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Autore: ballerina 89    22/09/2018    3 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV KILLIAN

Restammo all'incirca due mesi in ospedale; un mese in angoscia per la possibile perdita di nostra figlia e un mese per la riabilitazione ma ora eccoci nuovamente nella nostra adorata Storybrooke e nella nostra adorata casa. La battaglia che stava affrontando Chloe non era ancora finita, anzi forse proprio adesso sarebbe iniziata la parte più dura però ero sicuro che avremmo superato quella sfida a testa alta. La mia piccola non era da sola e tutto sarebbe andato per il meglio. Era stata dimessa da circa una settimana in fascia protetta il che significava che il suo ricovero non era ancora terminato e la sua cartella clinica non era ancora stata chiusa, ci saremmo dovuti sostare spesso per le visite di routine e le analisi ma almeno sarebbe stata per la Maggior parte del tempo a casa con noi. Le sue difese immunitarie erano aumentate rispetto al mese precedente ma erano ancora molto basse, non poteva permettersi di prendere neanche il ben che minimo raffreddore. Già solo questo piccolo sintomo avrebbe potuto costarle la vita. Come se non bastasse avevamo anche un altro problema da affrontare: la riabilitazione per il braccio e la gamba. Il braccio, anche grazie alle riabilitazioni in ospedale, andava molto molto meglio: aveva recuperato già il 70% della mobilità mentre per la gamba avevamo qualche difficoltà in quanto la piccolina non ne voleva sapere di collaborare: ultimamente diceva che le faceva male ma in realtà la sua era solamente paura. Non potendo uscire di casa sarebbe venuto uno dei suoi medici a farle fare terapia ma non ero molto entusiasta della cosa. Sarebbe venuto a Storybrooke la città della magia. Cosa sarebbe successo se qualcuno ci avesse attaccato in sua presenza? Non volevo neanche pensarci.

- amore mi allontano cinque minuti, devo passare in stazione per prendere i moduli per il congedo, puoi rimanere te con i bambini? - mi chiese Emma.

- Certo amore non vedo quale sia il problema! - le risposi cercando di decifrare il suo sguardo... sembrava turbata.

- Mi raccomando a Chloe: controllala, non andate a giocare fuori, se vedi che Leila ha il raffreddore tienile distanti...

- Emma emma Emma frena ok? Va tutto bene tesoro so quello che devo fare. Vai in ufficio, fai quello che devi fare e visto che ci sei vai a prenderti un coffe con Regina. Sei esaurita e sono solo le nove del mattino.

- Vado e torno non faccio tardi, non sto tranquilla se non sono con lei. - mi bació velocemente. - Killian davvero... chiamami  se dovesse...

- Ancora qui sei? - la spinsi di forza fuori la porta. Era l'unico modo per farla uscire. Aspettai che metta a moto il suo maggiolino dopodiché mi richiusi la porta alle spalle e andai al piano di sopra a controllare Liam che stava piangendo. Si era svegliato e non aveva trovato la sua mamma accanto ecco il motivo di quel pianto. Lo presi in braccio e insieme andammo a controllare sia Leila che Chloe. Le trovai entrambe nella stanza della più piccolina. Leila era seduta su una sediolina mentre Chloe era distesa nel suo lettino. Stavano confabulando qualcosa ma non sapevo che cosa. 

- Che fate piccole furbette? - chiesi loro vedendo che si erano interrotte improvvisamente al suono della mia voce.

- Niente! Giocavamo 

- Ti tocavamo. 

- Mi dispiace davvero interrompere questo momento ma Leila.... devo chiederti di andare a giocare nella tua cameretta.

- Ma papà non sono malata... perché non posso stare qui? - mi chiese ingenuamente.

- Amore tua sorella deve fare i suoi esercizi e lo sai meglio di me che non li fa de c'è troppa gente. 

- Ma con me li fa sempre! Per favore posso rimanere? - effettivamente era vero ma volevo comunque ridurre al minimo, almeno per i primi giorni, il contatto diretto. 

- Lo so amore ma preferirei stare solo con tua sorella.  Dai, mentre porto Liam nella sua culla tu prendi le tue cose e salutala. - Obbedì    E quando tornai in stanza era già andata via. Provai a far fare gli esercizi a Chloe ma non ne voleva sapere. Diceva che la gamba le faceva tanto male. Provai ad insistere sapendo che eravamo in ritardo sulla tabella di marcia del recupero per quanto riguardava la gamba ma quel giorno fu irremovibile... piangeva e mi urlava contro: 

- Papo cattivo! Io bua e a te no impotta. - mi face male sentirle dire quelle cose, in fondo lo stavo facendo solo per il suo bene. Poco dopo tornó  anche Emma a casa la quale dopo aver saputo del mio fiasco con la piccolina la raggiunse per provare anche lei a farle fare esercizio... la scena fu la stessa.

- Amore mio lo so che è faticoso ma bisogna farlo! 

- No no no! Io bua alla gamba! No boglio muoberla.

- E cosa diciamo domani al dottore è? Ti ricordi che domani verrà il dottore vero? Domani sarà lui a farti fare questi esercizi, non credi sia meglio allenarci un po'? 

- Nooooooooooo! - riprese a piangere. 

- Ok ok non c'è bisogno di fare così. Stai qui tranquilla, gioca e riposati. Ma preparati che domani il dottore ti farà sicuramente una ramanzina 

- No impotta a me! 

Uscimmo dalla stanza entrambi, Emma era combattuta...

- amore tutto ok?- gli chiesi gentilmente ma la sua risposta non fu altrettanto gentile.

- No! Nulla va tutto ok! - fece per andare via Ma la trattenni per un braccio. 

- Ei... lo so che ti turba qualcosa... puoi dirmelo lo sai.

