Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    25/09/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXXII.
UN NUOVO AIUTANTE

 
Judy quel giorno pianse leggendo e rileggendo il biglietto di Oliver. Un insignificante pezzo di carta si era ora tramutato in un barlume di speranza che rischiarava la vita della piccola detective. Judy doveva però mantenere la calma e la concentrazione, era ora di organizzare un piano per intrappolarli tutti.

 “Che notizia Judy! Grazie mille anche a te Nick!” ringraziò Holly abbracciando la finta nipote.

“Esatto…sei stato molto utile, ma ora lui sa tutto. Come facciamo?” domandò Craig un po’ titubante.

“Ci penseremo dopo. Bisogna capire, piuttosto, come fare a trovarli tutti. Ok, abbiamo le basi ma non sappiamo in quale momento e in quanti saranno presenti in ogni base. Se sbagliamo ad agire, tutti capiranno che Oliver deve essere riuscito ad entrare in contatto con noi e potrebbero fargli del male” spiegò la zia pensierosa.

“Ho un’idea, posso aiutarvi se me lo concedete” propose Nick e i presenti si posero in ascolto.

“Il ragazzino ha scritto che Hans e Pitch Black sono due nuove reclute. Io sono un loro finto aiutante, nel senso che sono nel loro gruppo di bulli solo per mia convenienza ma ora questa potrebbe essere un’arma a vostro favore. Potrei immischiarmi in questa storia chiedere a loro indicazioni sul clan ed entrarvi. In questo modo posso raccogliere tutte le informazioni necessarie.”

“Astuta la volpe, ma chi ci garantisce che non farai il doppiogioco? Magari invece rivelerai a loro che noi sappiamo del biglietto di Oliver” disse lo zio non fidandosi dello sconosciuto.

“Allora perché avrei cercato Judy? Non mi sarebbe bastato consegnare il biglietto a loro piuttosto che a voi? Io registrerò tutto così avrete una testimonianza in più e la conferma che non vi sto fregando.” Continuò lui serio e sicuro di sé. Gli zii non dissero altro ed iniziarono ad avvertire le squadre speciali, mentre Judy accompagnò Nick all’uscita di casa dove, dopo averlo spinto contro il muro, tuonò:

“A che gioco stai giocando?”

“Che intendi dire?!” si difese lui sorpreso dalla sua mossa.

“Perché vuoi aiutarmi e perché vuoi impicciarti negli affari della mia famiglia?” urlò lei pronta a difendere i pochi affetti che le erano rimasti.

“Senti, capisco che stai male per tuo fratello ma io davvero…”

“No! Io non so se posso fidarmi di te! E’ troppo importante per me! E’ la mia ultima occasione e se tu…”

“Anche io ho perso qualcuno che amo!” interruppe lui gridando e facendo tacere l’altra.

“Cosa?” domandò lei mollando la presa dalla sua felpa.

“Non sei l’unica qui ad aver perso qualcuno a cui vuoi bene, quindi ti capisco ed è per questo che voglio aiutare”

“E perché mai vorresti aiutarmi? Che cosa ci guadagni?” domandò lei.

Questa domanda lasciò di stucco il ragazzo. In effetti perché si stava interessando di fatti non suoi che avrebbero potuto metterlo nei casini? La realtà lui la sapeva, ma non poteva confidarla alla piccola detective motivo per cui rispose di nuovo:

“Ho i miei motivi che non ti posso dire”

“D’accordo…scusami se sono stata dura con te.” Si scusò lei notando la serietà sul viso del coetaneo.

“Ascolta, io voglio aiutarti però hai ragione a non fidarti ciecamente di me. Per questo io ora lavorerò sodo e cercherò di capire tutto da questa storia del clan criminale, ma vorrei anche conoscerti meglio ed uscire con te. In questo modo anche tu avrai prove a sufficienza per capire che non sono un malintenzionato”

I due finirono per guardarsi negli occhi ed accettarono ogni compromesso. L’operazione “Salviamo Oliver” era ormai iniziata e i due protagonisti sarebbero stati proprio loro.

Primi giorni di marzo…


Trascorse un’altra settimana e, ancora una volta, tutto parve tornare alla normalità.

Elsa uscì dall’ospedale tre giorni dopo il trauma e riprese la sua vita quotidiana anche se il suo sonno e i suoi momenti erano scanditi dal ricordo di Hans.

La ragazza iniziò ad avere delle vere e proprie crisi di panico che nessuno, nemmeno Jack, erano in grado di lenire. Per questo motivo i genitori di Elsa iniziarono a portarla da uno psicologo che, attraverso il dialogo e l’aiuto di qualche tranquillante, le permetteva di rilassarsi ed uscire, anche se lentamente, da quella brutta situazione.

