Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    27/09/2018    1 recensioni
Un normale liceo italiano caratterizzato dalla vita energica di tantissimi adolescenti. L'arrivo di una nuova studentessa Judy Hopps, alunna geniale con una particolare dote investigativa, migliorerà la vita di Anna, Elsa, Kristoff, Jack, Hiccup, Merida, Rapunzel e Flynn. L'amicizia aiuterà Judy ad aprirsi e a dimenticare i traumi del passato...ma lei non sa che tutti i suoi amici sono in pericolo...per colpa sua.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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XXXVI.
RAGIONAMENTI
 

Dopo la scuola…


Nel cortile della scuola il gruppo di amici aspettava gli ultimi per poter tornare a casa insieme. Anna, però, appena visto Kristoff, si incamminò speditamente sulla via del ritorno seguita da Rapunzel che, questa volta, non voleva vederla fuggire via da sola.

Il gruppo, notata la scena, capì che non era il caso di interferire motivo per cui tutti si avviarono verso le rispettive abitazioni senza proferire parola.

“Allora? Cosa mi volevi dire prima in classe?” chiese Jack fermando Elsa una volta fatti allontanare gli altri.

“Anna è incinta” confessò lei a bassa voce guardandosi intorno.

“Che cosa?!” disse lui sorpreso appoggiando la cartella per terra ed incrociando le braccia.

“Lei è distrutta… non voleva nemmeno dirmelo! Stava facendo tutto da sola perché l’hanno piantata in asso. Ha paura della reazione dei miei, degli amici e della gente. Il problema centrale però ha un nome e si chiama Kristoff” spiegò lei.

“Cioè?!?” chiese Jack ancora più sconvolto.

“Da quel che ho capito Kris non l’ha presa bene e deve aver consigliato ad Anna di abortire” puntualizzò lei appoggiandosi al muro.

“Ma cosa sta facendo?! Non si risolvono così i problemi!” affermò Jack arrabbiato.

“Ora cosa proponi di fare?” aggiunse lui poi.

“Ne parlerò con i miei e starò vicina ad Anna” spiegò lei.

“Mi sembra giusto, bisogna aiutare tua sorella altrimenti da sola non può portare avanti la gravidanza. Io penserò a Kristoff…corro subito da lui e vedrò di fargli cambiare idea” concluse Jack riprendendo lo zaino pronto per correre e raggiungere l’amico.

“Grazie amore” ringraziò Elsa abbracciandolo.

“Di niente tesoro…bisogna stare uniti in queste cose. Ora vado, ci teniamo aggiornati”

Detto questo Jack le diede un dolce bacio sulla bocca per poi correre verso Kristoff.
 
 
“Kris” urlò Jack una volta visto l’amico in lontananza. Kristoff stava camminando molto piano. Non aveva voglia di andare a casa e stava meditando su quelle due brutte giornate.

“Ciao Jack” salutò lui triste.

“La pianti di fare il cretino?!” gli gridò Jack con il fiatone una volta avvicinatosi.

“Cosa vuoi che faccia Jack?” rispose a tono Kristoff.

“Non ero il tuo migliore amico?! Mi hai sempre confidato tutto! Questa volta invece te ne stai sbattendo le palle di me, di tutto il resto e della situazione soprattutto! Perché non me l’hai detto?!” sbottò Jack spingendo leggermente l’amico.

“Mi vergogno di me stesso ok?! E non volevo che gli altri ne venissero a conoscenza.” Rispose lui guardandosi intorno e sperando che nessuno li sentisse.

“Tu ti vergogni?! Di cosa dovresti vergognarti scusa?! E’ inutile cadere così dal pero! Svegliati amico, i bambini arrivano se si fa sesso!” disse Jack incredulo di fronte alla vergogna dell’altro.

“Infatti è successo ed è stato un errore” puntualizzò Kristoff non riuscendo a guardarlo in faccia.