- Sono in ansia Killian... in ansia per lei... per tutto! Se non fa i suoi esercizi potrebbe non migliorare più e rimanere così. Non voglio che questo avvenga, voglio che sia indipendente e capace di far tutto senza bisogno di chiedere aiuto. Potremmo non esserci più un giorno... su chi farà affidamento? - prese un respiro profondo - voglio solo che stia bene... non mi sembra di chiedere la luna. 

- Lo so... lo voglio anche io. - cercai di cambiare discorso ma purtroppo ne presi un altro ancora peggiore.  - i moduli del congedo? - la sua espressione cambio Da triste divenne seria e arrabbiata.

- questa è una storia di gran lunga peggiore. Ho preso i moduli, li ho compilati e ho chiamato Regina. Lo sai il massimo del congedo che posso prendere quale è? Un mese.... cioè ci rendiamo conto? Mia figlia rischia di morire ogni minuto della sua vita e io tra un mese dovrò tornare a lavoro? A chi la lascio se tu lavorerai è?  - Prese la prima cosa che le andò a tiro e la lancio a terra! 

- Eiii... calmati ok? Va tutto bene! Respira... hai un mese per stare con lei, in un mese possono succedere un'infinità di cose. Che ne sai magari contro ogni aspettativa i suoi tempi di guarigione si dimezzeranno e potrà nuovamente stare a contatto con gli altri, non puoi saperlo tesoro.

- Ma resta comunque il fatto che potrà tornare a scuola solamente a Gennaio e siamo solamente a luglio. Il mio congedo finirà ad agosto... per i restanti mesi che faremo è?

- Non pensarci ora, troveremo una soluzione. 

Volevo proporle qualcosa da fare per la giornata visto che eravamo entrambi senza far nulla e che lei era completamente fuori di se, ma Leila scese di sotto interrompendoci.

- mamma mamma! - la chiamó - possiamo invitare Gideon a giocare a casa oggi?

- Amore lo sai che non possiamo invitare persone a casa in questo periodo. - le rispose gentilmente, Leila sapeva in grandi linee quello che stava succedendo, non volevano allarmarla più del dovuto ma qualcosina doveva sapere. 

- È vero, scusami mamma. Che ne pensi se invece di venire qui andassi io da lui o che ne so... magari ci vedessimo al parco? Posso giocare con lui mamma?  - vidi Emma sbiancare ma non ne capii subito io motivo.

- Amore... sarebbe meglio di no. Uscendo e stando a contatto con gli altri bambini potresti ammalarti e...

- Mamma per favore!!!! Starô super attenta. 

- Non insistere amore per favore, magari tra qualche tempo ok? 

- Va bene mamma... - il suo visino  mi fece una tenerezza assurda. Senza aggiungere altro andó a sedersi sul divano e accese la tv. Pensava che non la vedessi ma non fu cosi: si strinse al cuscino e pianse silenziosamente.

- Non pensi che forse dovremmo essere un po' più flessibili con lei? - le feci notare lo stato d'animo della nostra bambina.

- Killian.... a me dispiace lo sai ma non possiamo fare altrimenti. La salute di Chloe prima di tutto! 

- Credo tu stia esagerando un po'... 

- esagerando Killian? Esagerando dici??????  Se nostra figlia grande prende un raffreddore rischia di spedire Chloe all'altro....

- Shhhhhh.... o ti sentirà! - le dissi vedendo che Leila ogni tanto guardava verso di noi. 

- Hai capito cosa intendo dire! Chloe finirebbe all'altro mondo. 

- Lo so ho capito ma non possiamo neanche permettere che questo clima di paura influenzi la sua vita. Non è giusto Emma e lo sai anche tu. Già Chloe soffrirà moltissimo  questa reclusione quando comincerà a capire qualcosa, evitiamo che soffra anche Leila ok?

- E cosa faremo se mentre è al parco un bambino la contagia anche solo con un banalissimo raffreddore? 

- In quel caso chiameremo tua madre o mia madre e chiederemo loro se sono disposte a tenere Leila per qualche giorno a casa con loro! 

- E se non dovessimo accorgerci che è malata? Lo Sai benissimo che alcune malattie sono soggette ad incubazione. 

- ti prometto che non succederà nulla a Chloe!

- Fai come ti pare tanto è inutile farti capire le cose! 

- Emma ma...

- Non voglio sentire altro! Sei suo padre e hai diritto quanto me di prendere decisioni. Hai carta bianca ma se a Chloe dovesse venire anche solo un'orticaria ti conviene non farti più vedere! - senza darmi diritto di replica andò in camera e si chiuse letteralmente dentro. La capivo perfettamente, sapevo che era solamente spaventata e anche io lo ero; proprio qualche ora prima avevo chiesto a Leila di andare nella sua stanza per non farla stare troppo a contatto con Chloe, ma ora a vederla li con quel visino triste come forse non l'avevo mai vista mi fece qualcosa di strano. Non poteva restare isolata anche lei... almeno lei avrebbe dovuto vivere la sua vita nel miglior modo possibile. Mi avvicinai a lei e mi sedetti sul divano. 

- Che ne dici di andarti a mettere una bella tuta? Non puoi di certo andare al parco con la gonna! - iniziai il mio discorso.

- Non andrò al parco... hai sentito la mamma, non posso andare... non posso fare più nulla.

- avanti non pensare a quello che ha detto la mamma e vai a prepararti, ti accompagneró io! Che ne dici, ti piace l'idea? 

- No! 

-  chiamiamo anche i tuoi amici tesoro!

- Ho detto no! 

- E perché amore... pensavo volessi andare a giocare! 

- si ma poi... poi la mamma si arrabbierà con me e io non voglio che lei si arrabbi.