A scuola tutto tornò normale anche se la morte di Hans provocò grande tristezza. Era un bullo, ma era pur sempre un ragazzo che magari si comportava così perché frustrato o non capito dalla sua famiglia o dagli altri. Con la morte di Hans, morì anche l’incidenza dei bulli che, senza di lui, si dedicarono ad attività più blande come rubare merendine e soldi ai primini. Questo permise a Nick di non mettersi nei guai e di diventare ancora più amico dei ragazzi maleducati. Con la scusa di aver visto il corpo di Hans, Nick parlò chiaro a Pitch Black dicendogli di voler entrare a far parte del clan criminale e il bullo fu felice di accontentarlo iniziando così a rivelargli alcuni misteri inerenti il capo Moriarty e le sue brutali iniziative.

Ogni pomeriggio Judy finiva per trascorrerlo con Nick e questo atteggiamento diede molto fastidio al gruppo di amici che, come qualsiasi adolescente, iniziò ad ingelosirsi ed indispettirsi di fronte a quel comportamento poco educato.

Fu proprio Merida a tirare fuori l’argomento durante una lezione di italiano.

“I ragazzi sono arrabbiati con te” bisbigliò lei seria.

Solo allora Judy comprese di averli ignorati per giorni perché troppo impegnata nel capire i dettagli della faccenda di Oliver.

“Oh cazzo… scusatemi” si mortificò lei.

“Oh cazzo un corno… Elsa ha bisogno di tutti noi. Ho capito che Nick ti sta aiutando in quel caso e non ho nulla in contrario, ma io penso che tu debba confessare tutto anche agli altri. Siamo la tua famiglia Judy e in questi mesi ti abbiamo sempre dato amore e affetto.” La sgridò Merida, unica a conoscenza della verità.

“Non posso dirlo Meri! E’ troppo pericoloso!” si difese lei.

“Lo so, ma tu ti puoi fidare di loro!” continuò la rossa.

“Sono vicina alla fine del caso Merida! Oliver è davvero a rischio e se non agisco bene ora è finita! Nick mi sta aiutando moltissimo così come state facendo voi restandomi vicini. Non insistere ti prego! Troverò un modo per farmi perdonare dagli altri”

Il discorso si concluse lì. Merida non disse altro perché in parte aveva capito il ragionamento di Judy. Anche lei, nei suoi panni, avrebbe fatto di tutto per salvare suo fratello e tutelare i suoi amici. Era meglio tenere tutto nell’ombra e sviare l’argomento. 

“O guarda chi si fa vedere…” disse Anna indispettita una volta vista Judy avvicinarsi.

“Allora sei viva! Perché esci solo con Wilde?! Era amico di Hans!” domandò Rapunzel arrabbiata.

“Ragazze, calma” si aggiunse Merida per cercare di placare la situazione.

“No Merida, non sono difendibile. Ragazze avete perfettamente ragione. Scusatemi ma Nick non è la persona che credete, c’è molto di più” riuscì a biascicare Judy in difficoltà.

“Ti stai innamorando?!” domandò Elsa scossa dalle sue parole.

“No, che? No…cioè…boh… non è questo il punto!” disse lei confusa. Parlare di Nick la imbarazzava, perché?!

“Allora perché ci esci insieme?” continuò Anna con il broncio.

“Perché lui era amico dei miei genitori… e l’ho scoperto solo ora” mentì Judy.
Lei odiava mentire ma sapeva che era la scelta giusta da fare. Prima o poi anche loro avrebbero saputo la verità, ma non quando era così vicina alla soluzione.

Nessuna delle ragazze rispose, sentendosi in colpa, motivo per cui fu la stessa Judy a cambiare discorso.

“Elsa, tu come stai? Come va la scuola?”

“Sono giù di fase. Sono triste, agitata…tutti mi guardano perché sanno cosa mi è successo e questa cosa mi fa arrabbiare. Con Jack va bene ma non riesco a dargli abbastanza attenzioni”

“Penso tu debba accettare la cosa… ti servirà del tempo” la consolò Judy mettendole una mano sulla spalla.

“Sì, ti sono grata perché mi hai salvato la vita grazie al tuo intuito. Scusa se ci siamo arrabbiate con te.”

Detto questo le ragazze tornarono il gruppo affiatato di sempre. Un normale gruppo fatto di litigi e ricongiungimenti: elementi tipici dell’adolescenza.
  
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