“Adesso la smetti di comportarti così! Ma guardati! Hai un problema e lo risolvi in questo modo?! Fregandotene?! E Anna dove la lasci? Per colpa tua sta affrontando da sola una situazione che è più grande di lei!” ringhiò Jack afferrando la maglietta dell’amico e dandogli uno strattone.

“Cosa vuoi che faccia Jack?! Mi vedi? Ho solo 18 anni, vado ancora a scuola, la mia famiglia non è ricchissima! Non me lo posso permettere un bambino, come diavolo lo cresco?!” si sfogò l’amico cercando di divincolarsi dall’altro.

“Almeno tu hai fatto l’amore con la tua ragazza! Io no! Sei stato tu quel giorno a farmi sfogare ricordi?! Tu non sai cosa significhi sapere che un altro, un criminale, ti porti via la tua ragazza! Ed ora Elsa è talmente traumatizzata che anche un semplice bacio è difficile da conquistare! Tu hai avuto la fortuna di aver condiviso tutto di te con Anna e quel momento ha dato frutto. Tu vuoi buttare via una vita nata dal vostro amore solo per un tuo pregiudizio?!” urlò Jack rabbioso, vomitando addosso all’amico tutta la rabbia che provava ancora nei confronti della brutta esperienza di Elsa.

Kristoff rimase di stucco. L’amico aveva ragione. Si stava comportando da codardo e stava abbandonando la sua ragazza.

“Scusami Jack” sospirò lui abbassando la testa.

“Non devi chiedere scusa a me. Devi chiedere scusa ad Anna che sta soffrendo e per colpa tua vuole abortire!” lo scosse Jack.
Kristoff non sapeva più cosa rispondere ma aveva imparato la lezione. Non voleva che Anna vivesse da sola quell’avventura. Non poteva credere che per colpa del suo egoismo la sua amata ragazza crollasse così. Kristoff aveva promesso di proteggerla e di esserci sempre ed ecco che invece, alla prima difficoltà, stava già facendo le valigie.

“Tu la ami?” si intromise Jack interrompendo i suoi pensieri.

“Tantissimo” rispose Kristoff con le lacrime agli occhi.

“Allora corri da lei e stalle vicino. Prenditi le tue responsabilità e insieme riuscirete a superare ogni cosa. Lo so che crescere un bambino non è semplice ma siete entrambi dei giovani adulti ormai, ce la potete fare…anche grazie all’aiuto delle persone che vi stanno vicine.” Incoraggiò Jack mettendo una mano sulla spalla dell’amico.

Kristoff finalmente capì di essersi comportato male, abbracciò l’amico e, pieno di coraggio, si mise a correre per raggiungere la casa di Anna. Doveva dirle che ci sarebbe stato, che non l’avrebbe più lasciata sola…che era pronto ad esaudire gli altri due desideri come le aveva promesso a settembre.

A casa di Anna ed Elsa…


“Ok Anna, tranquilla. Ora lo diremo a mamma e papà. Ti starò vicina” disse la maggiore mettendo una mano sulla spalla alla più piccola che si limitò ad annuire.

Appena varcata la soglia i genitori intuirono subito un eventuale problema.

“Che succede?” domandò la madre inarcando le sopracciglia e appoggiando il cibo sul tavolo.

“Mamma, papà…vi prego non arrabbiatevi. E’ successo e io ora non so come dirvelo” iniziò a biascicare Anna. La ragazza aveva la voce spezzata e il cuore che batteva talmente forte da non permetterle di scandire bene le parole.

“Cosa?!” si aggiunse il padre alzandosi in piedi.

“Sono incinta” disse lei abbassando subito lo sguardo e provocando il silenzio generale.

“Che cosa?!!?” urlò il padre prendendosi i capelli tra le mani.

“Lo so, lo so ma…”

“Zitta! Siete degli incoscienti! E ci avete presi in giro per tutto questo tempo! Noi vi permettiamo di andare in vacanza insieme e voi fate le vostre cose comunque! Bella dimostrazione di affetto e di maturità, complimenti!” gridò la madre in preda all’ira.