- La mamma non si arrabbierà te lo prometto, avanti vai a vestirti che si esce. - vidi la gioia nei suoi occhi e anche il mio cuore si riempì di gioia nel vederla felice. Se lei era felice anche io ero felice e chissà magari qualche ora fuori casa non mi avrebbe di certo fatto male. Passammo a prendere Gideon Nelal e Robin dopodiché andammo tutti al parco dove si scatenarono per più di quattro ore. Rincasammo verso le sei del pomeriggio. Emma era intenta a preparare la cena e nonostante ci sentì rientrare non proferì parola.

- Visto papy! la mamma è arrabbiata con me! - disse tristemente.

- Ma che dici amore, non ti ha sentita ne sono sicuro, va da lei. - titubante la mia bambina le si avvicinò e le porse le margherite che aveva raccolto al parco per lei. 

- Mamma queste sono per te! - le disse facendola voltare nella sua direzione. Emma guardó prima me e poi lei.

- Amore mio sono meravigliose. Grazie! 

- Sei arrabbiata con me? - le chiese timidamente 

- Perché mai dovrei esserlo tesoro?

- Perché sono andata a giocare fuori quando tu... 

- No amore mio non sono arrabbiata con te! Ti sei divertita almeno? 

- Si tanto! - sorrise - Posso andare a giocare Chloe? È sveglia?

- No! - rispose senza neanche farla finire. - È sveglia ma meglio se questa sera state un po' distanti ok? 

- Ma mamma sono stata super attenta, non mi sono ammalata per niente! Dai per favore! Solo cinque minuti!

- No Leila ho detto di no, non fare i capricci. 

- ma a me manca Chloe!

- Magari la vedrai domani dopo che il dottore l'avrà visitata. 

- Uffa peró! - si incamminò verso il piano di sopra 

- Dove stai andando? - le chiese.m convinta che avesse disobbedito.

- A giocare "da sola" in camera mia! 

- Vai a farti una doccia prima... sei stata la parco e lo sai che devi farti la doccia ogni volta che vai lì. 

- Emma... - provai io non appena la bambina se ne fu andata

- Che c'è! - prese un respiro  - Scusa... non volevo risponderti così... Killian senti non mi va di parlare ok? Va tutto bene non sono arrabbiata con te se è questo che vuoi sapere, voglio solo essere lasciata in pace... 

- non ti lascio in pace finché non mi dici cosa sta succedendo realmente ok? Non posso credere che ora anche Leila ti faccia arrabbiare.

- Non è Leila e non sei tu! È la situazione che non mi va genio mi sembra di avertelo ripetuto non so quante volte. Mi sta sfuggendo tutto dalle mani e non so come fare ok? - la vidi sull'orlo di una crisi di pianto 

- Vieni qui ok? - provai ad abbracciarla

- No scusami ma voglio state da sola. Vado a dare la cena a Chloe e Liam. Pensa tu a Leila ok? 

- Tu non mangi con noi? - chiesi conoscendo già la risposta.

- No! Non ho fame. 

Sapevo che provare a farla ragionare sarebbe stato inutile così decisi di lasciarle i suoi tempi e i suoi spazi. Stava somatizzando troppo è vero ma se non era pronta a lasciarsi andare chi ero io per imporglielo? Quanto si sarebbe sentita pronta allora sarei stato lì per lei. Al momento della cena Leila chiese come mai sua madre non fosse presente, anche se era sveglia era pur sempre una bambina di otto anni,  inventai che sua mamma aveva voluto regalarci una serata da soli e questa idea sembró piacerle parecchio. Subito dopo la cena la misi a letto e le raccontai una favola, passai a controllare Chloe per darle la buonanottte ma già dormiva profondamente. Andai così  in camera... Emma era seduta sul bordo del letto e stava cantando una ninnananna al nostro ometto.  Simise non appena mi vide.

- Adoro ascoltarti, come mai hai smesso? 

- Si è addormentato - indicó il bambino - non c'è motivo di continuare. - lo sistemó nella sua culla e si mise a letto dove la raggiunsi. Provai per la milionesima volta ad abbracciarla e questa volta non sfuggì.

- Ti prometto che si risolverà tutto. Ci vorrà un po' ma ci rialzeremo più forti di prima. Abbi fiducia in me! - le baciai la testa. Non mi rispose e sinceramente non volevo lo facesse, sperai solamente che quelle parole le avessero risollevato, anche se di poco, il morale. Rimarremmo abbracciati fino a quando non ci addormentammo sfiniti. 

Verso le tre del mattino Emma si alzò per far mangiare Liam. Io mi svegliai con lei e le diedi compagnia, non mi piace l'idea che si sveglia da sola per occuparsi di lui, so che non posso fare molto  ma almeno le faccio compagnia. Mentre il nostro piccolo campione mangiava sentimmo dei rumori provenienti dal corridoio. Pensai fosse Leila che era andata in bagno quindi non ci feci molto caso. La cosa iniziò ad insospettirmi quando sentii ridere, anche Emma sentii e dopo aver rimesso Liam nella culla si  diresse verso le voci. Andai con lei e trovammo Chloe nel letto con sua sorella.  Come accidenti aveva fatto ad arrivare fino lì?

- Chloe amore non devi usare la magia per spostarti così, quante volte devo dirtelo è? - giusto la magia. Come avevo fatto a non pensarci. - Andiamo, ti porto nella tua cameretta. 

- No mamy io stale qui con Leila! 

- Amore devi dormire, non puoi giocare adesso.

- Dommo qui! 

- No tesoro non si puo! Andiamo dai! 

- pe favole mamy!

- No amore mio oggi proprio no. Domani farai la visita con il dottore e allora vedremo ok?

