Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    22/09/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXX.
LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE


Ore 7.00

Elsa si era svegliata già da un’ora e i suoi genitori erano con lei. Fuori dalla sua stanza Anna aveva appena preso sonno appoggiata a Rapunzel mentre Merida e Judy obbligarono Jack a sgranchirsi le gambe e a prendere con loro un caffè o un té caldo.

I genitori, finalmente, uscirono dalla camera di Elsa facendo cenno al ragazzo di entrare.

Jack non sognava altro ed entrò immediatamente. Appena messo piede nella stanza gli si congelò il sangue. Su un lettino bianco giaceva la sua principessa ferita. Si avvicinò a lei lentamente, le prese subito la mano e osservò le malvagità impresse sul suo corpo. Elsa aveva la testa fasciata nel punto in cui era stata colpita, era tappezzata di lividi e graffi soprattutto sul collo e sulle gambe ma, cosa più grave anche se non visibile, aveva perso la sua verginità in modo talmente brutale da aver costretto i medici ad aggiungere dei punti di sutura per far fronte all’intimità lacerata.

“Jack” sussurrò lei notando lo sguardo distrutto del suo uomo e stringendo la sua mano.

“Jack è colpa mia… non sarei mai dovuta andare a quella festa, io non…” disse lei iniziando a piangere.

A Jack si spezzò il cuore e si riempirono gli occhi di lacrime. Avrebbe voluto piangere, urlare, sfogare la rabbia e il dolore che provava dentro ma non poteva farlo di fronte alla sua donna. Doveva farla sentire al sicuro, anche se non era nemmeno riuscito a proteggerla.

“Amore no…non è colpa tua. Vedrai che passerà e torneremo ad essere felici” disse lui abbracciandola forte a sé.

Tra le sue braccia Elsa si sentì già meglio, finalmente protetta, finalmente a casa. Amava Jack, ma si sentiva uno schifo per ciò che era successo.
“Io non so cosa sia accaduto stanotte Elsa ma prometto che ti difenderò. Ora ti devi affidare a noi, crolla tra le mie braccia e presto ci rialzeremo insieme.”

“Quello non era fare l’amore…e non sono stata tua” aggiunse la ragazza iniziando un nuovo singhiozzo scossa dal trauma vissuto poche ore prima.

“No Elsa, quello non era amore. Quella era bestialità, compiuta da una persona schifosa che ha ottenuto ciò che voleva. Non la farà franca tesoro e non importa ciò che ti ha fatto. Lui non ti ha tolto nulla… non hai ancora fatto l’amore con nessuno, ma un giorno ci riprenderemo questo momento.”

I due rimasero a coccolarsi ancora per un po’ poi Jack uscì lasciando il posto ad Anna e si diresse verso il parco con Merida, Judy e Rapunzel dove avevano dato appuntamento con gli altri ragazzi che erano stati avvertiti in mattinata dell’accaduto.

“Hey come procede?” domandò Flynn abbracciando tutti i presenti.

“Sta bene, ma è scossa.” Rispose Judy.

“Ed ha un aspetto orribile” aggiunse Jack tenendo lo sguardo basso e le mani in tasca. Kristoff capì il momento: il suo migliore amico doveva sfogarsi. Per questo motivo fece un segno ad Hiccup e a Flynn dirigendosi verso il lago con Jack.

“Jack…siamo soli. Tira fuori tutto” disse Kristoff una volta raggiunto il lago.

Jack aspettò a sbottare. Rimase in silenzio a guardare il lago per poi girarsi verso l’amico e urlare. Urlò con tutta l’aria che aveva in corpo e scoppiò a piangere.

“Non è giusto Kris, quel bastardo me l’ha stuprata! Le ha tolto la cosa più importante e me l’ha ridotta in fin di vita. Per colpa di quello stronzo io adesso ho una ragazza terrorizzata che avrà paura di tutto addirittura di me! Non potremo nemmeno fare l’amore tranquillamente un giorno perché lei avrà in testa solo il ricordo di una bestia!” disse Jack singhiozzando, digrignando i denti e continuando a lanciare sassi nel lago.
“Non è vero Jack! Elsa è tua ed insieme le insegnerai a capire il valore dell’amore. Avrete il vostro momento e lei non avrà più paura. E’ una ragazza forte, determinata e coraggiosa. Presto tornerà l’Elsa di sempre.”

“Ma Kris tu non capisci, io voglio ucciderlo Westengard! Deve pagare! Perché Elsa è mia e solo mia!” urlò il giovane in preda alla rabbia.

“Jack…pagherà da solo.”

“Non mi importa, deve soffrire…come ha sofferto Elsa”

“La rabbia non ti porterà da nessuna parte Jack, ora ciò che conta siete tu ed Elsa. Devi darle amore, coraggio, forza, pace e vedrai che tutto si risolverà e avrete il vostro lieto fine.” Concluse Kristoff e, sedendosi accanto all’amico, l’abbracciò continuando a guardare il lago.

Jack non sapeva che il corpo di Hans era già stato trovato sulla strada quella mattina e i poliziotti stavano procedendo segretamente alle indagini.
 

La notte prima…


Il cadavere di Hans Westengard rimase sulla strada per tutta la notte.

L’assassino e i suoi scagnozzi avevano progettato tutto nei minimi dettagli: avevano pulito ogni angolo del loro nascondiglio, cancellato impronte, riempito la stanza e la finestra di bottiglie di alcool. La spiegazione della morte del ragazzo sarebbe stata semplice: suicidio dovuto all’ebrezza e ai sensi di colpa per lo stupro appena compiuto.

Il capo e i suoi aiutanti erano abituati a svolgere mestieri del genere e nessuno li aveva mai scovati.

“Preparate tutto, ci trasferiamo nell’altra base. Abbiamo poco tempo!” ordinò il padrone a tutti i suoi uomini.

Oliver doveva agire adesso. Era la sua occasione!

Il ragazzo prese velocemente il foglietto di carta e, seppur con una brutta calligrafia e le mani tremanti, scrisse tutto ciò che riteneva utile.
Sapeva che presto sarebbero venuti a prenderlo motivo per cui accartocciò il biglietto stringendolo nel pugno sinistro e sperò che nessuno se ne accorgesse.

Gli scagnozzi arrivarono a prelevarlo e con diversi strattoni lo trascinarono fuori dall’appartamento abbandonato. Oliver approfittò dell’agitazione dei rapitori e del buio e, una volta vicini al corpo di Hans, si lasciò scivolare il biglietto dalle dita.

Lui sapeva che sarebbe potuto volare via, che qualcuno avrebbe potuto calpestarlo o semplicemente che nessuno l’avrebbe notato, ma la speranza non l’abbandonava mai.

Come accade nella storia di Hansel e Gretel, anche dei minuscoli sassolini o delle briciole di pane possono ricondurti a casa… e lui sognava di poter tornare dalla sua Judy.

E’ questa la magia dei bambini: per loro anche un insignificante pezzetto di carta può diventare una fonte di salvezza.

Il ragazzo si voltò indietro e notò il minuscolo puntino bianco accanto al cadavere di Hans. Non disse nulla, non fece nulla…se non abbozzare un leggero sorriso.
  
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