“Mamma ora basta…” si intromise Elsa per farli calmare.

“Taci Elsa! Tu li hai sempre coperti e mascherati!” continuò Idunn fuori controllo.

Anna, nel frattempo, non riuscendo a reggere la situazione, corse in camera cercando di nascondere le lacrime e chiuse la porta.

“Siete contenti adesso?! Bell’aiuto! Comunque, mamma, io non so niente della vita personale di Anna e di come e quando vivono la loro intimità! Penso solo che entrambe siamo abbastanza grandi per avere le nostre idee! Anna non ha fatto certe cose con Kristoff per andare contro al vostro volere o al vostro spirito cattolico, ma perché si sente bene con lui! Un amore così non l’ho mai visto ed entrambi sono cresciuti. Ora Anna è sola. Non caricatela di altri dolori perché già decidere di tenere un bambino la farà maturare molto e soffrire! Questo piccolo porterà gioia a tutti noi. Siamo ricchi e abbiamo un sacco di soldi per mantenere un bimbo che alla fine riempirà le nostre giornate di felicità. Voi fate come volete, se non desiderate aiutarci allora le starò vicino io ma ricordate di portarle rispetto perché è di mio nipote che si sta parlando…anzi…nostro nipote!”

Dopo questo lungo monologo Elsa raggiunse Anna in camera e cercò di darle forza lasciando i genitori da soli immersi nei loro pensieri.

“Vado a bere un caffè da mia sorella, così magari mi calmo” aggiunse Idunn salutando il marito ed uscendo velocemente di casa.

Idunn citofonò a una piccola villetta con un giardino curato e una parete rocciosa.

“Ciao zia” salutò Rapunzel aprendole la porta.

“Ciao cara, c’è la mamma?” domandò la zia cercando di non farsi vedere agitata.

“Te la chiamo. Io ora sto uscendo quindi vi lascio da sole…spero riesca a farti ragionare.” Aggiunse Rapunzel che aveva intuito un eventuale scontro con Anna.

Idunn colse a pieno la frecciatina ma non riuscì a rispondere motivo per cui salutò la nipote ed entrò in casa.

“Ciao sorellona, che succede?” salutò la donna dai capelli castani e gli occhi verdi come Rapunzel.

Idunn non rispose perché le si gettò al collo stringendola forte. La madre di Rapunzel fece accomodare la sorella in cucina dove le offrì una tazza di caffè ed ascoltò il racconto.

“Cosa ne pensi?” domandò la maggiore agitata.

“Che hai fatto un gran cavolata” rispose l’altra guardandola torva.

“Io voglio solo proteggere la mia bambina!” disse Idunn senza guardarla negli occhi.

“O vuoi proteggere te stessa?!” pizzicò la minore facendo tacere l’altra. Era il momento di intervenire e farla ragionare, ragion per cui continuò il discorso.

“Idunn…ricordi cosa successe a te tanti anni fa? Esattamente a 18 anni? E’ ora di raccontarlo alle tue figlie. Abortire è una cosa seria e noi donne lo sappiamo! Tu sai quanto io sia contro! Ho avuto quattro aborti spontanei e poi è arrivata Rapunzel, proprio quando stavamo per gettare la spugna. Kristoff e Anna stanno celebrando l’amore! Alla fine per cosa ti stai arrabbiando? Per due ragazzi che hanno consumato prima del matrimonio?! Siamo state noi le prime a non seguire questi insegnamenti ed è ovvio che le nostre figlie si comportino così! Vedrai che questo bambino sarà la tua rivincita…io lo vedrei come un forte segnale…soprattutto per te ed Agnarr”

Idunn non rispose ma capì perfettamente il messaggio della sorella. Perché si era arrabbiata così? Si stava parlando di un bambino! La donna congedò la madre di Rapunzel e tornò a casa: doveva parlare alle sue figlie…e raccontare tutto.
 
 
  
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