- No no nooooo! Io boglio tare qui! 

- Mamma metterò la mascherina ok? Così puoi stare tranquilla e lei può dormire qui con me. - intervenne Leila incoraggiando ancora di più sua sorella 

- Ti macchelina! - ripetè lei non conoscendo neanche il significato di quella parola.

- Non sai neanche di che sta parlando tua sorella, non entusiasmarti così. Non si può Chloe e non voglio ripetermi. E tu - si riferì all'altra - non illuderla così! 

- Ma mamy non tei contenta che no litigamo?

- Contentissima ma comunque devi venire di la con me. - la prese in braccio di forza e la piccola cominció a piangere disperata facendo accorrere Prince il quale iniziò a ringhiare contro me e mia moglie come a voler difendere Chloe. 

- Non ti ci mettere anche tu! Vai a cuccia! - le disse categorica mia moglie facendolo obbedire nell'immediato. Fare addormentare Chloe nella sua stanza fu un'impresa ardua ma alla fine riuscimmo nel nostro intento. Il mattino seguente come preannunciato arrivó il tanto atteso medico. 

- Buongiorno, scusate il ritardo ma due strani signori mi hanno bloccato la strada e non mi facevano passare.

- Mmmh fammi indovinare: sono entrambi bassi e uno di loro ha la barba e grida pericolo ovunque?

- Esattamente! 

- Tutto sotto controllo allora! Prego si accomodi posso offrirle un caffè? 

- No grazie... ma ditemi: come procedono le cose? - chiese rivolto verso Emma

- Beh... il braccio ormai va benone ma la gamba siamo esattamente nella stessa situazione dell'ultima volta. Convincerla a fare gli esercizi non è semplice e capita, come ad esempio negli ultimi giorni, che si rifiuta categoricamente di farli. Dice che la gamba le fa male. 

- Mmmh... capisco! Dovete cercare di convincerla però altrimenti c'è il rischio che rimanga così... stiamo puntando ad un recupero completo sarebbe un vero peccato non riuscirci. - fece una pausa - per quanto riguarda la salute invece? Ha avuto qualche infezione, raffreddore, febbre?

- No! 

- Buon segno, vivendo con altri due bimbi mi sarei aspettato almeno un piccolo raffreddore.

- È  vero ci sono altri due bambini in casa ma Chloe non ha il permesso di vederli... - dissi io ricevendo un'occhiataccia da Emma - mia moglie le evita ogni possibile contatto con il mondo. Non vede i suoi nonni e i suoi zii dal giorno delle dimissioni in ospedale. 

- Emma ricordi quando ti dissi di non tenerla troppo a contatto con i bambini? - le chiese il medico

- Si, sto facendo esattamente quello che mi ha detto lei.

- Io non intendevo isolarla da tutti, con i suoi fratelli può starci, certo se non hanno sintomi di qualche infezione. 

- È che ho paura... e se dovesse ammalarsi? Io non so con chi è a contatto Leila se va a giocare fuori con i suoi amichetti, potrebbe prendere qualcosa e non volendo passarla a sua sorella. 

- Potrebbe prenderla anche tramite te però. Sei lo sceriffo da quanto ho saputo, sei a contatto con milioni di persone, potresti essere un potenziale pericolo anche  tu se la metti su questi termini.

- Non credo, mia moglie non va a lavoro da quel di. È in congedo e non esce di casa. - anche il medico dallo sguardo che le fece mi fece capire che non era d'accordo con il suo modo di fare. 

- Portatemi dalla bambina, vediamo se con me farà gli esercizi oggi. - lo accompagnammo al piano di sopra dove stava ancora dormendo. 

- Wow questa cameretta è più pulita della stanza dell'ospedale. - sentenziò il medico

- Emma disinfetta questa stanza almeno cinque volte al giorno. Sa... i germi! - entrambi alzammo gli occhi al cielo mentre Emma ignorandoci sveglió la piccina.

- Chloe, principessa.... dobbiamo svegliarci! 

- No... - disse ancora nel mondo dei sogni

- Come no? C'è il tuo dottore preferito qui, è venuto a trovarti! 

- Dottole bello? - Chiede aprendo un occhietto. Adorava quel dottore. 

- Si amore è proprio qui! - glielo indicó. La bimba si mise seduta senza fare storie e lo salutò con la manina diventando tutta rossa.

- Eccola la più bella paziente che abbia mai avuto! Come ti senti piccola?

- Bene!

- Fammi vedere gli esercizi che abbiamo fatto per il braccio ok? - obbedì e tutta sorridente gli mostro ogni seguenza di esercizi che gli aveva dato.

- Formidabile Chloe! Hai fatto un lavoro meraviglioso! Spero che anche per la gambina sia lo stesso. - lo disse di proposito per vedere la sua reazione è infatti come volevasi dimostrare il suo sguardo cambió: non era più felice e sembrava sull'orlo di voler piangere. Il medico le scansó le coperte per visionare la gamba ma lei prontamente si ricoprì. - che succede Chloe? Non vuoi farmi vedere come sei stata brava.

- Gamba no! 

- Perché no? 

- No no no! Bua gamba!

- Ti fa male la gamba? 

- Ti!

- Fammi fare un'occhiata allora ok? - solo dopo svariati pianti si convinse a farsi visitare - amore nella tua gambina non c'è nulla di strano. Proviamo a fare due o tre esercizi ok? Poi ti lascerò giocare. 

- No no no!!!!

- Fai la brava bimba dai! Piega la gamba e poi stendila ok? 

- Nooooo! Ho detto noooo! 

- Chloe è meglio se la pieghi tu la gamba altrimenti sarò costretto a farlo io e sicuramente sentiresti più male. - a quelle parole di spaventó ancora di più, continuando a piangere fece una cosa che mai mi sarei aspettato di vedere.

