque, dunque. Devo dire che è sempre difficile per una persona prolissa come me riuscire a cacciare fuori una drabble e se questa deve essere di 100 parole esatte, la difficoltà è doppia. Ciononostante... devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato. L'unica precisazione che mi sento di fare è sul titolo (anche se spero che si capisca dal testo): ho scelto “Golgota notturno” perché volevo enfatizzare al massimo la sofferenza di Remus collocandolo in quello che è il luogo terreno di massima sofferenza. L'effetto che spero di aver ottenuto (non solo col titolo) è quello di un dolore anche e soprattutto fisico, il quadro tragico di un bimbo letteralmente dilaniato e combattuto tra la sua parte razionale, umana e la sua natura indomabile e violenta di lupo. Inoltre, è canon che Remus, non potendo sfogare la sua natura su nessun altro si ferisse da solo (in questo caso l'ho interpretato come un infierire sulla sua stessa “parte umana”).
Spero che la drabble vi sia piaciuta e sappiate che i commenti sono sempre graditi!
Pacchetto scelto: 9 – personaggio: Remus Lupin; prompt: Resta quel che resta (Pino Daniele)
Altri personaggi e/o coppia: Nessuno, a meno che non si conti l'apparizione di Lyall e Hope alla fine, ma è talmente fugace...
Titolo: Golgota notturno
Generi: dark, drammatico
Avvertimenti: //
Note: //
Contesto: Malandrini/I Guerra Magica
Rating: Giallo
Introduzione: Piccolo spaccato sulle trasformazioni di Remus Lupin quando era solo un bambino, prima che ci fossero i Malandrini e la pozione Antilupo a renderle sopportabili, e non c'era modo davvero efficace di contenere l'orrore.
Note d’Autore (da leggere preferibilmente dopo la storia) : Dunque, dunque, dunque. Devo dire che è sempre difficile per una persona prolissa come me riuscire a cacciare fuori una drabble e se questa deve essere di 100 parole esatte, la difficoltà è doppia. Ciononostante... devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato. L'unica precisazione che mi sento di fare è sul titolo (anche se spero che si capisca dal testo): ho scelto “Golgota notturno” perché volevo enfatizzare al massimo la sofferenza di Remus collocandolo in quello che è il luogo terreno di massima sofferenza. L'effetto che spero di aver ottenuto (non solo col titolo) è quello di un dolore anche e soprattutto fisico, il quadro tragico di un bimbo letteralmente dilaniato e combattuto tra la sua parte razionale, umana e la sua natura indomabile e violenta di lupo. Inoltre, è canon che Remus, non potendo sfogare la sua natura su nessun altro si ferisse da solo (in questo caso l'ho interpretato come un infierire sulla sua stessa “parte umana”).
Spero che la drabble vi sia piaciuta e sappiate che i commenti sono sempre graditi!
Golgota notturno
Anticipazione – lo corregge un sussurro dentro di sé.
Resta solo da attendere e il piccolo Remus freme.
Quando la luna splende alta nel cielo, il bimbo svanisce, al suo posto vi è solo fame.
Sente le vene pulsare, il cuore palpitare, le orecchie rombare.
Sfogati – può farlo solo su se stesso.
Resta solo la bestialità e il piccolo Remus si sgretola.
All'alba, trova finalmente la pace.
Resta solo il corpo del piccolo Remus – spezzato.
Il mattino dopo, Lyall e Hope gridano, inorriditi.
Resta quel che resta.
[100
parole]