- Plinceeeeee! - chiamó il suo amico a quattro zampe che in meno di dieci secondi fu li. Chloe dopo aver dato un morso al dottore si appese al collo di Prince e uscì dal letto. Aggrappata a lui, ma pur sempre sulle sue gambine, uscì dalla stanza. Non potevo credere ai miei occhi... mia figlia anche se zoppicando stava camminando! Rimanemmo tutti senza parole. 

- O santo cielo! - si porto entrambe le mani alla bocca mia moglie.... Chloe sta.... - senza finire la frase la vidi prendere la direzione della porta ma il medico la bloccó.

- Aspettiamo un minutino, poi andremo a vedere dove si è diretta. Non cammina ancora velocemente diamole un po' di vantaggio. 

Su consiglio dell'uomo aspettammo dopodiché ci affacciammo al corridoio e  la vedemmo entrare nella stanza di Leila e di conseguenza andammo anche noi.

- Noccondimi - disse non appena la vide e sua sorella l'aiuto a sistemarsi sul suo letto. Come mai Leila non aveva avuto nessuna reazione alla vista di sua sorella in piedi da sola?  

- Ei piccola birbante - disse il medico entrando - mi hai morso!  - le si avvicinò per farle solletico facendola scoppiate a ridere - non si morde il dottore bello! 

- Cusa! Tu peló volevi fare bua a me!

- No tesoro ma cosa dici....

- Eteccizzi!

- Ti sta dicendo che volevi farle fare gli esercizi ma lei sentita dolore. - tradussi io 

- Lo so amore e adesso ho quasi intuito il perché. - dopo quelle parole si rivolse a Leila - è la prima volta che vedi tua sorella passeggiare con il vostro cagnolino?

- No! Lei lo fa da qualche giorno... viene a giocare in... niente niente. - si fermò bruscamente dopo aver visto lo sguardo di sua madre.

- Leila! Avanti parla! - sentenziò Emma senza mezzi termini.

- E va bene, viene a giocare in camera mia e poi ci esercitiamo a camminare tanto c'è Prince vicino a lei quindi non cade.

- Leila ti avevo detto che non volevo che giocavate insieme senza permesso. Sai la storia, sai cosa potrebbe...

- Signora con tutto il dovuto rispetto le bambine non hanno fatto nulla di male anzi... so che Chloe è super controllata da lei quindi deduco che il tempo che le bambine passino insieme sia davvero minimo. 

- Si, giochiamo quando mamma da da mangiare a nostro fratello ma sto molto attenta e mi metto anche la mascherina! Non voglio che si ammali.

- Ma sei una bambina bravissima allora! 

- Grazie da grande voglio fare la dottoressa. 

- Io pule io puleeeeee! 

- Alt piccolina, tu devi pensare prima a guarire  ok????

- No etettitti nooooo!

- Ascoltami un secondino ok? Ho deciso che non farai più quei noiosissimi esercizi.

- Coaaaaaa? - esclamó Emma  non capendo.

- Dabbelo? - continuó Chloe

- È già! Queste piccole passeggiate che ti fai hanno di gran lunga più effetto che questi esercizi, quindi se due volte al giorno, mattina e sera, farai delle belle camminare con il tuo inseparabile amico non vedo il motivo per cui darti anche gli esercizi. 

- Ne è sicuro dottore? - chiesi anche io. 

- Certo e posso dirvi anche altro: il dolore che sente alla gamba è reale ecco perché da qualche giorno vi è stato impossibile farla muovere. Non è più abituata a camminare quindi le si è formato l'acido lattico. 

- È una cosa brutta? È colpa mia se mia sorella ha quella cosa che hai detto? - intervenne Leila preoccupata. 

- Assolutamente no tesoro, anzi... è un bene! 

- Quindi sono stata brava?

- Direi proprio di sì e per premiarti di daró un incarico importante: una delle due passeggiate che tua sorella dovrà fare la farà  con te e in giardino. È ora che inizi a prendere un po' d'aria fresca questa signorinella. - gli occhi di Chloe al sentire pronunciare la parola giardino si illuminarono. La piccina adorava giocare all'aperto.

- Potló uscire? Non toco più fuoli da tanto tempo.

- Sei contenta amore mio? - le dissi mentre vedevo Emma completamente Contrariata. 

- Tanto papo! Potló bedere anche tia leggina e nonno? 

- Un passo per volta Chloe! Stiamo già correndo troppo mi risulta. - fu Emma questa volta a parlare. 

- Magari tra qualche settimana - aggiunse il dottore allo sguardo triste della piccola al no della sua mamma. - ora vi saluto piccoline. - diede un lecca lecca ad entrambe e poi scese con me e Emma al piano di sotto.

- Dalla visita effettuata posso dirvi che il braccio non è più un problema. Guarito al 100 percento. Prevedo ottimi risultati anche per la gamba.

- A si???? E delle sue difese immunitarie invece che mi dice? Assecondare la sua voglia di giocare e divertirsi quanto può aiutarla a guarire è? Lei dovrebbe tenerla al sicuro no assecondare le sue rischieste e aiutarla a peggiorare. - ok mia moglie era arrivata al limite.

- Emma... - cercai di fermare quel fiume di parole. 

- Non ho finito! - mi bloccó per poi continuare a parlare con il medico - Preghi che non succeda nulla a mia figlia o io...

- Signora non avrei mai acconsentito a farla stare a contatto con sua sorella o farla uscire fuori se fosse stato così rischioso...

- Come sono le sue ultime analisi? Le ha portate con se vero?

- Si eccole qui- estrasse il foglio - difese immunitarie ancora di gran lunga sotto la norma ma di sicuro più alte delle ultime analisi viste. 

- Quindi ho ragione io? 

- Sul fatto che potrebbe ammalarsi si, ma potrebbe succederle anche stando in casa signora quindi tanto vale farle vivere una vita parzialmente normale. Al primo sintomo di raffreddore o altro le prometto che interverrò tempestivamente. La prego... si fidi di me...

***

POV EMMA

"Si fidi di me!" Come potevo fidarmi di lui se stava mettendo in discussione la mia autorità genitoriale. Avevo i miei principi e le mie idee. Chloe stava male, molto male secondo le analisi, bisonvgava tenerla lontana da possibili fonti di contagio quindi come potevo fidarmi di lui che voleva farla uscire e farla stare a contatto con sua sorella che è pur sempre una bambina?  Ci provai a stare calma ma non ci riuscii, iniziai a gridargli in faccia le peggio cose tra cui il fatto che per me era un'incompetente. Killian ceró di calmarmi ma falli, ero troppo arrabbiata e avevo bisogno di dire esattamente quello che pensavo. Cambió qualcosa questo mio sfogo? No, il medico fu irremovibile sulle sue scelte, ci salutó e si congedó dandoci appuntamento per le analisi alla settimana seguente mentre il controllo per la gamba tra un mese. 

- ti sei sfogata? - mi chiede Killian non appena lui uscì.

- No? - risposi bruscamente! 

- Emma amore mio lo so che sei in ansia ma lui è un medico, sa quello che fa. 

- Killian per la miseria apri gli occhi: abbiamo detto di dare una vita normale a Leila e di non farle sentire il peso di questa disgrazia avvenuta a sua sorella giusto? 

- Esatto...

- Questo significa che incontrerà altri bambini, che andrà al parco, in piscina... starà a contatto con molta gente e come ben sai i bambini sono soliti ad ammalarsi... come pensi che Chloe possa restare immune a tutto questo se vedrà regolarmente sua sorella? Odio vederle separate ma lo sto facendo per la salute di Chloe.

- Emma tesoro so che sei solamente preoccupata per la sua salute ma non puoi comunque dividerle. Ho accettato che non vedano i nonni e gli zii ma non sono d'accordo a non farle vedere sua sorella o suo fratello. Soffrirà solamente così.  Ascolta, per una volta diamo retta al suo dottore, se poi nelle prossime analisi si verificherà qualche anomalia allora ti prometto che mi batteró insieme te per tenerla lontana da tutti. 

Non volevo aspettare ma non potevo fare altrimenti. Organizzammo quindi la giornate nel seguente modo: la mattina verso le dieci Leila e Chloe passavano un'oretta in giardino con Prince a giocare e ad esercitarsi, il pomeriggio la piccola peste era con me e con suo padre quando non lavorava, la sera una volta con me e una con Killian la piccolina sfoggiava i suoi piccoli progressi. Fu una settimana difficile e piena di ansie per me. Solo al termine di quella  settimana con le analisi alla mano che mi dimostravano che la piccola non aveva avuto peggioramenti mi tranquillizzai. Forse avevano ragione, forse stavo davvero esagerando... e invece no. Una mattina come tutte le altre ci alzammo, facemmo colazione e come ormai di routine accompagnammo Leila e Chloe a giocare in giardino con Prince che teneva Chloe. Incredibile come sia sensibile quel cagnolino: le sta sempre appiccicato e ringhia a chiunque ritiene una possibile minaccia per la bambina. Lui sente che in questo momento non sarebbe in grado di difendersi da sola e di conseguenza le fa da guardia del corpo. Ero seduta sui gradini accanto al mio uomo che non faceva altro che coccolarmi e stuzzicarmi il collo. Aveva preso un giorno dal lavoro perché voleva stare un po' di tempo con me, visto che con la bambina in quelle condizioni ultimamente non mi dedicavo molto a lui. Mentre le bambine erano intente a giocare a non capivo cosa io e lui ne approfittano per stare un po' insieme. Era un momento davvero molto dolce ma purtroppo venne interrotto da un suono che  non avrei mai voluto sentire: Chloe aveva appena starnutito. 

Scattai in piedi come una molla e neanche dieci secondi dopo ero già da lei, la presi in braccio e corsi in casa lasciando Leila disorientata insieme al suo papà. Il panico si inpossessó di me e lo percepì anche Chloe che leggendo il mio terrore iniziò a piangere impaurita. Le misurai temperatura, sentii se le ghiandole del collo fossero ingrossate, le chiesi di respirare profondamente per vedere se avesse qualche difficoltà....

- Emma Emma calmati ok? - Disse Killian venendomi dietro qualche minuto dopo con Leila a seguito, anche lei piangeva. - Si sono spaventate non vedi? - si riferì al modo in cui avevo portato in casa la piccola. 

- Killian dobbiamo portarla in...

- Papo ho... ho la bua???? -  domandó la piccola non capendo cosa stesse succedendo.

- No tesoro certo che no.... - l'abbracció - Shhhhhh...... è tutto ok amore di papà! Non è successo nulla. La mamma si è solamente  spaventata. Anche te Leila, stai tranquilla. 

- È vero mamma che ti sei solo spaventata? Chloe sta bene? - vidi la faccia di mia figlia invasa dai sensi di colpa per cose che effettivamente non aveva fatto.

- Si tesoro è così! - dissi anche se ancora ero in allarme - va di sopra a giocare. 

- Chloe ti porto di sopra così riposi un po' - disse killian - hai fatto una passeggiata più lunga del solito sarai stanca.

- No Killian... ci penso io... 

- perché? devi sottoporla ad altri accertamenti? Andiamo Emma era un banalissimo starnuto. Vuoi abbandonare la nostra mattinata per uno starnuto? 

- E se...

- Portiamola di sopra e spostiamo nella sua cameretta il baby monitor di Liam così se la sentiremo starnutire di nuovo o altro andremo da lei. - non so perché ma riuscì a convincermi un pochino. La lasciai nella sua stanza e tornai da Killian. Cercai di concentrarmi su di lui visto che era una vita che non passavano del tempo insieme ma nonostante mi fosse mancato terribilmente non riuscii a dedicarmi solo a lui, ogni tre secondi salivo a controllare Chloe per vedere se le fosse salita la temperatura o altro. Sembrava stare bene ma ero comunque preoccupata. Il pomeriggio passo quindi così: in allerta. Poi qualcosa mi convinse a portarla in ospedale, sulle manine le si erano formate delle bollicine.

- Killian non mi interessa cosa pensi,  io la portonin ospedale. 

- Chiamiamo whale e facciamolo venire qui no? 

- No voglio parlare con colui che l'ha in cura. 

- Non ti sembra di esagerare? 

- No! Se non vuoi seguirmi vado da sola!

- Sono due ore e mezza di macchina Emma no che non ti mando da sola. Lasciami portare i bambini da Regina e andiamo. 

- Possiamo fare di meglio! - la chiamai e le chiesi se potesse badare loro, mi disse di sì così le chiesi di teletrasportarli da lei, in neanche tre secondi eravamo già in viaggio. 

Quando arrivammo il medico non poteva credere ai suoi occhi di vederci li, in un primo momento si allarmó ma poi vide in viso Chloe e lo vidi rilassarsi:

- cosa ha spaventato la tua mamma piccolina? - le chiese sorridendo ma la bimba non avendoci capito nulla su limito ad alzare le spalle.

- Faccio prima a chiederlo a te allora, cosa ti ha messo in allarme?

- Ha starnutito! - dissi convinta - e ha queste sulle amnine. 

- Mmh... era fuori quando è successo? 

- Si! Io ti avevo detto che...

- Aspetta...  da quando è entrata in casa non ha più starnutito vero?

- Esattamente! - rispose. Killian - le ho detto che non era nulla ma lei non ha voluto ascoltarmi.

- Le mamme sono sempre così. Comunque ti tranquillizzo subito: sono bollicine innoque, ha sicuramente toccato qualche piantina che le ha fatto una piccola reazione e  per quanto riguarda lo starnuto... beh ci sono i pollini in giro, molto probabilmente sarà stato per questo! Non uscendo da oltre due mesi non è più abituata ed è più sensibile.

- Sono solo supposizioni le sue. - gli dissi. 

- Vero ma per farla stare tranquilla la visiterò e le farò qualche piccola prova allergica. nulla di invasivo stia tranquilla. Andiamo piccolina?  

- Mamy biene con me?

- Si piccola, la mamma può venire. 

Entrammo in sala visite alle ore 18 del pomeriggio e uscimmo da li solamente due ore più tardi  tanto che Killian si allarmó per tutta quell' attesa.

- Papooooooooo! - strilló per i corridoi Chloe non appena lo vide - mi hanno fatto tanti disegnini sul braccio guadda! - allungó il braccio su cui le avevano fatto il test per  le prove allergiche- e poi una punturina qui per plendele il tangue.

- E tu sei stata la principessa pirata coraggiosa del papà?

- No.. ho pianto un pochino. 

- Uuuu stellina mia vieni in braccio a me. - mentre se la spupazzava a bassa voce mi disse - Come mai ci avete messo così tanto? 

- Le ha fatto una visita approfondita per...

- Per farti stare zitta una volta per tutte. - rise.

- Mmmh pensala come vuoi! Ora però dobbiamo aspettare i risultati.

Restammo un'altra  oretta abbondante in attesa ma alla fine uscimmo da lì con una diagnosi: come diceva il dottore la piccolina aveva toccato sicuramente una piantina che le aveva provocato un po' di irritazione al braccio e lo starnuto non era nulla... nessuna infezione o malattia in corso. Difese bassissime come sempre quindi quello non era cambiato ma almeno potevo tornare a casa serena. Il medico si raccomandó di continuare a farla uscire ma secondo voi gli diedi retta? Assolutamente no e nonostante le critiche di Killian decisi di non farla uscire di casa e diminuii per la seconda volta consecutiva i contatti con Leila. mi ero spaventata e continuavo a pensare che era ancora  troppo presto per lasciarla uscire all'aria aperta sapendo che poteva facilmente ammalarsi. Fin quando sarebbe stata sotto il mio controllo le regole erano queste. A proposito di questo... il congedo parentale stava per scadere. Tra un paio di settimane sarei dovuta rientrare a lavoro ma la situazione di mia figlia  era ancora critica per poterla lasciare da sola. Mi prese il panico: non volevo tornare a lavoro fino a che Chloe  non si sarebbe rimessa completamente ma non avevo più altri permessi a disposizione e neanche le malattie che avevo utilizzato mesi prima sempre per lei. Regina nonostante fosse mia amica non poteva aiutarmi, il lavoro era lavoro e mio padre non poteva continuare a fare 24 ore no stop in ufficio. Non sapevo cosa fare ma poi ebbi l'illuminazione....

 

POV REGINA

Non potevo credere ai miei occhi... quella mattinata era partita già in modo sbagliato ci mancava soltanto Emma a farmi venire i così detti cinque minuti. Non appena entrata in ufficio trovai due buste sulla mia scrivania:  la prima con su scritto sindaco Mills e la seconda con su scritto: per Regina.

Aprii la prima, quella destinata al sindaco e non potei credere ai miei occhi: era una chiara lettera di dimissioni da parte di Emma. Cosa cosa cosa? Ma che diamine le prendeva ora? Mi affrettai a leggere la seconda busta scritta anch'essa da lei.

 

" Non saltare a conclusioni affrettate... non sono impazzita. Ho ragionato attentamente e questa è l'unica soluzione. A fine congedo secondo la legge dovrei riprendere servizio ma purtroppo non posso: Chloe non è fuori pericolo e io non voglio lasciarla in casa con altri che non sia io. Se dovessi tornare a lavorare starei in costante stato di agitazione e di conseguenza non presterei servizio in maniere efficiente. Mi dispiace davvero molto devi credermi ma arrivati davanti ad un bivio bisogna  prendere una scelta. Io l'ho presa. Non voglio fare lo sceriffo... voglio fare la mamma! Questo lungo periodo a casa mi ha fatto capire quanto di loro effettivamente mi sono persa. Non voglio alzarmi una mattina e rimpiangere di non essere stata in casa quando lei aveva bisogno di me. Forse tra qualche mese questa storia finirà e il mio lavoro mi mancherà sul serio ma per ora non è così. Mi dispiace abbandonarvi su due piedi ma non posso fare altrimenti: i miei figli prima di tutto. Spero troverai una persona qualificata che possa sostituirmi e aiutare mio padre. Non sarà facile accettare, quando tutto questo sarà finito, di non essere più lo sceriffo ma col tempo me ne farò una ragione. Emma."

 

Presi immediatamente  il telefono e provai a chiamarla. Non mi rispose ma mi arrivó un sms pochi minuti dopo.

 

 

"Ormai ho deciso Regina... non riuscirai a farmi cambiare idea. 

Ps. so che hai già letto la mia lettera qui si!  so già cosa volevi dirmi al telefono."

 

Il suo sesto senso mi stupiva sempre di più. Cosa fare ora? Pensai fino a mandarmi in fumo il cervello poi l'illuminazione: indissi una riunione straordinaria dove spiegai ai cittadini la decisione di Emma e le sue reali motivazioni. Erano tutti dispiaciuti, tutti amavano Emma e tutti si sentivano sicuri con lei a proteggerli. Le cose non sarebbero state  lo stesso con un altro sceriffo.

- Non può abbandonarci così! - disse uno dei nani.

- No infatti!

- Chi ci proteggerà adesso? - tutta la città era nel panico. 

- so che vi dispiace e che avete paura e sono qui per questo.  Secondo le leggi Emma dovrebbe presentarsi a lavoro tra due settimane ma sappiamo che non lo farà. L'unica soluzione, visto che si è  dimessa di sua spontanea voltontà è fare un nuovo bando dove verrà eletto un nuovo sceriffo che "casualmente" si dimetterà a gennaio o una volta che Chloe sarà guarita. 

- e come dovrebbe tranquillizzarci la cosa? Noi vogliamo Emma! 

- lo so... appunto ho detto che il nuovo sceriffo si dimetterà casualmente. Una volta dimesso farò un nuovo bando dove si candiderà anche Emma e voi la rieleggerete. 

-  E questa cosa si può fare? Può ricandidarsi?

- secondo la legge di Storybrooke sì! Si è dimessa non è stata licenziata quindi può ricandidarsi. 

- se hai già stabilito tutto allora perché siamo qui?

- Perché mi serve un candidato per questo ruolo! 

- Mi offro io! - tutti si girarono nella direzione della voce fin troppo conosciuta.

- Snow?!?!? Tu? Tu vuoi fare...

- Voglio aiutare mia figlia e poi il popolo ha bisogno di qualcuno di cui si fida, li ho già protetti in passato, posso farlo anche ora. E poi sarà solo per qualche mese, lo sappiamo che Emma tornerà... non sa stare senza lavoro.

- per me ok, voi cosa ne pensate: Tutti d'accordo? 

- Lunga vita a snoooooooow!  - dalla folla iniziarono a incitare la loro nuova/vecchia eroina.

- Direi di sì! La riunione è sciolta.

Soluzione trovata, mancava solamente una piccola cosa: digitai un sms e lo inviai alla diretta interessata.

 

" la tua domanda è stata accettata ma non cantare vittoria, a gennaio sarai nuovamente dietro una scrivania a compilare scartoffie e a correre dietro ai delinquenti. Non si accettano no come risposta. Capisco la situazione e accetto il tuo allontanamento momentaneo ma a gennaio quando il regno di terrore di tua madre crollerà, perché volente o nolente crollerà, tu ti ricandiderai mi sono spiegata Miss swan? Buona giornata."

 

"Cosa cosa cosa? Mia madre cosa?" - Mi rispose 

 

"Hai capito bene! Ho smosso mari e monti per fare un bando finto cara mia quindi non hai scusanti per tonare. Ora goditi i tuoi figli e prenditi cura della mia bella cuccioletta. Spero di rivederti presto ma se così non fosse ci si vede a gennaio."

 

"Sei un'amica!"

 

 

POV EMMA.

Non potevo credere ai miei occhi... Regina aveva appena ammesso di aver truccato un po' le carte per permettermi di tornare a lavoro. Come tutti sapeva  benissimo che una volta che fosse guarita Chloe non sarei riuscita a starmene a casa a fare la perfetta casalinga. Amavo troppo il mio lavoro per abbandonarlo ma in questo momento non potevo prorpio fare altrimenti, mia figlia veniva prima. Certo ero un po' spaventata per il fatto che mia madre mi avrebbe sostituia  ma sarebbe stato per pochi mesi, a gennaio sarei tornata io al comando quindi non dovevo far altro che non pensare più al mio spontaneo licenziamento e godermi questi mesi con la mia splendida famiglia.

  
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